Redazione
Al via la raccolta dei primi grappoli di uva Negroamaro in Puglia per la base spumante delle ‘bollicine’ pugliesi, con la previsione che si stapperanno oltre 250mila bottiglie di spumante, di cui 172 mila di DOP e IGP varietali. E’ quanto stima Coldiretti Puglia, in occasione del primo taglio delle pregiate uve di Negroamaro per un settore del vino strategico per il fatturato e l’export della ‘Cantina Puglia’.
“Una vendemmia in ritardo di oltre 10 giorni, come mai accaduto negli ultimi 20 anni, qualità eccellente ed un lieve calo del 5% a causa delle gelate che hanno colpito i vigneti a macchia di leopardo in Salento e nel foggiano e una persistente siccità che incide sulle rese”, ha spiegato Gianni Cantele, responsabile della consulta vitivinicola di Coldiretti Puglia.
La produzione quest’anno – sottolinea la Coldiretti Puglia - si stima leggermente in calo, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte.
“Registriamo una situazione assolutamente sotto controllo dal punto di vista fitopatologico – ha aggiunto Cantele - buono anche lo sviluppo vegetativo con vigneti molto rigogliosi anche se queste ultime settimane hanno alzato l’attenzione sul perdurare della siccità del caldo eccessivo”.
L’avanzare della campagna vaccinale anti Covid – aggiunge Coldiretti Puglia - sta favorendo il ritorno alla vita di comunità e la riapertura della ristorazione in tutto il mondo con le esportazioni di vino pugliese che riprendono slancio dopo un 2020 di sofferenza e già nel primo trimestre del 2021 registrano un balzo del +3% in valore.
La ripresa complessiva delle esportazioni è accompagnata dalla crescita dei consumi interni con un aumento record degli acquisti domestici di vini e spumanti del 21,3% nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.
Tra i primi dieci posti delle bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore del vino italiano, spingendolo verso il successo, troviamo difatti nelle prime quattro posizioni due vini pugliesi, il Primitivo pugliese (+23,6%) e il Negroamaro pugliese (+14,6%).
Nel tempo della globalizzazione – precisa Coldiretti Puglia – gli italiani bevono ‘patriottico’. Un’evoluzione positiva dovuta, oltre all’eccellenza del prodotto, anche dalla riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar a cui si somma la ripresa delle esportazioni che hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese nel canale Ho.Re.Ca, nell’enoturismo e nell’export – sottolinea Coldiretti Puglia – per un valore che va oltre 1 miliardo di euro l’anno.
Ai tempi del Covid, insiste Coldiretti Puglia, è cresciuto tra i millenial il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande, con il 12% dei giovani che dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d’eccellenza durante il lungo lockdown.
“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento del vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare” afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”. Una mancanza che ogni anno – conclude Coldiretti Puglia – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci.
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A MESAGNE MOSTRA E READING DEDICATI ALLE DONNE CAPACI DI LIBERTÀ
Secondo evento collaterale alla mostra "Modigliani Experience" organizzata da Puglia Walking Art con il patrocinio del Comune di Mesagne. Questa volta al centro dell'attenzione ci saranno le donne capaci di libertà, con un particolare focus su Jeanne Hébuterne, musa e compagna di Amedeo Modigliani nonché pittrice.
Venerdì 27 agosto alle ore 20 - presso l'Auditorium del Castello Normanno di Mesagne - il programma prevede l’inaugurazione della mostra personale dell'artista mesagnese Laura Scalera; il reading di Massimo Colazzo, narratore, speaker radiofonico e lettore di audiolibri, e le letture di Antonella Vairano ''Fly High'' e ''Preghiera'' tratte dalla raccolta poetica ''29 note Poesie''.
“Gli eventi collegati all’esperienza che accoglie il nome di Modigliani a Mesagne rappresentano uno strumento efficace perché consentono di promuovere la prestigiosa iniziativa contestualizzandone l’attualità e il valore”, ha commentato il sindaco Antonio Matarrelli.
Introduce Vincenzo De Leonardis, ufficio stampa di Puglia Walking Art, ed interviene per il Comune di Mesagne Marco Calò, consulente cittadino alle Politiche culturali. L'evento sarà trasmesso in diretta sulla web radio RKO. “La mia mostra guida il visitatore in una galleria di volti appartenenti ad ambiti differenti, in apparenza, ma collegati da un filo che li attraversa e che va dai diritti umani fondamentali a quelli politici, dalla libertà di parola al rispetto delle differenze. Un viaggio Geo-Grafico e temporale tra colori intensi ed energiche pennellate per raccontare storie e lotte di donne a partire da Jeanne Hébuterne”, ha spiegato Laura Scalera.
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IMPEGNO ETICO DELL’AUTORITA’ IDRICA PUGLIESE CON L’APPROVAZIONE DEL SISTEMA ISO 37001:16
IMPEGNO ETICO DELL’AUTORITA’ IDRICA PUGLIESE CON L’APPROVAZIONE DEL SISTEMA ISO 37001:16.
Il presidente Matarrelli: “Nel panorama nazionale l’AIP è tra i primi enti di governo del Servizio Idrico Integrato a dotarsi di uno standard internazionale anticorruzione, primatista assoluta a livello regionale”
Il Consiglio Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, presieduto dal Sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli e partecipato da: Michele Merla – vicepresidente e Sindaco di San Marco in Lamis (FG), Antonio Decaro Sindaco di Bari, Carlo Salvemini Sindaco di Lecce e Giovanna Bruno Sindaco di Andria, nella sua ultima seduta, svoltasi ad agosto, ha approvato un Sistema di gestione Anticorruzione secondo lo standard ISO 37001:16.
Lo standard ISO 37001, tra i presidi ed assetti organizzativi finalizzati alla prevenzione della corruzione, rappresenta sicuramente lo strumento più maturo e tendenzialmente più efficace, perché sintetizza le esperienze normative internazionali in un’ottica gestoria, secondo standard di qualità e tracciabilità dei processi. Ma soprattutto è soggetto ad una verifica di parte terza – ossia di un Ente di Certificazione - che attraverso procedure di audit a loro volta standardizzate valuterà l’effettiva capacità dell’ente di applicare le procedure anticorruzione, obbligandolo ad una continua verifica del sistema e ad un aggiornamento contestuale al verificarsi di eventuali criticità e non conformità. La certificazione da parte di un organismo terzo ed accreditato rappresenta il fatto rilevante e facilmente riconoscibile dal mercato nonché di immediata valutazione in ipotesi di sindacato giurisdizionale inerente presunti fatti corruttivi, in sintesi accresce la reputazione dell’ente beneficiario, in questo caso di AIP. La reputazione, infatti, costituisce un indice di affidabilità, un credito riconosciuto dal mercato, una misurazione di tipo etico.
Ad assistere l’AIP nell’ implementazione del suddetto standard internazionale anticorruzione gli esperti di Renna Studio Legale, di recente premiati come boutique d’eccellenza per la compliance per l’anno 2021 rilasciato da Le Fonti Awards.
Viva soddisfazione è stata espressa dal Presidente Matarrelli, che evidenzia come “la scelta operata dall’Ente di Governo pubblico dell’acqua in Puglia conferma gli sforzi operati dal Management di AIP di occuparsi del Servizio Idrico Integrato privilegiando trasparenza, competenza e responsabilità, attraverso un impegno etico crescente”.
“L’approvazione del Sistema ISO 37001:16 è un risultato – prosegue Matarrelli – che gratifica per il lavoro svolto fino a questo momento. Al tempo stesso costituisce una garanzia per il futuro, ai fini della trasparenza e dell’efficacia delle attività di controllo da rivolgere ad ogni singola e specifica articolazione di un territorio vasto come quello della Regione Puglia e che, solo nel comparto della depurazione, comprende oltre 180 impianti. Nel panorama nazionale AIP è tra i primi enti di governo del Servizio Idrico Integrato a dotarsi di uno standard internazionale anticorruzione, nel panorama regionale detiene invece un primato assoluto, rappresentando un caso che potrebbe essere preso a modello anche da altri enti”.
“Il percorso virtuoso intrapreso - rileva l’ing. Vito Colucci, Direttore Generale dell’Autorità Idrica Pugliese – risponde oltretutto alle linee guida del Regolamento UE 2021/241 che subordina l’erogazione delle risorse previste dal “Next Generation EU” alla dimostrazione da parte degli Stati beneficiari di aver adottato sistemi di compliance adeguati, tra questi quelli relativi all’anticorruzione”.
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A Mesagne, da qualche anno, si assiste a un cambio di cultura. Per la verità si tratta di un’evoluzione di quello che è sempre stato un carisma dei mesagnesi: il saper accogliere. Lo si vede ogni giorno, in particolar modo l’estate, quando il centro della città di giorno è un frizzante luogo dove, fare la spesa o consumare dei drink, è un piacere mentre la sera è un turbinio di attività enogastronomiche, molto diversificate tra loro, che hanno creato nella comunità locale un certo benessere economico. Lavorano gli operatori commerciali, i giovani, i meno giovani, impiegati come camerieri, chef, cuochi o semplicemente lavapiatti. Centinaia di famiglie che vivono grazie a un turismo che diventa sempre più frizzante, vivo e qualificato.
Poi ci sono le attività recettive, alberghi e B&b, che in questo periodo hanno il “sold out”. Per dirla con una terminologia internazionale, oggi sempre più in voga nella cittadina messapica. Un po' dappertutto ci sono tavolini all’esterno dei locali, sui marciapiedi, nelle piazze, nei vichi e finanche in strada, dove sono somministrati piatti della tipica cucina locale. D’altronde la medesima situazione spaziale la si trova in città turistiche importanti del Salento come Ostuni, Otranto, Lecce, solo per citarne alcune, che hanno fatto del turismo la loro primaria fonte di ricchezza economica. Un’attività che, in ogni modo, imbarazza coloro che scelgono di fare una serena passeggiata nel centro storico giacché si devono districare tra tavolini e sedie. Perché questa vivacità di attività, alcune volte, cozza anche con la richiesta dei residenti del centro storico al sacrosanto diritto del riposo, alla serenità familiare. Pertanto, riuscire a far conciliare le due esigenze è il segreto del successo. Ecco perché l’Amministrazione comunale, in questo senso, sta cercando di regolamentare e controllare il tutto per soddisfare entrambe le richieste.
Questo perché sono tanti gli apprezzamenti che giungono in Comune per il cambio di passo, e di cultura turistica, di Mesagne. Come quella di Carlo Argentieri che ha spiegato: “Sarà che io sono abituato a vivere in città a vocazione fortemente turistica, come Firenze, Venezia, la stessa Riva del Garda dove vivo da 25 anni, ma vedere la foto di piazza Orsini del Balzo piena di tavolini mi rende felice, contento ed orgoglioso della “mia” Mesagne, paese bellissimo da sempre, ma da sempre sottovalutato, sottostimato, svenduto, mi riferisco al valore dei terreni e degli immobili”. Argentieri ha, quindi, aggiunto: “Centro ricchissimo di gioielli architettonici, di angoli caratteristici, di bellissime piazze e piazzette, purtroppo per lunghissimo tempo tenute in condizioni pietose e poco valorizzate”.
Per Paolo Renis, manager presso il ReNoir Village di Milano, “Mesagne è un esempio del Sud da seguire. Un paese funestato negli anni ‘90 dalla delinquenza, un luogo dove nessuno voleva vivere né soggiornare. Oggi grazie ad un capillare lavoro delle istituzioni, forze di polizia e della cittadinanza è diventata una cittadina turistica dov’è ogni sera si riversano migliaia di visitatori da ogni dove, in totale sicurezza”. Ed ha aggiunto: “Il centro storico, prima definito ghetto, oggi risplende ogni sera con i suoli localini bellissimi in cui respiri aria di festa. Oggi quel paesino che ho lasciato 30 anni fa con piacere, lo lascio con nostalgia e con l’orgoglio di vederlo come una perla del nostro Sud”. Alla luce di questa ripresa resta una condizione primaria: strutturare il turismo affinché, in futuro, sia fonte di ricchezza e non di disagio.
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Marine di Ostuni, Amati: “Autorità idrica incarica Aqp per studio tecnico-economico. Aggiornamento a novembre”
“Dopo l’incontro di qualche settimana fa, l’Autorità idrica pugliese ha incaricato Acquedotto pugliese di predisporre uno studio tecnico-economico per dotare di acqua e fogna la marina di Ostuni. Appuntamento a novembre per verificare lo stato delle attività”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“C’è la necessità di completare il servizio idrico integrato in un’area di sicura attrazione turistica è così preservare la qualità delle acque di balneazione e delle acque sotterranee. L’incarico di presentare una proposta di fattibilità, conferito dall’AIP all’AQP, serve a comprendere le migliori soluzioni tecnico-economiche, in grado di giustificare l’autorizzazione per le spese di progettazione e realizzazione delle opere di estensione delle reti idriche e fognarie.
Nel frattempo, auspico che l’Amministrazione comunale di Ostuni verifichi la titolarità pubblica della rete viaria interessata dalla proposta di infrastrutturazione, ad evitare intoppi nella realizzazione delle opere.
Nel prossimo mese di novembre, come già annunciato, sarà riconvocata una riunione tra cittadini interessati, Amministrazione comunale, AIP e AQP, per verificare l’andamento del procedimento.
Per raggiungere l’obiettivo auspicato, faccio presente il bisogno di realizzare, da un punto di vista strettamente tecnico, attività preliminari di potenziamento degli schemi di adduzione, consistenti nella sostituzione della condotta di alimentazione del Canale principale al nuovo serbatoio di Ostuni, prevedendo la realizzazione di una nuova dorsale lunga 9,8 km. È necessario, inoltre, un incremento di volume del serbatoio per 27mila metri cubi, oltre ad una nuova condotta di alimentazione da Ostuni a Villanova.
