Risposta: La barriera protettiva è utile per proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici evitando lo scambio di batteri attraverso goccioline respiratorie, starnuti, tosse e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale.
E’ un prodotto che è tra quelli riconosciuti come dispositivi di sicurezza per i luoghi di lavoro dal Ministero dello Sviluppo Economico; le aziende in tal modo possono beneficiare di un credito d'imposta pari al 50% delle spese sostenute per il loro acquisto fino ad un massimo di 20.000 euro. (Decreto Legge 8 Aprile 2020, n.23 - art.30, e Decreto Legge 17 Marzo 2020, n.18 - art. 64). Pertanto, chi ha interesse ad usufruire di tale beneficio fiscale può essere chiamato successivamente a dimostrare che trattasi di barriera protettiva e non un semplice ostacolo tra l’utilizzatore e il possibile portatore di infezione. Purtroppo abbiamo assistito, sulla base dei test sinora effettuati quasi nessuno risponde ai requisiti delle norme UNI di supporto.
Anticipo subito una sua domanda che è quella per cui tale prodotto debba avere o meno la marcatura CE. Chiarisco subito che il prodotto non ricade tra quelli obbligati alla marcatura CE, ma ciò non significa che la normativa lascio campo libero a chiunque nel fare qualsiasi cosa; rammento che qualsiasi prodotto che si commercializza rientra nella normativa più vasta della sicurezza generale dei prodotti e solo le norme UNI hanno l’autorevolezza del rispetto della regola dell’arte. Altrimenti l’acquisto da parte dell’utente equivale al possesso di un semplice lastra variamente forgiata e intagliata dal valore intrinseco di una decina di euro.
Domanda: E quindi quali requisiti devono avere soprattutto quando si ha che fare con luoghi di lavoro? Tra poco, seppure a step, l’Italia dovrà ripartire....
Risposta: Quando si parla di tutela dei lavoratori e di sicurezza sul luogo di lavoro, il Decreto Legislativo n.81/2008, ovvero il “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro” non può che rappresentare la base disciplinare di maggiore interesse e rilevanza anche per questo particolare dispositivo di protezione.
Il decreto si occupa anche del rischio biologico e tale prodotto rappresenta una possibile barriera in relazione al rischio che espone i lavoratori. Inoltre il D.Lgs. n.81/2008, indica esplicitamente come riferimento fondamentale, per dimostrare l’ottemperanza del datore di lavoro alla cura dei luoghi di lavoro, le norme tecniche pubblicate dagli organismi internazionali, europei o nazionali di normazione. In generale la conformità alle norme UNI applicabili costituisce la via preferenziale per dimostrare che i prodotti soddisfano gli obblighi previsti dalla legislazione.
Domanda: Ancora, cosa raccomanda ai datori di lavoro, ma in genere a tutti i consumatori?
Risposta: SARS-COV 2 è un virus, com’è arcinoto, estremamente subdolo e pericoloso: non si può per questa ragione ricorrere a difese estemporanee e dettate dalla fretta e pressappochismo. Chi vende deve fornire al cliente almeno il manuale d’uso e manutenzione i cui contenuti minimi sono:
- ragione sociale e l’indirizzo completo del fabbricante (e se del caso del suo mandatario);
- una descrizione generale del prodotto;
- i disegni, i diagrammi, le descrizioni e le spiegazioni necessari per l’uso, la manutenzione e la pulizia;
- una descrizione del o dei posti di lavoro che possono essere occupati dagli operatori;
- una descrizione dell’uso previsto;
- le avvertenze concernenti i modi nel quale il prodotto non deve essere usato;
- il montaggio e l’installazione;
- messa fuori servizio, smantellamento e smaltimento.
La Control s.r.l. è in grado di supportare il produttore nell’effettuazione di tutte le verifiche previste all’interno del quadro normativo descritto.
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