Redazione

  • Lanciato oggi dall’UNICEF il Rapporto sull’Intervento umanitario 2021: è il più grande appello di raccolta fondi di emergenza di sempre dell’UNICEF per raggiungere 300 milioni di persone, di cui oltre 190 milioni sono bambini.  
  • Interrotti i servizi di vaccinazione di routine per i bambini in più di 60 paesi.  
  • Circa 250 milioni di studenti nel mondo continuano ad essere colpiti dalla chiusura delle scuole a causa del COVID-19. 
  • 36 milioni di bambini, il numero maggiore di sempre, vivono come sfollati a causa di conflitti, violenza e disastri.  


3 dicembre 2020 – L’UNICEF lancia oggi il suo più grande appello di raccolta fondi di emergenza di sempre, per un totale di 6,4 miliardi di dollari per raggiungere 300 milioni di persone, compresi più di 190 milioni di bambini, con aiuti e servizi essenziali fino alla fine del 2021. Questo appello è aumentato del 35% rispetto a quello del 2020 e riflette l’aumento dei bisogni umanitari a livello globale a causa di crisi protratte e della pandemia da COVID-19. 

“Quando una pandemia devastante coincide con conflitti, cambiamenti climatici, disastri e sfollamento, le conseguenze per i bambini possono essere catastrofiche”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Oggi stiamo affrontando un’emergenza per i diritti dei bambini, in cui il COVID-19 e altre crisi si combinano e privano i bambini della loro salute e del loro benessere. Questa situazione senza precedenti richiede una risposta senza precedenti. Stiamo chiedendo ai nostri donatori di unirsi a noi, in modo da aiutare insieme i bambini del mondo a superare questi tempi bui ed evitare di perdere un’intera generazione.” 

La pandemia da COVID-19 continua a sconvolgere le vite dei bambini, soprattutto dei più vulnerabili. I servizi di vaccinazione di routine per i bambini sono stati interrotti in più di 60 paesi, mentre circa 250 milioni di studenti nel mondo continuano ad essere colpiti dalla chiusura delle scuole a causa del COVID-19. L’instabilità economica sta interrompendo i servizi di base, sta rendendo più difficile alle famiglie rispondere ai bisogni e sta aumentando i rischi di violenza domestica e di genere. 

 

Nel frattempo, nel 2020 sono emerse nuove crisi umanitarie. A causa del conflitto nella regione del Tigray, in Etiopia 2,8 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza. Oltre 425.000 persone, fra cui 191.000 bambini, nella provincia di Cabo Delgado in Mozambico, sono sfollate. Notizie di uccisioni, rapimenti, reclutamenti e utilizzo di bambini come soldati sono in aumento. Inoltre, potenti tempeste hanno devastato le comunità vulnerabili in America Centrale e Asia orientale (in particolare nelle Filippine, in Vietnam e in Cambogia), colpendo rispettivamente, 2,6 milioni e 13,4 milioni di bambini. 

La pandemia nel frattempo ha peggiorato emergenze protratte nel tempo in paesi come Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso, Rep. Dem. Del Congo, Libia, Sud Sudan, Ucraina e Venezuela. Il prossimo marzo sarà il 10° anno dall’inizio del conflitto in Siria e il 6° dello Yemen, a causa dei quali, soltanto in questi due paesi, 17 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. 

Il numero di disastri legati al clima è triplicato negli ultimi 30 anni, mettendo a rischio la sicurezza alimentare, incrementando la scarsità di acqua, costringendo le persone a lasciare le proprie case e aumentando rischi di conflitti ed emergenze di salute pubblica. Circa 36 milioni di bambini, il numero maggiore di sempre, vivono come sfollati a causa di conflitti, violenza e disastri. La malnutrizione tra i bambini è in crescita in diversi paesi nel mondo. 

