Redazione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 14 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.083 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 44 casi positivi: 9 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 3 nella provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 20 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione. 1 caso precedentemente attribuito a provincia non nota, e stato classificato oggi, per cui il totale odierno resta 44.

Sono stati registrati 3 decessi in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.754.985 test.

245.654 sono i pazienti guariti.

1.647 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.957, così suddivisi:

95.322 nella Provincia di Bari;

25.620 nella Provincia di Bat;

19.866 nella Provincia di Brindisi;

45.219 nella Provincia di Foggia;

27.142 nella Provincia di Lecce;

39.591 nella Provincia di Taranto;

821 attribuiti a residenti fuori regione;

376 provincia di residenza non nota.

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INCIDENTE VIA TICINO 14 LUGLIO 2021 (1)

Tre feriti condotti in ospedale è il bilancio di un incidente stradale che si è verificato ieri mattina a Mesagne, nel cuore della città. Qui, per cause ancora in fase di accertamento due automobili si sono scontrate. Una di esse, a causa dell’impatto, si è ribaltata su un lato. Nello scontro sono rimasti feriti tutti e tre gli occupanti dei mezzi. È stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunte due ambulanze del 118 e una pattuglia della polizia locale. I feriti sono stati trasferiti presso il nosocomio di Brindisi per accertamenti diagnostici al fine di stabilire la diagnosi. Comunque, non sono in pericolo di vita. Sul posto sono rimasti gli agenti della municipale per i rilievi del caso. I fatti si sono verificati poco dopo le ore 12,30 di ieri nell’incrocio tra via Mincio e via Ticino, dove due auto, una Fiat Idea, con due sorelle a bordo, e un Fiat Doblò, con a bordo un fruttivendolo, giunte all’intersezione, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrate. Un urto talmente forte che il Fiat Doblò si è ribaltato su un fianco. Nell’impatto tutti e tre gli occupanti dei due mezzi sono rimasti feriti. I residenti hanno sentito lo schianto e sono corsi in strada. Pertanto è stato lanciato l’allarme. Sul posto sono giunte due ambulanze del 118 di Mesagne. I sanitari hanno stabilizzato i feriti e li hanno trasferiti presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Qui sono stati sottoposti ad accertamenti diagnostici e strumentali al termine dei quali sono emersi diversi traumi riportati nello scontro. In via Ticino sono rimasti gli agenti della polizia locale che hanno ascoltato alcuni testimoni, hanno rilevato il sinistro e avviato le indagini al fine di ricostruire la sua dinamica e addossare le rispettive responsabilità. Resta basilare l’invito fatto dalla polizia locale alla prudenza.

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Le restrizioni sociali imposte dalla pandemia da Coronavirus, anche quest’anno, non permetteranno ai fedeli di Mesagne di poter svolgere il triduo di festeggiamenti in onore della Vergine del Carmelo, patrona, protettrice e avvocata della città. La curia arcivescovile, infatti, non ha concesso nessuna deroga al divieto, imposto lo scorso anno, di poter svolgere le processioni. Pertanto, il simulacro della Madonna, giovedì 15 luglio, sarà trasferito dalla basilica minore dei frati Carmelitani alla chiesa Matrice a bordo di un automezzo, per evitare assembramenti lungo le strade. Tuttavia, nella Collegiata la Vergine sarà accolta con gli onori dovuti da parte della fanfara dei carabinieri di Napoli.

