COLDIRETTI PUGLIA, 4 FOCOLAI A FASANO

Luglio 22, 2020 922

xylella fastidiosaCon i 2 ulivi risultati infetti da Xylella in località Lamalunga in agro di Fasano

ad appena 350 metri dal confine dell'agro di Monopoli, sono saliti a 4 focolai a Fasano in provincia di Brindisi, per cui è urgente procedere immediatamente con gli espianti chirurgici previsti nell’area cuscinetto. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia che chiede interventi risoluti per evitare che l’infezione, che ha raggiunto pericolosamente il limite della zona cuscinetto, prosegua la sua avanzata senza ostacoli. “Gli agricoltori vivono un periodo di forte criticità tra l’avanzata della Xylella e le crisi di mercato causate dall’emergenza Coronavirus. La numerosità delle infezioni riscontrate a Fasano, Ostuni, come già avvenuto a Carovigno – afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - disegnano uno scenario oscuro già visto a Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, sono morti 3100 alberi, consentendo al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 6 anni il danno del patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro”. “Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico”, aggiunge ancora Muraglia. “Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all'unanimità che prevede la discussione sul tema Xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia chiede da anni invano la convocazione urgente perché il dramma della Xyella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia”, conclude il presidente Muraglia. La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – precisa la Coldiretti - ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo con il contagio che avanza inarrestabile verso nord. Sotto accusa però ci sono anche le responsabilità comunitarie a partire – sottolinea la Coldiretti – dal sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, fino ad arrivare in provincia di Bari. Monitoraggi, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia - l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia - sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.