Come parte del Piano sull’Intervento Umanitario per i Bambini, alla base dell’appello 2021, l’UNICEF pianifica di raggiungere: 

  • 149 milioni di donne e ragazze e 7,4 milioni di bambini con disabilità; 
  • 6,3 milioni di bambini con cure per la malnutrizione acuta grave; 
  • 27,4 milioni di bambini con vaccinazioni contro il morbillo; 
  • 45 milioni di persone con accesso ad acqua sicura per bere, cucinare e per l’igiene personale; 
  • 19,2 milioni di bambini e di persone che se ne prendono cura con supporto psicosociale e per la salute mentale; 
  • 17 milioni di bambini e donne con accesso a interventi risposta, prevenzione o riduzione del rischio di violenza di genere; 
  • 93,3 milioni di bambini con istruzione formale e non formale, compreso l’apprendimento nella prima infanzia; 
  • 9,6 milioni di famiglie con assistenza in denaro. 

Come parte della sua risposta al COVID-19, l’UNICEF ha predisposto una massiccia operazione di approvvigionamento e distribuzione del vaccino contro il COVID-19 quando sarà disponibile, con particolare attenzione all'equità per raggiungere i bambini e le famiglie più vulnerabili. Questi sforzi comprendono un coordinamento con le principali compagnie aeree e di trasporto merci globali per intensificare le operazioni di distribuzione dei vaccini in più di 92 paesi nel mondo, appena saranno disponibili. L’UNICEF sta anche guidando gli sforzi per aiutare i governi ad essere pronti a somministrare i vaccini – anche attraverso il preposizionamento delle siringhe, la mappatura delle attrezzature per la catena del freddo e la lotta contro la disinformazione. 

  

I primi 5 appelli per richiesta di fondi per il 2021 riguardano i rifugiati siriani (1 miliardo di dollari), lo Yemen (576,9 milioni di dollari), la Repubblica Democratica del Congo (384,4 milioni di dollari), la Siria (330,8 milioni di dollari) e il Venezuela (201,8 milioni di dollari). 

Mettere le organizzazioni nazionali e locali al centro delle operazioni umanitarie è la strategia chiave della risposta umanitaria dell’UNICEF. I risultati principali del 2020 sono stati raggiunti grazie alle collaborazioni dell’UNICEF, che comprendono team umanitari nei paesi, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile e non governative, interlocutori nazionali e locali e partner per la risposta. 

I principali risultati comprendono:  

  • 1,5 milioni di bambini curati da malnutrizione acuta grave; 
  • 3,4 milioni di bambini vaccinati contro il morbillo; 
  • 3 miliardi di persone raggiunte con messaggi di prevenzione e accesso a servizi per il COVID-19; 
  • 1,8 milioni di operatori sanitari hanno ricevuto dispositivi di protezione individuale; 
  • 45,5 milioni di famiglie hanno beneficiato di nuove o ulteriori misure di assistenza fornite dai governi con il supporto dell’UNICEF per rispondere al COVID-19; 
  • Sono stati distribuiti 2,5 milioni di kit per test per il COVID-19 in 56 paesi. 
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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, INFEZIONI NON STOP IN PUGLIA; ALTRI 229 ULIVI INFETTI IN PROVINCIA DI BRINDISI E TARANTO. Infezioni da Xylella fastidiosa non stop in Puglia, con l’epidemia che dilaga e si allarga ulteriormente con 229 nuovi ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, la Piana degli Ulivi Monumentali sempre più a rischio con 14 focolai solo a Fasano e la virata tarantina di innegabile gravità. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede un piano di monitoraggio più tempestivo, capillare e soprattutto non più esclusivamente visivo, alla luce delle nuove infezioni conclamate di 30 ulivi a Fasano, 62 a Ostuni, 29 a Cisternino, 13 a Ceglie Messapica, 15 a Grottaglie, 32 a Montemesola, 36 a Crispiano, 7 a Taranto e 5 piante infette a Martina Franca, secondo i dati diffusi da InfoXylella.

