Redazione
Dopo quasi 3 lunghi anni di stop domenica si disputerà sul litorale brindisino a grande richiesta la gara podistica “Run on the dirt Road “Corri sul mare “ 4a prova del circuito Sulle vie di Brento sotto l’egida del comitato FIDAL Brindisi e sotto il patrocinio del Comune di Brindisi sarà valevole per il campionato Master interprovinciale. La gara, organizzata dalla società ASD MFR BRINDISI e dal CSI Comitato Territoriale di Brindisi, è inserita nelle attività del progetto Insieme per lo sport 2022 del CSI sponsorizzato da Enel. La gara si svolgerà attraverso un percorso suggestivo tra sole, natura e mare percorrendo sentieri sterrati e sabbiosi che si intrecciano nel parco da Punta Penne sino a Punta del Serrone. Il via è previsto Domenica, 8 maggio alle ore 09.00, con le gare dei master e liberi sono attesi circa 400/500 atleti e a seguire ore 10.00 la gara dei bambini sono attesi più di 100 bambini di diverse società di atletica provenienti da tutta la Puglia che si sfideranno su un percorso particolarmente impegnativo di 8km per I Master e di 400 mt per I bambini da 5 a 7 anni 800 m per I bambini da 8 a 10 anni e 1200 per le categorie ragazzi e cadetti.
La manifestazione partira da Lido Granchio Rosso e cogliamo l’occasione per ringraziare la Famiglia Monaco che per il secondo anno ci ha messo a disposizione l’intero lido per la logistica I servizi e il ristoro senza la loro disponibilità l’evento non sarebbe stato possibile .
Ringraziamo I nostri sponsor che hanno reso questo evento possibile : Decathlon, Sfera ,Divella,Nissolino, Eurospin,Sisa,Asti,Consenti,My personal lab,Nutrilite, Calcio shopping,Olimpia,Peddy bar,Lido Risorgimento.
Inoltre avremo l’onore di avere con noi le Associazioni Andos,Admo e Fidas.
La 2” edizione della RUN ON THE DIRT ROAD” Corri sul mare” sarà Insomma una bella giornata primaverile da trascorrere felicemente tutti insieme all’insegna dello sport, della salute e nel rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda aperta a tutta la cittadinanza. Le iscrizioni chiuderanno mercoledì 4 maggio ore 23.59 su www.fidalbrindisi.it per gli agonisti e venerdì 6 maggio per I liberi iscrizioni.
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Quello che è chiaro, per il capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo l’audizione in quarta Commissione del direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale, è che lo spot promozionale ‘Puglia, autentica meraviglia’ è costato 320mila euro – molto più del doppio rispetto a quello dello scorso anno “Puglia, una Storia d'Amore”, curato da Francesca Muci (con musica di Daniele Durante) – perché è stato firmato e diretto dal regista Sergio Rubini che ha voluto utilizzare solo il top degli operatori cinematografici per realizzare i 60 secondi.
Tutto il resto, nonostante la disponibilità del direttore generale di PugliaPromozione, Luca Scandale, secondo il capogruppo rimane avvolto da dubbi che non sono stati completamente fugati nel corso dell’audizione, a cominciare proprio dalla decisione – guarda caso – di portare la copertura di spesa dai 120 mila euro previsti inizialmente a 320 avviando una procedura negoziata alla quale vengono chiamate a partecipare solo quattro agenzie-società e non dieci, così come è previsto dal Codice degli Appalti. Non solo, ma resta la sensazione è che si sia trattato di un ‘vestito cucito su misura’, come se fosse stato pattuito in partenza che si sarebbero dovuti assegnare al ‘vincitore’ della procedura negoziata tutti i 320mila euro e quando l’offerta vincitrice prevedeva un costo di 303mila euro si è trovata la maniera per dare anche la parte restante di 17mila euro nonostante questa ulteriore assegnazione sia ammessa dal Codice degli Appalti solo se in corso d’opera subentrano degli imprevisti. Ma nel nostro caso i 17mila euro non sono stati aggiunti per imprevisti in corso d’opera ma all’atto dell’aggiudicazione. Solo un’ultima considerazione sulle cifre: ma come mai le altre tre offerte non hanno superato i 70mila euro pur potendo disporre di una capienza quasi cinque volte più grande? E chi ha valutato le offerte quale professionalità hanno messo in campo per discernere il miglior prodotto per attrarre i turisti in Puglia? E quale target di turisti: quelli balneari dei mesi estivi o quelli che prediligono il turismo ambientale, il turismo attivo ed esperenziale in funzione della destagionalizzazione?
