Redazione
Mesagne. Incidente tra auto e scooter
Un incidente stradale si è verificato questa mattina intorno alle ore 11 a Mesagne su via San Donaci tra una Fiat Panda e uno scooter con a bordo due ragazzi. Per cause ancora in fase di indagine i due mezzi si sono scontrati. I ragazzi sono rimasti feriti e sono stati trasferiti presso l'ospedale Perrino di Brindisi per accertamenti. Non sono in pericolo di vita. La signora che guidava la Panda si è fermata per prestare soccorso. Indaga la polizia locale.
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COLDIRETTI PUGLIA, PARTONO SEGNALAZIONI E VERIFICHE PER ATTIVARE LA CALAMITÀ PER SICCITÀ
AGRUMI: COLDIRETTI PUGLIA, PARTONO SEGNALAZIONI E VERIFICHE PER ATTIVARE LA CALAMITÀ PER SICCITÀ.
Partono le segnalazioni e le verifiche per il riconoscimento della calamità da siccità per il comparto agrumicolo, con le clementine che sono finite al macero, dopo essere state compromesse dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, con i costi di produzione anche per l’irrigazione di soccorso schizzati alle stelle. Ad affermalo è Coldiretti Puglia, in seguito all’assemblea degli agricoltori a Palagiano con gli assessori all’Agricoltura dei Comuni di Massafra Rosa Termite e di Palagiano Francesco Serra per l’avio delle procedure per l’attivazione della richiesta di calamità naturale causata dalla siccità.
Intanto, sono state anche gettate le basi dall’Assessorato regionale all’0Agricoltura per l’attivazione della Misura 23, la ex misura Covid, per dare un sostegno alle imprese agrumicole colpite da una pesante crisi di liquidità.
“Sono vitali iniziative importanti per rilanciare la produzione, ridare un giusto reddito ai produttori e stimolare i consumi. Distintività, qualità, accordi di filiera e lotta alle pratiche sleali per un giusto reddito, sono gli strumenti per rilanciare l’economia ortofrutticola”, dice Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
Mentre i lavoratori per la raccolta sono divenuti introvabili – insiste Coldiretti Puglia – al crollo dei prezzi degli agrumi in campagna corrispondono i prezzi stellari dei costi di produzione, a causa dell’irrigazione di soccorso che si è protratta dall’estete fino ad oggi, dei rincari per le operazioni colturali, dei costi energetici fino ai fertilizzanti.
“E’ necessaria l’istituzione di un tavolo agrumicolo permanente, considerato che la crisi del comparto è strutturale, e un Piano agrumicolo regionale che preveda il sostegno per nuovi impianti e una rigenerazione del patrimonio agrumicolo in provincia di Taranto”, conclude il presidente Cavallo.
Ma per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre – insiste la Coldiretti Puglia - realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti e l’avvio da parte della Regione dia avvio a un immediato piano promozionale del prodotto agrumicolo regionale, anche in accordo con la Distribuzione Organizzata.
Le imprese agricole impegnate nella produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 2,5 milioni di quintali – dice Coldiretti Taranto - un patrimonio da valorizzare attraverso un piano straordinario agrumicolo ed un sostegno al reddito. Intanto, la Puglia ha detto addio a oltre 8 milioni di piante di frutta fresca in Puglia negli ultimi quindici anni con la scomparsa che riguarda tutte le principali produzioni, con il taglio maggiore che ha interessato limoni (-27%), arance (-23%), mele (-17%), clementine e mandarini (-3%).
Alle barriere commerciali si aggiungono i danni causati dalla concorrenza sleale – denuncia Coldiretti Puglia - con quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia che non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, spesso spinto addirittura da agevolazioni e accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea.
E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, secondo il principio di reciprocità. La crisi della frutta italiana mette a rischio non solo la salute dei cittadini ma anche il futuro delle imprese agricole che hanno scelto di investire nel settore ortofrutticolo, il più gettonato dagli agricoltori under 40, conclude Coldiretti Puglia, nel sottolineare che si tratta di una nuova generazione di imprenditori che hanno assicurato in questi anni un apporto importante dal punto di vista dell’innovazione di prodotto e della sostenibilità delle coltivazioni che non possiamo ora permetterci di perdere.