Qui si svolgerà l’antico rito della consegna delle chiavi della città da parte del sindaco, Toni Matarrelli. Alle ore 20,30 sarà celebrata la messa. I riti e la messa saranno trasmessi in diretta su Facebook da parte di QuiMesagne e potranno essere seguiti da coloro che non potranno partecipare agli eventi in presenza. Peraltro, gli ingressi in chiesa saranno contingentati. Nei giorni di venerdì e sabato a partire dalle ore 5 del mattino e fino a sera vi saranno diverse liturgie in chiesa Madre mentre sabato alle ore 19,30 l’arcivescovo, monsignor Domenico Caliandro, celebrerà la messa conclusiva dei festeggiamenti. “Devo ammettere che siamo molto dispiaciuti di non poter celebrare la tradizionale festa in onore della Vergine del Carmelo perché siamo ancora in uno stato di emergenza a causa della pandemia”, ha spiegato il sindaco, Matarrelli -. È vero che siamo maggiormente tranquilli confronto ai mesi scorsi però non dobbiamo dimenticare che i contagi ci sono ancora, anche nella nostra città. Siamo collocati all’interno di regole che dobbiamo rispettare”. L’Amministrazione comunale ha concordato con l’arciprete, don Gianluca Carriero, e con il comitato feste patronali la tipologia degli eventi da svolgere in onore della Patrona. “Noi mesagnesi siamo particolarmente legati alla Vergine del Carmelo e faremo il massimo di ciò che ci è consentito fare”, ha assicurato il primo cittadino. Il 15 pomeriggio, infatti, ad accogliere in chiesa Madre la Madonna del Carmelo sarà la fanfara dei carabinieri di Napoli composta da trenta musicisti.

“È un onore per noi e per la città avere la fanfara dei carabinieri in questa festività”, ha sottolineato Matarrelli. Per coloro che non potranno partecipare all’evento in chiesa è stato disposto sul sagrato e in piazza Orsini del Balzo un maxi schermo che manderà in diretta la cerimonia. Non ci saranno le “bancherelle” dei dolciumi e di altra mercanzia. “Le condizioni poste dai decreti erano molto stringenti – ha detto il sindaco – ad esempio per mettere 25 stand di ambulanti bisognava togliere sedie e tavolini dei nostri operatori commerciali che hanno le attività lungo il percorso della villa comunale. Noi non abbiamo ritenuto giusta questa soluzione pertanto, per quest’anno, non ci saranno le tradizionali “bancarelle”. Recupereremo il tutto il prossimo anno, pandemia permettendo, con una maxi festa. Parola di sindaco”.

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"NA LACRAMA" è il titolo della bellissima poesia che padre Carmelo Vitrugno, già parroco e priore della basilica minore del Carmine di Mesagne, ha scritto per tutti i mesagnesi residenti e sparsi nel mondo. Uno spaccato della festa di ieri e di oggi. L'omaggio e i ringraziamenti a quanti, ieri come oggi, si prodigano affinché la festa, anche in un periodo di pandemia, possa svolgersi regolarmente pur tra qualche sacrificio di contingentamento. 


