Redazione

Fasano. Controlli alle attività commerciali notturne per il rispetto della normativa “Covid–19” e della movida: due sanzioni amministrative. A Fasano, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, nell’ambito dei controlli alle attività commerciali notturne per il rispetto della normativa “Covid–19” e della movida hanno sanzionato amministrativamente, per “violazione delle misure di contrasto e di contenimento per la diffusione del virus Covid-19” e “somministrazione e vendita di alcolici nei pubblici esercizi”, il proprietario e il gestore di uno stabilimento balneare sito in località Savelletri. In particolare, ai predetti è stato contestato di aver organizzato un evento danzante con la presenza di circa 200 persone, in violazione della normativa Covid, con conseguente immediata interruzione dell’attività, irrogazione di una sanzione pecuniaria e la richiesta alla Prefettura di Brindisi dell’emissione del provvedimento di sospensione della stessa. Nel medesimo contesto, è stata contestata la sanzione amministrativa per non aver messo a disposizione della clientela un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico.

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Francavilla Fontana. Investe un minore in sella a una bici e fugge omettendo i soccorsi, individuato e denunciato. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 31enne del luogo per “omissione di soccorso” e “fuga in caso di incidente con danni alle persone”. In particolare, nel corso della notte del 5 agosto, lungo la S.P. 28 Ostuni – Francavilla Fontana, alla guida della propria autovettura, per cause in corso di accertamento, ha investito un 15enne a bordo di una bicicletta e si è allontanato senza prestare soccorso. Nel medesimo contesto, le schegge di vetro del veicolo hanno colpito un altro 15enne che seguiva il coetaneo a bordo di un monopattino elettrico. Le vittime, soccorse dal personale del 118 sono state trasportate presso il locale ospedale civile, non sono in pericolo di vita. L’autovettura è stata sequestrata e la patente di guida ritirata.

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Carovigno. Denunciate 4 persone per concorso nella coltivazione di canapa indiana. A conclusione dell’indagine scaturita dall’arresto in flagranza di reato di una 42enne di Carovigno operato il 27 luglio scorso per detenzione ai fini di spaccio di 866 grammi di marijuana, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno denunciato in stato di libertà, con richiesta di misura cautelare, per concorso nella coltivazione di canapa indiana: la citata 42enne, un’altra 42enne e due 24enni, tutti di Carovigno. L’analisi dei dati digitali estrapolati dai telefoni cellulari degli indagati ha svelato l’esistenza di un’organizzazione in possesso di specifica attrezzatura impiegata per la coltivazione indoor di diversi esemplari di canapa indiana e per la produzione di ingenti quantitativi di marijuana.

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Spaccata notturna, da manuale, alla gioielleria “Blue Spirit” di Mesagne con sede nel centro commerciale “Spazio Conad”. Nottetempo alcuni malviventi si sono introdotti nella struttura e hanno infranto la vetrata d’ingresso. Quindi, una volta all’interno, hanno fatto man bassa dei gioielli. Poi sono fuggiti e sono attivamente ricercati dai carabinieri. L’ammontare del furto è ancora in fase di quantificazioni. In ogni modo la gioielleria è assicurata contro i furti. L’episodio si è verificato la notte a cavallo tra giovedì e venerdì, intorno alle ore 0,30. Alcuni malviventi sono giunti davanti a una porta d’ingresso d’emergenza, le cosiddette antipanico, e dopo averla forzata si sono introdotti all’interno della struttura commerciale. Si sono diretti velocemente verso la sede della “Blue Spirit”, negozio in franchising gestito da una 39enne mesagnese, e con un estintore preso dal muro hanno infranto la vetrina d’ingresso. Una volta dentro hanno messo a soqquadro ben 29 vetrine in cui erano collocati monili in oro e in argento. Il raid è durato una manciata di minuti. Sicuramente un furto ben pianificato a tavolino. Poi i banditi sono fuggiti dallo stesso ingresso da cui sono entrati. Nel frattempo il sistema di allarme, sia del centro commerciale sia della gioielleria, hanno invito il segnale di effrazione alla centrale operativa dell’istituto di vigilanza che ha inviato sul posto le guardie che hanno constatato l’effrazione e il furto dei gioielli. I banditi, naturalmente, si erano già volatilizzati. Nell’ipermercato sono giunti i carabinieri di Mesagne che hanno rilevato i fatti e avviato le indagini. Importanti, per la ricostruzione del furto, saranno le immagini del servizio di videosorveglianza che ha ripreso il raid. Non è la prima volta che, negli anni, la “Blue Spirit” è stata oggetto di attenzioni criminali.

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Nota del presidente del Comitato regionale di Protezione Civile e consigliere regionale del Pd Maurizio Bruno, a seguito dell’incontro con Legambiente.

“Collaborare insieme e da subito per formare le nuove generazioni al rispetto del territorio, alla prevenzione e alla sicurezza. A lavoro già da settembre per una campagna che parta dalle scuole e duri tutto l’anno. Sensibilizzazione, comunicazione, scuola. Sono queste le tre direttrici emerse dall’incontro avuto questa mattina in Regione, in veste di Presidente del Comitato regionale di Protezione Civile, con la delegazione di Legambiente Puglia. E in particolare con il presidente Ruggero Ronzi li e la direttrice Daniela Salzedo. Scopo del colloquio, ricco di spunti e interessantissimo, riallacciare da subito uno stretto rapporto di collaborazione tra Protezione Civile e Legambiente, allo scopo di intavolare un programma di iniziative e campagne mirate a sensibilizzare soprattutto i più giovani verso il rispetto del proprio territorio, la prevenzione e la sicurezza.I roghi che in queste settimane stanno flagellando gran parte dell’Italia, e della Puglia stessa, preoccupano tanto. Molti di questi, sappiamo, sono causati da incuria, poca attenzione, gesti sbagliati. Ed è fondamentale, per ridurre almeno queste cause, educare i cittadini a un rapporto più consapevole con l’ambiente. A partire dalle nuove generazioni. Già in passato Legambiente e Protezione Civile hanno lavorato fianco a fianco in campagne mirate a informare e istruire la popolazione sui rischi di alcuni comportamenti, ma anche sull’importanza della prevenzione e della segnalazione. Ora il passo da compiere insieme e sul quale ho insistito fin dal mio insediamento, è entrare nelle scuole. Informare, educare e formare i giovani significa informare, educare e formare i cittadini di domani. E perché no, arrivare anche alle proprie famiglie e trasmettere loro la stessa cultura. Ho chiesto a Legambiente di presentare il prima possibile un progetto, in modo da poter avviare le attività non solo teoriche ma anche pratiche nelle scuole fin da subito. Senza dover attendere la fine dell’anno scolastico e l’inizio della stagione dei roghi, perdendo così tempo prezioso e tante opportunità. L’idea è insomma quella di imbastire un percorso di formazione che duri tutto l’anno e non solo alcune settimane. Solo così si potrà dare vita ad una campagna di educazione e prevenzione davvero efficace, che parta dai giovani per arrivare, il prima possibile, a tutta la popolazione”.

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Istituita dal Presidente della Repubblica nel 2001, l’8 agosto di ogni anno si celebra la “Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”, per onorare la memoria di tutti i connazionali caduti sul lavoro in Patria e all'estero

Infatti, l’8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle, sobborgo operaio di Charleroi in Belgio, procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali provenienti dalle nostre regioni, in gran parte da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia – Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

Per questo, la miniera di Marcinelle è diventata un simbolo e un santuario della memoria per tutti gli emigranti italiani che hanno perso la vita sul lavoro, spesso un lavoro duro, faticoso e pericoloso.

Il ricordo delle vittime continua ancora oggi ad essere un monito forte per le tutte le Istituzioni - sia nazionali, sia europee che internazionali - a mantenere alta l'attenzione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

L’8 agosto prossimo, la ricorrenza del 65° anniversario della tragedia di Marcinelle, sarà l’occasione per ricordare ed onorare i tanti lavoratori italiani all’estero ed il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere.

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Via libera definitivo all’impianto in zona infetta di mandorlo e ciliegio, di tutti i citrus e prunus per iniziare a programmare la diversificazione colturale in Salento, dopo il disastro causato dalla Xylella Fastidiosa che ha colpito 21 milioni di ulivi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla determina dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia che autorizza l’impianto di piante ‘specificate’ in zona infetta, vietato fino al 3 agosto scorso nel 40% del territorio regionale pugliese.

