Redazione
Persi 162 mila ettari di terra in Puglia
CONSUMO SUOLO: COLDIRETTI PUGLIA, MANGIATI 162MILA ETTARI TERRA PER CEMENTIFICAZIONE, ABBANDONO E TROPICALIZZAZIONE CLIMA
Mangiati 162mila ettari di suolo in Puglia per colpa della cementificazione e dell’abbandono e per la grave mancanza di programmazione e valorizzazione del ruolo di chi vive e lavora sul territorio. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra ogni anno a dicembre.
“Sono andati persi negli ultimi 10 anni 21mila ettari di frutteto in Puglia, dove l’ultima generazione è responsabile della perdita di oltre ¼ della terra coltivata (-26%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono – aggiunge Coldiretti Puglia – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire.
“La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi – aggiunge il presidente Muraglia - ha sottratto altri 425 ettari, con un percentuale di suolo consumato che si attesta su valori compresi tra l’8% e il 10%, una delle più alte d’Italia, indebolendo e impoverendo un territorio già fragile”.
Sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi – segnala Coldiretti Puglia – oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda – rileva Coldiretti Puglia – il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni.
“Il rischio idrogeologico riguarda contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67% – insiste Muraglia – perché in Puglia la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi, a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate, per non parlare della criminalità sempre più dilagante. La salvaguardia del suolo, dell’ambiente e delle produzioni agricole e agroalimentari è fondamentale per garantire un avvenire alle future generazioni”, conclude il presidente Muraglia.
La pandemia da Coronavirus ha rivoluzionato le priorità dei mercati e dei consumatori – conclude Coldiretti Puglia - con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari nei diversi Paesi, diventate più preziose e richieste del petrolio che, al contrario, è crollato con il fermo delle attività industriali, con l’emergenza che ha ribaltato la geografia del valore della terra che è devenuta una ‘riserva naturale’ strategica da tutelare e proteggere.
Coldiretti. Riaperti 21000 bar e ristoranti
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, RIAPERTI OLTRE 21MILA BAR E RISTORANTI CON PUGLIA IN ZONA GIALLA.
Con il ritorno della Puglia in zona gialla riaprono oltre 21mila bar, pizzerie e ristoranti e gli 876 agriturismi, costretti per un mese dal 6 novembre scorso alla chiusura con la sola possibilità di effettuare consegne a domicilio e l’asporto. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sugli effetti dell’entrata in vigore della nuova ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza che prevede il passaggio della Puglia da area arancione ad area gialla.
Le attività di ristorazione in Puglia, tornata zona gialla, sono consentite – ricorda Coldiretti Puglia – solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.
“Lo scenario resta drammatico anche per il permanere dei limiti anche nei giorni più caldi delle feste di fine anno come Natale, Santo Stefano e Capodanno con l’obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione. Per effetto del blocco parziale o totale della ristorazione è a rischio un sistema agroalimentare che in Puglia è assicurato grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta dalle consegne a domicilio e dall’asporto”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Ma a pesare è anche la decisione di blindare gli italiani nei giorni delle festività natalizie nel proprio comune – denuncia Coldiretti Puglia - che mette ko soprattutto le oltre 876 strutture agrituristiche pugliesi che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari dei cittadini fuori casa – insiste Coldiretti Puglia - che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 4 miliardi di euro in Puglia.
Solo dal taglio dei brindisi delle festività natalizie e di fine anno a tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - per effetto del coprifuoco e dei limiti ai festeggiamenti nelle case sono a forte rischio i consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 38% per una perdita complessiva di quasi 230 milioni di euro.
Le limitazioni alle attività di impresa – conclude Coldiretti Puglia – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione con un piano strategico nazionale per salvare le imprese e garantire la sovranità alimentare del paese.
Denunciato un 26enne per truffa
Oria. 26enne di Brescia denunciato per truffa. I Carabinieri della Stazione di Oria, a conclusione di attività d’indagine scaturita dalla querela presentata da un 50enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà per truffa un 26enne di Brescia (BS). In particolare, l’uomo ha posto in vendita, su un sito commerciale di vendite on line, un trattore agricolo marca “Carraro”, percependo dalla vittima la somma di 2.100,00 euro tramite ricarica carta PostePay, senza però spedire la merce.
