Redazione
Per iniziativa di un folto gruppo di amiche ed amici e con la collaborazione della famiglia è nato in forma di associazione l’ Archivio per l’Alternativa Michele Di Schiena. L’archivio ha sede a Brindisi e “nasce dal bisogno – recita lo statuto - di conservare, valorizzare e far conoscere un patrimonio archivistico relativo ad attività di carattere sociale, religioso e politico svolte dal 1972 a oggi nel territorio salentino e pugliese; tale patrimonio archivistico, in particolare, si caratterizza per la documentazione di un impegno, di singoli e di realtà associative, sui temi della pace, della nonviolenza, della promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, della ecologia, dell’emarginazione, della salute, dell’economia, della politica, dei sud del mondo e del sud d’Italia, tutti temi considerati nella loro autonomia specifica ma anche nella loro interdipendenza.”
Michele Di Schiena è scomparso il 28 giugno 2020 ed oltre che per il suo lavoro di magistrato era conosciuto e apprezzato per il suo impegno prima in campo ecclesiale, poi politico e sociale accanto ai movimenti per la tutela del diritto all’ambiente salubre ed alla salute. L’ alternativa a cui si fa riferimento nella denominazione è quella che Di Schiena ha sempre ricercato e propugnato nel modello di sviluppo economico e sociale come condizione per un riscatto dei settori più deboli della società.
Al momento l’Archivio si compone dei documenti personali donati dalla famiglia Di Schiena, e dagli archivi di altri soci fondatori che riguardano i movimenti di impegno ecclesiale e le lotte per la difesa dell’ambiente e della salute dagli anni ‘70 ad oggi. Si tratta di documenti che riguardano temi come l’Azione Cattolica locale, regionale e nazionale, la Lega democratica, le lotte ambientaliste sulle centrali a carbone, il rigassificatore, il petrolchimico per citarne solo alcuni.
Si è scelta una forma associativa per consentire una partecipazione più ampia possibile alla costruzione dell’Archivio e per favorire la diffusione dei suoi contenuti, oltre che lo studio storico-critico del materiale che si andrà raccogliendo.
L’assemblea costitutiva ha eletto presidente Maria Paiano, brindisina di origine, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Università di Firenze, vicepresidente Giancarlo Canuto, componenti del direttivo Angela Colasuonno, Antonio Greco e Maurizio Portaluri.
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Incidente sulla provinciale Mesagne-Torre. Un ferito grave
Grave incidente stradale sulla provinciale Mesagne-Torre dove due auto si sono scontrate frontalmente. Nell'impatto un uomo è rimasto incastrato nelle lamiere. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno tagliato parti del veicolo per estrarre il ferito. L'uomo è stato trasferito presso l'ospedale di Brindisi. Sul posto i vigili urbani di Mesagne e Torre Santa Susanna.
Un grave incidente stradale si è verificato ieri mattina lungo la provinciale che collega Mesagne a Torre Santa Susanna, dove due auto, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrate frontalmente. Nell'impatto un uomo di Mesagne è rimasto incastrato nelle lamiere. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno tagliato parti del veicolo per estrarre il ferito. L'uomo è stato trasferito presso l'ospedale di Brindisi. Ha riportato diverse fratture agli arti inferiori. In ogni modo non è in pericolo di vita. Sul posto sono arrivati i vigili urbani di Mesagne e Torre Santa Susanna. Questi ultimi conducono le indagini. Sulla provinciale si è formata una lunga colonna di auto che è stata fatta veicolare in sicurezza da parte delle pattuglie della polizia locale di Mesagne. I fatti si sono verificati intorno alle ore 9,00 di ieri lungo la provinciale che da Mesagne conduce a Torre Santa Susanna, precisamente in contrada Galesano. Sulla provinciale scende una pioggerella che rende viscido l’asfalto. In tale scenario stanno viaggiando due auto: una Mazda, con due persone a bordo, e una Fiat Punto, condotta da un mesagnese, A. B.. I due mezzi, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati frontalmente. La Fiat Punto, dopo aver fatto una giravolta, è andata a sbattere con un albero di olivo posto in un terreno attiguo. Nello scontro la Punto si è accartocciata boccando con la sua morsa di acciaio il conducente. L’altro mezzo, con due persone a bordo, è rimasto in mezzo alla carreggiata. È stato lanciato l’allarme e sul posto è giunta un’ambulanza del 118 seguita dalle auto della polizia locale di Mesagne e Torre Santa Susanna. Sul luogo del sinistro sono arrivati i vigili del fuoco di Francavilla Fontana. I sanitari hanno immediatamente soccorso i feriti. Gli occupanti della Mazda hanno riportato alcune escoriazioni e tanta paura mentre i soccorritori non sono riusciti a estrarre dalle lamiere della Fiat Punto l’uomo per stabilizzarlo. I piedi, infatti, erano bloccati negli ingranaggi. Pertanto, sono intervenuti i vigili del fuoco che con le cesoie hanno tagliato le lamiere estraendo l’uomo dall’abitacolo. Dalla prima visita, fatta sul posto, sembrerebbe aver riportato le fratture scomposte della tibia e del perone. Quindi, è stato condotto presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi dove è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali al termine dei quali è stata confermata la frattura degli arti. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia, dove sarà operato per la ricomposizione delle fratture. Sul posto del sinistro sono rimasti i vigili urbani di Torre Santa Susanna che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dello stesso. Sull’asfalto è rimasto il corpo maciullato di una volpe. Una delle ipotesi, tutta da verificare e su cui stanno indagando i vigili, è che la volpe abbia attraversato la strada e una delle auto ha sterzato per evitarla causando lo scontro frontale dei due mezzi. Solo ipotesi, dicevamo, poiché saranno le indagini dei vigili urbani di Torre Santa Susanna a stabilire l’esatta dinamica dei fatti.
