a causa prima del divieto di impianto imposto dalla UE e successivamente dalla burocrazia che impedisce l'espianto degli scheletri di quel che resta di migliaia di ettari di oliveti ormai improduttivi e che rendono spettrale il paesaggio di buona parte delle tre province salentine, impedendo agli olivicoltori, alle cooperative e ai frantoiani di progettare il proprio futuro imprenditoriale nel breve periodo”, è il commento di Savino Muraglia, Presidente regionale di Coldiretti, all’emendamento all’articolo 38 della Finanziaria regionale, presentato dall’Assessore regionale Di Gioia e approvato stanotte, che nell'ambito delle risorse del Fondo sviluppo e coesione assegnate con delibera CIPE per la lotta al batterio Xylella fastidiosa, prevede l’erogazione da parte della Giunta regionale congrui finanziamenti, non cumulabili alle risorse del PSR Puglia, finalizzati al reimpianto di ulivi estirpati a causa del disseccamento provocato dal batterio Xylella fastidiosa o della prescrizione di eradicazione al fine del contenimento delle aree di contagio. “Questo provvedimento, insieme alla circolare già pubblicata relativa alla Misura 5.2 sul ripristino del potenziale produttivo, va completato – precisa il Presidente Muraglia - con l'emissione di chiare linee guida da parte dell'Assessorato che consentano agli uffici periferici della Regione di rispondere in tempi rapidi alle richieste future e soprattutto di rispondere celermente a tutte le domande che oggi ancora giacciono bloccate dai vincoli paesaggistici, forestali e idrogeologici che l'emendamento almeno in parte risolverebbe”.
“Avremmo preferito un maggiore coraggio nei confronti dei vivai operanti nelle zone infette – aggiunge il Presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele - condannati al recinto dei Vincoli ed una più decisa disponibilità alle imprese che investono in rigenerazione ma adesso è urgente e indispensabile una linea unica tra il Governo Nazionale è quello regionale che, nel rispetto delle norme UE sulle fitopatie, definisca direttive chiare che consentano a olivicoltori, frantoi privati e cooperativi e i vivaisti di convivere in modo sostenibile con la fitopatia”, che rappresenta certamente un aggravio dei costi per le imprese, ma che “non deve diventare quel baratro economico che oggi si prefigura a causa della mancanza di una analisi organica e razionale di un problema che, finalmente oggi è inteso da tutti come il più grave pericolo per l'agricoltura italiana ed europea”, ha concluso il Presidente Cantele.
Serve secondo Coldiretti Puglia che ha seguito i lavori fino a notte fonda considerata l’importanza del tema in discussione, con la massima urgenza un Testo Unico che crei una linea di azione tempestiva, condivisa e univoca, nel rispetto delle norme UE sulle fitopatie, tra il Governo nazionale e quello regionale.