Redazione

Ieri la Candidata al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle, Valentina Palmisano, ha incontrato il gruppo territoriale del M5S di  Mesagne.

Diversi i temi trattati dall'economia differenziata, alla povertà generata dall'abolizione del reddito di cittadinanza: scuola, disabilità, politiche giovanili,cultura e quanto è possibile fare insieme per migliorare il nostro territorio...in ultimo, ma non di minore importanza, dell'imminente campagna elettorale con le liste dei candidati che verranno presentate a breve in supporto del candidato Sindaco Matarrelli.

Sabato 4 maggio, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, si è svolta nel parco Di Giulio l'iniziativa in oggetto organizzata da Azione cattolica e Legambiente nell'ambito dell'accordo nazionale con cui Azione cattolica promuove e sostiene le attività di Legambiente

Si è deciso di esplorare il parco e di monitorare le sue criticità, le cose da migliorare e soprattutto le sue valenze naturali.
L'attività di monitoraggio è stata svolta da volontari delle due associazioni, da giovani della Agesci e soprattutto da un centinaio di ragazzi e bambini, coordinati da Azione cattolica, provenienti da diverse parrocchie.
Le foto documentano l'alto afflusso di persone, il degrado in alcuni punti del parco, i problemi provenienti dal vandalismo e dalla necessità di manutenzione, sono anche necessari interventi costanti di vigilanza, presidi e strutture quali la pizzeria da ripristinare, ma soprattutto è necessaria che i brindisini vivano e sentano il parco come loro.
Alla fine delliniziativa sono state presentate le valutazioni e le richieste ricavate dalle attività di monitoraggio al Sindaco Marchionna e agli assessori Sicilia, Bruno e Quarta, che hanno dichiarato che sono stati avviati lavori di ripristino dellilluminazione ed hanno affermato di voler accogliere le osservazioni e le proposte a loro rivolte per ripristinare la piena funzionalità del parco e le condizioni di sicurezza e di accoglienza che lo stesso parco offriva in un recente passato.
Marzia Di Giulio, ha ricordato passi del discorso con cui il 31 luglio 2011 lallora Sindaco Mennitti allatto dellinaugurazione del parco, volle fornire quello che si rivelò una sorta di testamento spirituale auspicando per Brindisi un futuro legato alla valorizzazione del suo patrimonio, indicando il dottor Antonio Di Giulio, a cui il parco fu intitolato, come emblema del connubio fra ambiente, salute e valorizzazione delle risorse di Brindisi.
Antonella Mastro per Azione cattolica e Doretto Marinazzo per Legambiente, hanno riconfermato lintenzione di cooperare nellorganizzazione di attività a tutela dellambiente e di uno sviluppo sostenibile e a tal proposito è stata riproposta la richiesta di costituzione dellente parco Brindisi natura, che, superando una programmazione ed una gestione degli interventi di salvaguardia disarticolate e spesso purtroppo inefficaci, consenta di creare quellorganismo presentato in passato allamministrazione comunale con il pieno sostegno di Federparchi.
 
 

Con 19 voti favorevoli, 30 contrari e due assenti, è stata respinta la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta regionale presentata dai consiglieri regionali del centrodestra, ai sensi dell’articolo 22 comma 3 dello Statuto della Regione Puglia.

Le motivazioni che hanno indotto i consiglieri del centrodestra a presentare la mozione di sfiducia, sono state illustrate dal capogruppo di FdI, evidenziando che in questi ultimi anni di legislatura si è prodotto il proliferare di agenzie, cda, direttori generali, commissari ed incarichi intuitu personae, ivi compresi i consiglieri del presidente ed il vice capo di gabinetto che hanno fatto emergere una serie di criticità nel funzionamento e nella gestione delle risorse pubbliche, oltre che gravare su tutti i pugliesi.

È stato rilevato che in ogni settore, a partire da quello sanitario sino alla gestione dei rifiuti, si è registrato una mancanza di visione politica e scelte effettuate che hanno peggiorato i servizi resi ai cittadini pugliesi.

