Covid-19. La Control Srl sempre un passo avanti agli altri
Covid-19. La Control Srl sempre un passo avanti agli altri. La Control s.r.l. di Mesagne propone una certificazione “Covid free” per gli edifici. Abbiamo intervistato l’ing. Chiara Summa per farci spiegare il progetto.
Chiara, di cosa si tratta?
Il tema della qualità dell’aria negli ambienti confinati (Indoor Air Quality, “IAQ”) è fortemente sottovalutato in relazione all’entità delle conseguenze sulla salubrità degli spazi abitati che potenzialmente ne derivano. Sono oggi ben noti e classificati gli effetti sanitari associati ad una cattiva qualità dell’aria negli edifici, come ad esempio la Sindrome dell’edificio malato: un quadro sintomatologico che si manifesta in molti occupanti di abitazioni, uffici, scuole, ospedali, ecc. dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale. Una prima indagine di questo tipo è stata svolta nella regione Puglia a proposito del monitoraggio del radon ed i risultati della concentrazione di tale gas non ci sembrano esaltanti.
E quindi come normalmente si potrebbe intervenire?
Una condizione di adeguata IAQ è assolutamente realizzabile nei nuovi edifici, data la possibilità di selezionare adeguati materiali, arredi e sistemi tecnico-impiantistici, nonché di progettare in funzione di criteri di ventilazione, controllo igrometrico e di qualità dell’aria di tipo passivo. Maggiori difficoltà si riscontrano sul costruito, dove le opzioni di intervento sono complesse e spesso correlate a rilevanti oneri economici. In questi casi occorre una valutazione attenta delle condizioni al contorno, ai fini di capire quali problematiche possano essere risolte con semplici accorgimenti tecnico-progettuali e quali richiedano invece interventi consistenti, ma che non possono essere ignorati se il fattore inquinante è particolarmente pericoloso.
Ma veniamo nel tema di oggi, quella della diffusione pandemica di questo Virus; cosa proponete come Control s.r.l., particolarmente attenta alle novità nel campo tecnologico.
Il rincorrersi di Linee Guida, Decreti, D.P.C.M. , ha creato tra i nostri clienti (e non solo) un grande disagio e difficoltà nel perseguire in maniera fattiva quanto richiesto da normatore. Come tecnici invece siamo più abituati ad affrontare i problemi che ci vengono posti per risolvere e dare risultati tangibili.
Il normatore, comprensibilmente, detta le stesse direttive a categorie omogenee di esercenti una determinata attività (bar, ristoranti, alberghi,scuole, etc.) senza analizzare il reale contesto in cui operano. Faccio un esempio pratico: l’attività di ristorazione può essere svolta in ambienti poco salubri (per scarsa aerazione, impianti di climatizzazione mantenuti in pessimo stato, etc.) oppure in ambienti in cui non solo è garantita una aerazione calcolata ma anche sanificata; in quest’ultimo caso l’aria respirata dai presenti è paragonabile all’aria esterna (se non addirittura qualitativamente migliore). Si risolverebbe così in buona parte il problema del bio-aerosol che normalmente si libera nell’aria quando, ad esempio, un portatore asintomatico del Covid-19 è presente in un ambiente confinato. I droplets, ovviamente vanno trattati in maniera diversa (mascherine, schermi, etc.).
Torniamo al significato della certificazione “Covid Free”.
Ai nostri clienti proponiamo innanzitutto il rispetto della normativa del momento (a cui sia ben chiaro non si può prescindere), sia sotto l’aspetto gestionale che impiantistico. Poi, come parte terza, proponiamo il rilascio del certificato COVID FREE che ha una validità annuale dalla data di emissione e prevede un audit articolato in due fasi:
- Fase 1 – verifica della conformità documentale (procedura di valutazione del rischio biologico Covid-19, protocollo di sicurezza) possibile anche da remoto e quindi anche per quelle attività che al momento potrebbero risultare chiuse
- Fase 2 – verifica in sito della corretta applicazione delle misure di prevenzione e sicurezza.
Immagino che questa certificazione dia un plus, un valore aggiunto, a chi l’acquisisce; ma come lo può poi evidenziarlo all’esterno?
Il valore aggiunto del certificato COVID FREE è dato dall’attestazione del fatto che l’azienda ha adottato un efficace protocollo di sicurezza volto alla riduzione del rischio di diffusione del contagio del virus Covid-19 nei propri ambienti e messo in atto adeguate misure di prevenzione finalizzate a:
- ridurre i pericoli durante lo svolgimento delle proprie attività
- prevedere processi, modalità operative, utilizzo di materiali e/o attrezzature meno pericolose
- adozione di misure tecnico-progettuali e riorganizzazione del lavoro
- formazione specifica del personale
- utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari, con particolare attenzione alla loro conformità.
Le aziende ritenute conformi acquisiranno un CERTIFICATO COVID FREE che potrà essere affisso all’ingresso dei locali a dimostrazione della sicurezza degli ambienti e di aver ridotto significativamente il rischio di contagio . Ha validità di un anno ed in questo lasso di tempo viene mensilmente monitorato per verificare lo stato di implementazione.
Avete notato sensibilità da parte membri della nostra comunità?
Certamente si; alcuni di loro (soprattutto quelli che hanno in carico la gestione di persone fragili come bambini, persone affette da disabilità, ospiti di R.S.A., etc.) hanno capito il problema ed hanno accettato con entusiasmo la nostra proposta adottando tutte quelle misure gestionali ed impiantistiche da noi ritenute necessarie; adesso è bene che passino alla certificazione e che non si fermino al primo step: sarà un ritorno di immagine non trascurabile nei confronti degli stakeholders.
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