Redazione
Infezioni ospedaliere, Gruppo Forza Italia interroga la Giunta: “Sanificazioni essenziali, che fondi mette a disposizione la regione?”
I consiglieri regionali di Forza Italia Giandiego Gatta, Stefano Lacatena e Paride Mazzotta hanno inviato una interrogazione a tutella dei pazienti presenti nella sanità pubblica.
“Ci sono infezioni ospedaliere letali, che spesso provocano decessi proprio in luoghi dove ci si reca per ricevere assistenza sanitaria e migliorare le proprie condizioni di salute. Ed è per questo che abbiamo depositato un’interrogazione diretta al presidente Emiliano e all’assessore regionale Lopalco, per sapere se esista un protocollo regionale che stabilisca le procedure di sanificazione degli ospedali e se ci siano dei fondi per la sanificazione delle strutture per fronteggiare e prevenire la diffusione di infezioni. Ad esempio, la "Klebsiella" è una di quelle più pericolose perché resistente agli antibiotici e ci sono numerosissimi casi in Puglia di decessi sospetti negli ospedali dovuti proprio a questa infezione. Non si può, quindi, prescindere da una programmazione attenta e rigorosa soprattutto nei reparti più delicati, come le terapie intensive e sub intensive, ed auspichiamo di ricevere sul tema una celere risposta da parte del governo regionale”.
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CONFCOMMERCIO – ELETTI PRESIDENTE E CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA DELEGAZIONE DI MESAGNE
Presso l’Auditorium del Castello Normanno Svevo di Mesagne si è svolta l’assemblea dei soci della Confcommercio di Mesagne.
I lavori sono stati aperti dall’Assessore comunale Anna Maria Scalera che ha portato i saluti del sindaco Toni Matarrelli ed ha sottolineato l’attenzione con cui l’Amministrazione Comunale di Mesagne guarda al mondo associativo, soprattutto in un settore strategico come quello del commercio.
I lavori sono stati presieduti dalla Presidente della Confcommercio della provincia di Brindisi Anna Rita Montanaro che, nel suo intervento, ha sottolineato gli sforzi organizzativi che sta compiendo la Confcommercio su tutto il territorio della provincia di Brindisi, a sostegno di un comparto che ha subito in maniera pesantissima le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Ha ribadito, inoltre, i risultati ottenuti grazie ad una costante interlocuzione con il Governo nazionale e con gli enti locali, a cui sono stati rappresentati i problemi più urgenti per i quali è stato necessario fornire risposte immediate. Sottolineato, infine, il proficuo lavoro svolto anche nell’ambito del Distretto Urbano per il Commercio.
La coordinatrice per Mesagne Cristina Cuppone, invece, ha posto in evidenza l’importanza di aver svolto (e di continuare a farlo) una azione sinergica con una Amministrazione Comunale particolarmente attiva e attenta ai bisogni degli operatori economici. Si rende necessario, in ogni caso, intensificare gli sforzi per rivitalizzare anche le altre zone della città che non rientrano nel centro storico ed anche su questo l’interlocuzione con l’ente locale è già ben avviata.
Il Direttore della Confcommercio Angelo Colella ha posto l’accento su temi di fondamentale importanza per uno sviluppo del comparto commerciale, che vanno dalla formazione (sia quella obbligatoria che quella legata ad una crescita delle opportunità per gli operatori economici) all’accesso al credito ed alla possibilità di usufruire delle provvidenze messe a disposizione dall’Ente Bilaterale per il Terziario.
Ha fatto seguito un dibattito a cui sono intervenuti, tra gli altri, i soci Mario Montanaro, Marco Saracino e Maria Rosaria Iaia.
Si è passati, poi, alla elezione del Presidente e del consiglio direttivo della delegazione di Mesagne.
Verdiana Carone è stata eletta Presidente all’unanimità. Il consiglio direttivo (votato all’unanimità), invece, risulta composto da Rosa Costa, Maria Cristina Cuppone (Vice Presidente), Silvia De Milito, Carla De Vicienti, Francesco De Virgilis, Angela Dellomonaco, Maria Rosaria Iaia, Loredana Locorotondo, Antino Martino, Mario Montanaro (Vice Presidente), Marco Saracino, Jole Silla, Valentina Verardi e Angelo Verde.