Con riferimento al sistema sanitario costruito dall'attuale amministrazione, si sono registrate chiusure e ridimensionamenti di ospedali, ritardi nel costruirne di nuovi (San Cataldo a Taranto ed il Monopoli-Fasano, più volte oggetto di annunciate inaugurazioni considerate farsa), il mancato avvio di altri tr nuovi ospedali come quello di Andria, del Nord-Barese e di Maglie-Melpignano. A questo è stato aggiunto il riferimento al dramma delle lunghissime liste d'attesa ed al disastro nel sistema di accreditamento delle strutture sanitarie private.

Tra le criticità evidenziate nella mozione anche quella relativa alla gestione dei rifiuti per l'assenza di impianti pubblici, programmati nel Piano e rimasti inattuati determinando negli anni un costante e continuo aumento della Tari a carico dei cittadini pugliesi.

Infine, nelle motivazioni è stato fatto riferimento anche all’assenza di serenità per poter proseguire la XI legislatura con l’attuale guida, ritenendola troppo impegnata a risolvere crisi politiche e ad assegnare incarichi e poltrone a singoli consiglieri per garantirsi il loro sostegno, mostrando scarsa attenzione invece ad affrontare e superare i problemi di stretta competenza regionale che attanagliano i cittadini pugliesi.  

Ha fatto seguito la replica del capogruppo del PD, il quale nel suo articolato intervento ha evidenziato che la mozione è un grave e strumentale attacco al governatore pugliese e non una mozione di sfiducia fondata politicamente.

Numerosi gli interventi che si sono succeduti di consiglieri di maggioranza ed opposizione, attraverso cui hanno motivato il loro voto contrario o favorevole alla mozione di sfiducia.

Da parte del Gruppo di Azione sono state pubblicamente illustrate le motivazioni che sono alla base delle scelte che li hanno portati ad orientarsi con il loro voto, evidenziando che la loro volontà è di rendere proficuo questo scampolo di legislatura. Hanno ribadito che se qualcuno pensasse di dire oggi che sarà proficuo, ma ha la riserva mentale che proficuo non sarà, deve sapere che loro saranno ancora una volta in campo a segnalare, con tutti gli strumenti che l’ordinamento consente a raggiungere gli obiettivi delle persone e degli esseri umani. Hanno ribadito che nella loro proposta di buon governo c’è tanta vita che palpita e che si addolora.

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto garanzie sul fatto che l’azione amministrativa della Regione Puglia sia nel segno della piena legalità e trasparenza. Non presteranno il fianco a un’iniziativa chiaramente strumentale del centrodestra, da cui naturalmente non accettano alcun tipo di lezione, tantomeno di moralità. Da oggi faranno un’opposizione costruttiva votando i provvedimenti che ritengono utili per i cittadini e portando avanti le loro battaglie.

Di diversa opinione sul voto della mozione di sfiducia, dichiarandosi a favore, quello espresso dalla consigliera del M5S collocata sempre all’opposizione dell’attuale maggioranza.

La fine del dibattito è stata segnata con l’intervento del presidente della Giunta regionale, che nel dire di non meritarsi di essere sfiduciato, ha evidenziato tutte le azioni politiche e amministrative attuate, che hanno portato la Regione Puglia a raggiungere importanti risultati. Per venire incontro alle richieste avanzate dal Gruppo Azione, il governatore ha annunciato un cambio di passo che si tradurrà anche con la rotazione straordinaria di tutti i dirigenti della Regione Puglia che abbiano fatto tre anni. Questo avverrà se dal punto di vista contrattuale si profilano le caratteristiche di legittimità e con le tolleranze previste. La decadenza dei direttori generali delle ASL è prevista dalla legge e verrà applicata senza se e senza ma, ma devono essere distinte le situazioni in cui lo sforamento è avvenuto per colpa o senza colpa, per evitare i contenziosi. Quanto ai direttori di Dipartimento, la necessità di turnazione è condivisa, ma nello stesso tempo risulta un po’ complicata per le competenze specifiche e già acquisite sul campo, chiedendo uno sforzo da parte di tutti che deve derivare dal desiderio di costruire una coalizione per il futuro. 

