Reportage da Berlino. Il nostro messaggio è univoco: Pace perché “Nell'amicizia c'è la vittoria”
Siamo un gruppo di quattro persone, due ragazze, che ne valgono dieci, e due ragazzi, che messi insieme ne formano uno e mezzo. Dai su... stiamo scherzando! Siamo un gruppo molto affiatato, i nostri nomi sono Samuele, Graziano, Agnese ed Alessandra e stiamo per raccontarvi una storia, perchè crediamo che a tutti piacciano le storie. La nostra storia non è una qualunque storia, è una storia speciale, di quelle che fanno accapponare la pelle. È una grande storia, dove i protagonisti sono i ragazzi, quei ragazzi che spesso vengono criticati sui media da psicologi, sociologi ed intellettuali, quei ragazzi che a volte vengono descritti come pigri e disinteressati. Ebbene, noi pensiamo che le cose non stiano così! In effetti la nostra storia parla di più di mille ragazzi, provenienti all'incirca da 18 nazioni del mondo e che si danno appuntamento in un luogo, in una città, nella città di Berlino, simbolo di un muro che crolla, simbolo di divisioni che si frantumano perchè sconfitti dall'idea di unione, di incontro, di abbraccio. Ma cosa fanno più di mille ragazzi a Berlino, cosa cercano, cosa vogliono, cosa pensano di fare? Vogliono fare una cosa semplice, vogliono fare ciò che ogni persona dovrebbe fare, ciò che ogni famiglia dovrebbe fare, ciò che ogni nazione e popolo dovrebbe fare, ciò che il mondo dovrebbe fare: gridare al cosmo intero PACE, PACE, PACE! Sì, noi ragazzi ci siamo dati appuntamento al “GLOBAL FRIENDSHIP PEACEFUTURE – BERLIN 2024”,
Ma adesso... un, due, tre, si parte!
È il 26 agosto 2024 e sono le ore 3:30 del mattino, puntuali come non mai ci incontriamo nel piazzale centrale della stazione di Brindisi. Abbiamo dormito solo poche ore, ma sembriamo tanti piccoli Jack Russel schizzati e che si muovono in tutte le direzioni. Salutiamo velocemente i nostri genitori, che nemmeno ci provano a darci l'ultima raccomandazione, hanno intuito che la nostra mente è già arrivata a Berlino e che adesso bisogna solo portarci il corpo.
Ore 4:00 del mattino, il regionale di Trenitalia proveniente da Lecce e diretto a Bari ha la nostra stessa puntualità, spacca con precisione il secondo, perfino gli svizzeri si sentirebbero a disagio! Saliamo nel treno e ci uniamo ai ragazzi di Lecce, ci uniamo alla nostra Alessandra, un meme vivente, un atomo di gioia, simpatia, allegria, una ragazza che non ha il bottone per spegnersi, è sempre accesa. Si parte, il viaggio è iniziato. Una volta arrivati a Bari cambiamo treno e ci dirigiamo all'aeroporto per inbarcarci per la Repubblica Ceca, destinazione Praga! Come Praga? ma non si doveva andare a Berlino? Perchè non prendere il volo diretto Bari – Berlino? Semplicemente perchè costa troppo e le risorse della Comunità di Sant'Egidio di Brindisi sono scarse. Qui ci sentiamo di fare un appello a tutte le aziende presenti nella zona industriale di Brindisi. Sicuramente fate tanto per garantire stabilità lavorativa ed economica ai vostri dipendenti e di rimando alle loro famiglie. Immaginiamo che non sia facile affrontare un mercato ormai globalizzato, ma a Brindisi vi garantiamo che i bisogni sono tanti, parliamo di persone con tanta dignità che sono in difficoltà. Per questo vi chiediamo di aiutarci ad aiutare. Il come lo decidiamo insieme e vi garantiamo la massima trasparenza. Siete il tessuto industriale della città di Brindisi e siamo sicuri che qualcuno di voi si farà avanti, perché siete delle grandi aziende con un forte senso del sociale. Ad ogni modo siamo la Comunità di Sant'Egidio e non di certo ci scoraggiamo, pur di arrivare a Berlino con pochi soldi saremmo stati disposti a fare scalo a Sidney, Pechino e New York, ma noi a in un modo o nell'altro al “GLOBAL FRIENDSHIP PEACEFUTURE – BERLIN 2024” ci saremmo dovuti arrivare. Seduti intorno ad un tavolo abbiamo messo giù tutte le idee più strambalate del mondo e quando abbiamo iniziato le verifiche, abbiamo scelto la tratta più economica e compatibile con le nostre scarne risorse. Bari – Praga in aereo e Praga – Berlino in pullman. Arrivati a Praga la città si presenta molto accogliente, il clima è fantastico, il sole splende nel cielo sereno. La città si muove con una certa eleganza. Dall'aeroporto ci dirigiamo alla stazione centrale dell'autobus, tutto procede nei migliori dei modi. Prendiamo il pullman e da qui arriviamo a Berlino. Il sogno si è realizzato. E se come diceva Marco Civoli nel 2006 “il cielo è azzurro sopra Berlino” oggi, 26 agosto 2024 il cielo sopra Berlino è tinto dei colori della PACE, è tinto dei colori della Comunità di Sant'Egidio, ma vedendo tutte le diverse nazioni da dove i ragazzi stanno convenendo possiamo tranquillamente dire che il mondo è tinto dei colori della Comunità di Sant'egidio.
