In pieno regime la campagna pomodori 2023
La campagna del pomodoro 2023 si è aperta con diverse incognite che spaziano dall’alto prezzo della materia prima all’esigua quantità presente sul territorio. Infatti, le condizioni climatiche avverse degli ultimi mesi hanno inciso notevolmente sulla produzione regionale messa in crisi anche dall’arrivo di produttori emiliani e campani. Purtroppo le alluvioni delle scorse settimane in Emilia Romagna hanno distrutto gran parte dei pomodori e i conservifici per assicurarsi la lavorazione sono costretti a cercare il pomodoro in tutta l’Italia pagando prezzi, anche 210 euro per tonnellata, che fanno lievitare il costo del prodotto locale che si aggira mediamente intorno a 150 euro per tonnellata.
Nonostante ciò si prevede una produzione nazionale di 5,6 milioni di tonnellate con un aumento del 5% rispetto al 2022, salvo altre calamità atmosferiche, e un fatturato medio di 4,4 miliardi di euro. All’aumento del costo della materia prima corrispondono anche gli aumenti dei costi di produzione, dagli imballaggi ai trasporti ed energia elettrica. Pertanto l’incremento dell’aumento del prezzo del prodotto finale che il cliente paga nei market non coincide con i ricavi ottenuti dai trasformatori, ma serve a coprire una parte dell’aumento dei costi sostenuti dagli stessi. A Mesagne, della decina di conservifici presenti negli anni Settanta e Ottanta, ne sono rimasti solo due: Conserve Italia e i F. lli Ruggiero. Da alcune settimane sta lavorando a pieno regime lo stabilimento di Conserve Italia a Mesagne, dove il Gruppo cooperativo dei marchi Cirio, Valfrutta e Jolly Colombani ha avviato le attività nella seconda metà di luglio con le specialità di nicchia come il datterino rosso, il datterino giallo, una novità di quest’anno molto attesa, e ciliegino per poi passare alla lavorazione del pomodoro lungo da pelato, che riguarda il 93% delle attività del sito, dedicata in particolare alla produzione dei celebri pelati a marchio Cirio. Esteso su una superficie di 46.000 metri quadrati, di cui 11.000 coperti, e con una capacità produttiva di 60 milioni di confezioni di pomodoro all’anno nei diversi formati, soprattutto lattina da mezzo chilo, lo stabilimento di Mesagne, l’unico di Conserve Italia presente nel Mezzogiorno, punta a lavorare quest’anno 59.000 tonnellate di pomodoro proveniente dai 700 ettari coltivati dai soci produttori presenti principalmente in Puglia; si tratta di previsioni in netto aumento rispetto all’anno scorso. Oltre 400 i lavoratori stagionali assunti per il periodo delle lavorazioni.
“La campagna sta procedendo secondo i piani, dopo la lavorazione di datterini e ciliegino siamo partiti il 2 agosto con il pomodoro lungo e nel giro di pochi giorni siamo andati a pieno regime – riferisce il direttore dello stabilimento di Mesagne, Roberto Savioli –. Le rese in fabbrica sono tornate su livelli positivi dopo le difficoltà dell’anno scorso; stiamo soddisfacendo le esigenze dei soci produttori, che ci conferiscono un prodotto di ottima qualità”. Il direttore aggiunge: “Puntiamo a riportare lo stabilimento ai suoi livelli standard con un programma di 59.000 tonnellate, di cui 55.000 di pomodoro lungo), in aumento di oltre il 20% rispetto all’anno scorso quando abbiamo registrato diversi problemi. Molto dipenderà comunque – conclude Savioli – dall’andamento meteorologico di settembre, un mese che puntiamo a coprire interamente”. La campagna, insomma, è ancora lunga. Nello stabilimento mesagnese sono impiegati circa 400 lavoratori stagionali. “Nei nostri areali pugliesi, diffusi principalmente nelle province di Foggia e Brindisi – aggiunge Daniele Piva, direttore produzioni agricole di Conserve Italia – non c’è stata molta regolarità nei trapianti primaverili delle piantine di pomodoro a causa delle frequenti precipitazioni, motivo per cui le attività di raccolta sono state ritardate e dovremo occupare l’intero mese di settembre. Questa situazione dal punto di vista meteorologico ci espone a molte incognite: il timore di nuove precipitazioni che possano danneggiare il prodotto e ostacolare le attività di raccolta, è infatti sempre presente”. “Siamo impegnati – conclude Piva - nell’allargamento della nostra base sociale tanto che quest’anno lo stabilimento lavorerà al 100% pomodoro proveniente dalla filiera delle organizzazioni di produttori e cooperative socie di Conserve Italia, confermando anche l’impegno a consolidare la rete di produttori dell’area salentina”.
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