Ancora pochi giorni e sabato, entro le ore 12, saranno ufficializzate le liste dei candidati consiglieri e dei candidati sindaci in vista delle prossime elezioni Amministrative. In provincia di Brindisi i comuni che rinnoveranno il loro Consiglio comunale saranno Erchie, Mesagne e Villa Castelli.

Pieno sostegno ai tre candidati sindaci del centrodestra giunge, proprio in queste ore, da parte dei vertici di Forza Italia ed in particolare dalla coordinatrice provinciale Laura De Mola e dal commissario regionale Mauro D’Attis.

“A Giuseppe Margheriti per Erchie, Franco Pietro per Villa Castelli e Vincenzo Lotesoriere per Mesagne, e a tutta la squadra di candidati consiglieri che li sosteranno - dichiara Laura De Mola - va il mio personale augurio per una competizione che possa vedere, il prossimo giugno, il centrodestra trionfare in tutti e tre i comuni. Tutta la squadra di Forza Italia sarà al loro fianco in queste intense settimane di campagna elettorale e lo faremo con la convinzione - precisa la De Mola - che il centrodestra unito é oggi maggioranza vincente del Paese”.

Non mancano gli auguri da parte dell’onorevole Mauro D’Attis, commissario regionale del partito azzurro, che ha inteso personalmente ringraziare “tutti i candidati che hanno deciso di scendere in campo in vista del voto dell’8 e 9 giugno. A loro - ha concluso D’Attis - va il pieno sostegno di tutto il nostro partito”.

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Sarà Chris Torch a guidare il percorso di candidatura di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027. Il progettista internazionale con base in Svezia è stato presentato questa mattina, alla presenza del sindaco della città, Giuseppe Marchionna, nel Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno dei monumenti più antichi e simbolici della città. Torch, un passato come attore e regista, fondatore di Intercult - unità indipendente di produzione per le performing arts -, a capo di Rjieka capitale europea 2020 e nel board di Matera 2019, è uno dei principali esperti a livello europeo di politiche culturali, di progettazione interculturale e di audience engagement. Torch ha ideato e coordinato diversi progetti europei di cooperazione culturale tra cui Hotel Europa (2000), SEAS (2004-2010) e CORNERS (dal 2011).

Attraverso un bando dello scorso aprile, il Ministero della Cultura ha invitato città, comuni e unioni di comuni a manifestare il proprio interesse entro il 3 luglio 2024, per poi presentare un dossier di candidatura dettagliato entro il 26 settembre 2024. Il dossier dovrà includere il progetto culturale, l’ente responsabile, una valutazione di sostenibilità e gli obiettivi specifici, con relativi indicatori di successo. Una giuria selezionata, composta da sette esperti indipendenti nei campi della cultura, dell’arte e della promozione territoriale e turistica, avrà il compito di valutare le proposte pervenute e di scegliere le dieci città finaliste. Queste ultime saranno poi sottoposte a un processo di audizioni pubbliche, che si terranno entro marzo 2025, per la selezione finale. L’iniziativa segue la recente designazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026, che si unisce a Pesaro e Agrigento, rispettivamente riconosciute per gli anni 2024 e 2025.

«La candidatura - ha detto il sindaco Marchionna durante l’incontro - consente di tracciare un nuovo corso di sviluppo urbano e culturale. Saranno tre i punti cardinali della progettazione: l’ascolto e la partecipazione, il porto e il mare, infine l’indirizzo della città verso forme di economia nuove rispetto alla legacy industriale tradizionale. Il masterplan che svilupperemo parte dal riconoscimento del nostro passato industriale e si propone di guidare la città attraverso una trasformazione che abbraccia le transizioni energetiche, digitali e ambientali, seguendo le coordinate dell’economia della conoscenza. Brindisi è in una posizione unica per mostrare come una città industriale del Novecento possa rivolgersi verso un futuro sostenibile e innovativo. Il nostro obiettivo è diventare un modello per il resto del Paese dimostrando come le sfide legate al declino industriale possano trasformarsi in opportunità di crescita culturale, sociale ed economica. La candidatura non è solo un segno di rinnovamento della città ma anche un manifesto paradigmatico. Con il sostegno della comunità e la regia di un esperto come Chris Torch, ci impegniamo a realizzare una visione che porti Brindisi a essere un esempio di resilienza, creatività e volontà di abbracciare il cambiamento».