27 Agosto 2024, trascorriamo la mattinata tra saluti e abbracci, amici che si rincontrano, persone che si conoscono per la prima volta e poi tutti in giro per Berlino, è il primo contatto vero con la città.
Ore 15:00, registrazione e iniziano i lavori. Il primo incontro e con è con il belga Jan De Volter, professore presso la Facoltà di teologia e studi religiosi, KU Leuven, nel contesto della cattedra Cusanus "Religione, conflitto e pace". Il tema dei lavori è “Persone di pace in tempo di guerra”. L'ambiente è incredibile, un fiume di ragazzi tutti seduti ad aspettare l'inizio dei lavori e appena il professore apre la sesione un silenzio assordante cala nell'inmenso auditorium, alle nostre spalle la lunghissima fila dei box dei traduttori pronti a tradurre in venti diverse lingue. Tutti i ragazzi con traduttore in tasca e cuffiette alla testa, lingua ufficiale dei lavori, inglese. La nostra piccola Agnese, con i suoi sogni linguistici di padroneggiare le lingue del mondo, pur conoscendo perfettamente l'inglese, ascolta in lingua spagnola. Tutto è perfettamente organizzatissimo, ma tutto è organizzato solo e soltanto dai ragazzi.
28 agosto 2024, ore 9:30, Assemblea plenaria dal titolo “Nell'amicizia c'è la vittoria”.
Mancano ancora due ore all'inizio, sono convenuti solo una piccola percentuale dei partecipanti, ma l'atmosfera è pazzesca. Tutto è infuocato, tutto è un portento, tutto è avvolto da musica, canti e balli, il frastuono è cosi forte che lo stadio olimpico con i suoi tifosi sembrano un convento con frati di clausura, provate ad immaginare quando saremo al completo. L'atmosfera e l'umore sono alle stelle, la stanchezza una parola oramai bandita dal pianeta terra, appartiene ad altri mondi. La gioia di ascoltare il nostro primo riferimento è incontenibile, Marco Impagliazzo abbraccerà e ascolterà tutti noi. All'incirca dopo un'ora l'inmenso auditorium è ormai gremito, Marco Impagliazzo prende posto e l'emozione è fortissima. Inizia con il salutare le diverse delegazioni nella loro lingua, quando arriva alle delegazioni che provengono da zone di guerra, la commozione si fa sentire, si sofferma, si dilunga, si intuisce che la sua mente e il suo corpo sono a Berlino, ma il suo cuore è altrove. Dopo i saluti si parte. Le sue parole hanno un orizzonte di senso globale, ogni parola ha una sua concettualità, ha un suo senso ontologico che può stare da sé, fuori dalle concatenazioni di proposizioni che formano un discorso. Ogni parola è un colpo al cuore. Marco, sì, Marco, perchè noi ragazzi, ma anche gli adulti della comunità lo abbiamo sempre chiamato Marco e ci diamo del tu. Potremmo stare qui a descrivere tutto quello che Marco è per noi, ma semplicemente per esprimere il senso profondo della nostra relazione diciamo che Marco è...!
Ma sopra ogni cosa, Marco parla poco e ascolta tanto ed proprio con questo principio didattico, tipico dei grandi docenti, che le due file, una alla destra e una alla sinistra della sua postazione ti danno la stessa sensazione di quando si guarda l'orizzonte del mare.
Tutti hanno qualcosa da dire, da chiedere, per tutti c'è spazio, per tutti c'è tempo, tutti sono dentro, nessuno è escluso, tutto prosegue splendidamente.
Dopo la gioia, la riflessione, perchè la vita e l'uomo sono fatti di gioia e pensiero. Ci trasferiamo alla Porta di Brandeburgo, e qui diamo vita al momento più toccante, la commemorazione ai Sinti e memoriale dei rom.
Qui, decidiamo di fermarci, non è più il caso di raccontarvi della festa finale.
Da Berlino è tutto!
Agnese Maria Scalera frequenta la 4C – Liceo Epifanio Ferdinando – Mesagne
Alessandra Abruzzo frequenta la facoltà di medicina – Università San Raffaele – Milano
Graziano Lombardi frequenta la 3D – I.I.S.S. “Ferraris-De Marco-Valzani” – Brindisi
Samuele Guarini frequenta la 3D – I.I.S.S. “Ferraris-De Marco-Valzani” – Brindisi
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