Tenacia e determinazione nell’imporre la parità di genere da troppi anni dichiarata ma ancora non attuata del tutto. E proprio la tenacia e la determinazione hanno guidato le braccia e le gambe della nuotatrice Monica Priore a conquistare vari primati. Il più importante, sicuramente, quello di convivere con una malattia debilitante come il diabete. Monica, infatti, è affetta da diabete fin da piccola. Una malattia che, anziché limitarla negli atti di vita, gli ha dato il coraggio di affrontarla e conviverci. Monica è nata a Mesagne. Nel febbraio scorso ha spento 39 candeline sulla torta gli hanno preparato mamma Rita e papà Umberto. Monica è divenuta un esempio in tutta Italia per i diabetici. Le sue coraggiose imprese, come la traversata a nuoto dello stretto di Messina e la Capri - Meta di Sorrento, hanno messo un paletto miliare nella storia della medicina.
“Mi rendo conto di quanto ancora vorrei potesse essere festeggiato l'8 Marzo – ha spiegato Monica - di quanto ancora c'è da fare perché "domani" qualcuno possa usare solo la coniugazione passata dei verbi violenza e sopruso quando si parla di noi donne”. Il Pensiero della nuotatrice vola lontano: “Penso a tutte le donne che, di tutti i diritti conquistati, non ne sentono neppure gli echi lontani, donne nate in posti del globo in cui il tempo è fermo al medioevo, in posti in cui essere donna equivale ad una condanna”.
Quindi Monica Priore ha aggiunto: “Sono una giovane donna diabetica che, nel piccolo delle mie possibilità, in questo angolo di mondo che è l'Italia e in questa finestra di tempo che è la mia vita, cerca di aggiungere qualche conquista da annoverare negli annali dei traguardi raggiunti dalle donne”. Monica Priore, grazie alla sua testimonianza di vita, è conosciuta in tutta Italia dove spesso la chiamano per svolgere convegni e seminari. “Lotto per aprire una finestra su un mondo di cui faccio parte – ha precisato - sulla problematica del diabete melato di tipo I, malattia immuno soppressiva che colpisce in età infantile e che ti accompagna per il resto della vita. Cerco di gridare al mondo che non è la malattia a distruggere i miei sogni, i sogni possiamo distruggerli solo noi con una visione negativa della vita, porto avanti le mie battaglie nuotando, perché mi piace e perché in acqua mi sento libera da tutti quei condizionamenti impartiti dal diabete”. Monica è stata la prima diabetica in Europa ad attraversare lo stretto di Messina nel 2007 e la prima diabetica in Europa a percorrere il tratto di mare che divide Capri da Meta di Sorrento, nel Golfo di Napoli.
“Sicuramente l'essere nata donna è stato un punto di forza”, ha detto con un pizzico di orgoglio. Monica oggi, festa della donna, non è a Mesagne. Festeggerà questa giornata fra Ottaviano (Na) e Assisi, dove porterà la sua testimonianza e dove presenterà la sua pubblicazione: “Il mio mare ha l'acqua dolce”, edito da Mondadori. “In questo libro è racchiusa la mia storia da bambina diabetica a donna, con un percorso di vita molto tormentato, ma dal quale sono uscita più forte e vincente”, ha spiegato la nuotatrice. “La vita è una e va vissuta sempre al massimo delle nostre potenzialità, nonostante la presenza di varie problematiche non bisogna mai perdere la gioia di vivere. Io continuerò a lottare per me e per gli altri, nella speranza di poter donare ai bambini diabetici di oggi un futuro migliore”, ha concluso Monica.