Dunque, un progetto ambizioso che vuole disegnare una nuova visione della città e dei suoi spazi, a partire dalla trasformazione di un territorio post-industriale verso una nuova vocazione culturale, da definire e disegnare insieme alla comunità. Questo percorso pone un obiettivo concreto, un orizzonte temporale e restituisce un senso di ambizione a Brindisi. «La sfida per Brindisi - ha spiegato Chris Torch - non si limita a reinventarsi culturalmente, è un’occasione per ripensare la città nel cuore di una piattaforma innovativa. Da qui è passata tanta storia, le pietre ne conservano la memoria, ma Brindisi ha enormi potenzialità e uno spazio aperto grande quanto il suo porto nel quale far circolare idee e valori positivi. Il mare non è solo un luogo o un orizzonte che abbraccia la città. Il mare è un punto di vista perché ce l’abbiamo dentro. Siamo a un punto della storia nel quale bisogna ispirare il futuro, alimentarlo, accennarlo. L’incrocio tra tecnologia, ambiente e comunità è il design del futuro. La tecnologia non serve solo a digitalizzare l’esperienza culturale, ma deve renderla accessibile trasformando così il modo in cui i cittadini e i visitatori interagiscono con arte e cultura. L’ambiente è altrettanto cruciale: vogliamo che Brindisi sia un laboratorio a cielo aperto per le pratiche sostenibili, nel quale ogni attività dimostri il nostro impegno verso la tutela del patrimonio naturale e la promozione di un futuro ecologico. Infine, la comunità è il fulcro di questo progetto. Ascolteremo attentamente le voci dei cittadini di Brindisi integrando le loro idee e aspirazioni nella visione di futuro sulla quale vogliamo lavorare, quella diretta alla creazione di un ecosistema culturale inclusivo e accessibile, che faccia di Brindisi un modello in scala di una storia che supera i confini della città».

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Si chiude la stagione teatrale del Comune di San Vito dei Normanni organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese al teatro TEX, il teatro, creato all’interno del laboratorio urbano ExFadda. Il prossimo 11 maggio (inizio ore 20.00) il Comune di San Vito ed il TEX ospiteranno la restituzione finale della residenza creativa di danza del Gruppo Voluptas di Pablo Ezequiel Rizzo, tappa pugliese dell’artista nell’ambito di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per le creazioni coreografiche | azione del Network Anticorpi XL, la rete italiana per la promozione e sostegno alla giovane danza d’autore alla quale il TPP aderisce dalla sua fondazione.

Info:

Costo del biglietto: 5 euro

tel. 320.8038588/377.4234662

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I biglietti sono acquistabili online e nei punti vendita Vivaticket

SEX.EXE
autore e coreografo PABLO EZEQUIEL RIZZO 

dramaturg Eliana Rotella 

musiche originali Adriano Fedele "Oscar Uaild" 

interpreti Alessandra Cozzi, Federica D'Aversa, Eleonora Gambini 

 

Prodotto da A.i.E.P. Ariella Vidach

Sostenuto da Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Akropolis di Genova e Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito di ResiDance XL 2024 - luoghi e progetti di residenza per le creazioni coreografiche, azione del Network Anticorpi XL

 

SEX.EXE intende creare una dimensione simbolica attraverso la costruzione di immagini archetipiche, tra danza, arte visiva, parola e tecnologia, per sollevare domande e riflessioni intorno al tema dell’oggettificazione del corpo. Partiamo da un’indagine coreografica sul tentativo di liberarsi da un’immagine fissa, imposta dall’esterno, di ciò che dovrebbe o meno essere rappresentato - e rappresentativo - di un corpo. Da secoli la restituzione visiva della nudità, così come della libera espressione corporea, è stata oggetto di manipolazione, censura, e dictat precisi su ciò che fosse legittimo o meno mostrare. La semantica della raffigurazione non è quasi mai stata di monopolio del corpo stesso, l’autoaffermazione e autodeterminazione di come rappresentarsi si sono sempre scontrate con il veto dell’occhio esterno e di una censura binaria, eteronormativa, casta quanto castigata.