“E’ possibile l’impianto delle piante specificate che si sono dimostrate resistenti o immuni all’organismo nocivo nelle zone infette in cui si opera l’eradicazione, e ciò riguarda agrumi, il pesco, l’albicocco, il susino, il mandorlo”, esulta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

In uno scenario lunare fatto di migliaia di ulivi secchi ancora da eradicare, si stagliano rigogliosi i mandorli, ma anche gli albicocchi, esempi di ‘resilienza’ alla Xylella fastidiosa in area infetta, testimoni che la diversificazione colturale è possibile e opportuna, per non condannare le province di Lecce, Brindisi e Taranto a una monocoltura, con il rischio che un organismo alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella che ha compromesso il 40% del patrimonio olivicolo della regione Puglia.

Le indagini diagnostiche sulle piante delle varietà di ciliegio dolce e mandorlo selezionate per esempio, a seguito dell’esposizione sia all’inoculo artificiale sia ad adulti di sputacchina con elevata incidenza di infezioni di Xylella fastidiosa, hanno dimostrato – rileva Coldiretti Puglia sulla scorta dello studio scientifico dell’IPSP del CNR di Bari – che la presenza del batterio risulta in media inferiore all’11% su mandorli e ciliegi. Questo dato confrontato con quanto ottenuto nelle tesi con piante di olivo, con la media di piante infette del 74,43%, indica una percentuale significativamente più bassa di infezione di mandorlo e ciliegio.

“Vitale aprire all’impianto anche di altre specie arboree per poter utilizzare al meglio i 25 milioni di euro messi a disposizione verso altre colture – insiste il presidente Muraglia - dal Piano anti Xylella dei 300 milioni di euro e dare una iniezione di risorse alla ricerca con i 20 milioni di euro da destinare agli studi scientifici e alla sperimentazione per ricostruire al meglio il patrimonio produttivo e paesaggistico della Puglia”.

Il mandorlo è da tempo considerato resistente e tollerante – riferisce Coldiretti Puglia - in una misura almeno uguale, se non superiore, alle varietà di olivo resistenti, per le quali è autorizzato l’impianto, secondo gli studi del CNR di Bari, mentre gli agrumi, il pesco, l’albicocco ed il susino sono risultate immuni alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca da prove scientifiche del CNR di Bari, già ampiamente validate nel 2016 e quindi anche prima dei due anni richiesti dal regolamento. E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti – insiste Coldiretti Puglia -  con l'adeguata diversificazione colturale per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, perché la ricerca ha dimostrato che altre varietà hanno caratteri di resistenza non dissimili da quelle delle varietà di olivo resistenti.

“E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti – insiste Muraglia - con un intervento risolutivo del Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con la Regione Puglia, per le necessarie deroghe ai vincoli paesaggistici per l’espianto di ulivi ed il reimpianto di culture arboree diverse dai soli ulivi resistenti”.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 7 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – dice Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento. Tutto ciò – aggiunge la Coldiretti Puglia – è utile a permettere il ripristino e la nuova creazione di riforestazione al servizio degli operatori e dell’indotto turistico sull’area infetta da Xylella che in Puglia ha colpito 8mila chilometri quadrati di territorio. In questo modo sarà possibile mettere in atto una gestione forestale sostenibile e certificata di area vasta i cui attori potranno essere – conclude Coldiretti Puglia - se opportunamente incentivati, i consorzi forestali capaci di organizzare e coordinare le proprietà private, pubbliche nonché demaniali.

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Il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, recentemente rieletto con i voti delle donne e degli uomini del PD e di tanti altri antifascisti pugliesi ha nuovamente dichiarato il suo appoggio in favore della ricandidatura a Sindaco di Nardò dell'uscente Pippi Mellone.
 
Anpi Mesagne ritiene politicamente grave ed intollerabile questa presa di posizione, ricordando a tutti che Mellone è quel sindaco che:
- ha militato per anni in Alleanza Nazionale
- strizza l'occhio ai neofascisti
- raccoglie fra i candidati delle sue liste anche  simpatizzanti di CasaPound
- dichiara che "l'Anpi Lecce deve essere chiusa perché rappresenta un pericolo per la democrazia"
- celebra la commemorazione di un militante fascista con tanto di saluto romano.

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Nel corso della cerimonia che si è svolta stamattina, è stato inaugurato il Centro Ascolto Famiglie dedicato alla memoria di Marcella Di Levrano. 