Sulle valutazioni di carattere turistico, poi, il capogruppo rileva che devono rispondere ad un obbiettivo essenziale per la Puglia ossia la destagionalizzazione. Fatta la premessa che la Puglia estiva si vende anche senza che la Regione spenda un solo centesimo, e meno male, le risorse pubbliche dovrebbero essere utilizzate per destagionalizzare il turismo e quindi attrarre stranieri e non nei periodi autunnali, invernali e primaverili, quando ci sono zone turistiche totalmente chiuse. Secondo noi il video-spot di Rubini non va in tal senso proponendo ciò che la Puglia offre ai turisti d’estate, compreso il mare – citato anche dalla psicoterapeuta che consiglia la vacanza al milanese stressato – mare che invece Scandale non avrebbe visto, considerato che in audizione ha sostenuto che nello spot non vi era il mare. Ed anche in questo non ci ha convinti!
Per questo è stato invitato il direttore di PugliaPromozione a ‘meravigliare’ con i numeri del turismo in Puglia fuori stagione, quelli estivi sono – fortunatamente – scontati, senza aver bisogno di ricorrere al grande maestro Rubini. E purtroppo nonostante gli spot annuali la destagionalizzazione resta in Puglia un miraggio. Saranno i 320 mila euro spesi in Puglia autentica meraviglia a regalarci il miracolo? Vorrei proprio sbagliarmi ma sono in questo senso pessimista: non è uno spot che può aiutare, serve una strategia complessiva di ben altra visione e ben altra fattura e, ne sono certo, potremmo anche spendere meno".
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Meet Massari R-evolution: la Colazione secondo Iginio Massari. Parte dalla Puglia il 9 maggio il nuovo progetto formativo di Molino Dallagiovanna Gragnano Trebbiense, aprile 2022.
È tutto pronto per il primo appuntamento di Meet Massari Revolution, il progetto formativo 2022 organizzato da Molino Dallagiovanna e rivolto ai professionisti e agli appassionati di arte bianca, che ha come protagonisti il grande maestro della pasticceria italiana Iginio Massari, la figlia e Pastry Chef Debora e Giacomo Pini, Consulente Marketing e Docente Cast Alimenti. Il primo dei tre incontri previsti durante l’anno si terrà il 9 maggio alla Tenuta Moreno a Mesagne in provincia di Brindisi. Tema dell’appuntamento sarà “La prima colazione”.
Durante la sua masterclass il maestro Iginio Massari realizzerà croissant, sfogliate a intreccio multiplo con frutta candita e muffin, pensati per la pasticceria da laboratorio. Con gli stessi ingredienti, verranno mostrate e dimostrate tecniche di lavorazione anche per la ristorazione e l'hotellerie. Una pasticceria a "tutto tondo" che abbraccia le esigenze di tutti gli artisti del dolce. Giacomo Pini racconterà “Come vendere i prodotti di pasticceria”, illustrando tecniche commerciali, di comunicazione e di marketing. Dopo la tappa pugliese, Meet Massari R-evolution proseguirà a Verona il 23 maggio con una masterclass dedicata a due dolci intramontabili della tradizione italiana: le zeppole e il bigné.
Per la ristorazione e l’hotellerie, con gli stessi ingredienti, verrà creato l'eclair. Il tour si concluderà a Teramo il 26 settembre con un appuntamento interamente dedicato al Re dei lievitati, il Panettone. Partner del primo incontro è Effeci Distribuzione, realtà brindisina guidata dalla famiglia Ventruto, appassionata della nobile arte pasticcera, che da generazioni tramanda i segreti e gli ingredienti più genuini per la preparazione dei dolci più tradizionali e ricerca le soluzioni e le proposte più innovative da offrire al mercato. Per iscriversi all’appuntamento, i professionisti possono contattare direttamente il proprio rivenditore di zona, mentre gli appassionati possono acquistare il biglietto direttamente sull’eshop Molino Dallagiovanna e-commerce.
«Brindisi tra XX e XXI secolo. Per una storia contemporanea della città» è il titolo della lezione di storia in programma giovedì 5 maggio, dalle ore 9.30 alle 12.30, nel Nuovo Teatro Verdi. Ingresso libero - a partire dalle 9.15 - con obbligo di utilizzo della mascherina FFP2. Solo posti di platea - primo settore - con priorità di assegnazione agli studenti delle scuole coinvolte nel progetto. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi con il sostegno della Regione Puglia, nell’ambito del finanziamento «FSC 14-20: Patto per la Puglia. Custodiamo la Cultura In Puglia 2021 - Misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali - D.G.R. n. 1570/2020 - A.D. 499/2020».