Il PD critico su Euroapi
Le recenti dichiarazioni del CEO di Euroapi danno fondatezza alla preoccupazione che la cessione del ramo d'azienda da parte di Sanofi a favore di Euroapi aveva come obiettivo recondito quello di disfarsi della produzione di principi attivi farmaceutici (API).
COLDIRETTI PUGLIA, BENE SEQUESTRO PATATE TAROCCATE
FRODI: COLDIRETTI PUGLIA, BENE SEQUESTRO PATATE TAROCCATE; TOLLERANZA ZERO A TUTELA PRIMATI MADE IN ITALY.
Serve tolleranza zero contro le frodi che mettono a rischio lo sviluppo dell’agroalimentare in Puglia, con primati come la ‘patata rossa’ tipica della provincia di Lecce e la Sieglinde di Galatina, la novella presente sul mercato già a partire da marzo . E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che plaude all’operazione della Guardia di Finanza e dell'Ufficio Icqrf Italia sud-est che ha portato al sequestro di 33mila kg di patate provenienti dall'estero vendute come iMade in Italy.
“È indispensabile che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido. L’agroalimentare di qualità subisce gli attacchi continui di falsari che attraverso pratiche commerciali scorrette falsano la sana concorrenza sui mercati nazionali e internazionali, ingannano i consumatori e creano un mercato parallelo di ‘falsi made in Puglia’ che vale centinaia di milioni di euro”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
I risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – conclude Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.
Piatto povero per eccellenza, le patate – sottolinea la Coldiretti Puglia – sono tra gli alimenti più presenti sulle tavole in case e nei ristoranti, consumate tal quali o come ingrediente in mille modi diversi, fritte, bollite, croccanti al forno o in padella, a purea ma anche in ricette dolci o salate. Originarie del continente americano, nello specifico delle Ande, raggiunsero le coste europee solo nel XVI secolo per poi conquistare le cucine del mondo per la loro versatilità, contenuti nutrizionali e il basso costo.
Circa l’80% dei consumatori mangia patate almeno una volta a settimana e tra i principali criteri di acquisto spicca il rapporto qualità/prezzo – conclude Coldiretti - fattore decisivo per il 53% dei consumatori coinvolti che si posiziona poco più in basso la provenienza nazionale, importante per il 45% degli intervistati, secondo l’indagine promossa da Unapa, l’Unione nazionale di settore.
I Carabinieri del NAS di Taranto, nell’ambito di servizi finalizzati ad accertare la regolarità delle condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti di preparazione degli alimenti, nonché la manipolazione e preparazione degli stessi in attuazione delle prescritte procedure di sicurezza, hanno eseguito verifiche presso quattro attività di produzione, commercializzazione e somministrazione di prodotti alimentari, ubicate nelle province di Taranto e Brindisi.
Nel corso delle verifiche sono stati sottoposti a sequestro amministrativo oltre due quintali di alimenti vari, tra cui prodotti caseari, carnei, ittici e preparazioni gastronomiche, privi di etichettatura e di qualsiasi indicazione riferita alla rintracciabilità alimentare, oltre che riportanti in etichetta data di scadenza / T.M.C. scaduti di validità.
In un caso, è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività di somministrazione, con provvedimento confermato dall’ASL Tarantina, poiché esercitata in un locale privo di registrazione sanitaria ed interessato da gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali.
In due caseifici i militari hanno accertato l’attivazione abusiva in assenza di fornitura idrica e la mancata registrazione sanitaria, requisiti essenziali previsti dalla normativa comunitaria vigente, per cui l’Asl Brindisina ne ha disposto la chiusura immediata.
Per le violazioni correlate alle irregolarità rilevate, sono state contestate sanzioni amministrative pari a 3.000 Euro, mentre il valore complessivo dei prodotti e degli alimenti sequestrati è stimato in circa 8.000 Euro.
