Registriamo nel confronto tra gli schieramenti qualche proposta programmatica improbabile e gratuita, e un dibattito politico sonnolento, che ogni tanto si alimenta di sussulti quando il parlamentare locale e il candidato Sindaco di "Diamoci una mano" sono chiamati a giustificare alla stampa e all’opinione pubblica, scelte sconcertanti e a illustrare le motivazioni di una ricercata rottura a sinistra. Così a proposito dei rapporti con il PD si parla di rancore, imponderabilità, odio. Ma quale rancore, quale odio! Non sono queste le categorie interpretative cui riferirsi, si tratta invece più semplicemente di visioni politiche diverse: il nostro è un dissenso squisitamente politico in quanto noi lavoriamo ad un progetto alternativo alla deriva antipolitica e trasversalistica che emerge nella coalizione costruita attorno al candidato Pompeo Molfetta. Pensare di risolvere i problemi abbandonando la politica, sparando contro i partiti e depennandone i simboli, o favorendo alleanze tra opposti estremi, riteniamo che sia illusorio e pericoloso.
La sinistra ha in questa città una lunga storia che ha segnato momenti esaltanti e momenti di difficoltà. Siamo consapevoli delle difficoltà e dei limiti incontrati in questi anni e sebbene l'amministrazione locale abbia profuso un notevole impegno, la contingenza della lunga crisi economica e sociale dell'Italia ha costretto tutti gli enti locali a vivere una stagione difficile all'insegna del rigore e delle difficoltà quotidiane. Quello che non può essere sottaciuto è che gli stessi leader della coalizione diamoci una mano, che hanno determinato in maniera decisiva gli equilibri politici e amministrativi sino all'ultima giunta , oggi disinvoltamente tentano di sfilarsi dalle loro innegabili responsabilità, e si propongono per un'alternativa trasversale di governo con la destra storica cittadina e con quelli che prima avevano contribuito a mandare via.
Ed in riferimento proprio alla Lista Vizzino non si può nascondere la contraddizione di un partito sindacale, per il quale fin tanto che si è stati in giunta , e non per poco tempo, tutto luccicava o quasi, mentre appena usciti per motivi di incompatibilità sindacale o per disaccordi interni e/o politici, il governo cittadino è divenuto improvvisamente disastroso e gli amministratori incapaci, e magari qualcuno di questi è anche dentro l’allegra alleanza “Diamoci una mano”. Non è con l'opportunismo fine a se stesso che si costruiscono prospettive credibili e di lungo respiro.
Il PD è invece un partito che si assume sino in fondo le sue responsabilità ed oggi punta ad una nuova stagione politica. In questi mesi muovendo da una verifica critica dell'esperienza trascorsa, abbiamo cercato di ripartire da un'alleanza di centro sinistra con la più ampia disponibilità a verificare percorsi democratici che favorissero un progetto rinnovato, ma ci siamo trovati di fronte a un pregiudizio e ad una chiusura politica assoluta , e abbiamo preso atto che Matarrelli e Molfetta miravano a costruire un progetto elettorale senza credibilità politica, senza simboli di partito, che puntava deliberatamente a dividere la sinistra, e ad accogliere altri "nuovi trasversali interlocutori".
Prendiamo anche atto che la linea politica dell'onorevole Matarrelli in sede locale è improntata ad un misto di trasversalità ed opportunismo e a fare il maggior numero di accordi possibili a prescindere.
A noi non interessa partecipare a questa gara e gli lasciamo senz’altro la palma del più virtuoso nel mettere insieme tutto e il suo contrario, mentre seguiamo con interesse e curiosità il suo percorso politico, che dopo Rifondazione comunista e la fedeltà a Niki Vendola, lo ha visto fare un giro dalle parti di Pippo Civati e di Gennaro Migliore, e attualmente è impegnato in un rapporto personale con Emiliano, di cui comunque siamo contenti, e attendiamo di sapere verso quale lista e quale candidato alla regione indirizzerà in sede locale il suo consenso.
Di sicuro possiamo affermare che questa spregiudicatezza politica, che dal vendolismo passa al trasversalismo, quand'anche ottenesse proficui risultati elettorali, potrà essere la soluzione di problemi personali e di ricollocazione, che per un politico di professione sono importanti, ma non c'entra nulla con la politica intesa come cura della cosa pubblica, con il reale rinnovamento e con la coerenza.
Il Partito Democratico nella sua interezza, con i suoi dirigenti e i suoi militanti, giovani e meno giovani ma di sicuro né radiocomandati né radiocomandabili da nulla che non sia la propria capacità di analisi e discernimento, è impegnato a comunicare alla città il trucco che si nasconde dietro operazioni politiche molto discutibili, e non solo a sinistra, ed è impegnato a costruire un progetto politico credibile attorno al candidato sindaco Francesco Mingolla e a supportare con il proprio convinto sostegno la Prof.ssa Clara Bianco nelle elezioni regionali.
Partito Democratico circolo Mesagne