“La Puglia non può permettersi di perdere senza fare nulla paesaggi e patrimoni straordinari come la Piana degli Ulivi Monumentali e la Valle d’Itria. Lo scempio perpetrato 5 anni fa ad Oria, quando non si vollero estirpare le piante infette, sta avendo i suoi effetti catastrofici, perché proprio da Oria sono partite le due direttrici dell’infezione che puntano verso Polignano, in direzione nord-ovest e verso Massafra, in direzione ovest”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Desta forte preoccupazione il deciso incremento della frequenza delle infezioni nell’Ostunese e nella parte orientale dell’agro di Cisternino – aggiunge Coldiretti Puglia - una continua crescita dei focolai dell’agro di Fasano, dove se ne contano ormai 14, ed un preoccupante incremento tra Crispiano, Montemesola e Grottaglie.

“Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni – torna a ribadire il presidente Muraglia - il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”, ricordando che è andato “perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico”, conclude il presidente Muraglia.

La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti -, molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.

Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall'epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro, secondo un'analisi della Coldiretti.

Monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti tempestivi in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, MIGLIORA QUALITA' ARIA IN PUGLIA CON LIMITAZIONI A SPOSTAMENTI; CONTRO SMOG INVESTIRE IN FORESTE URBANE.

Con l’emergenza Covid è migliorata la qualità dell’aria in Puglia, unico effetto positivo dovuto alle limitazioni degli spostamenti che hanno di molto ridimensionato la circolazione stradale nei centri urbani che hanno bisogno di foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.

E’ quanto propone Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione del primo “Rapporto nazionale sulla qualità dell’aria” relativo all’anno 2019 da parte dell’’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), svolto dal Sistema nazionale per la protezione ambientale (Snpa), a cui ha collaborato Arpa Puglia.

“Positivo il dato delle diminuzioni delle concentrazioni degli inquinanti registrate – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - in correlazione con le limitazioni della mobilità introdotte con l’emergenza COVID-19. In condizioni normali, invece, è allarme smog nelle città, dove in Puglia il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, sulla base dei dati ISPRA, con il valore più basso registrato a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante”.

Per questo Coldiretti e FederForeste hanno formulato una proposta con Federforeste con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti Puglia - è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi.

La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti Puglia – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto – sottolinea la Coldiretti - si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde – conclude Coldiretti Puglia - rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.

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Il TAR Puglia, Sezione I di Lecce, dà ragione al sindaco di Cavallino e torto ad Iliad che voleva installare un'antenna 5G. La controversia giudiziaria certamente non si conclude qui ma intanto si prende atto che il TAR ha respinto l’istanza di sospensiva proposta da Iliad avverso il diniego di installazione di un’antenna con tecnologia 5G nel territorio di Cavallino. Giusta quindi la soddisfazione del sindaco e di tutti i cittadini contrari all'installazione di quell'antenna e ovviamente di Giancarlo Vincitorio che è il referente per la Puglia di Alleanza Italiana Stop 5G.

“Aspettando la nuova udienza, quest’ordinanza legittima comunque le nostre richieste per una sensata moratoria – afferma Vincitorio. E' opportuno evidenziare che solo nella nostra regione sono stati adottati 44 atti amministrativi tra ordinanze sindacali e delibere. Complimenti al Sindaco di Cavallino, avvocato Bruno Ciccarese Gorgoni, che invitiamo ad aderire alla costituenda Rete Nazionale dei Sindaci e combattere politicamente il bavaglio imposto dal Piano Colao, in attesa che se ne possa valutare anche l’incostituzionalità come richiesto dal sindaco di Marsaglia, Franca Biglio in audizione parlamentare“.

L'ordinanza n. 728 del TAR di Lecce ha evidenziato che, nonostante la legislazione statale permetta la realizzazione di detti impianti, non sussiste un diritto tout court all’installazione in capo ai gestori telefonici ed ha rinviato per la decisione nel merito della controversia all’udienza del 12 maggio 2021.