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Amati: “I pugliesi potranno avere la diagnosi sull’85% delle malattie dall’1% dei geni. Una rivoluzione”
“Non è un’esagerazione, si tratta di una rivoluzione. È una proposta di legge che introduce in Puglia un nuovo servizio: un test sull’1% dei geni per diagnosticare l’85% delle malattie. La genomica è il futuro nella lotta alle malattie e la nostra regione deve provare a rivelarsi tra le eccellenze nazionali”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio Fabiano Amati, primo firmatario della proposta di legge depositata oggi su Esoma-Istituzione del Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della regione codificante individuale. La proposta è stata sottoscritta anche dai Consiglieri regionali Mauro Vizzino, Filippo Caracciolo, Francesco Paolicelli, Enzo Di Gregorio, Donato Metallo e Paolo Campo.
“Si chiama Esoma. Una parola difficile e una tecnica complicatissima, in grado di produrre però effetti facilissimi da comprendere: alleviare, contrastare e combattere la sofferenza umana da malattia.
Si tratta di analizzare un elevato numero di frammenti di DNA in parallelo, sino a ottenere la sequenza di molti geni in contemporanea o addirittura l’intera regione codificante, quella composta da 180mila porzioni, cioè l’1% di tutto il genoma umano. In altre parole: il genoma umano è soggetto a mutazioni evolutive, senza delle quali non ci sarebbe la vita. Accade però che alcune mutazioni, che si sviluppano in un luogo che si chiama regione codificante e che rappresenta l’1% di tutto il genoma, producono informazioni false o incomplete in grado di compromettere la produzione e la funzione delle proteine, generando così l’85% delle malattie.
La proposta di legge si occupa quindi di analizzare gratuitamente la regione codificante del genoma nei seguenti casi: feto con malformazioni, multiple o associate; neonato in condizioni critiche; pazienti con sospetto sindromico per malattia rara con sintomi di malattia e privi di diagnosi o causa biologica; cittadini con condizione genetica nota su base anamnestica familiare o appartenenti a gruppo o popolazione con alto rischio di sviluppare una patologia genetica e desiderosi di conoscere la probabilità di sviluppare la stessa condizione e/o conoscere la probabilità di trasmettere la stessa patologia alla prole; cittadini parte di coppie con una o più gravidanze a evoluzione infausta nel II o III trimestre di gravidanza, comprese le morti in epoca perinatale.
Un’ampia gamma di situazioni problematiche su cui la conoscenza diagnostica puntuale rappresenta un punto di partenza imprescindibile nella cura.
La proposta di legge ha un articolato che descrive il senso pratico del percorso. Infatti: in caso di un sospetto diagnostico di malattia rara, viene disposto il prelievo ematico da trasmettere entro l’arco temporale di 36 ore al Laboratorio di medicina genomica competente.
Nel caso in cui sia riscontrata la presenza di una malattia genetica e rara, il paziente verrà preso in carico dai centri dei presidi di rete nazionale per le malattie rare. Il servizio sarà garantito dal Servizio sanitario regionale in totale esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria trattandosi di Livello essenziale di assistenza.
Certo, la tecnica apre questioni notevoli di carattere etico, a prescindere dai casi clinici per cui la nostra proposta è stata scritta. Queste questioni riguardano la continua evoluzione della genomica, per cui il futuro apre le sue porte al rischio di ottenere la diagnosi di probabilità nell’insorgenza di malattie per cui non disponiamo di terapie. È questo un tema complesso, che ovviamente non si risolve nella proposta di legge da noi presentata, ma che è in grado di farci entrare nell’idea di restare sempre accordati con la scienza, tenendo sempre aperti i cantieri dell’innovazione”.
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AMBIENTE: COLDIRETTI PUGLIA, CON SOLI 10 MQ DI VERDE AD ABITANTE IN PUGLIA É SOS SMOG
AMBIENTE: COLDIRETTI PUGLIA, CON SOLI 10 MQ DI VERDE AD ABITANTE IN PUGLIA É SOS SMOG.
Con la pandemia è scattata una vera e propria piante-mania dei cittadini che vanno a caccia di piante e fiori nei vivai
In Puglia la maggior parte delle città possiede una dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati ISPRA, diffusa in occasione dell'incontro "Il vivaismo italiano post covid-19" che con l’emergenza sanitaria che ha cambiato le priorità dei cittadini facendo esplodere il bisogno di verde nelle case, nelle città e sul territorio nazionale.