Mi la scta sonnu ogni notti Misciagni mia
‘ntra suspiri, ‘ntra ‘na lacrama e ‘n’avi Maria.
Avi tant’ anni ca sctau assai luntanu ormai
la nostalgia è sempri fresca, no’ spiccia mai.
Aggiu natu toppu la ferrovia, a rioni Grutti,
sciula sola sola ‘na lacrama e… ti la gnutti.
No’ pozzzu chiù turnari ca l’anni so’ assai,
sontu malatu, zzueppu e mangiatu ti li uai.
Li famigliari mia oramai hannu muerti tutti
alcuni ‘mpaci, pi vicchiaia, atri pi uai brutti.
Sembra ‘nu firmi curu ca passa pi la menti,
mi chiangi lu cori, no’ ‘nci pozzu fari nienti.
Certu iu vulia cu tornu giovini beddu fattu
cussì comu sctau ‘mpusimatu allu litrattu.
Era propriu lu sitici ti Lugliu, mi lu rricordu
sctu gruppu ti la famiglia e mai mi lu scordu.
Sotta alla villa lluminata a giurnu a passiggiari
tanti piccinni chiangiri e mammi a sctrulicari;
‘na sciuta e ‘na vinuta scula lu gelatu ‘mmanu
ssa’ spicciamu sobbra alla sctrata ti Latianu;
li giuvinotti schirzaunu cu li signurini beddi,
e li crisctiani crandi scurciulaunu nuceddi;
ce ardori li nuceddi ti pagghia, pari moni,
e c’è sapori lu gelatu a limoni o lu spumoni.
Chianu chianu passaunu l’ori e si facia notti,
cuntienti e ssittati si mangiaunu pagnotti.
Quanti sciuechi, quanti scherzi ‘ntra vagnuni,
c’è sicutati cu l’acqua o cu li scorzi ti muluni!
So’ tre giurni ti fescta toppu la Santa Nuvena
cu pretichi e prighieri comu sia ‘na catena.
Ognunu lassava ‘na lacrama pi’ l’emozioni
all’assuta e vinuta ti la Matonna a prucissioni.
Ssittati ‘nanti casa loru lu nonnu cu la nonna,
to’ sordi, lacrimi, baggi e fiuri alla Matonna.
Puru li masculi tuescti, ‘ntra lacrimi e suspiri
cu lu cori chinu e poi zitti zitti li sintivi tiri:
“mamma ti lu Carmunu cu Crisctu ‘mbrazzi
pi la famiglia, pi li piccinni lassimi scti razzi.”
Puru iu la priava assai pi li misciagnisi luntani,
famigli interi, numerosi, poviri mancu li cani.
Poi tuccau a mei cu partu e cu vau luntanu
alla famiglia puviredda cu ‘nci tau ‘na manu.
Brutta sctoria pi tanti ti nui poviri migranti,
Uai, miseria, ricordi e lacrimi nanti pi nanti.
Quandu arria la fescta ti la Matonna nostra
mi sonnu li fuechi e la musaca ti la giosctra.
Nu salutu allu Sinducu, all’amminisctrazioni,
a ci è datu l’offerti, ‘n’aiutu alla Commissioni;
auguri a ci porta cu onori lu nomi ti la Matonna,
l’abitinu alli piccinni comu lu nonnu e la nonna.

Luglio 2021

p. Carmelo Vitrugno

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Con determina n. 2073 del 21.09.2020 venne disposto di affidare sotto riserva di legge, nelle more delle risultanze del ricorso pendente al Consiglio di Stato, il servizio di gestione dei rifiuti della città in favore della TEK.R.A. S.r.l. corrente in 84012 Angri (SA) – alla Via Raiola n. 59 – P.IVA: 04653190654. Il Consiglio di Stato Sezione IV con sentenza nr.2129 del 12.03.2021, pronunciandosi definitivamente sull’appello n.7203/2020, ha accolto la domanda proposta in via gradata da parte della TeknoService s.r.l.,”con conseguente declaratoria dell’obbligo della Stazione appaltante di valutare gli episodi i cui all’appellata Tekra ha omesso la dichiarazione e di quelli che, sebbene dichiarati, non svolgimento, essendo anzi plausibile ritenere che il legislatore abbia voluto fare riferimento proprio ai cd. ” pregressi professionali”, laddove idonei - attraverso attuali falsi ,reticenze o omissioni - ad influenzare negativamente l’aggiudicazione dell’appalto in corso.”. Pertanto la commissione aggiudicatrice del Comune di Mesagne ha revocato l'appalto e lo ha aggiudicato alla ditta Tecnoservice, previa verifica del possesso dei requisiti. La ditta TECNOSERVICE S.r.l. è la seconda in graduatoria, giusto verbale di gara del 20.04.2020. 

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San Pietro Vernotico. Viola gli obblighi del datore di lavoro, denunciato un imprenditore. In San Pietro Vernotico, i Carabinieri della locale Stazione, unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, a conclusione di uno specifico servizio di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali, hanno denunciato un 50enne imprenditore del luogo, per violazione degli obblighi del datore di lavoro, non avendo avviato a visita medica di idoneità un proprio dipendente.

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Ceglie Messapica. Coltivano illegalmente 21 piante di cannabis, denunciati. In Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, a conclusione degli accertamenti hanno denunciato un 50enne e un 70enne residenti in Martina Franca (TA), per coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti. In particolare, i militari, nel corso di una attività di polizia giudiziaria, hanno rinvenuto in un piccolo bosco ricadente nell’agro di Ceglie Messapica, confinante con Martina Franca, in prossimità dell'abitazione dei due uomini, 21 piante di cannabis di altezza variabile tra 180 e 200 centimetri, irrigate da un sistema idrico artigianale collegato all’impianto idraulico della citata abitazione. La sostanza stupefacente e l’impianto di irrigazione sono stati sottoposti a sequestro.

