L'eolico a Mesagne: tra energia pulita, territorio e comunità

Giovanni Delli Noci Novembre 22, 2024 128

 Gentile Direttore,
alcuni giorni fa la passione venatoria, che in questo periodo dell’anno mi spinge a camminare nelle nostre campagne, mi ha fatto ritrovare nei terreni della contrada Aquila, di fronte al nostro Canile Comunale, e poi da lì fino alla strada provinciale per San Pietro Vernotico.
Il primo impatto che ho avuto, inaspettato, è stato il continuo andirivieni di autobotti colme di cemento che si recavano verso le varie postazioni dove stanno per nascere nuove pale eoliche, ma anche dei tantissimi mezzi pesanti e gru che partecipavano ai lavori. Non ho potuto fare a meno di notare le strade vicinali e i tratturi di campagna, di loro già privi di manutenzione da diversi anni, adesso maggiormente rovinati dal passaggio di questi grossi automezzi (mi auguro che alla fine dei lavori le stesse ditte si facciano carico del corretto rifacimento stradale; sarà importante vigilare).
Tutto quel movimento di mezzi e uomini, mi ha fatto ritornare alla mente quello che è avvenuto circa una ventina di anni fa quando furono realizzati i primi campi fotovoltaici. Allora gli uliveti erano ancora rigogliosi, di xylella non c’era traccia e conoscenza, i terreni abbandonati erano pochi e il lavoro giornaliero nelle campagne per diverse famiglie mesagnesi era ancora il sostentamento principale. Qualcuno allora si lamentò dell'ubicazione di quegli impianti su terreni così belli e fertili, mentre oggi, percorrendo le tante strade provinciali che furono interessate dal passaggio dei cavidotti, continuiamo a subire il disagio di molti lavori mal eseguiti, con il manto stradale che continua a cedere rendendo pericolosa la viabilità (probabilmente chi di competenza non esercitò il giusto controllo).
Sono ricordi che non vogliono assolutamente adombrare il valore che l'installazione di questi impianti hanno sull’ambiente perché sicuramente producono, e produrranno, per il futuro dei nostri figli, energia pulita. Ma quali sono i benefici concreti che un territorio può trarre da questa scelta, dando per scontato che l’impatto paesaggistico è molto forte? E perché è fondamentale che eventuali vantaggi siano ben definiti e condivisi? La realizzazione di un parco eolico o di un impianto fotovoltaico sicuramente nella fase realizzativa genera una momentanea economia territoriale, anche in termini occupazionali, che in parte però si perdono nella gestione ordinaria successiva. I comuni potranno sicuramente beneficiare di maggiori entrate per le imposte che le imprese operanti nel settore per legge sono tenute a versare, ma quali di questi fondi vengono realmente reinvestiti direttamente in servizi per i cittadini, infrastrutture e sviluppo di nuove attività per valorizzare il territorio?
Il punto è proprio questo, la valorizzazione del territorio. I parchi eolici, i campi fotovoltaici, da noi, fino ad oggi, non sono mai divenuti un elemento distintivo positivo del territorio, contribuendo a promuoverne l'immagine, anzi li abbiamo sempre subiti negativamente, senza riuscire neanche a pretendere che le recinzioni siano coperte con arbusti autoctoni cosi come prevede il Regolamento.
In altre realtà europee e italiane, si è scelto di integrare questi impianti in progetti concreti, creando addirittura percorsi e aree dedicate alla fruizione pubblica.
Ecco perché è importante definire i benefici per il territorio già in fase di rilascio dei vari permessi. E’ vero che chi autorizza è la Regione, ma affinché un insediamento, di qualsiasi natura, possa essere accolto positivamente dalla comunità che lo ospita, è fondamentale uno stakeholder engagement che rispetti tutte le parti in causa.
Concludo con un ricordo personale: durante il mio mandato un paio di ditte spagnole, che per altro avevano già ottenuto i vari permessi comunali, sollecitate sul principio che fosse giusto rendere dei benefici alla comunità e al territorio che permette il realizzarsi del loro business, non esitarono ad offrire la loro disponibilità, con piacere, quasi fosse un impegno morale.
Le fonti rinnovabili rappresentano e rappresenteranno sempre di più in futuro un'opportunità per i comuni di coniugare tutela dell'ambiente e sviluppo del territorio; le Amministrazioni hanno il diritto-dovere di esercitare il loro ruolo.
Giovanni Delli Noci
(già assessore nell’Amministrazione Incalza)

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Ultima modifica il Venerdì, 22 Novembre 2024 20:46