I titolari delle attività sottoposte a controllo sono stati inoltre segnalati alle competenti Autorità Sanitaria ed Amministrativa.
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“Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola” Seminario Regionale. Il giorno del Ricordo. Brindisi, 5 marzo 2024
“Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola” Seminario Regionale – La Rete di scuole. Il giorno del Ricordo. Brindisi, 5 marzo 2024
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Assemblea Nazionale della Rete dei Comuni Sostenibili
Giovedì 29 febbraio e venerdì 1° marzo a Roma, presso il Teatro dei Ginnasi, si è svolta la seconda Assemblea Nazionale della Rete dei Comuni Sostenibili che promuove politiche per la sostenibilità ambientale, sociale e culturale.
THE BEATBOX & CARLO MASSARINI: AL VERDI LA MAGIA DEI BEATLES
Approdano a Brindisi le sonorità dei Fab Four con due ore di concerto e racconti in compagnia di Carlo Massarini. Appuntamento al Nuovo Teatro Verdi il 4 maggio, con inizio alle ore 21.
Molto più che un semplice tributo ai Beatles, The Beatbox arrivano al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, sabato 4 maggio 2024 - inizio alle ore 21 -, per far rivivere l’energia e il fascino del mitico quartetto di Liverpool. Lo spettacolo - dal titolo “Magical Mystery Story. Now and Then” - è organizzato da “ViaVai Eventi”, società guidata da Giuseppe Briganti con alle spalle una lunga esperienza nel campo degli eventi. La serata vedrà la partecipazione di Carlo Massarini, tra i più autorevoli e affermati giornalisti musicali italiani, il quale condurrà attraverso il suo commento narrativo questo straordinario viaggio nel mito. Il sottotitolo è tratto dall’ultimo singolo dei Beatles, appunto “Now and Then”, uscito lo scorso 2 novembre e balzato a stretto giro al primo posto delle classifiche mondiali. Biglietti disponibili online alla pagina rebrand.ly/MagicalMysteryStory e al botteghino del Verdi, dal lunedì al venerdì, ore 11-13 e 16.30-18.30. Biglietto in promozione per gli acquisti entro il 31 marzo (riduzione di 5 euro sul prezzo intero). Info T. 0831 562 554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Sul palco la formazione nota in tutta Europa con centinaia di concerti ogni anno e partecipazioni ai maggiori festival dedicati ai Beatles. Due ore coinvolgenti per questo straordinario viaggio attraverso la storia e la musica dei Fab Four che si sviluppa unendo la performance impeccabile dei The Beatbox al fascino narrativo di Carlo Massarini, dando vita a uno show che mescola magistralmente musica e racconti avvincenti di coloro che hanno rivoluzionato la storia della musica e non solo. Durante i cinque atti che scandiscono lo spettacolo, Carlo Massarini svela gli aneddoti e le curiosità più affascinanti della straordinaria avventura dei quattro baronetti di Liverpool. Nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è curato con precisione, dalla strumentazione originale dell’epoca identica a quella utilizzata dai Beatles nei loro storici concerti e nelle sessioni in studio, ai cambi di abiti e trucco, ricreando l’atmosfera e lo stile unico di quel magico momento storico.
Lo show, che attraversa i ricordi e le scoperte di diverse generazioni, mira a riportare l’entusiasmo e la positività dei mitici anni Sessanta. La scaletta abbraccia i successi leggendari dal Cavern Club di Liverpool, passando dal periodo Rubber Soul e Revolver, giungendo ai capolavori che hanno preceduto lo scioglimento della band nel 1970. The Beatbox riproducono fedelmente le hit della discografia beatlesiana con straordinaria precisione esecutiva, restituendo allo spettatore l’impatto sonoro vocale e visivo del leggendario quartetto. Un’esperienza senza età che attrae un pubblico diversificato, dai nostalgici degli anni Sessanta agli appassionati più giovani, dimostrando che la musica dei Beatles è senza tempo.