Il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia - spiega Coldiretti Puglia - dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, con Bari che conta 9,2 metri quadri di verde pubblico, mentre il valore più basso si registra a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante.
Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti Puglia - è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.
L'obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia-smog nelle città, scegliendo gli alberi più efficaci nel catturare l'inquinamento dell'aria. Se una pianta adulta – riferisce Coldiretti Puglia - è capace di 'mangiare' dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, 1 ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
Tra l’altro, sarebbe una risposta concreta delle pubbliche amministrazioni alla svolta green che con la pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini – aggiunge Coldiretti - per combattere afa e caldo, per difendersi da zanzare e insetti molesti o addirittura per coltivare direttamente frutta e ortaggi da portare in tavola.
Una vera piante-mania – sottolinea la Coldiretti - evidenziata dalla stessa Bankitalia che nell’ultima relazione annuale del Governatore Ignazio Visco ha rilevato come nell’anno della pandemia sia raddoppiato l’interesse per le case con giardino con un profondo cambiamento nel mercato immobiliare spinto dalla voglia degli italiani di spazi verdi sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Per godersi un po’ di piante il 74% delle famiglie può contare almeno su un balcone mentre il 42% vive proprio in una casa con giardino che nell’anno della pandemia è stato un vero e proprio sfogo per adulti e bambini spiega Coldiretti secondo dati Gfk Sinottica.
Se in passato erano soprattutto i più anziani ad avere il pollice verde, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione per le piante dopo le lunghe settimane di lockdown si sta diffondendo anche tra i più giovani o tra persone che di solito non si occupavano di vasi, torbe e trapianti.
L’uscita dalla pandemia ha rafforzato la voglia di verde dei cittadini con il settore florovivaistico che ha pagato però - continua Coldiretti - un prezzo pesantissimo all’emergenza Covid, un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia – sottolinea la Coldiretti Puglia - con l’azzeramento eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi oltre al rallentamento se non la paralisi della manutenzione di parchi e giardini e degli investimenti in verde pubblico.
“Il settore florovivaistico è fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia ma dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si sta riprendendo più rapidamente con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021 che impone la tutela di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – denuncia Coldiretti Puglia – ha vissuto un crack senza precedenti nel 2020 a causa dell’emergenza Covid con il crollo degli ordini e il blocco dei mercati esteri ed internazionali con milioni di fiori e piante rimasti invenduti per un settore che sviluppa in Puglia una Produzione Lorda Vedibile di oltre 300 milioni di euro.
Il settore florovivaistico ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia. Un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio – evidenzia Coldiretti Puglia – sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.
Per aprire nuovi mercati – continua Coldiretti Puglia – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy. Infine grandi aspettative dal Recovery Plan: digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici sono – conclude Coldiretti - assi strategici di intervento anche per il settore dei fiori e delle piante, per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale del Paese.
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SAN PIETRO V.CO – DOMANI INIZIATIVA PUBBLICA DI PINO ROMANO: “DISASTROSO IL DECADIMENTO PROVOCATO DAL SINDACO RIZZO”
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Approvato il regolamento per l’adozione dei cani
Contrastare il randagismo e garantire una migliore qualità della vita agli amici a 4 zampe, è questo l’obiettivo del regolamento per l’adozione dei cani randagi di proprietà comunale licenziato dal Consiglio Comunale di Francavilla Fontana nella seduta di venerdì 18 giugno.
Grazie all’entrata in vigore di questo documento le persone potranno adottare i cani ospiti del canile sanitario o altra struttura convenzionata, sottraendoli dalla strada.
Il regolamento punta innanzitutto a tutelare il benessere dell’animale, per questa ragione le persone che decideranno di prendere in cura un cane randagio dovranno superare una verifica pre e post affido.
Grazie ad un emendamento presentato dalla Consigliera Antonella Palumbo è stata estesa la possibilità di adozione anche a gruppi di persone che potranno prendersi cura dei cosiddetti cani di quartiere. Anche in questo caso l’Amministrazione Comunale provvederà preventivamente a sottoporre il cane ad una visita veterinaria e alla sterilizzazione.
