Redazione

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 20 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.485 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.159 casi positivi: 470 in provincia di Bari, 72 in provincia di Brindisi, 108 nella provincia BAT, 119 in provincia di Foggia, 104 in provincia di Lecce, 286 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 25 decessi: 5 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.208.705 test.

53.822 sono i pazienti guariti.

55.101 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 111.840, così suddivisi:

42.893 nella Provincia di Bari;

12.668 nella Provincia di Bat;

8.116 nella Provincia di Brindisi;

23.850 nella Provincia di Foggia;

9.053 nella Provincia di Lecce;

14.593 nella Provincia di Taranto;

563 attribuiti a residenti fuori regione;

104 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Nella classifica delle città con il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) anche Lecce al 133esimo posto, Taranto al 148esimo, Foggia al 177esimo, Brindisi al 184esimo e al 233esimo posto Andria,  con la Puglia che ha la dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global Health Institute.

“Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Per questo Coldiretti e Federforeste hanno presentato il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, per piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali anche con i fondi europei del Recovery Fund per rispondere alle vertenze ambientali.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi.

La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili. Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto – sottolinea la Coldiretti - si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.

Il progetto proposto da Coldiretti e Federforeste è coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.

È stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’ex Ostello della Gioventù di Brindisi. Il Comune di Brindisi aveva candidato il bene al programma di cooperazione Italia-Grecia Managing Authority of European Territorial Cooperation Programmes, progetto strategico per la valorizzazione del turismo slow, ottenendo 820mila euro dalle Regione Puglia.

In tal senso era stato approvato l’Accordo di cooperazione ex art. 15 L. n. 241/1990 fra Regione Puglia, Ente Parco Nazionale Gargano, Comune Monte Sant’Angelo, Provincia Barletta-Andria-Trani, Comuni di Ruvo di Puglia, Brindisi, Minervino di Lecce, Otranto, Putignano, per l’attuazione di attività di interesse comune.

Le principali attività di progetto sono costituite dalla realizzazione del sistema regionale dei cammini; la definizione di una identità comune e di un comune piano di promozione turistica; la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori infrastrutturali; il ripristino funzionale e l’ allestimento di strutture da destinare ad attività di ospitalità;  la promozione culturale per il turismo lento e dei cammini storico-culturali.

L’Ostello della Gioventù è situato in un punto strategico, fra i percorsi di collegamento per Bari e per il centro urbano, a pochi passi dall’Aeroporto del Salento e di fronte all’ex Accademia Marinara “Tommaseo”.

Le modificate esigenze, connesse alla progettazione delle strutture ricettivo-turistiche moderne, hanno portato alla scelta di prevedere nella ristrutturazione una rivisitazione della destinazione d’uso degli spazi, nel rispetto dei parametri dimensionali e qualitativi.

In particolare, nel progetto sono stati meglio definiti i rapporti fra spazi comuni e ambienti di riposo, servizi igienici e locali accessori, sono stati inseriti un impianto elevatore e due rampe per il superamento delle barriere architettoniche, sono stati meglio attrezzati i locali per le cucine, per i depositi, i magazzini e la lavanderia, inserendo anche una stanza per il deposito dei bagagli.

Una cura particolare, poi, sarà riservate alle aree esterne con la suddivisione fra aree pedonali ed attrezzate a verde e ad attività ludico-ricreative e quelle destinate ai parcheggi, in considerazione che l’ex Ostello della Gioventù, in una posizione strategica di indubbio rilievo, potrebbe diventare un punto di riferimento per un’utenza più vasta e non solo locale, in prossimità di arterie stradali, dell’aeroporto del Salento e del litorale.

L’approvazione del progetto ha portato all’avvio delle procedura per l’affidamento, con bando di evidenza pubblica, dei livelli successivi di progettazione definitiva ed esecutiva e della direzione dei lavori.

Ieri, 19 gennaio, si sono incontrati i sindaci della provincia di Brindisi per discutere delle problematiche relative ai tributi connessi con le attività del Consorzio Arneo.

Anche quest’anno molti cittadini brindisini hanno ricevuto le cartelle relative al tributo Arneo per attività di bonifica e pulizia dei canali per l’irrigazione.

Tale tributo pare più un vero e proprio balzello; infatti molti cittadini vivono in zone urbanizzate e, dunque, non si comprende il valore di questo tributo. Inoltre i sindaci ritengono che tale attività debba essere differentemente disciplinata con un’apposita legge regionale che possa evitare questo ulteriore tributo alle famiglie che sono già in forte difficoltà.

Per questo, nei prossimi giorni, i sindaci chiederanno un incontro con i cinque consiglieri regionali al fine di condividere con loro tali problematiche e cercare di individuare tutte le possibili soluzioni da portare in seno al consiglio regionale.

In questo modo s’intende anche rispondere alle giuste lamentale dei concittadini che  ogni giorno si interfacciano con tutti i sindaci, ai quali oggi si assicura il massimo impegno a trovare una soluzione definitiva all’annosa questione.

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In questo periodo non si può nascondere che i problemi del mondo della scuola già numerosi, si sono moltiplicati: l’emergenza epidemiologica ha riportato alla luce tante problematiche mai risolte.

Tra queste c’è l’annosa questione dell’arrivo ritardato degli stipendi del personale supplente ovvero la precarietà nella precarietà!

Per poter comprendere bene la situazione, basti ricordare che la piattaforma NoiPa acquisisce i dati contrattuali e provvede alla gestione del trattamento economico. Le scuole hanno la responsabilità di verificare, per ogni dipendente, l’elaborazione di NoiPA, provvedendo alle eventuali variazioni correttive e autorizzando il pagamento. Così i dati vengono inviati alla Ragioneria Generale dello Stato che a sua volta verifica la disponibilità dei fondi e, se ci sono i soldi, provvede ad autorizzare il pagamento. Questa complessa procedura non riguarda molto il personale con “supplenza annuale”, in quanto per essi l’autorizzazione viene data una sola volta, bensì il personale con “supplenze brevi”, la cui autorizzazione deve essere mensile. Tale procedura burocratica è un vero fardello e, spesso, si trasforma in una vera e propria ruberia per il personale precario e, proprio per loro che più di altri avrebbero bisogno di maggiori tutele.

Senza voler entrare nel merito dell’ingiustizia del ricevere una retribuzione dopo diversi mesi dall’effettiva prestazione lavorativa, il grosso problema si verifica nel momento in cui vengono effettuati pagamenti nell’anno solare successivo a quello in cui si sarebbero dovuti ricevere. In questi casi, ai lavoratori non è riconosciuta la “detrazione da lavoro dipendente” perché i compensi sono relativi ad anni precedenti e, pertanto, deve essere applicata la tassazione separata in luogo di quella ordinaria. La tassazione separata, ai fini dell’IRPeF, prevede l’applicazione di una aliquota media d’imposta del biennio antecedente che non può essere inferiore alla più bassa aliquota del sistema progressivo che è del 23%.

Pertanto, mentre si è parlato di tredicesima mensilità, di gratifiche e di aumenti salariali per il rinnovo del CCNL, i lavoratori precari del mondo della scuola con contratto c.d. “supplenza breve” ovvero “contratto COVID” (circa 70.000 lavoratori, tra docenti e personale ATA, il cui contratto è equiparato alla “supplenza breve”) si vedono decurtare lo stipendio, in modo iniquo ed ingiusto.

In particolare, nel 2020 tante persone sono state assunte con il “contratto COVID” e tanti di questi lavoratori non hanno avuto un reddito superiore al limite degli 8000 € entro il quale non si paga l’IRPeF: con il pagamento nell’anno successivo invece, si troveranno a dover pagare obbligatoriamente il 23% di ritenuta erariale in virtù di quanto detto in precedenza circa l’aliquota minima e la non applicazione della “detrazione da lavoro dipendente”. Il problema è ancor più amplificato perché per molti il pagamento ritardato non riguarda una sola mensilità e, pertanto, i lavoratori si troveranno a pagare molte più tasse di quanto ne avrebbero pagato se il pagamento fosse avvenuto con i giusti tempi: tutto questo per una incapacità operativa e gestionale che non è imputabile ai lavoratori.

