Redazione

CONTESSA (ANCE BRINDISI): NEI PROCESSI DI RIPRESA ECONOMICA SERVE UNA RICONVERSIONE CULTURALE E PUO’ ESSERE FONDAMENTALE IL RUOLO DEGLI INVESTITORI PRIVATI. 

 Le cronache delle ultime ore ci restituiscono due questioni che coinvolgono direttamente la comunità pugliese: la sentenza del Consiglio di Stato riguardante il funzionamento degli impianti del Siderurgico di Taranto e il tentativo del Consiglio regionale della Puglia di rendere fruibile il Castello Svevo di Oria. Si tratta di questioni apparentemente distanti tra loro, ma che sono legate da un filo comune che riguarda la nostra economia ed il ruolo che i privati possono avere nello sviluppo economico del territorio.
Per quanto riguarda Taranto, i giudici romani hanno rettificato le decisioni assunte dai colleghi del Tar ed hanno dichiarato, sostanzialmente, che gli impianti possono continuare a funzionare perché la normativa ambientale consente di rimediare al potenziale pericolo sanitario e sulla sicurezza dell’impianto stesso, in sostanza. Per tantissimi – al di là di molte dichiarazioni, rispettabili, filo-ambientaliste – questa decisione è stata una boccata di ossigeno perché è evidente che l’Italia ha bisogno del più grande polo di produzione di acciaio per continuare ad occupare posti al sole nella classifica delle nazioni più potenti del mondo. E’ chiaro, quindi, che l’obiettivo prioritario da oggi in poi dovrà essere la riconversione industriale nel rispetto della salute pubblica e della sicurezza dei lavoratori.
Ad Oria, invece, c’è un Castello che nessuno degli enti pubblici preposti ha voluto comprare, che è stato tirato fuori dall’abbandono e dal rischio di crollo da un privato che in quel maniero ha investito milioni e milioni di euro. Adesso quel bene “privato” lo si vorrebbe restituire al territorio, rendendolo fruibile e quindi trasformandolo in un attrattore turistico, non facendolo utilizzare al proprietario ai fini economici. Insomma, una sorta di esproprio proletario!
Qual è il collegamento tra queste due storie apparentemente così distanti tra loro? Il tutto è riassumibile in una sola parola: riconversione culturale!
A Taranto la tanto criticata decisione del Governo di affiancare Arcelor Mittal nella proprietà del Siderurgico alla fine potrebbe risultare strategica per guardare, come prospettiva immediata, ad una riconversione ambientale degli impianti nell’ambito dell’ormai avviato processo di transizione energetica. Si tratta di non avere timori nel prevedere che l’Italia investa, insieme ai privati di Arcelor Mittal, ingenti risorse per cancellare i guasti ambientali del passato e per continuare ad assicurare un futuro allo stabilimento siderurgico più importante della nazione. Il rischio di chiusura (ed il ridimensionamento del ruolo dell’Italia tra le potenze industriali del mondo) si evita solo con scelte coraggiose e immediate. 
Ed occorrerà coraggio anche ad Oria per assicurare un futuro diverso dai lucchetti ai cancelli per il Castello Svevo. La politica che oggi urla a gran voce la necessità di riaprirlo al pubblico non dimentichi neanche per un istante che quel bene è stato sottratto al degrado solo grazie ai privati che hanno investito ingenti capitali. Il tutto, mentre il “pubblico” si è guardato bene dall’intervenire per acquisire il Castello al proprio patrimonio. 
Adesso, si facciano scelte coraggiose, si raggiunga una intesa con i proprietari per consentire la sua fruizione, ma si consenta – allo stesso tempo – di utilizzarlo anche per il business che fa reggere il piano economico per il quale il privato aveva deciso di investire milioni di euro. 
Gli imprenditori non hanno paura di investire con capitali propri ed aiutare il paese ad uscire dalla grave crisi economica in cui siamo, ma hanno bisogno di certezze legislative e soprattutto di un cambio culturale: l’investimento privato deve reggere e dare i giusti utili nell’ambito del “Business Plan” e la politica deve trovare il modo di stimolarli, prima, e tutelarli dopo. E’ così che l’Italia potrà tornare ad essere competitiva ed appetibile.
Noi imprenditori siamo pronti!
 
Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi (Associazione Nazionale Costruttori Edili)

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Un grave incidente stradale si è verificato poco fa sulla provinciale che collega la città di Mesagne a San Pancrazio Salentino. Su questo asfalto rovente si sono scontrate due auto, una Fiat Punto con a bordo un papà con la sua bimba di appena due anni, di Mesagne, e una Peugeot 307 Sw con alla guida un signore anziano di San Pancrazio. Nello scontro tutti gli occupanti dei mezzi sono rimasti feriti. Sul posto sono giunte le ambulanze del 118 e gli uomini della polizia locale di San Pancrazio. Ai soccorritori le condizioni dei feriti sono sembrate serie, severe quelle della bimba. Pertanto, la piccolina è stata trasferita in codice rosso presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Qui è stata sottoposta ad accertamenti che hanno evidenziato la presenza di alcune fratture. È stata ricoverata per ulteriori accertamenti. Migliori le condizioni degli altri due feriti che, comunque, hanno riportato diversi traumi. L'episodio si è verificato intorno alle ore 8,30 sulla provinciale che collega Mesagne a San Pancrazio. Una strada ad alta densità di traffico perché utilizzata dai mesagnesi soprattutto per raggiungere le marine ioniche. Su tale arteria stanno viaggiando due auto, una Fiat Punto con a bordo un papà con la sua bimba di 2 anni e una Peugeot 307 Sw con a bordo un signore anziano di San Pancrazio. I due mezzi, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati. Entrambi sono usciti fuori strada. La Fiat Punto si è ribaltata su un fianco trattenendo all'interno gli occupanti. Sul luogo dell’incidente si sono fermati alcuni automobilisti che hanno prestato i primi soccorsi. Contestualmente è stato richiesto l'aiuto dei soccorritori del 118. Nel frattempo la piccola piangeva oltre che per lo spavento anche per i dolori. È stata soccorsa e trasferita, in codice rosso, presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Qui è stata sottoposta ad accertamenti diagnostici e strumentali dai quali sono emerse alcune fratture costali. La tac, total body, cui è stata sottoposta ha escluso la presenza di emorragie interne. Tuttavia, i medici hanno deciso di ripetere l'accertamento a distanza di alcune ore per avere la conferma della prima diagnosi. Meno gravi sono apparse le condizioni degli altri due feriti. Intanto, sul posto dell'incidente sono rimasti i vigili urbani di San Pancrazio che lo hanno rilevato, ascoltato i testimoni e avviato le indagini per addossare le responsabilità. La strada è rimasta bloccata per il tempo necessario a effettuare i rilievi e pulirla dai resti dei mezzi sparsi un po' su tutta la carreggiata. Una sensazione ha fatto ad alcuni automobilisti che si sono fermati la presenza del seggiolino della bimba riverso per terra, a pochi metri dall'auto del papà. “Con mio marito siamo arrivati qualche minuto dopo che si era verificato l’incidente e vedere il sediolino della bimba nel campo è stato terribile”, ha chiosato piangendo una signora presente sul luogo del sinistro. Da alcuni anni questa arteria è interessata dai lavori di allargamento della sede stradale proprio per renderla maggiormente sicura.

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La Prefettura di Brindisi cancella il Diritto Costituzionale a manifestare .

Il referente Cobas , Roberto Aprile , è stato invitato nella mattinata di ieri , 25 Giugno,a recarsi negli uffici della Digos a Brindisi dove ha incontrato la dirigente dottoressa Rosalba Cotardo.

La dirigente della Digos ha spiegato ad Aprile che la prefettura di Brindisi aveva emanato un provvedimento in cui a Brindisi in occasione del G-20 si poteva manifestare in tre piazze del centro cittadino, posti ben lontano dagli avvenimenti.

La dottoressa Cotardo dava due giorni di tempo ad Aprile per pensarci sopra ed eventualmente formulare una nuova richiesta di autorizzazione in sintonia con il provvedimento della Prefettura di Brindisi.