Appuntamento con il prof. Daniele De Luca, docente di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università del Salento. La trattazione comincia dal secondo dopoguerra con il ruolo della città negli anni della Guerra Fredda, pagina che ha rappresentato da una parte una frontiera ideologica, dall’altra uno strumento di azione geopolitica. L’ex base Usaf è stata negli anni Sessanta una base strategica dell’aeronautica militare statunitense nel Mediterraneo, un centro di sofisticato spionaggio delle comunicazioni nei confronti dei Balcani e dei paesi dell’Est europeo. La base fu costruita nel 1959 su un’area di 160 ettari, a seguito di un accordo tra lo Stato italiano e quello statunitense con l’obiettivo di assicurare la difesa aerea e di garantire la sicurezza del blocco occidentale dei Paesi integranti il Patto Atlantico. La caduta del muro di Berlino, il crollo dei regimi comunisti e lo smantellamento della cortina di ferro aprirono la strada alla fine della Guerra Fredda, un punto cardinale della storia che ha avuto riflessi anche sul ruolo strategico della città quale sbocco avanzato sul palcoscenico del Mediterraneo. E se la fine della Guerra Fredda ha segnato uno spartiacque fondamentale nella politica internazionale e nel modo di concepire i rapporti dei Paesi più sviluppati, Brindisi ha modificato il suo ruolo fino a diventare uno snodo cruciale per la creazione di ponti di dialogo e di aiuto attraverso la base di pronto intervento umanitario (UNHRD) e la base logistica del Consiglio di sicurezza (UNGSC), da cui parte il peace-keeping verso tutti gli angoli del mondo, e la Brigata marina San Marco, nota per l'importante ruolo svolto al servizio della pace.
Ma, si sa, la storia genera cambiamenti in più direzioni. Così, il crollo del comunismo ha fatto riemergere la vocazione di Brindisi quale porto di accoglienza, come testimonia il capitolo drammatico dello sbarco degli albanesi. A partire dal 9 febbraio 1991, con la caduta del comunismo in Albania, oltre 10mila persone, giunte da diverse parti dell’Albania, si ammassarono nel porto di Durazzo per emigrare in Italia in cerca di un futuro. Il 7 marzo, nel giro di poche ore, ben 25mila albanesi arrivarono a Brindisi, in quello che fu il primo arrivo di massa d’immigrati in Italia. Cogliendo di sorpresa un’Europa che si era lasciata alle spalle la disperazione dei profughi della seconda guerra mondiale e ora volgeva lo sguardo verso un’altra epoca.
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Si torna finalmente in mare a vele spiegate
Si torna finalmente in mare a vele spiegate! Dopo due anni di stop a causa della pandemia torna uno degli eventi velistici più attesi della stagione: la regata Est105 Bari-Montenegro, giunta alla sua XV^ edizione. L’evento è organizzato dall’associazione Amici della Vela Puglia, in collaborazione con il CUS BARI, in partnership con Portonovi Yacht Club e con il sostegno dell’agenzia regionale per il turismo, Pugliapromozione.
Partenza prevista alle 11:30 dal lungomare sud di Bari giovedì 26 maggio, con arrivo presso Bocche di Cattaro, località situata sull’altra sponda dell’Adriatico.
La regata sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali, tra cui la mostra multimediale Est105, in programma dal 20 al 23 maggio nel Fortino Sant’Antonio di Bari, che ripercorrerà attraverso documenti fotografici e filmati la storia della competizione.
Tutti i dettagli della manifestazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa di presentazione in programma mercoledì 04 maggio, alle ore 11, nella sala conferenze De Trizio dell’ex Palazzo delle Poste, in piazza Cesare Battisti, a Bari.
Alla conferenza stampa, tra le numerose autorità invitate, figurano il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, l’assessore allo sport del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, l’assessore al demanio marittimo, Carla Palone, il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, il presidente dell’Autorità portuale Ugo Patroni Griffi e il presidente di Pugliapromozione, Luca Scandale.
