LAVORO NEGATO IN PUGLIA A 4MILA GIOVANI NEI CAMPI
Mentre importanti risorse nazionali sono state stanziate con il reddito di cittadinanza per accompagnare le nuove generazioni al lavoro, viene spento il sogno di diventare agricoltori di oltre 4mila giovani che si sono visti respingere il progetto di insediamento nelle campagne previsto dai piani di sviluppo rurale (Psr Puglia) finanziati dall’Unione Europea. È quanto denuncia la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Primo Rapporto sui Giovani in Agricoltura elaborato dal centro studi Divulga, presentato in occasione della finale regionale di Oscar Green Puglia.
Lo storico ritorno alla terra – sottolinea la Coldiretti regionale – ha portato oltre 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura ma ben 4 richieste su 5 (80%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione e della burocrazia che ha portato ad una insufficiente assegnazione di risorse per i giovani nel Piano di sviluppo rurale e della Puglia, con peraltro il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles. Allo stato attuale (dati Agea) il disimpegno al 31 dicembre 2021 è pari ad euro 275miioni di euro, comprensivi della quota FEASR pari ad euro 166 milioni di uro.
“Si tratta di un’opportunità persa dai giovani agricoltori loro malgrado, soprattutto perché risultano finanziabile solo 1.100 Puglia sulle oltre 5mila presentate dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna, il 20% delle domande presentate. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne”, afferma Benedetta Liberace, leader di Coldiretti Giovani Impresa della Puglia.
Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per la Puglia che – sostiene la Coldiretti regionale – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale. Secondo una indagine Coldiretti/Ixè – continua la Coldiretti – le aziende agricole condotte dai giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
La presenza di giovani in agricoltura ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali.
“Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Il nostro sogno – insiste Liberace - non deve essere ostacolato dalle maglie strette che possono essere superati con responsabilità e visioni strategiche per lo stesso futuro agricolo della Puglia. La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda, ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere”.
La Puglia, tra l‘altro, è al secondo posto della classifica nazionale per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - un successo legato alla spinta all’innovazione e alle opportunità offerte dalla Legge di Orientamento in agricoltura con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.
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