La coreografia ha inizio con tre corpi nello spazio che esplorano una dimensione di movimento bidimensionale, prendendo spunto proprio dalle prime figure umane rappresentate, dalla scrittura geroglifica egiziana, alla tradizione dei vasi greci alle pitture rupestri, all’iconografia religiosa. Il corpo non esplode di e in se stesso ma rimane nel binario predestinato della raffigurazione, incarnando le limitate possibilità espressive di una sagoma i cui gesti sono solo e unicamente schiacciati in due dimensioni. La liberazione da questa imposizione arriva con la rottura delle traversate, con la ricerca di un’espansione tridimensionale, tesa ad una ricerca della propria individualità. Attraverso la scoperta della propria sensibilità, intesa come percezione del mondo attraverso i sensi, le sovrastrutture soccombono, in un processo trasformativo dove il sacro diviene profano e la rappresentazione del corpo diviene carne viva. Lo studio iconografico alla base della costruzione del movimento traccia una vera e propria storia dell'umanità partendo dalle prime raffigurazioni, il primo individuare come raffigurare l'umano, per arrivare alla proposta di una nuova prospettiva. Il corpo non è più schiacciato, censurato, definito e incasellato, ma riesce a esplodere nella propria complessità, molteplicità e libertà di espressione oltre la definizione e, in qualche modo, anche oltre l'identità definita come gabbia. SEX.EXE dunque non intende semplicemente restituire stereotipi perpetrati da secoli di narrazioni distorte, ma propone alternative di rappresentazione, attraverso una visione rinnovata del corpo al di là del binarismo di genere, dei ruoli e delle convenzioni.

 

Parte nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi il progetto di Pet therapy “Un dogtor in corsia”, rivolto ai piccoli degenti. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sala Francigena della direzione generale. Si tratta del primo progetto di interventi assistiti con animali realizzato nella Asl Brindisi a supporto dell’assistenza ospedaliera.

Sono intervenuti il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il direttore del Dipartimento di prevenzione Stefano Termite, il direttore facente funzione del Servizio veterinario Siav C Vito Magli, il direttore facente funzione di Pediatria Francesco Gallo e Sabrina Leonardi, dirigente medico della direzione sanitaria del Perrino.

Per il Centro Vir Labor di Carovigno che realizzerà il progetto, erano presenti il responsabile Teodoro Semeraro (coadiutore del cane), il medico veterinario esperto in Interventi assistiti con gli animali (Iaa) Giusella Massari, Alessandra Cretì e Mariateresa Sperini (coadiutori del cane), e due “aiutanti a quattro zampe”, i labrador Atena e Perla.

“Gli interventi assistiti con gli animali – ha spiegato Teodoro Semeraro – comprendono le Aaa, attività assistite con gli animali, come in questo caso, che hanno obiettivi di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione per promuovere il miglioramento della qualità della vita del fruitore dell'intervento e la corretta interazione uomo-animale. Rientrano negli iaa anche la terapia assistita con gli animali, finalizzata alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale e l’educazione assistita con gli animali, per promuovere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà”.  

Giusella Massari ha sottolineato che al progetto ‘Un dogtor in corsia’ lavora un’équipe multidisciplinare che va dal medico veterinario alla psicologa, dal referente di intervento ai coadiutori del cane. Questi ueuhanno Hanno lo scopo di sviluppare competenze attraverso la cura dell’animale, accrescere la disponibilità relazionale e comunicativa e stimolare la motivazione e la partecipazione”.

