economica e la crisi di liquidità provocate dalla grave situazione creata dal Covid 19, Bruxelles ha messo a disposizione una nuova misura nell’ambito dello Sviluppo rurale. Si tratta di un contributo forfetario di 7mila euro assegnato con una formula semplificata. La proposta della Commissione Ue è stata approvata dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo con alcuni miglioramenti. A questo punto, dopo il via libera definitivo di Europarlamento e Consiglio e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue lo strumento “una tantum” diventerà operativo. Il passo successivo sarà il recepimento nei Psr e la scelta dei beneficiari individuati tra gli agricoltori e le Pmi più colpiti dall’emergenza Covid 19. La proposta della Commissione agricoltura del Parlamento europeo prevede, 7mila euro erogabili per ogni agricoltori (rispetto alla proposta iniziale del Consiglio di 5mila euro) e 50mila per le Pmi agroalimentari. Inoltre è da decidere ancora l’innalzamento dall’1 al 2% del plafond finanziario per ogni Programma di sviluppo rurale per la programmazione 2014-2020. Gli importi saranno erogati entro il 30 giugno 2021. Per l’Italia, implementando un calcolo sulle risorse Psr allocate nel periodo di riferimento, si tratta di oltre 400 milioni di euro (di cui 200 di quota Feasr). Le risorse da utilizzare sono quelle dei singoli Prs non spese, senza risorse aggiuntive della Ue. La Commissione agricoltura dell’Europarlamento sottolinea nella sua relazione che è indispensabile attivare una misura eccezionale (nuova e temporanea) che consenta di affrontare i problemi di liquidità che mettono a rischio la continuità delle attività agricole e delle piccole imprese attive nel settore della trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo di prodotti agricoli.
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