Dalla realizzazione di queste opere di potenziamento deriverebbe la necessità di approntare una nuova rete, lunga 11 km, così da servire tutte le utenze della marina ostunese non ancora servite”.
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Punta Prosciutto-27 agosto 2021- “Ulivi distrutti dalla Xylella Il Killer che non perdona “
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 173 i casi positivi, di cui 24 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 24 agosto 2021
Dati complessivi
Danneggia il Postamat con la gomma da masticare. Denunciato
Villa Castelli. Aveva danneggiato lo sportello postamat inserendo la gomma da masticare nel lettore, identificato e denunciato.
I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 40enne di Francavilla Fontana per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. In particolare, a seguito dell’esame delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza, si è accertato che l’uomo, nella serata dell’8 luglio scorso, ha danneggiato lo sportello ATM dell’ufficio postale del luogo, inserendo una gomma da masticare all’interno del lettore postamat, rendendolo inefficiente.
Carovigno. Tenta di intrufolarsi in un’abitazione privata e vistosi scoperto aggredisce il proprietario per assicurarsi la fuga. Bloccato dai Carabinieri e arrestato.
A Carovigno, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno arrestato in flagranza di reato un 37enne del luogo per resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, percosse, danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere. In particolare, nel corso della notte, un cittadino extracomunitario residente a Carovigno, in regola con il permesso di soggiorno, ha richiesto l’intervento del 112, segnalando la presenza di un uomo armato di coltello che aveva tentato di accedere nella sua abitazione –verosimilmente per perpetrare un furto – e che accortosi della presenza della vittima, lo aveva minacciato e ferito alle mani con la lama, costringendolo a barricarsi all’interno per non essere inseguito nella fuga. I militari operanti, prontamente giunti sul posto, hanno bloccato e identificato il 37enne che ha opposto resistenza tentando di proseguire la fuga a piedi e hanno inoltre recuperato il coltello da cucina avente lama di 20 cm, prima che lo stesso potesse disfarsene. La vittima è stata dunque medicata dal personale del 118 intervenuto e giudicata guaribile in 7 giorni. Il coltello è stato sequestrato. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione agli arresi domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
L’ondata di caldo in Puglia in un agosto segnato dalla persistente assenza di precipitazioni fa salire il conto dei danni che si estendono dalle campagne al mare dove le alte temperature stanno causando una vera e propria strage, soprattutto delle pregiate cozze tarantine. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala, strettamente connesse alla moria di cozze, la mancanza di plancton, l’assenza di una politica di valorizzazione e promozione delle qualità straordinarie delle cozze di Taranto e il sovrappopolamento con il calo dei consumi, su cui incidono tra l’altro le importazioni dall’estero.
“Le alte temperature hanno causato una vera e propria strage di cozze tarantine. Gli operatori hanno denunciato perdite di prodotto tra il 40 ed il 45% fino a raggiungere punte del 70%. L’afa eccezionale con la tropicalizzazione del clima ha determinato un innalzamento delle temperature dei mari fino a valori che nelle acque vicino alla costa hanno raggiunto i 35 gradi e l’assoluta mancanza di piogge che tendono a raffreddare le acque del mare ha portato alla fermentazione delle alghe, privando l’acqua di ossigeno e portando alla moria di pesci e molluschi presenti negli impianti, oltre alla mancanza di plancton”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
Il mercato è invaso di contro di cozze provenienti da Grecia e Spagna – denuncia Coldiretti Puglia – perché il settore soffre la concorrenza sleale del prodotto importato dall’estero e spacciato come italiano, soprattutto nella ristorazione, a causa dell’assenza dell’obbligo di etichettatura dell’origine. Ad oggi, infatti, l’unico strumento per invertire la crescente dipendenza italiana dall’importazione, che ha superato il 76 per cento è rappresentato dall’acquacoltura, che invece – aggiunge Coldiretti Puglia - viene penalizzata dalla mancanza di certezze e da una grave assenza di norme che ne consentano lo sviluppo.
Ciò si aggiunge alla crisi del settore ittico che si trascina da 30 anni e che ha causato la perdita del 35% dei posti lavoro e la chiusura del 32% delle imprese, una “rotta persa” da tempo dal settore con una governance debole ed incapace di gestire una politica di ripresa. Un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta – continua Coldiretti Puglia – ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato, e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative che hanno come obiettivo la semplificazione, la promozione e la tracciabilità.
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