Gli aspetti sanitari e legislativi della Pet therapy sono stati evidenziati da Stefano Termite: “tutti i cani coinvolti nel progetto sono costantemente controllati da un medico veterinario, per garantire il benessere degli animali e dei piccoli pazienti. Le linee guida nazionali del 25 marzo 2015, la Legge regionale numero 24 del 18 ottobre 2016 con il regolamento attuativo numero 17 del 2019 - ha proseguito - sanciscono un punto di passaggio importante per quanto riguarda la visione dell’animale da compagnia, riconoscendone anche la valenza terapeutica nell’ambito di questo genere di interventi”. Per Sabrina Leonardi il progetto “rappresenta un esempio concreto di umanizzazione delle cure”; Francesco Gallo e Vito Magli si sono soffermati sui benefici per la salute derivanti dal legame uomo-animale, come testimoniato da numerosi studi: i bambini si troveranno a proprio agio e l’interazione produrrà effetti positivi dal punto di vista fisico e psicologico. I cani saranno dottori che aiuteranno i pazienti a guarire e a crescere”.

“Questo progetto – ha aggiunto Enzo Gigantelli – è un messaggio di civiltà. La malattia impone uno stato di sofferenza e solitudine e gli animali d’affezione portano un po’ di conforto ai piccoli pazienti che si trovano in questa situazione”.  Gli animali – ha aggiunto Loredana Carulli – “donano il loro affetto senza chiedere niente in cambio: noi abbiamo supportato l’iniziativa e loro faranno tutto il resto per il bene dei bambini ricoverati”.

“’Un dogtor in corsia’ – ha concluso Maurizio De Nuccio – potrà alleviare il disagio legato alla degenza, rendendo più sereno l’approccio dei piccoli pazienti con le terapie e con il personale sanitario. Ci auguriamo che questa esperienza diventi istituzionale e possa essere replicata anche in altri reparti”.dogtor_in_corsia_conferenza_stampa_11.jpg

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Ad Ostuni, presso il Parco Regionale delle Dune Costiere, ancora un importante evento dedicato alla tutela dell'ambiente e all'informazione dei cittadini sulle tematiche ambientali, organizzato da Domenico Pecere, referente locale dell'associazione Plastic Free. Un evento, che segue le linee guida del Patto Europeo per il Clima della Commissione Europea, di cui Domenico Pecere è Ambasciatore.

Si è trattato di una passeggiata ecologica, in cui il referente locale Plastic Free Domenico Pecere, e i docenti dell'Università del Salento Marco Sponziello e Antonio Tarantino hanno discusso di quelle che sono le cause e gli effetti legati al cambiamento climatico, proponendo soluzioni concrete per dare realizzazione ad una sostenibilità ambientale di cui non è più possibile fare a meno. La guida turistica Giusy Errico, con la sua esperienza e competenza, ha accompagnato i partecipanti all'evento, alla scoperta delle meraviglie del Parco Regionale della Dune Costiere, raccontandone storia e suggerendo alcuni accorgimenti per tutelarne l'integrità.

Un evento co-organizzato da Plastic Free, con il patrocinio del Patto Europeo per il Clima, grazie all'iniziativa della Commissione Europea "Climate Walk".

Hanno partecipato il Parco delle Dune Costiere, la Pro Loco Ostuni Marina, l'Associazione Appia Traiana Francigena APS e la Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni. Media Partner dell'evento IN PUGLIA 24.

Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima e referente locale Plastic Free ha fatto presente come «Questo evento ha davvero superato le aspettative, con la partecipazione del doppio delle persone previste per una Climate Walk».

Ha spiegato Pecere «Abbiamo raccolto anche un grosso quantitativo di plastica, anche se oggi si trattava solamente di una passeggiata ecologica, in collaborazione con il Patto Europeo per il Clima, una Climate Walk che abbina le bellezze della natura incontaminata all'educazione all'ambiente, con un focus specifico sui cambiamenti climatici».

Ha proseguito «Il nostro obiettivo, come Plastic Free è quello di organizzare eventi, anche come quelli di oggi, in maniera costante, in modo da sensibilizzare soprattutto i bambini e i giovani, che rappresentano il futuro delle nostre generazioni».

Ha concluso Pecere «Ringrazio Plastic Free per il supporto tecnico e materiale. Un ringraziamento particolare va alla guida regionale Giusy Errico, che ci ha fatto scoprire i segreti del parco delle Dune Costiere».