Viene introdotta la possibilità di adozione a distanza dei cani in canile attraverso l’erogazione di un piccolo contributo mensile da parte dei cittadini che potranno visitare regolarmente l'animale e accertarsi del suo stato di salute.
Tra le novità principali spicca l’adozione di un piano di incentivi, che sarà disciplinato da un apposito provvedimento, per agevolare la cura del cane adottato. Istituita, infine, una giornata dedicata all’adozione.
“Con questo regolamento – spiega l’Assessore al Randagismo Domenico Magliola – proponiamo una soluzione al problema del randagismo e tuteliamo il benessere degli animali. È un passo in avanti significativo che si aggiunge all’importante risultato ottenuto nei mesi scorsi con l’apertura del canile sanitario e con gli interventi avviati con il progetto “Sei proposte per il randagismo”, vincitore della consultazione del bilancio partecipato avvenuta lo scorso anno.”
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ENTE BILATERALE DEL TERZIARIO BRINDISI – CONTRIBUTI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI
L’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario della provincia di Brindisi, allo scopo di fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, ha messo in atto forme di sostegno nei confronti delle aziende e dei lavoratori del comparto.
“Con queste iniziative – afferma il Presidente dell’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario di Brindisi Luigi Spinzi – abbiamo inteso offrire un contributo a lavoratori ed aziende per limitare, anche se in minima parte, i disagi patiti durante questa interminabile fase di emergenza sanitaria, con le conseguenti restrizioni. L’auspicio è che si possa registrare una ripartenza effettiva di un comparto strategico come quello del terziario”.
In particolare, per i lavoratori è previsto un contributo di solidarietà per i dipendenti delle aziende aderenti all’EBT territoriale del Terziario di Brindisi ed in regola con i relativi versamenti della contribuzione.
Al lavoratore dipendente delle predette aziende, assunto in data antecedente al 31 gennaio 2020, che abbia subito una sospensione e/o una riduzione dell’attività lavorativa a seguito dell’emergenza epidemiologica, nel periodo dal 01.03.2020 al 31.05.2021 e, che abbia avuto accesso alle prestazioni con causale COVID 19 di Assegno Ordinario riconosciuto dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS), nonché CIGD in deroga, verrà corrisposto nei limiti di spesa stanziata a tale titolo da EBT del Terziario di Brindisi, un contributo UNA TANTUM di € 150,00.
REQUISITI:
Nucleo familiare con almeno n. 1 figlio a carico;
Reddito complessivo del nucleo familiare non superiore ad € 30.000,00 (indicare i redditi di lavoro dipendente e assimilati posti al rigo 1 della Certificazione Unica 2021 – redditi 2020);
Accesso alla CIGD in deroga o al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) nel biennio 2020/2021 e precisamente dall’1 marzo 2020 al 31 maggio 2021, per almeno 12 settimane.
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE:
Le domande per il sostegno al reddito, devono essere presentate all’EBT Brindisi, dall’1 luglio 2021 al 20 luglio 2021, al seguente indirizzo Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet www.ebiterbrindisi.com.
Per quanto riguarda le aziende, invece, sono state previste misure di rafforzamento della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il contributo economico è finalizzato all’acquisto di:
Mascherine filtranti FFP2 e chirurgiche;
Dispositivi di protezione oculare;
Indumenti di protezione individuale (guanti, tute, camici)
Calzari e/o e/o sovrascarpe;
Dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea (termometri laser, termoscanner);
Detergenti e soluzioni disinfettanti;
Dispositivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, comprese le spese di installazione;
Test rapidi antigenici per la rilevazione di antigeni sars-cov-19.
Il contributo riguarda anche interventi concernenti:
Sanificazione degli ambienti e delle attrezzature;
Rifacimento di spogliatoi e mense;
Realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni.
Il contributo riservato all’azienda sarà pari al 80% dell’importo della fattura al netto dell’IVA (ove prevista), fino ad un massimo di € 300,00.
Il contributo a favore dell’azienda sarà erogato una sola volta per singola matricola INPS.
Per beneficiare degli interventi, le domande devono essere presentate all’EBT Brindisi, dall’1 luglio 2021 al 20 luglio 2021, al seguente indirizzo Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il contributo sarà erogato a coloro che presenteranno la domanda seguendo il criterio dell’ordine cronologico, fino ad esaurimento dei fondi.
