Giaffreda, della “PolyCrystalLine” di Bologna: per noi la legge è un dogma

Agosto 10, 2019 2947

giaffreda stefano taglia il nastroL’amministratore unico di “PolyCrystalLine” di Bologna,

l’azienda che ha presentato il progetto per la costruzione di un opificio farmaceutico a Mesagne, non ci sta a subire le accuse e i dubbi avanzati giovedì sera in Consiglio comunale dalle minoranze di governo. Così, Stefano Giaffreda ha voluto far sentire la sua voce e spiegare le ragioni che lo hanno indotto a investire nella sua terra, anziché in altre realtà territoriali, con interessanti ricadute economiche ed occupazionali. “Muovendo da considerazioni allusive espresse dall’opposizione consiliare, tengo a precisare che le risorse umane da inserire saranno intenzionalmente selezionate sul territorio”, ha esordito Giaffreda che ha tenuto, inoltre, a precisare che “sarebbe poco imprenditoriale allestire una struttura a Mesagne per poi far lavorare professionisti extraterritoriali o addirittura extraregionali”. Quindi ha voluto chiarire i dubbi: “Vorrei rassicurare gli inquieti che la “PolyCrystalLine” è tradizionalmente abituata a muoversi osservando con scrupolo le regole, le normative e le leggi dello Stato, proprio perché il modo di fare impresa che ha nella propria costituzione originaria deve essere differente da modelli che appartengono ad un passato troppo spesso equivoco. Noi rappresentiamo una nuova generazione e a noi spettano l’onere e l’onore del cambiamento”. A tale proposito Giaffreda ha confessato che gli è “particolarmente dispiaciuta la sortita di uno degli esponenti dell’opposizione nella massima assise, quando ha paragonato il nostro progetto ad esempi trascorsi in altra epoca, in cui gli imprenditori coinvolti hanno dovuto sfilare in Procura. Ribadisco, ove mai fosse necessario, che chi teme quei rigurgiti dal passato potrà dormire sonni tranquilli: per la nostra impresa la stretta osservanza della legge è un dogma”. Infine, l’Amministratore ha fatto un’ultima considerazione: “in altre realtà territoriali, davanti ad un progetto di tale portata e con un così alto tasso di innovazione, in caso di perplessità o necessità di chiarimenti ulteriori, non erogabili dagli uffici tecnici, si sarebbe interpellato lo stesso imprenditore o il progettista, per una analisi più approfondita. In questa occasione, invece, chi ha, pur lecitamente, sollevato tali perplessità, ha preferito lanciarsi in ricostruzioni fantasiose e allusive che non trovano ragione nella realtà dei fatti e nella onorabilità dei protagonisti”.