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CGIL Brindisi Funzione Pubblica e NIdiL aderiscono e pubblicizzano il segnale d'aiuto che nasce dalle mani
È nato Signal for help, il gesto fatto con le mani per riconoscere e salvare le vittime della violenza domestica.
Tutto comincia dalle mani: un semplice gesto che però racchiude il dolore e il dramma delle tantissime donne che, ogni giorno, subiscono una violenza. L’iniziativa è nata dall’associazione Canadian Women’s Foundation e, in pochi giorni è diventata virale.
Si chiama Signal for Help ed è un gesto, fatto con le mani, per lanciare un segnale d’aiuto silenzioso ma incisivo che, se accolto e compreso, può salvare la vita di molte donne. La violenza domestica è, infatti, uno dei più grandi mali della società che, nonostante le battaglie, le discussioni e le tragedie portate alla luce, non è stato ancora sradicato. Anzi, con l’arrivo del Coronavirus e il conseguente stato di emergenza sanitaria, lo scenario è addirittura peggiorato.
Molte vittime della violenza domestica, costrette a stare in casa con i loro aguzzini a causa di chiusure e restrizioni, sono diventate le protagoniste di epiloghi tragici. Solo dall’inizio dell’anno, infatti, sono morte 14 donne ma a questo numero spaventoso si aggiungono tante altre violenze silenziose, fisiche e psicologiche, che avvengono tra le mura domestiche . Ecco perché la nascita e la diffusione di Signal for Help può essere di vitale importanza per alcune donne. Quel pollice della mano piegato e le quattro dita in alto, poi chiuse in pugno, si sono trasformati nella richiesta urgente di aiuto che tutti dobbiamo conoscere.
Come CGIL Brindisi, proponiamo questo nuovo strumento simbolico delle mani, per chi è in pericolo, ma anche per insegnare alle persone che vogliono aiutare, come farlo in modo da non mettere a rischio la sicurezza di chi ha bisogno di aiuto. Un “gesto silenzioso” può salvare una vita. Impararlo significa, non solo saperlo usare ma anche saperlo riconoscere per potersi rendere utili. Spesso infatti con il partner violento sempre in casa, non si è in grado di chiedere aiuto. Aderiamo e pubblicizziamo l’iniziativa affinché sia questo un ulteriore strumento a vantaggio delle donne vittime di violenza anche del nostro territorio.
Sportello Antiviolenza CGIL Brindisi
Filomena Schiena, Segretaria Confederale CGIL
Chiara Cleopazzo, Responsabile politiche di genere FP CGIL
Roberta Altomare, Segretaria Provinciale NIdiL CGIL
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SPOSTATA DI UNA SETTIMANA LA “REGATA INTERNAZIONALE BRINDISI-CORFU’” 13-15 giugno 2021
Si rende noto che, su richiesta della Federazione Italiana Vela e dopo aver avuto il nulla osta dai partners greci, il Comitato di organizzatore ha spostato di una settimana le date della 35^ edizione della Brindisi-Corfù, che, adesso, sono diventate 13-15 Giugno 2021 (anziché 6-8 giugno).
Nel frattempo, con la pubblicazione online del pre-bando di regata sono aperte ufficialmente le iscrizioni per la partecipazione alla 35^ edizione della Regata velica internazionale Brindisi-Corfù (la modulistica è scaricabile attraverso il sito internet www.brindisi-corfu.com – info 3296256611).
La Regata partirà alle ore 12 di domenica 13 giugno 2021 dalla parte esterna del porto di Brindisi, mentre l’arrivo è previsto nell’isola di Corfù dopo aver percorso le 104 miglia che separano le coste pugliesi da quelle elleniche e che rendono la “Brindisi-Corfù” una delle regate d’altura più importanti del Mediterraneo dal punto di vista tecnico e sportivo.