Aprile ha risposta che non aveva bisogno dei due giorni per pensarci sopra perché rifiutava assolutamente le decisioni della Prefettura di Brindisi.

Il rappresentante Cobas ha sostenuto che la libertà di manifestare è stata conquistata con il sangue anni fa con la Resistenza al Nazifascismo ed è un bene da custodire gelosamente.

Aprile ha fatto notare al dirigente della Digos che ha svolto nei giorni una trattativa con la Digos diBari in quanto firmatario della richiesta per un corteo nella zona interessata dal G20 per il giorno di inizio che è il prossimo Lunedì 28 Giugno.

La trattativa barese, con le opportune limature, ha avuto buon esito permettendo di mantenere saldo il diritto a manifestare.

Chiediamo con forza che quella decisione della Prefettura di Brindisi venga rivista e che ci venga permesso nella giornata di Mercoledì 30 Giugno alle ore 9,00 in largo Piazza del Vento al Casale di porre uno striscione con la scritta “G-20:Voi siete il Problema, l’emergenza umanitaria è l’effetto delle vostre azioni”.

Brindisi 26.06.2021

Per il Cobas Roberto Aprile

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FASANO - Una nuova via in uno snodo fondamentale del territorio di Fasano che diventa sempre più realtà, dopo 20 anni di attesa. Ma anche piste ciclabili, nuovi punti luce e strisce pedonali rialzati per garantire la circolazione in sicurezza. 

 
E’ stato approvato in giunta il progetto definitivo per la realizzazione della nuova strada che da via Attoma, passando per via Valerio Gentile, arriverà in via Roma, dove sarà realizzata anche una nuova rotatoria. 
 
Il progetto definitivo ha un importo complessivo di 738mila euro. 
«Un progetto molto importante che Fasano attende sin dall’approvazione del piano regolatore generale, avvenuta nel 2001 – spiega il sindaco Francesco Zaccaria –. Ora procederemo all’accensione del mutuo e all’avvio della pratica per lo spostamento degli alberi di ulivo che è necessario per la realizzazione di tutto il progetto». 
Nei prossimi anni la nuova strada arriverà fino al Palazzetto dello sport, in fase di ultimazione, e terminerà sulla via per Savelletri. 
 
«Ringrazio l’assessore Pagnelli e tutta la struttura dei Lavori pubblici a partire dall'ing. Rosa Belfiore e dal geometra Leonardo Angelini, per il lavoro fatto sin dallo studio di fattibilità e dal progetto preliminare – dice il primo cittadino –. Con l’approvazione del progetto definitivo un’altra idea della nostra amministrazione trova applicazione concreta e realizzazione pratica all’insegna di un Fasano che sarà sempre più vivibile, organizzata e attenta e orientata a una nuova mobilità che integra sicurezza e rispetto dell’ambiente e favorisce l’uso di mezzi alternativi alle auto attraverso la creazione di piste ciclabili. E’ questa la strada giusta di una visione più moderna e funzionale del la città».
 
«La nuova strada sarà fondamentale per alleggerire il traffico in via Roma, via Nazionale dei Trulli, via dell'Artigianato, via Santa Margherita – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Pagnelli – con un beneficio notevole per la viabilità in un’arteria cruciale del territorio della nostra città. La nuova strada, inoltre,  completerà la viabilità in un quartiere in grande espansione negli ultimi anni e darà continuità e sicurezza a un’altra bellissima nostra realizzazione che è via Attoma».
 

Apre nel centro storico la bottega di Rina Rizzi: gioielli e artigianato pugliese. 

Nel cuore del centro storico di Mesagne, in piazza Criscuolo, nasce una nuova attività artigianale e commerciale: la bottega​ del gioiello e dell’artigianato pugliese di Rina Rizzi.

Rina Rizzi è artigiana orafa e designer del gioiello di formazione valenzana. La città di Valenza è un luogo speciale: è qui che si formano gli artigiani migliori e si trova l’eccellenza orafa. Rina ci ha vissuto per oltre un decennio, si è formata frequentando una importante scuola di specializzazione per orafi arrivando a lavorare per marchi storici quali Damiani e Crivelli.