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“Il Consiglio dei ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale sulla legge di proroga del Piano casa per il 2021. La decisione riporta il sereno nell’importantissimo settore dell’edilizia e su uno strumento che assicura lavoro, riduzione di spreco di suolo e legalità. Ho già depositato la proposta di proroga per il 2022”. Lo dichiara il presidente della commissione bilancio e programmazione del Consiglio regionale Fabiano Amati. 
“Ringrazio i ministri Franceschini e Gelmini, assieme ai parlamentari Losacco e D’Attis, per la leale collaborazione tra Stato e Regione.
Vorrei cogliere l’occasione per segnalare ancora una volta l’importanza del Piano casa, quale strumento ecologico di sviluppo e crescita: si tratta infatti di uno strumento che permette di assicurare migliaia di piatti a tavola per migliaia di cittadini pugliesi; di riqualificare ambiti territoriali degradati o abbandonati; di incrementare gli introiti dei Comuni a titolo di oneri di urbanizzazione, per realizzare investimenti; di evitare consumo di suolo; di utilizzare materiali idonei a realizzare risparmio energetico; di ridurre la filiera della decisione discrezionale e quindi di rendere meno probabili le attività corruttive, così da introdurre maggiore legalità nella pubblica amministrazione. 
Ora dobbiamo metterci a lavoro per garantire l’ulteriore proroga del Piano casa al 2022 e in questo senso ho già presentato una proposta di legge”. 

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Anche l’abbandono legalizzato è un abbandono. La nuova campagna antiabbandono dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si rivolge a quei proprietari di cani e gatti che si liberano dei propri animali portandoli in un canile o in un gattile.

L’immagine che accompagna lo slogan “M’ama, mi amava” mostra due metà di un muso: quella di un cane amato, sereno, e quella di un cane abbandonato in un canile: triste, invecchiato, senza speranza, per il quale la casa e la famiglia sono solo un lontano ricordo.

Anche se i dati del Ministero della Salute sembrano essere incoraggianti, segnalando nel 2020 meno ingressi nei canili e nei gattili rispetto al 2019, nel primo semestre del 2021 i nostri volontari segnalano una recrudescenza del fenomeno dell’abbandono e una maggiore difficoltà nelle adozioni.

«Dopo i lunghi mesi di lockdown, nei quali gli animali domestici sono stati una fedele presenza al nostro fianco, c’è il rischio che al venire meno delle restrizioni qualcuno si disfi impietosamente del proprio familiare a quattro zampe condannandolo alla solitudine, alla tristezza e talvolta agli stenti», afferma il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali». 

Nel 2020 l’Oipa ha dato in adozione 3.586 animali (3.105 nel 2019) ne ha soccorsi e curati 3.672 – 1.503 cani, 1.773 gatti e 396 di altre specie – (3.272 nel 2019) e raccolti 31.290 chili di cibo, secco e umido, (24.098 nel 2019). Tra questi, troppo spesso, quegli animali che sono passati dal divano al freddo box di un rifugio.

Nel caso di sopraggiunte difficoltà nel gestire i propri animali domestici, l’associazione animalista invita a chiedere aiuto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, proprio per non arrivare al crudele gesto dell’abbandono in canile o, peggio, al reato dell’abbandono sul territorio, fattispecie punita dall’articolo 727 del Codice penale.

Le guardie zoofile dell’Oipa, presenti in Italia con 66 Nuclei in 18 regioni e in numerose province, nel 2020 hanno eseguito 5.106 interventi, controllato 8.516 animali, di cui 5.909 cani, e svolto 501 azioni tra sanzioni, denunce e sequestri.

Per chiedere aiuto o segnalare abbandoni e casi di maltrattamento, ci si può rivolgere:

al più vicino Nucleo di guardie zoofile Oipa, alla Delegazione dei volontari di zona.