Tre denunce e sei segnalazioni dei carabinieri
San Vito dei Normanni. Servizio straordinario di controllo del territorio. Tre denunce e sei segnalazioni amministrative. I Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno:
- denunciato in stato di libertà:
. un 34enne di Margherita di Savoia (BT), in atto sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, poiché, a seguito di perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico con lama lunga 12 cm.. L'uomo è stato anche segnalato alle competenti autorità per l’inosservanza del provvedimento dell’obbligo di dimora e poiché trovato in possesso di 1 grammo di hashish. Lo stesso è stato sanzionato anche per “guida con patente scaduta” e “autovettura sprovvista di copertura assicurativa obbligatoria”. Coltello, droga e auto sottoposti a sequestro;
. un 41enne di Carovigno, poiché, a seguito di perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di 3 coltelli, 23 cartucce cal. 12, occultati nel vano bagagliaio dell’autovettura e 0,2 grammi di marijuana occultati nella tasca dei pantaloni. Il tutto sottoposto a sequestro;
. un 33enne di Latiano, poiché a seguito di incidente stradale e a conclusione degli accertamenti, è risultato positivo all’uso di cocaina.
- segnalati all’Autorità Amministrativa, per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:
. un 18enne di Carovigno, trovato in possesso di uno spinello di marijuana nel tentativo di disfarsene;
. un 37enne di San Vito dei Normanni, poiché a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 1,20 grammi di marijuana occultata in un piccolo contenitore posto nel bagno;
. un 31enne di San Vito dei Normanni, trovato in possesso di 0,50 grammi di marijuana;
. un 18enne, originario del Marocco, assieme ad un 17enne, di origine Russa, entrambi residenti in San Vito dei Normanni, sorpresi a fumare uno spinello di marijuana.
Le sostanze stupefacenti rinvenute sono state sottoposte a sequestro.
Complessivamente sono stati eseguiti 3 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 64 persone e controllati 39 automezzi; eseguite 12 perquisizioni.
Covid a Mesagne. Oggi 127 casi positivi
Mentre oggi in Puglia si registra il numero record di 1884 contagi, a Mesagne si contano 9 nuovi casi, 7 guariti.
Pazienti cronici e Covid positivi, il progetto di telemonitoraggio Asl
L’innovazione tecnologica e la telemedicina possono contribuire a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. E’ nato con questo obiettivo TeleHomeCare, il progetto di telemonitoraggio della Asl di Brindisi, attivato in via sperimentale a Ceglie Messapica nel mese di ottobre del 2015 e successivamente esteso a tutta la provincia.
Nella prima fase della pandemia, da marzo a maggio il servizio di telemedicina è stato impiegato anche nella gestione e monitoraggio dei pazienti ricoverati nelle strutture post Covid di Ceglie Messapica, Mesagne e Cisternino e nelle residenze sanitarie in cui si sono verificati contagi. Il telemonitoraggio viene utilizzato attualmente negli ospedali di Brindisi e Ostuni, nonché nel domicilio dei pazienti seguiti dalle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).
“I destinatari del servizio di telemedicina – spiega il direttore di Distretto Franco Galasso, responsabile scientifico di TeleHomeCare – sono i pazienti affetti da patologie croniche come broncopneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco e diabete, in fase di instabilità clinica, mentre gli attori del progetto sono i medici di medicina generale, gli specialisti, gli infermieri dell’Adi, i caregiver e i familiari. I pazienti, selezionati e inquadrati secondo il livello di fragilità, vengono seguiti dai propri medici di famiglia attraverso il telemonitoraggio dei parametri vitali con l’utilizzo di device H@H, Hospital at Home, in grado di rilevare temperatura corporea, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, attività elettrica del cuore e saturazione di ossigeno”.
Complessivamente nei tre anni di sperimentazione (ottobre 2015 - settembre 2018), sono stati arruolati 308 pazienti: 73 affetti da Bpco, 93 da scompenso cardiaco e 142 da diabete, con un tempo medio di monitoraggio per paziente di 25 giorni.
“L’invecchiamento della popolazione, il cambiamento dei bisogni di salute e, in ultimo, l’emergenza Covid – aggiunge il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone - rappresentano una prova impegnativa per il Servizio sanitario e per la medicina del territorio. L’implementazione dei servizi di telemedicina è una sfida organizzativa importante per il miglioramento della gestione di molti pazienti nel nuovo rapporto ospedale-territorio”.
