un posto strategico lo riveste la Cantina sociale di San Pancrazio Salentino che si trova a cavallo dei due mari, Adriatico e Ionio, e delle due province, di Brindisi e Lecce. Un territorio, a sud della provincia, particolarmente fertile, in cui i lussureggianti vitigni producono uve di eccelsa qualità. Dunque la Cantina di San Pancrazio affonda le sue radici nel Salento da oltre 50 anni. Terra eletta per la vitivinicoltura che da San Pancrazio Salentino si estende nell’agro di San Donaci, in provincia di Brindisi, fino alla provincia leccese toccando i poderi di Guagnano e Salice Salentino, passando poi per Trepuzzi. Da quest’ultimo centro cittadino del nord Salento la cantina trae le sue origini inaugurando la prima sede operativa negli stabilimenti del “Cavalier Antonio Bianco” che, spinto dall’amore e dal legame per la propria terra, nel 1961 accoglie con entusiasmo 13 agricoltori della zona dando vita alla cooperativa “Produttori Agricoli”. I pregiati vini, oggi rappresentano l’orgoglio di quanti in quelle terre avevano speso tempo e anima. Un’anima così profonda diventata il cuore di ogni bottiglia prodotta, molte delle quali hanno raggiunto anche i mercati orientali. Dopo 10 anni dalla fondazione, è stata inaugurata la nuova sede nell’attuale stabilimento di San Pancrazio Salentino, lungo la via del Mare. La Cantina oggi conta circa 400 soci conferenti e 500 ettari di vigneti, situati nell’area di produzione del Doc Salice Salentino. La produzione media annuale è di 30 mila quintali. A capo del sodalizio c’è il presidente Oronzo Pati.
Presidente Pati come è iniziata la vendemmia 2019.
“La vendemmia è iniziata con lo Chardonnay e poi con il Primitivo. Oggi continueremo con le altre uve bianche con una lavorazione particolare poiché il vino ottenuto sarà impiegato per le bottiglie. Le uve Negramaro, invece, hanno un ritardo di maturazione di una decina di giorni. I nostri soci sanno bene che aspettare ancora un po' vuol dire vendemmiare uve di gran qualità con una gradazione zuccherina ottimale. Noi siamo conosciuti per produrre vini di qualità che ci permettono di avere un trend di vendita molto alto”.
Pertanto, le uve precoci che avete già vendemmiato di che qualità sono.
“La gradazione è stata ottima mentre il quantitativo raccolto è stato inferiore confronto allo scorso anno. Per lo Chardonnay abbiamo avuto un calo del 25 per cento mentre per il Primitivo il calo dovrebbe essere ben sopra il 30 per cento. Un bilancio lo possiamo stilare solo a fine vendemmia”.
Presidente quanta produzione finisce in bottiglia.
“Una buona parte finisce in bottiglia mentre la restante è venduta sfusa a varie aziende italiane”.
Su quali altri mercati vi siete posizionati.
“Siamo presenti sia sul mercato italiano sia sul mercato estero. In particolare all’estero esportiamo in Germania e in Paesi orientali come la Cina e il Vietnam. La bottiglia “Passione d’Italia”, un Salice Doc, è la nostra punta di diamante. Le bottiglie si vendono prima ancora di produrle”.
E per il futuro cosa prevedete.
“Senz’altro ci sarà un aumento delle vendite. Il trend è particolarmente positivo e ci aspettiamo un futuro roseo. Siamo davvero molto fiduciosi”.
Presidente Pati una domanda un po' scomoda. Ai soci sono state regolarmente pagate tutte le campagne vinicole precedenti al 2019?
“Certamente. Ad oggi possiamo dire di aver saldato ai nostri soci tutte le campagne vinicole precedenti. Se non fosse così difficilmente ci conferirebbero le nuove uve”.