Il servizio  che avrà sede presso la sede del P.T.A. ASL BR del Distretto Socio-sanitario 4 in via Panareo, 38 a Mesagne - opera in rete, integrandosi con gli operatori degli altri servizi, nello specifico con la rete consultoriale, proponendo la creazione di spazi di confronto, mediazione familiare, sostegno alla genitorialità, gruppi di confronto e di parola. 
Alliniziativa hanno preso parte: il dott. Antonio Matarrelli, presidente del Coordinamento istituzionale BR/4  del quale Mesagne è capofila e che è composto dai Comuni di Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio, San Pietro, Torchiarolo, Torre Santa Susanna -, il dott. Cesare Salerno, in rappresentanza del distretto socio-sanitario BR/4, il dott. Antonio Negro, procuratore aggiunto della Repubblica di Brindisi, e il dott. Valerio DAmici, del coordinamento provinciale Libera contro le mafie. Gli interventi sono stati coordinati dal dott. Antonio Calabrese, consulente istituzionale dellAts BR/4.
 
 
Lintitolazione è stata decisa con voto unanime dai rappresentanti istituzionali dei nove Comuni che compongono lAmbito Territoriale Sociale BR4, nellottica di mettere in atto azioni per promuovere la legalità, la civile ed egualitaria convivenza, prevenendo e contrastando ogni forma di maltrattamento e violenza nei confronti delle persone vulnerabili attraverso il sostegno professionale al ruolo genitoriale e della famiglia. 
Come i presenti hanno sottolineato durante liniziativa, si tratta delle ragioni che hanno motivato la scelta di dedicare il nuovo servizio a Marcella Di Levrano, vittima di un omicidio di matrice mafiosa. Scomparsa l8 marzo del 1990, il corpo della giovane, madre di una bambina in tenera età, fu ritrovato il 5 aprile dello stesso anno in località Bosco dei Lucci, tra Brindisi e Mesagne. Marcella fu uccisa perché aveva avuto il coraggio di rompere il muro di silenzio e di omertà su cui contava lascesa del sistema criminale dellepoca. 
 

Abbandono dei rifiuti: assegnati al Comune di Mesagne 15 fototrappole per incastrare i trasgressori.  Con determinazione n. 266 dello scorso 16 luglio di AGER, l'Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti, è stata approvata la graduatoria definitiva degli Enti Locali con cui il Comune di Mesagne è stato ammesso alla fornitura in comodato d’uso gratuito di15 fototrappole. La procedura per la partecipazione al bando è stata curata dall’ufficio Ambiente, che ha dato seguito all’impegno intrapreso dall’Amministrazione Comunale nelle azioni di contrasto del reato di abbandono dei rifiuti.
“Un fenomeno diffuso contro il quale il Comune di Mesagne continua l’azione di costante prevenzione e monitoraggio: da tempo non siamo più disposti a tollerare infrazioni ai danni dell’ambiente e dei contribuenti. Grazie ai sempre più efficaci sistemi di videosorveglianza, i trasgressori vengono individuati e multati”, spiega il sindaco della città di Mesagne, Antonio Matarrelli. Le criticità si accentuano soprattutto nel periodo estivo, sia nelle strade comunali che nelle campagne, senza che vengano risparmiate le aree ad alto valore ambientale, storico e paesaggistico, come la zona che include Muro Tenente. “La rimozione di queste microdiscariche, spesso colme di rifiuti che richiedono speciali procedure di smaltimento, comporta oneri elevati per il bilancio dell'Ente. In questo contesto appare evidente come l’impiego della videosorveglianza possa operare in una duplice direzione, scoraggiando l'abbandono dei rifiuti e sanzionando tale pratica”, dichiara Maria Teresa Saracino, assessore comunale all’Ecologia e Ambiente.

    Il Comune di Mesagne predisporrà un progetto per la realizzazione e l’utilizzo di un sistema di videosorveglianza in ambito extraurbano, lungo tutta la rete viaria provinciale, finalizzato a:
•    ridurre considerevolmente gli abbandoni di rifiuti sulle strade provinciali ed in ambito extraurbano;
•    Utilizzare gli introiti delle sanzioni ambientali, che saranno prioritariamente destinati in attività di riqualificazione ambientale e di rafforzamento del sistema di prevenzione, attraverso l’acquisto di altre apparecchiature tecnologiche destinate allo scopo.
Il sistema di videosorveglianza sarà gestito dalla Polizia Locale e le riprese filmate di videosorveglianza, attraverso l’estrapolazione dei fotogrammi, potranno essere utilizzate anche ai fini dell’accertamento degli illeciti ambientali contemplati nel Testo Unico Ambientale, D.Lgs. 152/ 2006 (utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose con riflessi penali e/o amministrativi a seconda delle norme violate e delle relative sanzioni stabilite: artt. 256, 255).

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