Con questa affermazione è stato firmato un accordo tra l'Amministrazione comunale di Mesagne e la Società agricola a responsabilità limitata “Terme Romane di Malvindi”, con sede legale in Chiari, in provincia di Brescia, per la tutela e la valorizzazione delle terme romane di contrada "Malvindi" da tanti anni abbandonate al loro destino nonostante le vane promesse di qualche vecchio amministratore. La collaborazione è stata raggiunta grazie all'imprimatur della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici di Puglia. Soddisfazione per l'importante accordo è stato espresso dagli storici e da un po' tutto il mondo culturale, non solo locale. Le terme romane sono un monumento storico, costruito tra il I° e il IV° secolo dopo Cristo. Dai primi interventi archeologici degli anni Ottanta, in cui fu riportato alla luce l'impianto termale, ad oggi non è seguita nessuna campagna di scavi né di conservazione tanto che la Soprintendenza alcuni anni fa aveva deciso di interrare il tutto per preservarlo dalla distruzione del tempo. Le terme in questione sono composte da un calidarium, ossia la sala dei bagni in acqua calda e dei bagni di vapore, riscaldata con un avvenieristico sistema di risalita del calore da un impianto posto sotto il pavimento tenuto dal basso dai suspensurae, il tepidarium, la sala destinata ai bagni in acqua tiepida, e il frigidarium, la camera adibita ai bagni con acqua fredda, in cui sono stati rinvenuti i resti di una vasca. Un mosaico presente nell'impianto è stato recuperato e trasferito presso le sale del museo della civiltà messapica di Mesagne. La svolta si è avuta alcuni mesi fa quando l'Amministrazione comunale e i proprietari del terreno in cui insiste l'impianto termale di epoca romana hanno deciso di conservare, valorizzare e far fruire il tutto. «E' comune intendimento fare convergere le reciproche potenzialità d’intervento, per la realizzare un sistema di gestione, tutela e valorizzazione-culturale del sito archeologico del complesso termale di Malvindi», ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta che ha anche aggiunto che è «espressa volontà delle parti collaborare per rilanciare il complesso termale “Malvindi”, attraverso la realizzazione di interventi volti non solo alla valorizzazione tutela e conservazione dello stesso, ma anche al potenziamento della fruizione pubblica del bene a vantaggio della collettività, con benefiche ricadute anche economiche sul territorio».
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