L'avvocato Ettore Bruno, nel difendere la posizione espressa dal Comune, ha fatto rilevare che nel cosiddetto “decreto semplificazioni” (D.L. n. 76/2020) ha modificato l’art. 8 della L.n. 36/2001, stabilendo che i comuni possono adottare un regolamento per assicurare “il corretto insediamento urbanistico e territoriale” mantenendo il relativo potere regolamentare, fermo restando il divieto di “introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia”. Il Consiglio Comunale di Cavallino, con delibera n. 11 del 18 giugno 2020, tesaurizzando il “principio di precauzione”, ha adottato all’unanimità un regolamento che vieta l’installazione sull’intero territorio comunale di impianti con tecnologia 5G in attesa che più puntuali evidenze scientifiche attestino gli effetti della nuova tecnologia sulla salute dei cittadini.

Insieme al suo legale, soddisfazione per questo primo traguardo esprime il sindaco Gorgoni: «è auspicabile che tali studi siano portati a termine al più presto così da accertare se vi siano o meno conseguenze nocive per la salute dei cittadini conseguenti all’installazione dei ripetitori 5G, permettendo agli enti locali, unicamente in caso di riscontri positivi, di stabilire la corretta localizzazione di impianti tecnologicamente innovativi oltre che utili».

Vincitorio aggiunge al commento del sindaco che “la battaglia giudiziaria certamente continua ma è significativo che il TAR di Puglia dimostri con questa ordinanza, così come accaduto con altre recenti importanti decisioni espresse dal TAR di Umbria, Campania, Veneto ed Emilia Romagna, che la battaglia contro il 5G è tutt’altro che finita, come invece erroneamente alcuni hanno creduto dopo l'entrata in vigore del decreto semplificazione.”

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Fatti un regalo… #compra a Francavilla, torna l’iniziativa che incentiva lo shopping nei negozi cittadini. Il Natale è ormai alle porte. Nonostante la pandemia e le limitazioni imposte, questo periodo dell’anno rappresenta una preziosa occasione di rilancio per le attività commerciali presenti sul territorio.

“L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il settore del commercio al dettaglio, già in difficoltà a causa della concorrenza proveniente dagli acquisti online e dalla grande distribuzione – dichiara l’Assessore alle Attività Produttive Domenico Magliola – riteniamo di dover porre le condizioni per agevolare il più possibile il lavoro dei negozi cittadini. Supportare i commercianti vuol dire aiutare indirettamente l’intera economia perché si tutela l’occupazione.”

Uno strumento che si è rivelato utile lo scorso anno per incentivare i consumi nelle attività commerciali locali è stato la lotteria promossa dal DUC “Fatti un regalo… #compra a Francavilla”.

L’iniziativa, sostenuta anche dall’Amministrazione Comunale, ritorna in occasione del Natale 2020 e si presenta con una veste rinnovata e con ancora più premi. Il meccanismo del concorso a premi è molto semplice. Tutti coloro che effettueranno acquisti per un importo minimo di 30 euro negli esercizi commerciali convenzionati otterranno gratuitamente un biglietto che consentirà di partecipare all’estrazione di ricchi premi il 6 gennaio. In palio ci sono un televisore da 50 pollici, un tablet, un orologio da polso, due camicie su misura, una lampada da arredo, 5 libri a scelta e un accappatoio Gabel. Le attività commerciali possono aderire gratuitamente all’iniziativa inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Una ulteriore novità per il commercio cittadino è rappresentata dall’avvio anticipato al 7 dicembre della vendita del confetto riccio.

“Con l’anticipo della cosiddetta sagra del confetto riccio consentiamo agli operatori del settore di ampliare il periodo di vendita di questo prodotto tipico francavillese – conclude l’Assessore Magliola – siamo certi che questa scelta avrà un impatto positivo.”

