Ai mesagnesi è piaciuto mons. Intini
Semplicità e umiltà sono le due caratteristiche che i mesagnesi hanno apprezzato di mons. Giovanni Intini, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, che ha partecipato ai riti conclusivi del patrocinio della Vergine del Carmelo, protettrice, avvocata e patrona della città di Mesagne. Il presule è stato accolto in città dal sindaco Toni Matarrelli che lo ha introdotto nella città antica accompagnandolo, in compagnia dell’arciprete don Gianluca Carriero, nella chiesa Madre dove è stata celebrata la messa al termine della quale è seguita la processione per riportare il simulacro della protettrice nella chiesa del Carmine. È stata la prima visita di mons. Intini a Mesagne, dopo il suo insediamento in diocesi, anche se ha confidato al suo entourage che ci ritornerà presto. Infatti, il primo cittadino, nell’accogliere il presule, gli ha detto: “Monsignor Intini, consideri Mesagne come se fosse casa sua, siamo felici di accoglierla”.
Il sindaco Matarrelli ha, quindi, proseguito: “Il mio augurio è che lei possa avere le occasioni giuste, e sono certo che non mancheranno, per conoscere da vicino la storia di antica devozione che ha contribuito a rendere Mesagne la città che oggi è: ospitale, solidale, attrattiva. Vorrei che conoscesse sempre più e meglio la comunità che da primo cittadino mi onoro di guidare. E non da osservatore esterno. Vorrei che lei fosse guida spirituale per i fedeli mesagnesi, ma anche amico di questa comunità”. Un amico autorevole, ha proseguito il sindaco: “Di quelli sui quali si può contare per condividere gioie e difficoltà, per chiedere consigli. Una figura familiare, pronta ad apprezzare i pregi di ciascuno e a perdonare le debolezze umane di cui ognuno di noi è espressione. Quei pregi e quelle debolezze che ci rendono unici e irripetibili”.
E monsignor Intini oltre a ringraziare per l’accoglienza ricevuta si è immerso tra la folla presente all’evento religioso con la sua umiltà, la sua semplicità che lo hanno fatto amare fin da subito dalla gente. “Devo dire che mi avete sorpreso positivamente con questa calorosa accoglienza – ha detto l’arcivescovo rivolto ai presenti – mi avete accolto come una persona importante, un amico che viene a trovarvi. Un amico che, però, ha una grande responsabilità. Ed è con questo spirito che sono arrivato a Mesagne, avendo la responsabilità del padre, del fratello maggiore per camminare con voi, per conoscere, per ascoltare e condividere i progetti”. Infine, il presule ha invitato la cittadinanza a continuare sulla strada del “riscatto dai vincoli che possono frenare la crescita della comunità e sognare nuovi orizzonti”. Non dimenticando di “offrire ai giovani luoghi, laboratori, in cui costruire la vita e il futuro”.
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