Luigi Antelmi, referente Plastic Free per la provincia di Brindisi ha sottolineato come «C'è tanto bisogno di questi eventi informativi, perché l'abbandono dei rifiuti, considerando che già molti di questi arrivano dal mare, è diventato insostenibile per l'ambiente». Ha proseguito «Quotidianamente ingeriamo plastica attraverso le micro e nano plastiche, un problema che ci danneggia pesantemente».

La Giunta del Parco della Dune Costiere ha rimarcato come «Giornate come quella del 5 maggio, sono importanti, specie per i tanti bambini presenti con i loro genitori e la loro docente, che li accompagnava. Sono le nuove generazioni che avranno, domani, la custodia di questi luoghi che sono da volano per il territorio: luoghi che dovranno mantenere, per quanto possibile, la loro unicità».

Hanno poi ringraziato «L'associazione Plastic Free che ci ha voluto al loro fianco. Non è stata una semplice giornata di pulizia, ma una lezione in loco, tra mare, dune ed un vociare allegro e composto, su quelli che sono i cambiamenti climatici e ciò che ne consegue».

Domenico Greco, Presidente della Pro Loco Ostuni Marina si è mostrato soddisfatto, in quanto «La ProLoco ha patrocinato con molto piacere l'iniziativa "Climate Walk" organizzata dal nostro dirigente Domenico Pecere, Referente locale Plastic Free e Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima. L'evento ha visto anche la collaborazione della nostra dirigente Giusy Errico che ha svolto egregiamente il suo ruolo di guida turistica certificata regionale coinvolgendo i bambini e gli adulti presenti».

Ha concluso «Siamo sempre aperti nel sostenere iniziative lodevoli come questa per la tutela dell'ambiente e per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali».

Entusiasta la guida regionale Giusy Errico «Penso che sia stata una giornata meravigliosa, per i bambini, ma anche per gli adulti che non conoscevano la realtà territoriale del Parco Regionale delle Dune Costiere, uno spettacolo della natura fantastico con colori bellissimi, uno scrigno da preservare. Dovremmo realizzare ancor più eventi del genere, coinvolgendo ancor di più le scuole.»

Michele Piccirillo, presidente dell'Associazione Appia Traiana Francigena APS, ha sottolineato «L'importanza di questa collaborazione tra associazioni, che unisce la tutela del patrimonio culturale legato alle vie di pellegrinaggio, come la Via Francigena, riconosciuta nel Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa, alla conoscenza offerta dagli esperti del clima, che hanno illustrato cause, effetti e soluzioni legate al cambiamento climatico».

Ha proseguito «Questo connubio vincente rappresenta un passo significativo verso la promozione di azioni coordinate per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e ambientale».

La Scuola Primaria e dell'Infanzia Giovanni XXIII Ostuni ha dichiarato «La nostra Scuola ha partecipato alla “Climate Walk“ iniziativa organizzata dall’ambasciatore europeo per il patto per il clima Domenico Pecere e referente Plastic Free. Una passeggiata ecologica per conoscere l’importanza dell’ambiente e come preservarlo dall’inquinamento dovuto ai rifiuti per la grande maggioranza di plastica e dagli effetti del cambiamento climatico. Grande soddisfazione di piccoli e grandi genitori e alunni della classe 2C, protagonisti di cittadinanza attiva. La scuola che ci piace».

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CIBUS: COLDIRETTI PUGLIA, SOS CIBO MADE IN ITALY; DAL SEMAFORO AI FAKE
I fronti ancora aperti in Europa che minacciano l’agroalimentare nazionale

L’olio extravergine di oliva come quello pugliese marchiato con il bollino giallo, etichette allarmistiche sul vino che dopo l’Irlanda arrivano anche in Belgio, esportazioni di frutta e verdura di IV gamma messe a rischio dalla direttiva sul packaging e prodotti importati dall’estero che diventano magicamente italiani grazie a minime lavorazioni. Sono questi gli attacchi al Made in Italy a tavola, denunciati da Coldiretti al Cibus di Parma, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma (Padiglione 8 Stand K024).

Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori nutriscore che rischia di affermarsi in Europa, con i bollini allarmistici che, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare tricolore proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri. Alcuni gioielli del made in Italy a tavola sono classificati con la lettera “E” in rosso (il “rating” peggiore”) ma lo stesso olio extravergine d’oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare appena una “C” mentre bevande gassate e cibi ultraprocessati di cui spesso non è nota neppure la ricetta vengono promossi a pieni voti col bollino verde e la lettera “A”. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà scongiurare definitivamente.