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ZAFFERANO: COLDIRETTI PUGLIA, IN SALENTO I GIOVANI RIPARTANO DALL'ORO ROSSO.

La svolta naturalistica dei pugliesi, alimentata anche dall’emergenza Covid, spinge il ritorno di erbe e spezie dalla tavola alla farmacia, dalla cosmetica alla moda, con il Salento che riparte dallo zafferano, la spezia più preziosa al mondo, perché per produrre un chilogrammo di zafferano servono non meno di 250mila fiori e 600 ore di lavoro, grazie alla caparbietà dei giovani in campagna che vogliono riprendersi il futuro. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, che parla di una riscoperta della produzione di zafferano Made in Italy soprattutto da parte dei giovani imprenditori agricoli, quando ancora almeno 2 risotti alla milanese su 3 sono cucinati con zafferano straniero spacciato per italiano.

“Produrre questa spezia non è facile, i bulbi da impiantare sono costosi, la lavorazione è quasi esclusivamente manuale, la raccolta prima dei fiori e, poi, degli stimmi, avviene sempre manualmente in precise condizioni climatiche e di luce. Ciò determina gli alti costi del prodotto italiano, a rischio imitazione perché il 70% - 80% venduto in Italia è straniero ma i consumatori non lo sanno”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Ogni anno si producono nel mondo circa 180 tonnellate di zafferano, per il 90 % in Iran e per la restante parte in India, Grecia, Marocco e Spagna – aggiunge la Coldiretti regionale – e in Puglia è una coltura in espansione in Salento,  in Capitanata e in provincia di Bari.

“Per garantire zafferano rigorosamente ‘made in Italy’ – spiega Sergio Minerba, giovane imprenditore agricolo della Tenuta Luna di Aradeo – abbiamo acquistato i primi bulbi in Umbria. A settembre si piantano i bulbi, mentre all’inizio di novembre si raccolgono i fiori dalle prime luci dell’alba e non oltre le 9,30 per evitare che il fiore si apra completamente. Subito dopo estraiamo gli stimmi in maniera delicata che vengono essiccati nella stessa giornata. La coltura dello zafferano è ancora poco praticata, perché i costi di gestione sono molto alti, sia in fase di acquisto di bulbi che per la manodopera. Occorrono circa 150 fiori per avere un grammo di pistilli di zafferano e per questo un grammo di zafferano tutto italiano costa mediamente attorno ai 35 euro. Ma noi giovani agricoltori salentini ci abbiamo creduto e la nostra scelta è stata premiata”, conclude il giovane imprenditore agricolo Minerba.

A essere utilizzati per arricchire di colore e sapore le preparazioni non sono i fiori della pianta, ma gli stimmi, filamenti rossi che vengono separati manualmente con grande cura – spiega Coldiretti Puglia - per diventare elemento indispensabile di molte ricette tradizionali come il classico risotto alla milanese, o la francese bouillabaisse. 

Lo zafferano deve le sue caratteristiche ai principi attivi come il safranale, che rappresenta il principale componente dell’aroma, le crocine  responsabili del colore e la picrocrocina che gli conferisce il suo caratteristico sapore. Lo zafferano contiene carotenoidi, vitamina A, B1, B2 e un olio essenziale ad azione prevalentemente eupeptica, cardiotonica, antispasmodica, emmenagoga e stomachica. La fitoterapia utilizza lo zafferano come rimedio all’insonnia, ai dolori mestruali, contro il mal d’auto, contro l’insonnia e per favorire la digestione. Essendo lo zafferano un potente antiossidante, il suo utilizzo contrasta efficacemente i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Uno studio condotto da una equipe di medici Iraniani ha dimostrato – conclude Coldiretti Puglia - la proprietà dello zafferano di regolare il tono dell’umore, agendo sul sistema nervoso centrale, rendendo questa spezia un buon aiuto in caso di stati depressivi, ansia e stress. Lo studio ha confrontato il farmaco fluoxetina (meglio conosciuto come prozac) con lo zafferano e si è riscontrato che quest’ultimo produce sul cervello gli stessi effetti prodotti dal farmaco, nel trattamento della depressione.

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