Fondo Ambiente Italia, per ciò che riguarda i “Luoghi del cuore”. Lo è con l’ex convento dei frati Domenicani, collocato in via Corsi, che si trova al 345esimo posto della classifica e ha bisogno di un incoraggiamento, di almeno 2000 adesioni, per giungere nella top ten e sperare in un finanziamento che possa permettere il restauro di questo contenitore architettonico del XVI secolo. I “Luoghi del cuore” è un modo di dire entrato ormai nel lessico comune e utilizzato abitualmente per indicare luoghi unici, una mappa variegata e sorprendente formata da siti per noi speciali perché legati alla nostra identità e alla nostra memoria. Piccoli o grandi, famosi o sconosciuti, questi luoghi ci emozionano e raccontano la nostra storia personale: un sogno, una scoperta, una gioia, un rifugio. “Vederli in stato di degrado o di abbandono, senza la cura necessaria a proteggerli o un’adeguata valorizzazione per farli conoscere, ci rattrista, ci ferisce ma ci fa anche impegnare e lottare per offrirgli un futuro”, hanno precisato dal Fai. L'ex convento dei frati Domenicani, valutato in 400 mila euro e pertanto inserito nelle opere da alienare da parte del Comune di Mesagne, è un complesso monastico di pregio che da anni è utilizzato come deposito comunale di ferraglia varia. Oltre che residenza di una colonia di piccioni. L'immobile fu acquistato nel 1999 dal Comune di Mesagne che voleva convertirlo in un contenitore culturale polifunzionale. Di fatto fu utilizzato solo come deposito. A sua difesa è scesa in campo l’intera città che ha istituito presso il liceo scientifico “Epifanio Ferdinando”, un punto di raccolta firme che non ha alcun costo per i partecipanti ed è un atto gratuito di partecipazione sociale e culturale per migliorare e far progredire il nostro territorio. L’immobile è situato appena fuori dal centro storico della città, l'ex convento dei frati Domenicani si trova esattamente alle spalle della chiesa della Santissima Annunziata. Nel 1530 i Domenicani ottennero il permesso di costruire la "chiesetta dell'Annunziata" dall'arciprete De' Rinaldo. Dopo anni passati a cercare elemosina, i frati riuscirono a mettere da parte i fondi necessari per costruire una nuova chiesa, l'attuale chiesa della Santissima Annunziata, e un convento, che fu accresciuto con una permuta dal monastero di S. Benedetto in Brindisi. A piano terra il convento contava numerose stanze: il chiostro, il refettorio, la sala del capitolo, la cucina, i magazzini, le rimesse, il parlatorio, le cantine, il forno e le stalle. Al primo piano il dormitorio, l'ospizio, la biblioteca, l'archivio e le sale di lettura. In particolare il chiostro presenta, ancora oggi, volte a crociera decorate con ornamenti e bassorilievi, dei pilastri tetrastili sorreggono la struttura a pianta quadrangolare. Tra le decorazioni numerosi affreschi, di cui uno rappresentante il beato Nicola Paglia. Oggi l'edificio è usato come deposito comunale. Tutti i cittadini indistintamente si possono recare fino al 30 novembre 2018 presso la sede del lico “Ferdinando” al fine di apporre gratuitamente la propria firma.
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