“Sulla base dei risultati ottenuti a Ceglie Messapica – prosegue Galasso - la sperimentazione è stata estesa all’intero territorio della Asl: alle 11 apparecchiature già utilizzate se ne sono aggiunte 52 carrellabili e 96 portatili, con una gara aggiudicata a un’azienda che si occupa anche di movimentazione, assistenza informatica e sanificazione dei dispositivi. Dal mese di luglio 2019 fino a febbraio 2020 sono stati presi in carico 88 pazienti e nel contempo è stato attivato nel Pta di Ceglie Messapica il Centro servizi telemonitoraggio che garantisce la realizzazione di una rete di collegamento stabile e continua con tutta la platea di pazienti e medici. I dati affluiscono al Centro che funge da collettore, trasmette tempestivamente al medico di famiglia i valori fuori soglia e si accerta tramite contatto telefonico o sms che siano stati letti”.
Un’ulteriore estensione del servizio riguarda, come già detto, la gestione domiciliare da parte delle Usca dei pazienti affetti da Covid in forma lieve o moderata. “La presenza di un infermiere nelle Usca - continua Galasso - ha consentito nel mese di novembre l’esecuzione, a favore di persone affette da Covid in isolamento domiciliare, di una serie di prestazioni come prelievi, trasfusioni e medicazioni, oltre all’attivazione del telemonitoraggio per pazienti più problematici con la consegna a domicilio e l’addestramento all’uso dei dispositivi. L’iniziativa - conclude - è stata proposta come supporto tecnologico dell’attività già strutturata di assistenza domiciliare: i risultati clinici hanno evidenziato un miglior controllo della patologia attraverso il monitoraggio dei parametri vitali che ha permesso di modificare il trattamento farmacologico e ottimizzare la gestione clinica. Evitare un ricovero e ridurre le giornate di degenza porta a liberare risorse, ma soprattutto a un vantaggio per il paziente”.
Mesagne. Arrivano le suore Carmelitane, per restarci
Sabato 12 Dicembre arriveranno a Mesagne le Suore Carmelitane dell’istituto Nostra Signora Del Carmelo di Roma, per iniziare una loro presenza nella Città. Sarà presente, per qualche giorno, la Madre Generale Suor Maria Stella Marzano che le accompagna. Per l'insediamento la comunità si sta attrezzando per effettuare un collegamento streaming per conoscerle ed accoglierle. "Vi chiedo una preghiera. Il Signore e la Vergine Santa del Carmelo benedicano questo esperienza e presenza in mezzo a noi", ha chiosato padre Enrico Ronzini, frate dell'ordine Carmelitano.
Per Natale pronta la strenna di Memorie mesagnesi
Sarà in edicola nei prossimi giorni il numero di dicembre di «Memorie mesagnesi» che chiude in bellezza il secondo anno di pubblicazioni con l’orgoglio di aver pubblicato 160 pagine di storia cittadina (e non solo).
Il numero in edicola sarà assieme alla copertina con cui potranno essere rilegati i numeri dell’annata e con un quaderno su «Antiche novene di Natale» realizzato qualche anno addietro dall’Istituto culturale «Storia e Territorio» di Mesagne che anima la rivista mensile, assieme all’altro periodico «Radici» che ha compiuto oltre venti anni di pubblicazione.
Il numero di Novembre-Dicembre propone un articolo di Tranquillino Cavallo, che rilegge una pagina di cronaca nera di cento anni addietro a Mesagne (l’omicidio di un ferroviere), quindi Mario Vinci scrive su un’altra pagina tristissima della città accaduta a Novembre 1911: i funerali del ten. Ugo Granafei di Serranova ucciso nella guerra di Libia. Giovanni Galeone scrive della «Legislatura dei quattro sindaci», che fu quella fra il 1975 ed il 1980. Ancora, è Mario Vinci a frugare nell’archivio dell’Istituto ed a proporre due scritti di mons. Angelo Catarozzolo (1925-2018), che è stato fino alla scomparsa, Presidente onorario dell’Istituto. Si tratta de «Il Natale di N. S. Gesù Cristo» e dello scritto «Quel “Luce da Luce” che si irradia sulla materia opaca», pubblicato anche sulla «Gazzetta del Mezzogiorno». Nel centenario della nascita di Gianni Rodari, quindi, Alessia Galiano, scrive su «Rodari, ovvero della “malinconica utopia”»; Domenico Ble, tratta de «L’Immacolata di Diego Oronzo Bianchi conservata nel Museo d’Arte sacra»; Marcello Ignone propone la quinta parte della sua rilettura de «La Messapografia di Antonio Profilo» e Giuseppe Giordano con lo scritto «Tabara damatria» racconta quanto avvenne nei primi anni ‘70 con il rinvenimento di quella pietra sepolcrale a Muro Tenente. «Tabara damatria oggi» chiude la serie degli articoli, con l’ultima pagina che, di consueto, reca l’«Indice dell’annata 2020»: ultima pagina del 2020, la 160ª pagina da rilegare con le altre in uno splendido volume da continuare a consultare per conservare la/le memoria/e.
