hanno spalancato le porte alle gite fuori porta e alle prenotazioni per week end lunghi o mini vacanze. Così, anche i tanti agriturismi presenti nella provincia di Brindisi, dopo essersi fatto un maquillage, hanno aperto i battenti e per i mesi di luglio e agosto sono iniziate ad arrivare le prenotazioni da parte di clienti fidelizzati che hanno messo da parte il timore di beccarsi il Covid-19. La scelta di una vacanza green è fatta sulla base delle molteplici attività che la campagna offre confronto alle tradizionali strutture recettive collocate nelle città. Negli agriturismi l'ospite può gustare i sapori di un tempo intercalati in colori unici. Dalla semplicità dell'accoglienza rurale ai pranzi con i prodotti dell'orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, offerte naturali che sono alla base del gradimento in crescita dei turisti rispetto al paesaggio e all’enogastronomia. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare. Anche per questo le strutture agrituristiche sono ripartite riaprendo i cancelli della masserie, i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia locale. ”La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – ha spiegato Coldiretti – la qualità più apprezzata negli agriturismi pugliesi, ma nel tempo è aumenta anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. L'ospite di un agriturismo può usufruire di una miriade di servizi green a costi contenuti”. Nel brindisino, infatti, i prezzi variano in base alle diverse zone. “Possiamo affermare che il prezzo medio si aggira intorno ai 90 euro per una camera matrimoniale con colazione”, hanno precisato gli operatori di Coldiretti -. Sempre più varia l’offerta di esperienze e degustazioni di prodotti. Dai laboratori sull’olio extravergine di oliva, alle degustazioni di vino e visita in cantina, attività didattiche per bambini, visite in stalla ed alle produzioni casearie, laboratori sull’utilizzo dei prodotti agricoli per una cosmesi naturale, queste sono le esperienze che vengono maggiormente richieste dagli ospiti, oltre al poter godere di una campagna meravigliosa e ben curata”. Poi c'è chi propone un pranzo sul plaid con i piedi sull'erba, oppure un agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, ma c'è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali nel granaio, tra i vigneti e chi propone invece il kit con tutto l’occorrente per una grigliata in famiglia. “Sono molte – ha aggiunto Coldiretti - le curiosità proposte per l'occasione negli agriturismi con distanziamento naturale, sicurezza e intraprendenza che sono le parole chiavi del nuovo inizio post Covid”.
L’imprenditore agricolo, Filippo De Miccolis Angelini, è il presidente regionale di Terranostra Puglia, associazione agrituristica e ambientale.
Presidente gli agriturismi hanno subito danni importanti dall'emergenza Covid.
“Decisamente. Per i mesi di marzo, aprile, maggio la perdita è del 100%. Per il mese di giugno si stima una perdita dell’80%. Gli agriturismi della Provincia di Brindisi, come quelli di tutta la regione, stanno vivendo una crisi senza precedenti, con gravi ripercussioni sull'indotto e sull’occupazione. Dalla prima legge regionale in materia, risalente al 1985, ad oggi il recupero di masserie, trulli e fabbricati rurali ha rappresentato un momento fondamentale per la valorizzazione delle produzioni agricole e per garantire quel meraviglioso paesaggio rurale, curato con passione e sapienza dai nostri agricoltori, oggi biglietto da visita per tutto il turismo pugliese”.
Riuscirete a salvare la stagione estiva?
“Anche se l'agriturismo viene percepito come un luogo dove poter trascorrere con sicurezza le vacanze, quella che ci attende sarà sicuramente una stagione cortissima. Ciò che si è perso non potrà essere recuperato. Prevediamo un aumento del turismo nazionale, ma non sufficiente a compensare l'assenza o comunque la forte compressione del turismo internazionale, che in questi anni aveva permesso di destagionalizzare ed allungare la stagione turistica. Minori presenze significano meno vendite per i nostri agricoltori e, quindi, minore occupazione anche in ambito agricolo: per le nostre aziende agricole l'attività agrituristica è una vetrina fondamentale per la vendita dei prodotti agricoli e quindi per dare valore a produzioni tipiche di eccellenza, che non trovano collocazione nella grande distribuzione e gratificazione nei miseri prezzi dei canali all’ingrosso, e che invece diventano fonte di giusta remunerazione grazie ai flussi turistici”.
Da dove arrivano i clienti che hanno prenotato le vacanze?
“Al momento molti dal centro e nord Italia. Timidamente iniziano ad affacciarsi turisti da Svizzera, Belgio, Austria e Germania. Ma è un turismo molto cambiato. Tanti consumatori sono ancora nell’incertezza sul da farsi, poiché mancano i voli o molto spesso vengono cancellati e per tanti affrontare un lungo viaggio in auto è poco attrattivo. Inoltre, nelle scelte del consumatore permane l’insicurezza determinata da questi difficili mesi di emergenza che sicuramente ha provocato una minor capacità di spesa per i clienti, ma non minor costi per le aziende, anzi, l’adeguamento ai protocolli ed alle norme di sicurezza ha un costo non indifferente e pesa sui conti delle imprese. Il mercato locale invece è più interessato alla ristorazione ed a brevissimi soggiorni di una o due notti”.
Le istituzioni vi stanno aiutando nella ripresa?
“Come da me più volte denunciato sin dall'inizio di questa emergenza, nonostante questo sia uno dei settori più colpiti, si sta facendo veramente poco per le imprese e per i lavoratori. Troppo spesso l'agriturismo - nonostante i suoi numeri dimostrino il contrario - viene considerato un turismo di serie B, ed è assente sia nella pianificazione agricola e turistica che nei tavoli di confronto istituzionale, a livello regionale mentre ci si appropria sempre con facilità dell’identità agricola e del patrimonio rurale del nostro territorio, per fare comunicazione istituzionale e marketing turistico. Gli indennizzi per calo di fatturato previsti per il solo mese di aprile sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica per dare respiro alle tante famiglie che vivono di turismo e sono, ormai tre mesi, in disoccupazione. In compenso sono aumentati la burocrazia, gli adempimenti e tanti operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena aprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione.