CORONAVIRUS COLDIRETTI. LAVORO CRIMINALITA' E CARO VITA

Aprile 24, 2020 796

muraglia savino coldiretti pugliaLo stop forzato al settore della meccanica agricola aggrava

la situazione di difficoltà nei campi dove con l’inizio delle campagne di ciliegie, albicocche, pesche e uva tavola, oltre alle verdure in campi e serre, si avverte la mancanza di lavoratori. E’ quanto ha segnalato Coldiretti Puglia al tavolo di crisi convocato dal Prefetto di Bari, Antonia Bellomo. “Il Prefetto Bellomo ha dimostrato sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus una grande attenzione verso il settore agricolo, intervenendo e dissipando dubbi anche sul trasporto degli operai e ascoltando ogni istanza proveniente dal mondo agricolo”, ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, a margine dell’incontro. “Abbiamo segnalato al Prefetto la necessità di far incrociare domanda e offerta di lavoro utilizzando ogni strumento di messa in rete e incrociandolo con la piattaforma Job in Country di Coldiretti, autorizzata dal Ministero del Lavoro. Al contempo abbiamo denunciato l’aumento dei costi a carico delle aziende agricole che devono dotare il proprio personale di tutti i dispositivi di protezione, a partire da guanti e mascherine”, ha insistito il presidente Muraglia. Servono subito voucher agricoli semplificati per offrire opportunità di lavoro a cassa integrati, pensionati e studenti ma anche tecnologie efficienti per garantire la piena operatività dell’agricoltura che – spiega la Coldiretti - si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi, dal grano duro per la pasta all’olio extravergine, dal vino a gran parte dei prodotti ortofrutticoli ma anche per la leadership nei prodotti di qualità come salumi e formaggi. “Si registra la recrudescenza del fenomeno della criminalità nelle aree rurali – ha aggiunto il presidente Muraglia - dove bande organizzate, profittando del maggiore impegno delle forze dell’ordine nei controlli sui limiti alla movimentazione imposti dal DPCM di marzo, stanno facendo raid diurni e notturni nelle campagne, rubando mezzi, attrezzature e prodotti. Il Prefetto Bellomo ha garantito, nelle more del grande lavoro di controllo svolto dalla forze dell’ordine, che sarà assicurato il presidio delle aree rurali”. L’intera filiera alimentare in Puglia è impegnata in prima linea – conclude Coldiretti Puglia - a garantire il cibo necessario alle famiglie, che rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare manodopera, sicurezza e controllo. “Ai tempi dell’emergenza Coronavirus si è ulteriormente allargata la forbice dei prezzi dal campo alla tavola, con l’aumento dei prezzi per i consumatori ad un tasso superiore di 40 volte quello dell’inflazione, un pericoloso segnale di allarme sullo sconvolgimento in atto sul mercato di frutta e verdura con le difficoltà nelle esportazioni, la chiusura delle mense e dei ristoranti e la mancanza di lavoratori stranieri che alimentano anche speculazioni con compensi in campagna che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione degli agricoltori”, ha aggiunto Pietro Piccioni, Direttore di Coldiretti Puglia. E’ evidente quanto in questo momento serva rivedere il modello distributivo dal campo alla tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - che con tante intermediazioni rischia di danneggiare gli anelli più deboli della filiera, i coltivatori e i consumatori. “E’ deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall’ortofrutta all’olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri ai danni dei due anelli più deboli della catena, gli agricoltori e i consumatori”, ha concluso il direttore Piccioni. Per questo Coldiretti ha lanciato la campagna #MangioItaliano con l’appello a supermercati e ipermercati ad approvvigionarsi di prodotti pugliesi stagionali, perché anche l’acquisto di prodotti fuori stagione condanna all’approvvigionamento da altre regioni o peggio dall’estero, con il prevedibile aumento dei costi.