La partecipazione è aperta a imbarcazioni monoscafo (con LH non inferiore a 9 metri e in possesso di un valido certificato di stazza ORC) ed a imbarcazioni multiscafo (con LH non inferiore a 9 metri e in possesso di un valido certificato di stazza MOCRA). In entrambi i casi le imbarcazioni dovranno essere in regola con le normative vigenti per la navigazione “senza limiti dalla costa” in vigore nel paese di appartenenza.
Le iscrizioni dovranno giungere alla Segreteria di regata del “Circolo della Vela Brindisi”.
L’organizzazione dell’evento è del Circolo della Vela Brindisi e del Marina Gouvia Sailing Club.
Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla Segreteria del Circolo della Vela (+393296256611 – +393883447687 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – www.brindisi-corfu.com).
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Oggi in Commissione Sanità – da me convocata per verificare la capacità dei centri clinici pugliesi di prescrivere e somministrare il farmaco Zolgensma per la cura della SMA – abbiamo appreso che tale medicinale innovativo non può essere usato per piccoli pazienti tracheostomizzati o sottoposti a nutrizione enterale. Il tutto, sulla base delle indicazioni fornite dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Questo riporta indietro l’orologio rispetto ai passi in avanti fatti da noi in Puglia e cancella la speranza di tante famiglie.
Ovviamente non spetta a noi decidere se la scelta dell’AIFA sia opportuna o meno. Ci permettiamo semplicemente di far notare che in tanti altri paesi del mondo queste limitazioni non esistono, con la conseguente lievitazione delle speranze di vita di tanti pazienti affetti da SMA.
Tra l’altro, il diniego dell’AIFA rimette in moto la complessa macchina dei “viaggi della speranza”, con costi insopportabili per tutti.
Torneremo prestissimo ad occuparci di questo problema per individuare ogni possibile forma di mobilitazione per spingere l’Italia ad uniformarsi a quanto previsto dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dalle agenzie di tantissimi altri paesi.
Lo dobbiamo ai bambini affetti da SMA ed ai loro genitori.
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia
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IL POMODORO CIRIO NON TEME LA BREXIT
La Brexit non fa paura al pomodoro Cirio, che nel 2020 ha conquistato le tavole degli inglesi confermando il suo primo posto nella hit parade delle marche di pomodoro italiane più vendute nel Regno Unito. E il fatturato registra un aumento delle vendite, doppiando il boom che, nei mesi precedenti all’uscita dall’Unione Europea, ha interessato tutto il comparto del pomodoro, cresciuto in un solo anno del 23% (fonte Nielsen).
“Il nostro trend di crescita – spiega Diego Pariotti, Direttore Commerciale Estero di Conserve Italia, consorzio cooperativo proprietario del brand Cirio che ha oltre 160 anni di storia - non va letto come un semplice risultato di quella corsa all’accaparramento (panic buying) che nei primi mesi della pandemia ha interessato un po’ tutti i beni alimentari”. E continua: “Dall’analisi dei dati emerge infatti che è stato proprio nel secondo semestre, quando l’effetto panico è scomparso, che i prodotti Cirio hanno registrato la crescita maggiore (più che doppia del mercato) a dimostrazione che un buon numero di consumatori non usuali che hanno provato Cirio durante i mesi del lockdown, hanno poi riconfermato il loro gradimento per il brand non appena nel secondo semestre l’afflusso nei supermercati si è assestato su livelli più consueti”.
Attualmente la quota di Cirio è pari a circa il 10% del mercato dei pomodori nel Regno Unito, tra vendite nella grande distribuzione e insegne indipendenti: è il brand italiano più venduto nel Regno Unito e il secondo in assoluto nella categoria delle conserve rosse.
Per consolidare le ottime performance di mercato, Conserve Italia ha lanciato in questi giorni una nuova campagna pubblicitaria, digital e televisiva, dal claim “La qualità che proviene dai campi dei nostri agricoltori”. La campagna di comunicazione, che sarà on air fino a maggio, fa perno su un asset chiave del posizionamento di Cirio, ovvero quello di essere un prodotto che proviene da una filiera cooperativa di oltre 14.000 soci agricoltori italiani, suggellato dal marchio “Farmer Owned”.
“Vogliamo proseguire nel nostro impegno ad offrire ai consumatori inglesi la nostra gamma di qualità, al miglior prezzo possibile – prosegue Pariotti - garantendo nel contempo l’equa ricompensa della nostra filiera cooperativa, tracciata e monitorata dal seme alla tavola e che rispetta rigorose politiche etiche ed è anche una filiera sostenibile perché riduce al minimo il proprio impatto sull’ambiente”.