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Emergenza epidemiologica a Mesagne: aumentano i contagi, oggi sono 12 in più, 7 guariti. 

 
Risultano 110 persone attualmente positive: 9 di queste necessitano di cure ospedaliere, 2 per sintomi severi e una per le gravi condizioni in cui versa. 
 
Raccomandiamo la massima prudenza: tra ieri ed oggi, in appena 2 giorni, nella nostra città si sono registrati 22 casi positivi. Il trend è in preoccupante salita.

La condotta AqP. che serve il tratto urbano  Via De Virgilis - Via Cavour risulta essere, da anni, assolutamente insufficiente ed inidonea  all’uso contrattualmente convenuto, effetti che si accentuano in occasione delle precipitazioni meteoriche con il risultato della fuoriuscita di liquami e di liquidi fognari dai tombini. 

Un problema che arreca gravi disagi ai cittadini residenti ed alle attività commerciali che in quelle zone operano, nonché problemi di igiene pubblica. 
Appare evidente che tale situazione genera un tributo ingiusto a fronte di una controprestazione dell’ente aqp non all’altezza. 
Sono anni, che le amministrazioni che si sono susseguite, hanno avuto interlocuzioni con i tecnici dell’Aqp. e negli anni tutti gli inteventi che come amministrazione bisognava intraprendere sono stati realizzati. 
Ora sta all’AqP. adempiere alle opere di propria pertinenza. 
Abbiamo pertanto presentato attraverso i nostri consiglieri comunali una mozione, discussa ed approvata nel consiglio comunale del 30 Novembre 2020 con cui  abbiamo chiesto di impegnare l’ammistrazione a costituire in mora l’ente Aqp. assegnando allo stesso tempi stretti quanto perentori di adempimento per le opere di propria spettanza ed  in ipotesi del perdurante della situazione di inadempimento, di citare in giudizio la stessa per l’adempimento coatto delle opere di sua pertinenza e per il risarcimento del danno di immagine  patito dalla città. 
Siamo soddisfatti dell’approvazione della nostra mozione che darà maggiore forza all’interlocuzione con Aqp. ed  una strada precisa e condivisa che l’amministrazione dovrà seguire. 
Una mozione approvata che può avvicinarci finalmente alla risoluzione del problema.
Coalizione Claudio Ruggiero

Discrimination Free Puglia, domani in videoconferenza la presentazione del progetto “C(entro) la mia autonomia”: protagoniste 19 donne vittime di violenza

Verrà presentato domani, giovedì 3 dicembre, alle ore 16 il progetto “C(entro) la mia autonomia”, a cura dell’Ambito Territoriale Sociale BR4 del quale fanno parte - oltre a Mesagne, in qualità di capofila - i Comuni di Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna.

Interverranno: Toni Matarrelli, presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito BR/4; Anna Maria Margiotta e Maria Rosaria Cervelli della sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia; Cosima Campana, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Br/4; la referente del Centro Antiviolenza “Io Donna” di Brindisi, Lia Caprera; Sandro De Giorgi e Romina Troisio, referenti del Consorzio “Atena Formazione e Sviluppo”; Matteo Robustella, docente del corso. Gli interventi saranno coordinati da Antonio Calabrese, consulente istituzionale dell’Ambito BR/4.

Il corso di formazione per tecnico di cucina - avviato grazie all’azione 9.5, “Interventi di contrasto alle discriminazioni”, e sub –Azione 9.5.a, “Progetti di inclusione attiva” dell’Avviso Pubblico regionale “Discrimination Free” - ha come obiettivo l’inclusione sociale e l’occupabilità di 19 donne residenti o domiciliate in uno dei nove Comuni dell’Ambito, disoccupate e vittime di violenza di genere.

