di via Marangio che sorgerà su un'area di 5 mila metri quadrati confiscata alla criminalità organizzata. La struttura andrà a integrare quella già esistente in via Murri. Con l'avvio dei lavori sono iniziate nuovamente le polemiche poiché i residenti e gli imprenditori temono che all'interno della struttura possano essere stoccati rifiuti classificati "pericolosi". Questa volta a perorare la protesta è il consigliere comunale del grippo misto, Carmine Dimastrodonato. "Fermo restando la mia personale disapprovazione, già evidenziata pubblicamente, alla realizzazione di questa seconda piattaforma ecologica, faccio appello al sindaco affinché intervenga per la sospensione provvisoria dei lavori", ha spiegato l'esponente politico di minoranza il quale ha rivolto la sua istanza all’intera giunta, al presidente del Consiglio, a tutti i consiglieri comunali e all’associazione Azim, l'associazione di categoria degli imprenditori della zona industriale, affinché possano essere "convocati in un tavolo di discussione e di concertazione, affinché si possa giungere a una soluzione del problema, valutando la possibilità di rivisitare l’intero progetto". ha aggiunto Dimastrodonato. Per la verità nel maggio scorso l'allora assessore alle Attività produttive, Giorgio La Sala, aveva assicurato i residenti e gli imprenditori che nell'area non sarebbero stati stoccati rifiuti pericolosi. La ditta che sta effettuando i lavori è la Edil Ter Srl di Andria che si è aggiudicata la gara per 160 mila euro. Il nuovo centro di raccolta ha lo scopo di integrare l’ordinario circuito di raccolta e smaltimento al fine di recuperare e differenziare quantitativi sempre crescenti di rifiuti che tenda, così, a disincentivare l’abbandono e lo scarico incontrollato, ponendosi come alternativa possibile per l’utente e come supporto per l’operatore ecologico. Inizialmente nel centro di raccolta potevano essere stoccati imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati, imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose, solventi, acidi, sostanze alcaline, fitofarmaci, prodotti fotochimici, pesticidi, oli minerali esausti, vernici, inchiostri adesivi e tante altre tipologie di rifiuti. Da questa particolare tipologia di rifiuti, da stoccare nella nuova piattaforma, era scaturita la protesta degli imprenditori che aveva indotto il Comune a fare un passo indietro e assicurare ai residenti di non depositare nell'area i rifiuti pericolosi. Il centro di raccolta sarà un sito custodito e l’accesso sarà consentito solo durante gli orari di apertura. I Comuni all’avanguardia hanno dotato i cittadini di tessere magnetiche con le quali possono aprire il centro, pesare il rifiuto e depositarlo negli appositi contenitori. Uno scontrino, rilasciato all’utente, attesta l’intera operazione e serve per accumulare punti utili ad abbattere il pagamento della relativa tassa sui rifiuti. “Non solo non faremo stoccare i rifiuti pericolosi in via Marangio – ha assicurato il sindaco Pompeo Molfetta – ma limiteremo l’impatto ambientale contenendo i quantitativi della spazzatura conferita. Abbiamo già emanato quest’atto d’indirizzo al funzionario preposto. Infine, stiamo lavorando per attivare anche la terza piattaforma ecologica, che è quella di via San Donaci”.
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