Il tour teatrale è pensato per offrire due ore di emozionante concerto durante il quale si potranno rivivere brani iconici come “She Loves You”, “A Hard Day’s Night”, “Yesterday”, “Twist and Shout”, “Hey Jude”, “Come Together”, “Let It Be”, “Something”, solo per citarne alcuni. Inoltre, appassionati e curiosi potranno godere di vere e proprie chicche, come “In My Life”, “Girl”, “Eleanor Rigby” e molte altre pietre miliari della musica pop. Il divertimento è assicurato: parola di John, Paul, George e Ringo.
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Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa per la morte di Aldo Martina, avvenuta nel maggio del 2019 a causa di mesotelioma pleurico legato all’esposizione all’amianto, e dovrà ora destinare una speciale elargizione di 200mila euro agli eredi, la moglie Anna, e i figli Emiliano e Sarah, mentre il Ministero dell’Interno è stato condannato al riconoscimento di “vittima del dovere”.
Martina era venuto a contatto con la fibra killer durante il servizio militare svolto quando aveva soli 20 anni (dal 21 agosto 1964 fino al 31 ottobre 1965) al COMOS di Brindisi (Comando Gruppo Motosiluranti), e successivamente presso l'Arsenale Militare Marittimo della Spezia. In qualità di “Sottocapo Radiotelegrafista”, l’uomo era stato costantemente a contatto con polveri e fibre di amianto, utilizzando accessori come parannanze, coperte, guanti e pezze, in un ambiente di lavoro privo di qualsiasi misura di sicurezza. Ignaro dei rischi, si occupava della manutenzione e riparazione di impianti di comunicazione navale, manipolava rifiuti, compresi quelli contenenti amianto, senza che venisse dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale. A confermarlo, la perizia del CTU, secondo la quale il Sig. Aldo era costantemente esposto all’inalazione di fibre di amianto aerodisperse nell’ambiente di lavoro provenienti da apparecchiature di sala macchine, tubolature, cavi e trattamenti coibentanti delle imbarcazioni. Tutte sostanze che si liberavano in ambienti ristretti. Anche le vernici usate a bordo contenevano asbesto, contribuendo ulteriormente alla sua esposizione. Nel 2018, i primi problemi respiratori e, nell’agosto dello stesso anno, la diagnosi di mesotelioma, muore nove mesi dopo, vittima di una malattia causata da un ambiente di lavoro pericoloso. Nonostante l’evidenza, il Ministero della Difesa aveva rigettato la domanda risarcitoria, ritenendo che il mesotelioma fosse legato a una esposizione successiva al congedo e la famiglia ha ottenuto giustizia solo grazie all’azione legale dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), che ha ricostruito la vicenda.
La strage invisibile: il rapporto INAIL ReNaM (registro nazionale mesoteliomi) del 2018 ha confermato che il minerale era presente delle navi, negli arsenali e in tutti gli ambienti della Marina Militare e il suo impiego, che risale agli anni ’60, è stato ampiamente documentato. Dal 1993 sono stati registrati più di 2000 casi di mesotelioma tra i lavoratori del settore trasporto marittimo, dei cantieri navali e della Difesa militare.
L’ONA è impegnato nella tutela delle vittime dell’amianto per esposizioni nelle unità navali della Marina con un servizio di consulenza tramite il sito o il numero verde 800 034 294.
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L'Asl di Brindisi ha emesso il presente comunicato per i fatti accaduti: "Si informa l’utenza che è stata accertata una truffa a danno di un cittadino residente in provincia a cui è stato richiesto il pagamento di una sanzione da parte di una persona che si è presentata al suo domicilio a nome della Asl Brindisi.
Si comunica che la Asl Brindisi non effettua in alcun caso comunicazioni “porta a porta”, si invitano quindi i cittadini a rifiutare qualsiasi richiesta di denaro da persone che si presentano a nome dell’Azienda e a denunciare al Comando dei Carabinieri del proprio comune circostanze simili.
Il fatto è stato accertato nel Distretto socio-sanitario di Mesagne dove l’utente si è presentato per chiedere informazioni. La lettera che gli era stata consegnata dal truffatore presentava l’uso improprio del logo aziendale e della firma di dirigenti di struttura. La direzione generale ha disposto la denuncia alle autorità competenti".
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