La passione per l’arte e la sua determinazione l'hanno vista​ già protagonista nella nostra città.

Oggi Rina, dopo il lungo lock down, avvia una nuova realtà imprenditoriale, fortemente voluta a Mesagne e nel suo centro storico, con l’obiettivo di estenderne l’offerta ad arte, cultura, artigianato, e ampliarne vocazione e fascino.

Rina Rizzi è un marchio di design, la bottega un luogo ricco ed emozionante, dove trovare gioielli unici e personali e oggetti di artigianato locale disegnati e progettati dall'artista, in grado di raccontare con forme, luci e colori, cultura e tradizioni preziose del nostro territorio.

La luce è elemento di ispirazione della nuova collezione di gioielli: Luminarie. Ispirata alle luminarie salentine è unica e originale, gioca sulla composizione di forme e geometrie per creare gioielli eleganti e raffinati.

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Campagna vaccinale anti Covid, il report sulle dosi somministrate al 24 giugno. 

Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 24 giugno 2021 sono state somministrate 321.865 dosi di vaccino, di cui 228.092 prime dosi e 93.773 seconde dosi; mediamente sono state somministrate 1.818,9 dosi per giornata di vaccinazione.
Il 66,1% (150.672) delle prime dosi somministrate è rappresentato da Pfizer, il 19,3% (44.061) da AstraZeneca, il 10,1% (22.943) da Moderna e il 4,6% (10.416) da Janssen (Johnson & Johnson).  
Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 33,6% agli anziani; il 36,1% a persone al di sotto dei 60 anni; il 17,5% ai soggetti fragili; il 5,9% al personale sanitario; il 3,8% al personale scolastico; l’1,4% alle forze dell'ordine; l’1,7% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 34,2% agli anziani; per il 30,8% ai soggetti fragili; per il 13,4% al personale sanitario; per l’8,3% al personale scolastico; per il 3% alle forze dell'ordine; per il 9% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per l’1,3% alle altre categorie.
Fino al 24 giugno i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 225.837 e di questi 93.849 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 64,2% e al 26,7%.
La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 91,36%. Agli over 80 sono state somministrate 25.804 prime dosi e 23.740 seconde dosi.
Sono 64.159 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 14.299 (22,3%) in ambito domiciliare. Il 18,2% (11.686) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,6% (17.055) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 27,9% (17.872) a soggetti di quella 60-69 anni e il 27,3% (17.546) a under 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (45.934; 71,6%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (12.685; 19,8%), dai caregiver (1.190; 1,9%) e da altre categorie (4.350; 6,9%). 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 25 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 5.382 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 68 casi positivi: 14 in provincia di Bari, 12 in provincia di Brindisi, 4 nella provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 18 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 2 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 22 decessi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Lecce, 18 in provincia di Taranto.

Il Dipartimento Salute chiarisce che il dato sui decessi della ASL di Taranto non è relativo alle ultime 24 ore e non è indicativo di alcun picco di mortalità, ma è risultante da una verifica e un aggiornamento dei casi su periodo più esteso.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.645.845  test.

242.011 sono i pazienti guariti.

4.501 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di  253.147 così suddivisi:

95.143 nella Provincia di Bari;

25.580 nella Provincia di Bat;

19.771 nella Provincia di Brindisi;

45.142 nella Provincia di Foggia;

26.905 nella Provincia di Lecce;

39.422 nella Provincia di Taranto;

810 attribuiti a residenti fuori regione;

374 provincia di residenza non nota.

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Ospedale Perrino: Medicina Nucleare centro di eccellenza certificato. 

