E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei militari del Nucleo antisofisticazione condotta in tutta Italia su ristoranti etnici e depositi di alimenti provenienti dall'estero che ha accertato irregolarità in 242 strutture, quasi la metà dei locali ispezionati, con il sequestro di 128 tonnellate di prodotti ittici, di carne e vegetali giudicati non idonei al consumo perché prevalentemente privi di tracciabilità ed in cattivo stato di conservazione. La crescita maggiore si registra a Bari con il +48,8%, seguita da Brindisi con il +39,5%, Foggia con il +28,2 e Taranto con il +27,6%, la più fredda risulta Lecce con il + 20,6% in 5 anni, rileva Coldiretti Puglia.
Nella maggior parte dei casi – sottolinea la Coldiretti – nei ristoranti etnici cucinano e servono ai consumatori prodotti importati dall’estero con livelli di sicurezza più bassi rispetto a quelli nazionali. Non a caso – ricorda Coldiretti - i cibi stranieri importati in Italia hanno provocato quasi un allarme alimentare al giorno nel 2018, secondo le elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf). Sul totale delle 398 allerte che si sono verificate nel nostro Paese – conclude la Coldiretti – solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%).
“All’insegna del Made in Italy e del Km0, in controtendenza rispetto al cibo etnico, si sta imponendo lo street food contadino, riconosciuto formalmente dalla manovra finanziaria 2018 che ha dato il via libera al cibo di strada fatto dagli agricoltori che possono vendere direttamente i propri prodotti, pronti per il consumo”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia con 271 aziende è seconda solo alla Lombardia nella classifica nazionale – rivela Coldiretti Puglia – delle regioni dove la ristorazione ambulante è maggiormente presente.
“Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e lo street food proposto dalle imprese agricole – dice Muraglia – è una storica opportunità per far conoscere le nostre produzioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile. Quasi due consumatori su tre (65%) prediligono lo street food. Il cibo della tradizione locale è, peraltro, il preferito (81%) dai pugliesi e il 62% fa food shopping”, conclude il presidente Muraglia.