poiché l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città non avrebbe riconosciuto loro alcune indennità. In primis quella relativa al lavoro notturno. Inoltre, hanno spiegato, che svolgerebbero le loro mansioni in una situazione di precarietà. Nelle prossime ore, infatti, una nota sottoscritta dai lavoratori sarà inviata sia all’Ati, che amministra la raccolta, sia in Comune. In essa saranno contenute tutte le rivendicazioni. Sono nuovamente in fibrillazione, dunque, i netturbini di Mesagne poiché, a loro dire, inizierebbero il turno di lavoro alle cinque del mattino per concludere, regolarmente in giornata, il giro delle zone cittadine per ritirare la spazzatura. Orario questo che, secondo il contratto collettivo di lavoro, è considerato notturno. In busta paga, però, il tutto è pagato come ora feriale, nessuna maggiorazione. Inoltre, è ancora in piedi la vertenza dei lavoratori assunti con contratto part time che, di fatto, svolgono le stesse ore del full time. Da questa considerazione contrattuale è scaturita la protesta, anche nei riguardi del Comune che, secondo gli operatori, non li starebbe tutelando per essere assunti a tempo indeterminato. Infine i netturbini hanno fatto notare lo stallo che esiste intorno allo smaltimento del percolato che si forma nei cassoni dei camion. In piattaforma non può essere scaricato. Gli autolavaggi si sarebbero rifiutati di pulire i camion poiché avrebbero dovuto prendere in carica il percolato che, di fatto, resta all’interno del mezzo con grande pericolosità dell’ambiente. Alcuni mezzi, che non hanno i cassoni ermetici, lo perderebbero per strada. Istanze che i lavoratori hanno inviato sia alle loro organizzazioni sindacali che all’assessore all’Ambiente ed Ecologia.
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