Il consigliere regionale di Ceglie Messapica ricorda che agli inizi di gennaio di quest’anno, a causa dell’aumento dei contagi Covid, l’ASL di Brindisi decise di trasformare l’ospedale di Ostuni in ospedale Covid con 28 posti letto nel reparto di Medicina interna e 20 posti in quello di Pneumologia, così come i 17 posti letto del reparto di Ortopedia destinati ai positivi al Covid ma asintomatici e che necessitano di intervento chirurgico. Proprio quando l’ospedale stava tornando -dopo quasi due anni- alla normalità dei servizi sanitari offerti, siamo ripiombati nell’assenza totale di prestazioni ospedaliere. E quindi di nuovo sospensione di tutte le attività programmate (visite diagnostiche, interventi chirurgici e attività ambulatoriali), chiusure delle agende di prenotazione e per le urgenze si è dovuto tornare a far ricorso ad altri ospedali.
Il consigliere di centrodestra evidenzia: siamo al 3 maggio, tutti parliamo di ritorno alla normalità, ma non all’ospedale di Ostuni, dove ci sono 500 visite da smaltire e altre si accumulano. Nell’ultimo mese, in occasione delle festività pasquali, del 25 aprile e del 1° maggio in Valle d’Itria (della quale Ostuni è una delle mete preferite) un boom di turisti, di qui la domanda: è mai possibile che l’Ospedale di Ostuni continui a essere Covid? Eppure il nuovo direttore generale Flavio Roseto aveva rassicurato che avrebbe fatto ritornare l’ospedale No Covid già per Pasqua. Forse, proprio in considerazione del flusso turistico che interessava il territorio e che necessita di un presidio ospedaliero non solo Covid.
Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato all'1 maggio
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati.
Alla data dell'1 maggio 2022 risultano positivi 5.461 soggetti, il 44,8% uomini e il 55,2% donne, con età media di 47 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 935 nella fascia 0-18 anni, 3.299 tra 19-64 anni, 875 tra 65-79 anni, 352 negli 80 e oltre.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1.123 a Brindisi, 684 a Fasano, 464 Francavilla Fontana, 459 a Ostuni, 338 a Mesagne, 327 a San Vito dei Normanni, 268 a Carovigno, 243 a Oria, 222 a Ceglie Messapica, 216 a Cisternino, 188 a San Pietro Vernotico, 155 a Latiano, 123 a San Pancrazio Salentino, 110 a Torre Santa Susanna, 106 a San Donaci, 98 a Cellino San Marco, 95 a Erchie, 83 a Villa Castelli, 81 a Torchiarolo, 78 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Oria, Torchiarolo, Brindisi, Cellino San Marco.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e l'1 maggio 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 99.684, con una incidenza cumulativa stimata pari a 2.552,1 casi x10.000 residenti. Dei 99.684 soggetti risultati positivi al test, il 53,9% sono donne e il 46,1% sono uomini e l’età media è pari a 39 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,6%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso. Sono 580 i decessi totali: 473 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 67 tra i 60 e i 69 anni, 27 casi tra i 50 e i 59, 10 casi tra i 40 e i 49 e 3 nella fascia 30-39.
Deceduto il centauro mesagnese. Prelievo multiorgano all'ospedale Perrino di Brindisi
Deceduto il Centauro Mesagnese caduto dalla sua moto domenica scorsa a seguito di un malore.
CORECOM PUGLIA. REFERENDUM 12 GIUGNO 2022
In data 29 APRILE 2022 sul sito web dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è stata pubblicata la delibera n. 135/22/CONS recante: DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI COMUNICAZIONE POLITICA E DI PARITÀ DI ACCESSO AI MEZZI DI INFORMAZIONE RELATIVE ALLE CAMPAGNE PER I CINQUE REFERENDUM POPOLARI AVENTI AD OGGETTO L’ABROGAZIONE PARZIALE DELL’ART. 274, COMMA 1, LETTERA C) DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 SETTEMBRE 1988, N. 447; L’ABROGAZIONE PARZIALE DELL’ART. 192, COMMA 6 DEL REGIO DECRETO 30 GENNAIO 1941, N. 12, DELL’ART. 18, COMMA 3 DELLA LEGGE 4 GENNAIO 1963, N. 1, DELL’ART. 23, COMMA 1 DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 GENNAIO 2006, N. 26, DELL’ARTI.11, COMMA 2 E DELL’ART. 13, RUBRICA E COMMI 1, 3, 4, 5 E 6 DEL DECRETO LEGISLATIVO 5 APRILE 2006, N. 160 E DELL’ART. 3, COMMA 1 DEL DECRETO-LEGGE 29 DICEMBRE 2009 N. 193;
L’ABROGAZIONE PARZIALE DELL’ART. 8, COMMA 1 E DELL’ART. 16, COMMA 1 DEL DECRETO LEGISLATIVO 27 GENNAIO 2006, N. 25; L’ABROGAZIONE PARZIALE DELL’ART. 25, COMMA 3 DELLA LEGGE 24 MARZO 1958, N. 195 E L’ABROGAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 31 DICEMBRE 2012, N. 235, INDETTI PER IL GIORNO 12 GIUGNO 2022 “.