In contemporanea a questa campagna di comunicazione, ha preso il via anche un concorso social dal titolo “La sfida Cirio” (#CirioChallenge), che punta a scommettere sulla qualità dei prodotti: se il consumatore non coglie la differenza, l’azienda è pronta a restituire i soldi dell’acquisto dei prodotti (love it, or money back!).
Per partecipare al concorso è necessario pubblicare sui canali social video in cui i consumatori realizzano piatti utilizzando i prodotti Cirio; è previsto anche il coinvolgimento di blogger inglesi che illustreranno la preparazione di ricette con video trasmessi sulle piattaforme Facebook, Instagram e YouTube.
“Il pomodoro Cirio è ormai da anni entrato negli usi e costumi degli inglesi in fatto di cucina”, aggiunge Sandra Sangiuolo, Responsabile Marketing Estero di Conserve Italia. “Il nostro target di riferimento – continua Sangiuolo - è rappresentato da quei consumatori che apprezzano l’origine italiana della materia prima, la nostra filiera cooperativa etica e sostenibile, l’elevata qualità dei nostri prodotti: un pubblico spesso cosmopolita, che dedica attenzione alla scelta degli ingredienti di base della propria alimentazione e ha voglia e tempo da dedicare alla cucina, anche a quella italiana, ormai entrata nelle corde del popolo inglese”. Per cui: “Le ottime performance di vendita di Cirio sono la conferma che sul mercato ha pagato una strategia di valorizzazione costante nel tempo, che fa leva su asset concreti ed unici del nostro marchio quali la storicità, l’alta qualità, la provenienza, e la filiera tracciata e sostenibile degli agricoltori”, conclude Sangiuolo.
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Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa oltre 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.
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STALKING A MESAGNE - 31ENNE SOTTOPOSTO DALLA POLIZIA DI STATO AL DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALLA PARTE OFFESA
STALKING A MESAGNE - 31ENNE SOTTOPOSTO DALLA POLIZIA DI STATO AL DIVIETO DI AVVICINAMENTO ALLA PARTE OFFESA.
Nel pomeriggio di ieri, 18 marzo 2021, personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Mesagne ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale Ordinario di Brindisi, a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di S.A., 31enne della provincia di Lecce, poiché ritenuto responsabile del reato di Stalking nei confronti dell’ex compagna residente in provincia di Brindisi.
In particolare, l’uomo, legato alla vittima da una pregressa relazione affettiva, dopo aver ricevuto un avviso di conclusione indagini per il medesimo reato nei confronti della predetta compagna, proseguiva nelle condotte reiterate di minaccia e molestia in danno della donna. In una circostanza l’uomo aveva persino raggiunto la donna mentre era a bordo della propria autovettura tentando di bloccargli la strada, desistendo dal tentativo di aggressione solo quando la donna, occupando la corsia opposta, attirava l’attenzione di altri utenti della strada.
La donna, infine, a seguito dell’ennesima aggressione, riusciva a trovare il coraggio di recarsi presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Mesagne per denunciare questa serie infinita di atti persecutori che le avevano cagionato un perdurante stato di ansia e paura ed un fondato timore per la sua incolumità, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita, al punto da indurla a limitare le proprie uscite al fine di evitare qualsiasi contatto con il prefato.
A seguito della denuncia della donna sono partite le attività d’indagine della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di P.S. di Mesagne, che, con il costante coordinamento e impulso della locale Procura della Repubblica, otteneva l’emissione della misura coercitiva.
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Covid - 19. Oggi 1.785 casi positivi in Puglia, 154 in provincia di Brindisi con 1 decesso
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 19 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11636 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1785 casi positivi: 652 in provincia di Bari, 154 in provincia di Brindisi, 147 nella provincia BAT, 270 in provincia di Foggia, 239 in provincia di Lecce, 315 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 7 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 27 decessi: 10 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 6 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.742.669 test.
127.409 sono i pazienti guariti.
41.170 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 173.000, così suddivisi:
67.667 nella Provincia di Bari;
17.431 nella Provincia di Bat;
12.529 nella Provincia di Brindisi;
32.919 nella Provincia di Foggia;
15.509 nella Provincia di Lecce;
26.039 nella Provincia di Taranto;
642 attribuiti a residenti fuori regione;
264 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Esercente non rispetta le procedure di sicurezza relative al rischio di contagio da covid-19, denunciato
San Donaci. Esercente non rispetta le procedure di sicurezza relative al rischio di contagio da covid-19, denunciato. I Carabinieri della Stazione di San Donaci, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato de Lavoro di Brindisi, a conclusione di un servizio di controllo delle attività produttive e commerciali, hanno denunciato un 46enne titolare di un’attività commerciale del luogo, perché non ha valutato le procedure di sicurezza relative al rischio di contagio da Covid-19. Nella medesima circostanza, all’esercente è stata contestata anche la violazione amministrativa per non aver adottato le procedure attuative, previste dal protocollo condiviso, per il contrasto del virus.
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