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In relazione alle giuste lamentale dei cittadini sullo stato di incuria e sporcizia del tratto di spiaggia libera attigua all’ex Lido Poste, si rende noto che l’area è di proprietà della Regione Puglia, Servizio ex ERSAP, affidata con nota autorizzativa del 27 febbraio 2020 ad un privato al quale spetta ovviamente anche la responsabilità del decoro e del presidio dell’area.
Più precisamente si tratta delle particelle di pineta e spiaggia di proprietà della Regione.
Già nel giugno 2020 l’amministrazione comunale aveva diffidato la proprietà ed ottenuto una prima parte di pulizia che riguardava la pineta. Vi è stata recentemente un’ulteriore diffida affinchè si provveda anche alla pulizia della spiaggia. Qualora ciò non avvenga, il Comune di Brindisi si riserva di provvedere alla pulizia e poi agire in danno del privato.
Inoltre l’amministrazione ha presentato alla Regione una manifestazione d’interesse per l’acquisizione di tutta l’area al fine di formulare una proposta di riqualificazione nell’ambito del redigendo Pug.
Per la prossima settimana è stato convocato un incontro con la Regione per risolvere le problematiche relative all’acquisizione dell’area da parte del Comune.
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Assistenza agli studenti disabili di Unisalento, Pagliaro e Leo: “Servizi da potenziare per garantire piena inclusione“
Nota congiunta del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, e dell’assessore regionale a Istruzione e Università, Sebastiano Leo.
“L’assistenza agli studenti con disabilità, all’Università del Salento, risulta non pienamente sufficiente a soddisfare le numerose esigenze.
Di questa situazione si è fatto portavoce il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, da sempre vicino al mondo della disabilità. “Non è sufficiente – sottolinea – la buona volontà e l’impegno del personale dell’Ufficio d’integrazione scolastica, che non riesce a soddisfare le necessità speciali dei tanti studenti disabili iscritti all’ateneo leccese. Molti, in realtà, sono costretti a rinunciare proprio perché non trovano assistenza adeguata ai loro bisogni. E questo è inaccettabile”.
“Ecco perché – spiega Pagliaro – mi sono rivolto all’assessore Sebastiano Leo, per rappresentargli questo grave disagio e sollecitare interventi a favore degli studenti con disabilità, perché sia assicurato il loro pieno diritto all’istruzione universitaria. Da parte dell’assessore ho trovato piena disponibilità e condivisione di queste istanze, che si scontrano però con la penuria di risorse umane e finanziarie che ne limita o addirittura ne impedisce la presa in carico. Le difficoltà con cui deve misurarsi uno studente disabile non sono solo le barriere architettoniche e il pregiudizio, ma anche problemi pratici ed elementari, come l’accompagnamento in bagno. Per non dire – aggiunge – dell’assistenza educativa per l’orientamento all’autonomia di studio, assicurata solo una volta a settimana. Il servizio di trasporto è garantito da una cooperativa esterna, e con il servizio civile si cerca di supplire alle carenze, ma serve certezza e soprattutto continuità, attraverso la dotazione di personale idoneo. Nelle more di una riforma necessaria e complessiva del sistema dell’integrazione scolastica in Puglia, che ho sollecitato in Commissione Sanità e a cui metteremo mano a breve, si potrebbero attivare convenzioni con cooperative di educatori e OSS per fornire i servizi necessari, come avviene nelle scuole primarie, medie e superiori. L’università non dev’essere vista come un privilegio per pochi ma un diritto per tutti, e in questo purtroppo l'Italia è molto indietro rispetto all'Europa, con un tasso d’iscrizione fermo al 23%. C’è moltissimo da fare per una vera inclusione di questi ragazzi splendidi, che nello studio possono trovare la propria realizzazione e autonomia”, sottolinea Pagliaro.