Anche quest’anno l’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare dell’ospedale Perrino di Brindisi ha ottenuto l’accreditamento europeo EARL e la qualifica di Centro di eccellenza.
Il riconoscimento, già ottenuto nel 2020 e confermato per l’anno in corso, viene dalla EANM (Associazione Europea di Medicina Nucleare), che dal 2010 cura una ricognizione sulla qualità della Radiodiagnostica nei reparti ospedalieri specializzati. Una certificazione a tutti gli effetti, che attesta il livello di efficienza e funzionalità delle apparecchiature di cui la struttura è dotata.
Con l’accreditamento (in sigla: EARL FDG PET/CT) in pratica si certifica che nel reparto vengono eseguiti controlli trimestrali sulle sofisticate apparecchiature in dotazione; apparecchiature che servono per esami diagnostici ad alta tecnologia, come tomoscintigrafie a emissione di positroni e tomografie computerizzate (appunto PET/TC). Tali esami sono indispensabili per la diagnosi di malattie neurologiche, cardiologiche ma soprattutto oncologiche.
“A questo traguardo - ha dichiarato il direttore di Medicina Nucleare dottor Artor Niccoli Asabella - è stato possibile giungere grazie anche alla preziosa collaborazione del Servizio di Fisica sanitaria e all’impegno quotidiano del personale medico, tecnico e infermieristico del nostro Centro PET/CT, fondato undici anni fa dal mai dimenticato dottor Bernardo Scarano.”
Il “bollino” europeo garantisce ai pazienti che macchinari ed esami di medicina nucleare sono perfettamente affidabili, più ancora della media. Nel 2020, nella UOC di Medicina Nucleare, sono stati eseguiti circa 2400 esami PET (tomografia a emissione di positroni).

Un'altra vittima dello sfruttamento e del mancato rispetto della dignità dei lavoratori agricoli.

Tornando a casa, dopo una giornata a lavorare nei campi di Brindisi, sotto una temperatura insostenibile di 40°, Camara Fantamadi, stremato dalle fatiche si è accasciato perdendo la vita. Lennesima vittima innocente di condizioni gravose ed insostenibili nei campi della nostra Regione. La Magistratura accerterà le responsabilità ma questo fatto gravissimo deve suscitare preoccupazione e mantenere acceso il faro sulla condizione in cui vivono migliaia di lavoratori stranieri impiegati in condizioni disumane e di grave sfruttamento, in violazione non solo alle Leggi ma anche alle più elementari norme di rispetto della dignità della persona.
Lo dichiarano in una nota congiunta i Segretari Generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Antonio La Fortuna, Cosimo della Porta e Luigi Vizzino.
Nellesprimere sdegno e preoccupazione per laccaduto invitano le istituzioni tutte a vigilare e arginare qualsiasi ulteriore forma di sfruttamento e reclutamento illegale. Non conosciamo, ancora, se il cittadino Malese risultasse regolarmente assunto, sappiamo con certezza però che la platea delle comunità extracomunitarie vengono costretti a sottostare al ricatto, allo sfruttamento ed alla intermediazione illegale e sommersa.
Cè bisogno di più Stato, cè bisogno di più dignità per i tanti volti poco noti e poco apprezzati ma molto utili alla nostra Agricoltura, senza i quali non sarebbe più possibile la coltivazione dei campi e la produzione agricola.
Paghe di pochi euro lora, assenza di contratti, lavoro nero, ricatti, a questo si aggiunga la mancanza di politiche di accoglienza e di integrazione realmente efficaci. Tutto questo non è più tollerabile. Crediamo che dal lavoro, da una giusta e legale retribuzione e da condizioni umane di accoglienza sia necessario partire per dare risposte reali ai bisogni di tutti.
E indispensabile che le la Sezione Territoriale del Lavoro Agricolo i qualità assuma, finalmente, iniziative rispetto alle prerogative che la Legge 199 del 2016, attribuisce affinché, oltre al contrasto del lavoro nero, siano assunte iniziative efficaci rispetto al trasporto, alle condizioni abitative ed al mercato del lavoro. Ci auguriamo,infine, che, in seguito a questo ulteriore accadimento, tutte le parti negoziali avvertano quella sensibilità e responsabilità necessari per un rapido rinnovo del contratto degli operai agricoli.

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Un incendio è scoppiato a Mesagne intorno a mezzogiorno nell'area interna delle ferrovie dove c'era della sterpaglia. Il fumo ha invaso il quartiere creando non pochi problemi ai residenti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che lo hanno spento e messo in sicurezza l'area. 

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