La vendemmia si è appena conclusa ed è arrivato il tempo di fare un bilancio. La situazione vitivinicola mondiale prevedeva una riduzione intorno al 20-30%, e così è stato. In alcuni casi il calo è stato del 50 per cento. I pronostici sono stati mantenuti. In provincia di Brindisi sono stati vendemmiati circa 500 mila quintali di uva. Sembrano tanti ma, di fatto, sono ben poca cosa se si pensa che nel 1986, tre decenni fa, la provincia di Brindisi produceva 3 milioni e 150 mila quintali di uva su una superficie di 28 mila ettari. Poi gli svellimenti e il conseguente abbandono dei vitigni ha portato un calo di produzione continuo ed inarrestabile. Nel 1990 le uve vendemmiate erano 1 milione e 200 mila quintali per giungere ai 500 mila del 2017. Ciò che è rimasto identico, anzi sotto certi aspetti è migliorata, è la qualità del vino ottenuto. Una vendemmia buona, dunque, quella del 2017, ma che ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo istante.
“Abbiamo iniziato la vendemmia ad agosto con molte perplessità, a causa di mesi senza piogge", ha spiegato l'enologo e presidente "Due Palme", Angelo Maci -. Pochi grappoli sui ceppi e, nonostante l’esperienza suggerisse che si poteva essere di fronte ad un’annata eccellente, volevamo restare cauti. La beffa dell’anno scorso era ancor viva nei ricordi: il 4 settembre 2016 avevamo parlato di un’annata eccezionale e dal 5 al 12 siamo stati sommersi da 500 millimetri di pioggia”.
“La vendemmia del 2017 è stata meravigliosa – continua Angelo Maci – alla mia 55esima vendemmia posso dire che l’annata appena trascorsa è stata la numero uno in assoluto a livello sanitario. Infatti, c’è stata uva sanissima dall’inizio alla fine. Siamo riusciti a dare alle uve lavorate il massimo dei giorni di macerazione. Quest’anno la vendemmia è stata un divertimento per me e il mio staff, non un lavoro. Abbiamo ottenuto prodotti straordinari, ricchi di aromi, di profumi e con sapori di confettura e frutta rossa. Note che solo uve sane e mature possono esprimere”.
Anche nelle altre cantine e aziende private di Brindisi, Latiano, San Pancrazio, San Donaci e Mesagne c'è soddisfazione da parte del management per l'uva incantinata che è il preludio di un'annata vinicola di buon livello. Il prodotto ottenuto sarà un'ottima base anche per gli anni futuri. Il primo assaggio del nuovo vino avverrà nei primi giorni di novembre quando saranno stappate le bottiglie di Novello e si potranno fare i primi brindisi. Prosit.