“Per alcuni potrà sembrare esagerato – dichiara soddisfatto il Presidente della Coldiretti Brindisi, Sergio Botrugno – ma si tratta per noi di un momento storico. Per anni l’attività agricola, quasi esclusivamente ortofrutticola, è stata gravemente danneggiata dalle ‘scorribande’ della fauna selvatica che ha divorato interi raccolti, senza che i coltivatori avessero la possibilità di difendere in qualche modo le proprie produzioni. Per questo è necessario un riequilibrio tra la funzione di presidio svolto dalle imprese agricole e l’accresciuta consistenza delle popolazioni di alcune specie di animali selvatici e dell’impatto generato dai danni da queste causati”.
Il progetto finanziato dalla Regione Puglia e relativo alla realizzazione delle recinzioni dei terreni agricoli ricadenti all’interno del Parco costerà complessivamente 465mila euro.
“Di fronte al moltiplicarsi dei danni provocati da cinghiali, storni, lepri e in generale dalla fauna selvatica – aggiunge Aldo De Sario, Direttore di Coldiretti Brindisi - Coldiretti si è fatta promotrice di una riforma della disciplina in materia di danni da fauna selvatica che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio e la loro piena operatività. In passato, all’interno del parco, per arricchirlo di fauna, sono state liberate diverse centinaia di lepri che, ormai ambientate, si sono moltiplicate in maniera esponenziale, arrecando gravi danni all’attività agricola, quasi esclusivamente ortofrutticola.”.
Non solo recinzioni. La Regione Puglia, fra le varie misure finanziate, ha previsto l’installazione di dissuasori di tipo olfattivo a base di proteine animali, il divieto di immissioni di lepri europee ai fini di ripopolamento nei comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, confinanti con il parco regionale “Saline di Punta della Contessa”, oltre al contenimento numerico della popolazione di lepri.