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DECARBONIZZAZIONE – LUPERTI E GRECO: “IL SINDACO CONVOCHI L’ENEL PER CONOSCERE LE SUE INTENZIONI SU CERANO”
Apprendiamo dalla stampa che per il futuro, a margine del lavoro che sta svolgendo il Ministero del made in Italy, si parla della necessità di “convertire” la centrale di Cerano. Un termine comparso su un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore all’interno del quale vi sono anche delle dichiarazioni del presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis.
A distanza di mesi, pertanto, si torna a parlare di Enel visto che la stessa società è ormai scomparsa da lungo tempo dalla scena, a dimostrazione di una precisa volontà di non partecipare alla reindustrializzazione di Brindisi. Adesso, però, parlare di riconversione delle aree occupate dalla centrale significa che le stesse dovrebbero essere liberate e quindi che la centrale di Cerano dovrebbe essere smontata per lasciare spazio ad altre attività industriali. Se così fosse, per imprese e lavoratori brindisini si aprirebbe una grande prospettiva, perché ‘smontare’ Cerano significa assicurare lavoro per anni ed allo stesso tempo libererebbe il territorio da una grande struttura che, se inutilizzata, nel tempo si trasformerebbe in un accumulo di ferraglia.
Di tutto questo, probabilmente ad eccezione del presidente di Confindustria Brindisi, non ne sa niente nessuno. L’unica cosa che Enel, infatti, ha dichiarato di voler rimuovere, è tutto ciò che si trova sulle banchine, in maniera tale da liberarle entro fine anno. Ma per il resto, non ha assunto alcun impegno.
E’ evidente, pertanto, che se realmente si aprisse questa prospettiva sarebbe un fatto positivo. Da qui la richiesta al Sindaco Marchionna di convocare immediatamente l’Enel, magari alla presenza dei capigruppo e, per quanto prospettato, del presidente Lippolis, per sapere se ciò che è stato scritto risponde a verità e, più nei particolari, per capire le intenzioni immediate e per il futuro da parte dell’Enel per Brindisi.
A distanza di mesi, pertanto, si torna a parlare di Enel visto che la stessa società è ormai scomparsa da lungo tempo dalla scena, a dimostrazione di una precisa volontà di non partecipare alla reindustrializzazione di Brindisi. Adesso, però, parlare di riconversione delle aree occupate dalla centrale significa che le stesse dovrebbero essere liberate e quindi che la centrale di Cerano dovrebbe essere smontata per lasciare spazio ad altre attività industriali. Se così fosse, per imprese e lavoratori brindisini si aprirebbe una grande prospettiva, perché ‘smontare’ Cerano significa assicurare lavoro per anni ed allo stesso tempo libererebbe il territorio da una grande struttura che, se inutilizzata, nel tempo si trasformerebbe in un accumulo di ferraglia.
Di tutto questo, probabilmente ad eccezione del presidente di Confindustria Brindisi, non ne sa niente nessuno. L’unica cosa che Enel, infatti, ha dichiarato di voler rimuovere, è tutto ciò che si trova sulle banchine, in maniera tale da liberarle entro fine anno. Ma per il resto, non ha assunto alcun impegno.
E’ evidente, pertanto, che se realmente si aprisse questa prospettiva sarebbe un fatto positivo. Da qui la richiesta al Sindaco Marchionna di convocare immediatamente l’Enel, magari alla presenza dei capigruppo e, per quanto prospettato, del presidente Lippolis, per sapere se ciò che è stato scritto risponde a verità e, più nei particolari, per capire le intenzioni immediate e per il futuro da parte dell’Enel per Brindisi.
Pasquale Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali
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