La videoconferenza sarà trasmessa in diretta streaming sulle pagine facebook di “BrindisiOggi”, “Il7 Magazine” e “Qui Mesagne”, per le quali saranno presenti i giornalisti delle rispettive testate online, Lucia Portolano, Gianmarco Di Napoli e Cosimo Saracino.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 2 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 9.693 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.668 casi positivi: 878 in provincia di Bari, 87 in provincia di Brindisi, 206 nella provincia BAT, 208 in provincia di Foggia, 98 in provincia di Lecce, 174 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione, 6 casi di residenza non nota.

Sono stati registrati 29 decessi: 9 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 10 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 804.028 test.

15.341 sono i pazienti guariti.

40.760 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 57.647, così suddivisi:

22.294 nella Provincia di Bari;

6.568 nella Provincia di Bat;

4.002 nella Provincia di Brindisi;

13.364 nella Provincia di Foggia;

4.295 nella Provincia di Lecce;

6.741 nella Provincia di Taranto;

375 attribuiti a residenti fuori regione;

8  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

FI- Rossi e l’alternanza tra Dottor Jekyll e Mister Hyde. Ricorderanno tutti Rossi nella veste di dottor Jekyll, con la maglietta nera “no al carbone” tenere assemblee pubbliche in Piazza della Vittoria con i suoi amici “le Formiche” a trattare temi importanti di sviluppo eco-sostenibile, di sviluppo del porto, del turismo ecc ecc. ; assemblee in cui gridavano “dignità” per una città mortificata da interessi personali dei più, schiacciata dai poteri forti, dimenticata da Emiliano e da un governo regionale a cui Brindisi non stava proprio a cuore. E dallo scranno di oppositore in consiglio comunale, poi, contestare tutti i Sindaci che si susseguivano e si sarebbero susseguiti nel corso degli anni, urlando “allo scandalo” e alla “sciatteria politica”.
Ricorderanno tutti le affermazioni “mai con Emiliano” o “Emiliano è la rovina di Brindisi”.
Poi ad un certo momento si è trasformato ed è diventato Mister Hyde, siglando il patto con il diavolo, ossia il PD, nel frattempo purificato con l’acqua benedetta di Emiliano di tutti i disastri politici precedenti.
Un nuovo progetto che avrebbe portato Brindisi in vetta alle classifiche per sviluppo, turismo, porto, aeroporto, lavoro ai giovani (quelli che giravano con un una valigia in mano dichiarando che la vittoria di Cavalera avrebbe tolto loro il futuro), PUG, ecc ecc..
Una volta eletto però ha cominciato a perdere i primi pezzi. Il suo vicesindaco si dimetteva dopo un paio di mesi dall’insediamento.
Tentando di rimanere in auge, allora è ritornato ad essere mister Hyde, dichiarando a gran voce che Brindisi rientrando nel CIS, avrebbe ricevuto ben 250 milioni di Euro; venendo però smentito dallo stesso Ministro grazie, all’interrogazione del nostro parlamentare D’Attis.
Nel frattanto il progetto di rendere Brindisi città Smart, veniva stroncato sul nascere con la improvvisa dipartita politico-amministrativa del suo Ideatore Covolo.
Ed ancora: ha rotto con il dirigente ai servizi finanziari ed ha perso il suo Assessore al bilancio. Oggi, non riesce ad approvare il bilancio preventivo. Ha invocato l’aiuto di un commissario ad acta, ma Questi lo ha censurato in termini di legalità, coerenza e correttezza contabile.
Peraltro è solo di ieri la notizia della perdita di un altro pezzo, il suo referente del Comitato portuale.
A questo punto, il problema non sono più i pezzi che perde Rossi ma le opportunità che perde la nostra città.
Ci lanciamo nel dare un consiglio a Rossi: dimettiti!Non sappiamo infatti se è ancora in tempo nel cercare dentro di se un briciolo di dignità per dire autonomamente, basta.
BASTA! a questo stillicidio denominato con la ragione sociale “Rossi-Cannalire-Emiliano Società ad irresponsabilità illimitata”.
Coordinamento cittadino FI Brindisi

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