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MARINA MILITARE: 34 RAGAZZI DELLA PUGLIA TRA GLI ALLIEVI DELL’ACCADEMIA NAVALE CHE OGGI HANNO GIURATO FEDELTA' ALLA PATRIA
Oggi, 5 dicembre 2020, 118 allievi frequentatori dell’Accademia Navale di Livorno hanno giurato fedeltà alla Repubblica alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone e del comandante delle scuole della Marina, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino.
Tra i 114 allievi della 1^ Classe del Corso Normale e i 4 del XX Corso Piloti di Complemento che entrano oggi a far parte ufficialmente della grande famiglia della Marina Militare, anche 26 ragazzi e 8 ragazze che provengono dalla Sicilia. Le città di provenienza sono Corato, Bari, Santa Cesarea Terme, Leporano, Lucera, San Giorgio Ionico, Martina Franca, Fragagnano, Taranto (10), Capurso, Bitonto, Parabita, Bari, Foggia, Manduria, San Marzano di San Giuseppe, Maglie, Brindisi, Tricase, Merine (fraz. Lizzanello), Crispiano, Valenzano, Modugno, Casarano, Latiano.
L’Accademia Navale di Livorno è stata, per la prima volta, testimone del grido degli allievi senza la presenza di parenti e amici più cari per le precauzioni da seguire per prevenire contagi da COVID-19.
“Il rammarico più grande è quello di non avere qui oggi le vostre famiglie”, ha esordito il Capo di Stato Maggiore, “e a loro va il maggior credito, perché hanno saputo instillare i valori basici, fondamentali, irrinunciabili, su cui la Marina poi costruirà il vostro futuro, formerà il vostro carattere e le vostre professionalità”.
I familiari e gli amici hanno però potuto seguire attraverso una diretta streaming sui Social della Marina Militare la formula del giuramento, con la quale gli allievi hanno consacrato il loro legame alla Patria.
“E’ un passaggio di testimone, perché noi oggi riceviamo un bene incommensurabile dalle radici sane e profonde”, che la Marina ha il dovere di valorizzare. “L’Accademia, per fare in modo tale che questi germogli sboccino, mette a disposizione vostra quanto di meglio ha”. Queste le parole iniziali del discorso del Capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, che ha poi continuato dicendo: “L’Accademia cercherà di insegnarvi quanto è importante il mare, che è l’ambiente dove voi lavorerete in futuro, quanto sia importante per il nostro paese, quanto siamo legati e vincolati a questo dominio, per la nostra economia, per la nostra democrazia e per la nostra sicurezza”. Ed infine ha concluso: “la Marina ha bisogno di donne e di uomini capaci, convinti, energici, eclettici, che possano proseguire e far continuare a vivere quegli ideali che hanno animato noi e tutti i nostri eroi e fare in modo tale che la Marina rispetti e porti egregiamente a termine le missioni che il nostro Paese ci affida”.
A causa delle restrizioni dovute alle norme in vigore per il contenimento dei contagi da COVID-19 il Giuramento si è svolto in forma statica, rimandando al prossimo anno tradizioni secolari quali il consueto defilamento della Bandiera nazionale e degli allievi lungo Viale Italia o la caratteristica “ritirata degli allievi” la sera prima del giuramento, nella quale i giuranti avrebbero sfilato, accompagnati dalla Fanfara dell’Accademia Navale, da Terrazza Mascagni sino all’ingresso in Istituto attraverso il varco di San Jacopo.
La cerimonia può essere rivista sul canale Facebook e sul canale Youtube della Marina Militare.
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Covid - 19. Oggi 1884 casi positivi, di cui 182 in provincia di Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 5 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.119 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.884 casi positivi: 629 in provincia di Bari, 182 in provincia di Brindisi, 230 nella provincia BAT, 444 in provincia di Foggia, 139 in provincia di Lecce, 255 in provincia di Taranto, 5 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 28 decessi: 6 in provincia di Bari, 10 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 832.380 test.
16.704 sono i pazienti guariti.
44.160 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 62.552, così suddivisi:
24.385 nella Provincia di Bari;
7.140 nella Provincia di Bat;
4.492 nella Provincia di Brindisi;
14.164 nella Provincia di Foggia;
4.666 nella Provincia di Lecce;
7.294 nella Provincia di Taranto;
400 attribuiti a residenti fuori regione;
11 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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