“Nell’ambito scolastico prima e del percorso di formazione più in generale – rivendica l’assessore regionale all’Istruzione e all’Università, Sebastiano Leo – tantissimo è stato fatto in questi anni per supportare quegli studenti che fanno i conti con le disabilità più varie. L’inclusione è sempre stato per me obiettivo prioritario. Da amministratore pubblico, però, non posso non tenere conto della realtà universitaria all’interno della quale i ragazzi e le ragazze perdono quella figura dell’insegnante di sostegno che li ha accompagnati negli anni precedenti. È un problema che ci dobbiamo porre, ed è indubbiamente positivo il fatto che questa piccola importante battaglia prenda il via in Puglia da due persone, me e il consigliere Paolo Pagliaro, che fanno riferimento a forze di coalizione contrapposte. Ci sono battaglie di civiltà – prosegue Leo – e, su questo fronte, già più volte il consiglio regionale ha dato prove di maturità e senso del dovere straordinario. L’abbattimento totale delle barriere architettoniche è solo uno dei passi verso quell’inclusione che auspichiamo. È indispensabile creare una rete di figure professionali in tutti gli atenei di Puglia che supporti gli studenti universitari disabili nella loro quotidianità: la ricerca di un alloggio a loro misura, i collegamenti urbani che consentano ai ragazzi di muoversi liberamente non soltanto dall’Università alle abitazioni ma anche all’interno di quel contesto urbano che hanno scelto e che hanno diritto di vivere pienamente. E poi il supporto per le questioni amministrative, solo per fare qualche esempio. Uno dei fiori all’occhiello del mio Assessorato sono i progetti, come Rotte variabili o Vacanze in autonomia, che negli scorsi anni hanno permesso ai ragazzi di fare sport e di viaggiare, senza che la loro disabilità fosse un ostacolo”.
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Cgil Mesagne a Bari
La Cgil di Mesagne sarà a Bari alla manifestazione unitaria del 26 giugno, che sarà il primo passo per rimettere al centro il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati, la sanità, la non autosufficienza, l’occupazione di donne e giovani, il fisco, la scuola, i rinnovi contrattuali, salute e sicurezza.
Il 26 giugno Cgil Cisl Uil in piazza per cambiare le scelte del Governo.
Il nostro Paese sta vivendo una delicata fase di transizione. La crisi pandemica ha arrestato in parte la sua corsa, grazie anche alla campagna vaccinale in atto, ma a preoccuparci al pari dell’espansione del virus è la ripresa economica che deve essere il faro per la massima coesione sociale, in grado di creare lavoro stabile e sicuro, a partire dai giovani, dalle donne e dal Mezzogiorno. Nel Decreto Sostegni non vi è contezza e condizione per affermare che ci siano i presupposti necessari a tutto ciò, non dimenticando che tale Decreto prevede la fine del blocco generalizzato dei licenziamenti dal 1° luglio p.v. e l’assenza di adeguate politiche industriali capaci di valorizzare a pieno gli investimenti e i contenuti del PNRR. Durante questi lunghi mesi di pandemia abbiamo sempre avanzato proposte e chiesto con tenacia la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. Tali azioni hanno trovato forte condivisione anche nella Conferenza Episcopale Italiana. La mobilitazione avviata nelle scorse settimane, sulla grave emergenza della sicurezza nei luoghi di lavoro, proseguita con il presidio del 28 maggio davanti alla sede del Parlamento, ha prodotto risultati parziali.
Per queste ragioni, la nostra azione deve proseguire in modo articolato, su base categoriale e territoriale, con assemblee nei luoghi di lavoro, attivi unitari, incontri con i gruppi parlamentari, i partiti e con il coinvolgimento di tutte le aree sociali sensibili alle nostre istanze. L’obiettivo primario è conquistare la proroga della moratoria sui licenziamenti almeno fino al31 ottobre, una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive per il lavoro. È necessario ribadire con fermezza i contenuti della piattaforma unitaria su: lavoro, occupazione, coesione, sviluppo, fisco, pensioni, non autosufficienza, rinnovo dei contratti pubblici e privati, riforma pubblica amministrazione e scuola, della cultura e del turismo. È fondamentale, inoltre, che ci sia da parte delle istituzioni la volontà di attuare un piano serio ed efficace che sia in grado di utilizzare le risorse del PNRR al fine di creare una stabile connessione tra investimenti e occupazione, coinvolgendo in maniera significativa con una governance partecipata e preventiva le Parti Sociali. Il percorso di mobilitazione iniziato circa un mese fa vedrà, sabato 26 giugno p.v., tre manifestazioni nazionali nelle città di Bari con il Segretario Generale UIL Pierpaolo Bombardieri, Firenze con il Segretario Generale CISL Luigi Sbarra e Torino con il Segretario Generale CGIL Maurizio Landini.
Il Coordinatore
(Cosimo ZIZZA)
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