Nonostante i risultati ottenuti da Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, sono diversi i fronti ancora aperti che minacciano i record dell’agroalimentare italiano. Un esempio è il sistema Nutriscore, l’etichetta a semaforo che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte andando ad aggiungersi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un sistema sostenuto dalle multinazionali che penalizza prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, non fornendo informazioni ma facendo scattare l’allarme su alcuni prodotti per condizionare le scelte alimentari dei cittadini. E infatti vengono utilizzati i colori del semaforo, giallo, rosso e verde per indicare la salubrità dell’alimento, concentrandosi solo su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, ma senza tener conto delle quantità assunnofakeinitaly.jpegte.

Ma la nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio. Al Cibus Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti scoperti nel corso della Mobilitazione al Brennero, dove diecimila agricoltori hanno verificato assieme alle forze dell’ordine il contenuto di tir e autobotti. Si va dai pomodori San Marzano olandesi alle cosce di maiale danesi pronte a diventare prosciutti tricolori, fino al formaggio che richiama le Alpi ma prodotto nel Nord Europa. Il tutto sfruttando la norma dell’ultima trasformazione prevista dall’attuale codice doganale dei cibi che permette ai prodotti esteri di diventare 100% italiani con lavorazioni anche minime.

Se l’azione Coldiretti ha salvato dalla scure bottiglie di vino e vasi per i fiori, resta in bilico l’ortofrutta di IV Gamma, dove il futuro di insalata in busta o confezioni di pomodorini è affidato a deroghe a livello nazionale. Il rischio è una miriade di posizioni differenti che potrebbe danneggiare soprattutto le esportazioni di frutta e verdura tricolore.

Rischia peraltro di allargarsi anche la follia delle etichette allarmistiche sul vino dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea ad adottare sulle bottiglie di vino e birra avvertenze terroristiche che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire la stessa strada.

Coldiretti si batte a tutti i livelli per frenare alcune storture Ue che minacciano il futuro dell’agroalimentare nazionale, facendo crollare la produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente, auspicando che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo le problematiche ancora aperte che pesano ancora sui bilanci delle imprese agricole europee, ma anche affermando i principi della reciprocità delle regole e della trasparenza verso i cittadini su quanto portano in tavola. Un obiettivo che Coldiretti sostiene con una grande raccolta di firme per una legge di iniziative popolare che imponga l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue.

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“FERMATEVI”, questa è la richiesta che da più parti del mondo si leva, unanime contro le guerre, tutte le guerre, quelle vicine e quelle lontane, quelle conosciute e quelle dimenticate.

Con questa esortazione le Associazioni, la Chiesa locale e la Vicaria, riunite nel collettivo “Mesagne for Peace”, promuovono una iniziativa cittadina dandosi appuntamento sabato 11 maggio alle ore 19:30 presso la Villa Comunale, per dare avvio ad una Marcia di testimonianza ed impegno per la pace, contro tutte le guerre che attraverserà le vie cittadine consegnando alla massima rappresentanza locale, al Sindaco, una richiesta di mobilitazione per la pace.

La Marcia si concluderà presso il sagrato della Chiesa Matrice con un momento di riflessione collettiva su due questioni alle quali non sappiamo dare risposta: perché sta fallendo la diplomazia e quali sono gli interessi che muovono i conflitti militari.

Tante e diverse le realtà associative e parrocchiali aderenti che parteciperanno con un’unica Bandiera: quella della Pace.

Conservando la memoria storica sulle sofferenze, distruzioni e miseria provocate dai passati conflitti, rinnovata dalle atrocità delle attuali guerre, intendono costituire un Tavolo permanente per la Pace e la giustizia, nella consapevolezza che il processo di costruzione della pace abbia bisogno di tutti e che la dignità di ogni essere umano è principio primo e inalienabile.

La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

                                                                        Il collettivo “Mesagne for Peace”

                                                                             

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