si sono uniti in matrimonio la settimana scorsa a Bergamo coronando così la loro storia d’amore iniziata quasi per caso come tante altre storie sentimentali a lieto fine.
Lui è un ligio servitore dello Stato, un poliziotto fedele al suo corpo d’appartenenza, laureato in Scienze politiche per non essere da meno dei fratelli Pierpaolo e Maria Lucia. Il senso del dovere, lo scrupolo, lo hanno portato alla ribalta delle testate nazionali quando, complice anche quel pizzico di sesto senso salentino, durante un turno di servizio in aereoporto, ha fermato un foreign fighters, pronto a raggiungere le zone mediorientali di guerra, munito di un passaporto falso.
Lei, una bellezza mediorientale fuori dal comune che, circa due anni fa, si trovava in Italia ospite della sorella per frequentare un master in finanza internazionale che completava il suo percorso di studi dopo la laurea in Economia conseguita in Iran.
Un incontro causale nel più classido dei week-end della movida milanese, il classico colpo di fulmine e una promessa solenne e mantenuta. Quella di continuare a sentirsi, giacché lei al termine del master dovette rientrare in patria, in Iran.
Il loro, però, era un legame forte, capace di superare immani distanze grazie alle nuove tecnologie che consentono di superare ogni barriera. Le differenze sociali, culturali di Paesi così lontani, di due continenti sono state superate dal sentimento più nobile.
Un matrimonio voluto e desiderato per la felicità degli sposi e, soprattutto, dei genitori di lei e di Carlo, per mamma Rita che da Mesagne segue, come se fossero in casa con lei, i tre figli lontani, migrati nel ricco nord Italia e per il papà che da lassù veglia su tutta la sua famiglia.