Questa ingiustizia denota come la classe politica e dirigenziale di questo paese continua a far gravare sui lavoratori, in particolar modo sui lavoratori precari e sui giovani, costi ingiusti ed ingiustificati tali che, per chi ha contratto part-time, dal punto di vista economico, potrebbe essere più conveniente non lavorare e percepire il reddito di cittadinanza.

E’ questo il messaggio di speranza che si vuol dare a chi comincia magari a lavorare per la prima volta? Dentro le piccole storie delle lavoratrici e dei lavoratori, la grande e scontata storia italiana di un welfare assolutamente sordo e assente, al di là dell’avvicendarsi dei Governi!

FLC CGIL Brindisi

Fulvio Rubino

Emergenza epidemiologica: oggi a Mesagne si registrano 2 nuovi  casi, sono 3 i guariti. 

 
Si contano 45 persone attualmente positive, di cui 2 in ospedale ma nessuno in condizioni critiche.

Nella mattinata odierna  è stato sottoscritto tra il Prefetto di Brindisi, Dott.ssa Bellantoni  ed il Presidente  Provinciale di  Federfarma, Dott.ssa Martucci il protocollo di collaborazione  per la sicurezza delle farmacie  del territorio.

 L’intesa recepisce l’accordo siglato il 4 settembre scorso  tra Ministero dell’Interno, Federfarma e A.S.So. Farm, allo scopo di promuovere un sistema di video-allarme antirapina in grado di trasmettere le immagini, in caso di rapina all’interno dei locali delle farmacie ed in tempo reale, alle sale/centrali operative delle Forze di Polizia, elevando, in tal modo, gli standards di sicurezza delle attività commerciali di tale settore.

Il protocollo è volto a realizzare una stretta collaborazione tra le parti finalizzata alla promozione e diffusione dell'utilizzo di sistemi di sicurezza e dell'installazione della videosorveglianza nelle farmacie nonché alla programmazione di azioni e progetti condivisi sul tema della sicurezza e della prevenzione e dei fenomeni criminali. A tal fine, Federfarma si impegna a sensibilizzare i propri associati perché si dotino di sistemi in linea con il Disciplinare tecnico che costituisce parte integrante del protocollo
La Prefettura , monitorerà l’applicazione del protocollo per verificare la percentuale di farmacie aderenti.

L’accordo si inserisce nel quadro  delle iniziative  volte a realizzare una sempre più efficiente attività di controllo, soprattutto in un momento delicato quale è quello attuale e a tutela degli esercizi farmaceutici che sin dall'inizio della pandemia svolgono un ruolo di grande rilievo.

Il Prefetto ha, in particolare, ringraziato il Presidente Provinciale per aver aderito alla stipula del protocollo dimostrando come tutte le categorie  produttive e commerciali potranno farsi parte attiva nel contesto della “ sicurezza partecipata”, che coinvolge anche i privati nelle iniziative volte ad implementare la sicurezza del territorio ad integrazione ed in rete con il lavoro delle Forze di Polizia.

  • Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 17 gennaio 2021 in provincia di Brindisi risultano positivi 1.359 soggetti, di cui 707 donne (52%), e 652 uomini (48%) con età mediana di 44 anni.
  • I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 657 (48,3%), “contatto con caso accertato” 562 (41,4%), “screening” 48 casi (3,5%), “rientro da area a rischio” 8 (0,6%) e “soggetto in Rssa” 1 (0,1%). In 83 casi (6,1%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute dei positivi attuali descrive 771 (56,7%) soggetti asintomatici, 421 (31%) paucisintomatici, 102 (7,5%) con sintomatologia lieve, 15 (1,1%) con quadro severo, 4 (0,3%) critici e 19 (1,4%) in fase di guarigione. Per 27 soggetti (2%) il dato non è noto.
  • Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 698 a Brindisi, 87 a Oria, 84 a Ostuni, 68 a San Vito dei Normanni, 67 a Francavilla Fontana, 65 a Mesagne, 61 a Torre Santa Susanna, 59 a Fasano, 59 a San Pietro Vernotico, 25 a Ceglie Messapica, 17 a Villa Castelli, 15 a San Donaci, 13 a Latiano, 13 a San Pancrazio Salentino, 9 a Carovigno, 6 a Cisternino, 6 a Torchiarolo, 4 a Erchie, 2 a San Michele Salentino, 1 a Cellino San Marco. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Torre Santa Susanna, Villa Castelli, Francavilla Fontana, Oria.
  • Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 17 gennaio 2021 sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 68.455 residenti nella provincia di Brindisi, 175,3 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 59.428 soggetti sottoposti a test (86,8%) è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa la metà dei casi.

Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 126.655 tamponi molecolari (in media 1,85 tamponi per soggetto sottoposto a test), pari al 10,4% dei tamponi eseguiti in Puglia. Si osserva nelle ultime settimane un aumento dei tamponi effettuati, con la proporzione di positivi costantemente superiore al 15% da dieci settimane.

  • Dei 68.455 residenti sottoposti a tampone, 7.962 (11,6%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 203,9 casi x 10.000 residenti. I positivi comprendono 4.100 donne (51,5%) e 3.862 uomini (48,5%) con età mediana pari a 45 anni. Si osserva negli ultimi tre mesi un assestamento dei valori dell’età mediana compresi tra 42 e 46 anni, con la metà dei casi anagraficamente riconducibili alla fascia produttiva della popolazione. Per 7.373 (92,6%) dei casi accertati è noto il provvedimento adottato, con 6.926 (93,9%) posti in “sorveglianza e isolamento fiduciario” mentre per 447 (6,1%) si è provveduto al “ricovero in isolamento”.
  • Il tasso di letalità è pari al 2,2%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 171 i decessi totali: 134 casi tra persone che hanno tra i 70 e 90 anni e più; 20 tra i 60 e 69 anni, 14 casi tra i 50 e i 59, 1 caso tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

Si osserva come in ASL Brindisi la curva descriva un nuovo decremento dei casi dopo diversi giorni di crescita, da rivalutare nei prossimi giorni. Si sottolinea che i dati analizzati sono in continua fase di consolidamento e alcune informazioni possono, quindi, risultare incomplete o essere oggetto di modifiche.

Legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista: raccolta firme presso l’ufficio Elettorale del Comune di Mesagne 

 
Dando seguito all’incontro che si è tenuto sull'argomento tra l’Amministrazione Comunale e i rappresentanti della sezione Anpi “Eugenio Santacesaria” di Mesagne, si comunica che presso l’ufficio Elettorale dell’Ente sono disponibili i moduli di raccolta firme per il progetto di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli nazisti e fascisti”.
 
Si ricorda che l’ufficio Elettorale è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12 e il giovedì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18. Telefono e mail per informazioni e contatti: 0831.732237; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Possono firmare i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Mesagne muniti di documento di riconoscimento. Il termine per la raccolta firme è il 31 marzo 2021.
 
L'iniziativa è attiva in tutta Italia ed è stata promossa dal sindaco di Stazzema, Maurizio Verona. Maggiori informazioni sul sito www.anagrafeantifascista.it.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 19 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 12.422 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 850 casi positivi: 371 in provincia di Bari, 41 in provincia di Brindisi, 77 nella provincia BAT, 70 in provincia di Foggia, 85 in provincia di Lecce, 207 in provincia di Taranto. 1 caso di residente fuori regione è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 16 decessi: 11 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto. 1 deceduto della provincia Bat è stato riclassificato e attribuito.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.197.220 test.

52.598 sono i pazienti guariti.

55.191 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 110.681, così suddivisi:

42.423 nella Provincia di Bari;

12.560 nella Provincia di Bat;

8.044 nella Provincia di Brindisi;

23.731 nella Provincia di Foggia;

8.949 nella Provincia di Lecce;

14.307 nella Provincia di Taranto;

562   attribuiti a residenti fuori regione;

105 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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