Breaking News :
La stringente tutela di Torre Guaceto, in ordine alla navigazione nell’Area Marina Protetta e all’attività di pesca, infatti, spinge i branchi a raggiungerla per via della pace e della ricchezza della fauna ittica che qui trovano. Il lieto evento è stato registrato solo poche ore fa nella Riserva marina a tutela integrale di Torre Guaceto, quindi nell’area maggiormente tutelata.
I ricercatori del CoNISMa, il Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del mare, erano in zona A perché, in questo periodo, con il supporto tecnico del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, l’unità locale di Bari sta portando avanti un’attività di monitoraggio della Posidonia oceanica. Alcuni ricercatori erano già in immersione, altri sul gommone autorizzato. Ad un tratto alcuni membri del team hanno fatto l’avvistamento: 3 delfini ad una distanza relativamente ravvicinata rispetto al luogo di stazionamento. Animali appartenenti alla specie dei tursiopi, tra di loro anche un esemplare giovane, caratterizzazione resa evidente dallo sviluppo non del tutto raggiunto della pinna dorsale. Inizialmente, i cetacei erano quasi fermi, in fase di riposo. Nota che potrebbe sembrare strana agli occhi di chi non conosce bene questi animali. Qualche dettaglio sulla specie. Il delfino tursiope, Tursiops truncatus, è più grande rispetto a quello comune. Può raggiungere i 3,5 metri di lunghezza e pesare fino a 300 chili. Può arrivare ai 50 anni d’età e vive in gruppi che contano anche alcune decine di esemplari. Grigio sul dorso e con il ventre chiaro, il tursiope ha un rostro molto pronunciato e si distingue dal delfino comune perché il secondo presenta alcune striature laterali.
Questi animali, come tutti d’altronde, dormono. Ma a differenza degli altri, proprio per via del fatto che vivono in mare, riposano in modo differente rispetto a quelli terrestri. Il loro è volgarmente definito sonno vigile. Si fermano, il cervello riposa, ma i sensi rimangono svegli, pronti a reagire ai potenziali pericoli. Il branco di Torre Guaceto era sotto costa, a circa 12 metri di profondità e a 50 di distanza dai ricercatori, proprio perché per la fase di riposto, questi cetacei si avvicinano alla terra ferma. Il mare era piatto e loro erano tranquilli. Dopo aver ripreso le forze, i delfini hanno preso ad immergersi per nutrirsi. La valutazione del comportamento assunto, infatti, ha permesso di dedurre che questi delfini raggiungano la zona A dell’Area Marina Protetta (qui è vietato l’accesso ad ogni tipologia di natante ed anche la balneazione) per via della pace che domina la Riserva e per la ricca presenza di fauna ittica, della quale questi si nutrono. A Torre Guaceto, gli animali possono riposare ed essere sereni, nessuno li disturba e minaccia. La loro presenza è per il Consorzio di Gestione l’ennesima conferma che le strategie di governance potate avanti sono quelle giuste per la tutela degli animali e degli habitat.