Entro il quinto giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, le emittenti radio televisive aventi sede legale/operativa nel territorio della Regione Puglia che trasmettono messaggi politici autogestiti a titolo gratuito:
a) rendono pubblico il loro intendimento mediante un comunicato da trasmettere almeno una volta nella fascia di maggiore ascolto. Nel comunicato l’emittente locale informa i soggetti politici che presso la sua sede, di cui viene indicato l’indirizzo, il numero telefonico e la persona da contattare, è depositato un documento, che è reso disponibile anche sul sito web dell’emittente, concernente la trasmissione dei messaggi, il numero massimo dei contenitori predisposti, la collocazione nel palinsesto, gli standard tecnici richiesti e il termine di consegna per la trasmissione del materiale autoprodotto.
A tale fine, le emittenti possono anche utilizzare i modelli MAG/1/RN resi disponibili sul sito web dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: www.agcom.it;
b) inviano, anche a mezzo posta elettronica certificata, al competente Comitato regionale per le comunicazioni alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che ne informa l’Autorità, il documento di cui alla lett. a), nonché, possibilmente con almeno cinque giorni di anticipo, ogni variazione apportata successivamente al documento stesso con riguardo al numero dei contenitori e alla loro collocazione nel palinsesto. A quest’ultimo fine, le emittenti possono anche utilizzare i modelli MAG/2/RN resi disponibili sul predetto sito web dell’Autorità.
La Sezione Corecom Puglia resta a disposizione per informazioni/chiarimenti al numero telefonico 080 5402462.
+160,7% STANGATA ENERGIA SU IMPRESE E FAMIGLIE
COLDIRETTI PUGLIA, CARO BOLLETTE SPINGE RISPARMIO SU CONSUMI ELETTRICITÀ/GAS (54%) E RISTORANTI/BAR/VIAGGI (25%); +160,7% STANGATA ENERGIA SU IMPRESE E FAMIGLIE.
Con un traumatico aumento del 160,7% dei prezzi alla produzione di energia elettrica e gas è stangata su imprese e famiglie nel primo mese di guerra, con i pugliesi che si fanno i conti in tasca e risparmiano principalmente su gas ed elettricità, uscite al ristorante e sulle spese per il tempo libero. E’ il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito undefined, dal quale emerge che per far fronte ai rincari il 54% dei cittadini sta riducendo i consumi di corrente elettrica e gas, il 25% il budget per ristoranti, bari e viaggi, il 12,5% ha tagliato le spese per lo sport e il tempo libero e il 4% per l’abbigliamento.
L’impennata della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali, secondo l’analisi di Coldiretti Puglia su dati MISE/ENEA/Terna.
Svetta, intanto, il cibo locale con la propensione dei consumatori a scegliere prodotti di qualità made in Italy al giusto prezzo, dove a tallonare la spesa al supermercato da parte del 42% dei consumatori, sono gli acquisti ai mercati dei contadini per il 31% dei cittadini, seguiti dai mercati rionali 11%, negozi di vicinato per il 10%, mentre crollano gli acquisti dai discount 6%.
“Contenere il caro carburanti e ridurre la dipendenza dall’estero sui prodotti alimentari sono scelte strategiche per il Paese. La Puglia, come tutta l’Italia, deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia - i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti regionale – non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera. Infatti è bene ricordare che un chilo di grano nonostante gli aumenti viene pagato agli agricoltori 31 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città.
Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.
La corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, pesa dai campi alle tavole, passando per logistica e trasporti, con i costi di lavorazione dei terreni cresciuti dal 25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni, una emergenza – conclude Coldiretti Puglia - proprio alla vigilia delle semine primaverili per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all’importazione derivate dalla guerra in Ucraina.
Il caro energia – spiega Coldiretti – pesa anche su quegli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, cioè con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. Sono 4 milioni – conclude la Coldiretti – le famiglie in condizioni di povertà energetica messe in crisi dalle bollette di luce e gas che colpiscono cittadini ed imprese con l’aumento dei costi che rende più onerosa la produzione e la commercializzazione.
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