Iniziata la vendemmia 2023, con un calo produttivo In evidenza

Agosto 29, 2023 700
Carmine Dipietrangelo, Amministratore di Tenute Lu Spada Carmine Dipietrangelo, Amministratore di Tenute Lu Spada

Da alcuni giorni ha preso avvio la vendemmia 2023 che si preannuncia negativa sotto l’aspetto quantitativo. In queste ore si stanno vendemmiando le uve precoci, le basi spumante, e tra qualche settimana si darà il via al taglio delle uve autoctone. Si stima un calo di produzione viticola tra il 15 e il 20 per cento che, su base regionale, vuol dire circa 2 milioni di ettolitri di vino in meno confronto agli 11 ettolitri dello scorso anno. Al contrario sono in salita i costi di produzione che stanno mettendo a dura prova la stabilità economica di molte aziende vitivinicole. A flagellare le viti sono state le calamità atmosferiche che hanno innescato, nella gran parte dei vitigni, l’infezione fungina della temuta peronospora. Sul fronte della qualità le uve che si sono salvate dal flagello sono buone e fanno sperare in un prodotto di buona qualità. Tuttavia, per avere la certezza sulla bontà della qualità delle restanti uve bisognerà aspettare le prossime settimane e sperare che il meteo non evolva in peggio. Così, calzati gli stivali entriamo nei vitigni in compagnia di Carmine Dipietrangelo, amministratore di Tenute Lu Spada di Brindisi, per constatare dal vivo lo stato dele uve. “La vendemmia 2023 sarà ricordata da gran parte dei viticoltori come un’annata tremenda e rappresenterà certamente un passaggio cruciale per il settore vitivinicolo chiamato ad una necessaria capacità di reazione e di innovazione -, ha esordito Dipietrangelo mentre cammina tra i filari dei vitigni. L’annata sconta, soprattutto, il cambiamento climatico e come tale risulta complicata, complessa per i nostri vigneti abituati a ben altro clima”. La peronospora, la cui aggressività a memoria del settore non ha precedenti, è anche la conseguenza di questo mutamento. La peronospora ha colpito in gran parte delle regioni viticole italiane. “Durante un incontro con un mio amico vitivinicoltore umbro – ha proseguito il produttore brindisino - ho appreso che la sua azienda non avrà uve per il vino dell’anno 2023. E come lui in Umbria anche altri non vendemmieranno. Non si tratta di mal comune mezzo gaudio, questa è la situazione. L’Italia quest’anno perderà a favore della Francia il primato della maggiore produzione di vino”.

Nonostante ciò, l’impegno e la professionalità di molti produttori ha mitigato parte degli effetti negativi e la qualità delle uve salvate. “Quest’anno si preannuncia una buona qualità delle uve e quindi del vino, nonostante il calo di produzione che stimiamo nella nostra azienda attorno al 30/40%. Tra i nostri vigneti il Susumaniello, la Malvasia nera, il Minutolo e parte del Negroamaro nel calo di produzione hanno retto meglio mentre il Vermentino e la restante parte del Negroamaro hanno subito cali molto consistenti”. Purtroppo le difficoltà create dalla peronospora hanno richiesto grande impegno e maggiori costi di gestione per cercare di salvare l’annata 2023. “Costi e impegni notevolmente e ulteriormente aumentati per chi pratica, come noi, viticoltura biologica che risulta la più colpita”, ha precisato l’amministratore -. Noi come Tenute Lu Spada siamo ancora impegnati a fare trattamenti per salvaguardare quanto rimasto. Mentre sembrava che l’annata avesse un ritardo abbiamo registrato negli ultimi giorni un buon recupero e prevediamo di vendemmiare i bianchi per la prima settimana di settembre, a metà settembre le uve di Negroamaro e Susumaniello per i rosati e per fine settembre le uve per i nostri vini rossi”. Ma i danni rimangono pesanti e avranno una ripercussione sull’economia del territorio, sui redditi delle famiglie impegnate nel settore e già compromessi per i prezzi bassi dalla scorsa annata, sull’occupazione e sull’indotto che anche nel territorio brindisino hanno una certa importanza.

“Meno reddito e meno occupazione. Gli agricoltori ci mettono tutti i loro sacrifici, si accollano rischi crescenti, vanno avanti nonostante tutto e tutti, ma diventa sempre più difficile fare fronte senza conseguenze ad una annata come questa”, ha commentato con amarezza Dipietrangelo poiché “sarà difficile vivere la vendemmia 2023, come in altre occasioni, come una festa per celebrare i risultati del lavoro di un anno in vigna. Ma non bisogna abbattersi. Noi comunque faremo la vendemmia solidale come ogni anno e condivideremo con la cooperativa Oltre l’orizzonte una giornata delle nostre vendemmie così come coinvolgeremo nella vendemmia quanti hanno adottato i filari tra i nostri vigneti. Sarà l’occasione per conoscere e condividere gioie, sacrifici e sofferenze di noi vignaioli il cui impegno principale rimane quello di produrre vini buoni malgrado le avversità”. Il produttore è anche molto critico con il governo nazionale e regionale perché “anche dopo che il disastro peronospora si è abbattuto sulla nostra viticoltura non mi sembra abbiano prestata adeguata e sufficiente attenzione. Ci vogliono misure che riconoscono la calamità e non semplici palliativi come quelli individuati dal governo nazionale. Sono necessari interventi di sostegno ai redditi, ai crediti e garantirli con tempestività”.

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Ultima modifica il Martedì, 29 Agosto 2023 07:20