Redazione
In questi anni, anche dopo aver affrontato l’emergenza pandemica da COVID – 19, si è ancor di più consolidata nel nostro territorio la consapevolezza di potenziare i Consultori Famigliari nell’ottica di disporre una rete integrata a tutela della salute della Donna, del Bambino e della Coppia e Famiglia.
È necessario, quindi, aprire uno specifico focus sui Consultori Famigliari con l’obiettivo di identificare buone pratiche e idonei modelli organizzativi per promuovere una rivalutazione del loro ruolo, a cominciare dalla pedissequa applicazione della Legge n. 194, rispetto alla decisione antistorica intraprese dall’attuale Governo di favorire la presenza delle associazioni antiabortiste nei consultori con la chiara finalità ideologica di attaccare la libertà di autodeterminazione delle Donne rispetto alla maternità con i continui tentativi di colpevolizzare le stesse.
Questo vuol dire però che la ASL BR deve intervenire per affrontare e risolvere la situazione nella quale si trovano da molti anni i consultori sul nostro territorio: gravi insufficienze strutturali e carenze di personale.
In moltissimi casi il buon funzionamento è affidato alla professionalità e alla buona volontà delle Lavoratrici e dei Lavoratori che operano con carichi di lavoro esorbitanti e credono nel servizio pubblico.
L’attuale situazione socio economica in cui versa il nostro territorio richiede un notevole impegno dei Consultori Familiari anche per la prevenzione dei fenomeni di allarme sociale attraverso modelli di integrazione funzionale con altri servizi territoriali per realizzare un lavoro di rete sinergico utile al potenziamento di azioni a sostegno del diffuso disagio presente sul territorio.
Dunque, è necessario partire da una giusta analisi perché i bisogni che in quasi 50 anni fa hanno sollecitato la nascita dei consultori sono ancora ben presenti, e altri bisogni, dovuti ai cambiamenti sociali, demografici e culturali intervenuti negli anni, si sono aggiunti e ne reclamano il giusto potenziamento.
Per questi motivi, come già da tempo rivendichiamo, occorre restituire ai Consultori il loro ruolo centrale di Presidio della Salute Pubblica, realizzando i seguenti obiettivi:
- Garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), riferiti all’assistenza sociosanitaria ai minori, alle donne di tutte l’età, alle coppie, alle famiglie, e quindi ai consultori, con standard e indicatori definiti per verificare il rispetto degli adempimenti previsti, definire LEP Sociali senza i quali non ci può essere vera integrazione;
- Predisporre un Piano Straordinario di Investimenti su tutti i Consultori della Provincia, per garantire tutte le funzioni e attività prevista per legge ad essi attribuite;
- Programmare e sostenere piani assunzionali mirati, riferite alle figure professionali necessarie per garantire per garantire le equipe multidisciplinari e tutte le funzioni e attività attribuite ai consultori comprese le figure professionali necessarie ad affrontare tutti i temi legati alla salute sessuale e riproduttiva, in una ottica di inclusione delle diverse identità di genere e dei diversi orientamenti sessuali, delle donne migranti, delle persona disabili;
- Garantire gratuitamente la giusta fruizione gratuita dei contraccettivi;
- Garantire il pieno rispetto della Legge n. 194/1978 e la piena attuazione delle Linee di indirizzo del Ministero della Salute sulla interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico; garantire a tutte le Donne, in tempi certi, la possibilità di accedere alla IVG farmacologica, anche in regime ambulatoriale;
- Intervenire per superare ora e per il futuro la presenza di obiettori, anche nei conmsultori, ricorrendo a tutti gli strumenti necessari, anche attraverso percorsi di reclutamento e contratti ad hoc;
- Istituire un tavolo di monitoraggio, aperto a tutti i livelli istituzionali e sociali rappresentativi, sull’attuazione delle Linee di indirizzo del Ministero della Salute sul ricorso all’aborto farmacologico, nonché sulla eventuale presenza di personale obiettore di coscienza dettagliata per ogni struttura ospedaliera e ogni consultorio; anche a tal fine si chiede il superamento dell’anonimato nel dato fornito nel rapporto annuale per gli ospedali che hanno un rapporto IVG/ginecologo sopra la media;
Infine, riteniamo importanti e significative le dichiarazioni espresse anche dalla regione Puglia di voler impedire la presenza di associazioni e movimenti antiabortisti all’interno dei consultori
Dunque, attendiamo che la ASL BR convochi - come già sottolineato – le Parti Sociali e le Istituzioni interessate per entrare nel merito dei problemi rappresentati allo scopo di rilanciare e dare futuro ai Consultori Familiari, in un’ottica di valorizzazione della tutela e promozione della salute.
La Segretaria Prov.le FP CGIL
f.to Chiara Cleopazzo
E’ emergenza in campagna per il clima pazzo che ha decima i raccolti e dai bassi prezzi pagati alla produzione che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione, aumentati esponenzialmente con il rischio dell’abbandono di interi territori. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, con la conferma arrivata dal rapporto sulle economie regionali di Banca d’Italia, sulla base della stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura dell’Istat, secondo cui anche nel 2023 è proseguita la crescita dei costi di produzione delle imprese agricole, anche se con un’intensità inferiore al 2022.
Nel 2023, nonostante la minaccia del clima con 96 eventi estremi in 1 anno e uno scenario internazionale complesso, l’agricoltura e l’agroalimentare pugliesi hanno guadagnato il 24% in più di Produzione Lorda Vendibile che ha sfiorato i 4 miliardi di euro – aggiunge Coldiretti Puglia - pur perdendo il 34% in quantità della produzione, grazie alle ottime performance del settore olivicolo e oleario e dell’ortofrutta che hanno fatto recuperare terreno rispetto all’annata agraria precedente, pur .
L’aumento in valore dell’agroalimentare pugliese è stato determinato principalmente dall’andamento del settore olivicolo e oleario, con il raccolto delle olive in Puglia cresciuto del 50% rispetto all’anno precedente, a fronte di quello nazionale e mondiale che è crollato, facendo schizzare i prezzi dell’olio extravergine del +49,3%. Performance positive in valore anche per l’ortofrutta, con l’uva da tavola che al netto del calo delle quantità ha guadagnato in termini di valore, ma in generale ortaggi e frutta pugliese hanno registrato prezzi medi in campagna migliori alle annate precedenti per la diminuzione delle quantità, mentre un frutto su dieci è scomparso dalle tavole dei cittadini che hanno tagliato gli acquisti (-10%) crollati ai minimi da inizio secolo, sulla base dei dati Cso Italy, secondo cui i consumatori hanno ridotto del 25% le quantità di angurie, del 15% i meloni, del 14% le arance, del 5% le fragole ma il taglio ha riguardato anche gli ortaggi (-6%).
Ma il 2023 è stata una annata da dimenticare in Puglia per la vendemmia che paga il conto degli eventi estremi e degli attacchi di peronospora che hanno caratterizzato il 2023, per cui le quantità risultano crollate in media del 32% con punte fino al 90% in alcuni areali, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. L’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite del vino Made in Italy in valore (-1%), dopo che Coldiretti e Filiera Italia avevano evidenziato l’anomalia in riferimento all’avvio dell’istruttoria da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.
In questo contesto – conclude la Coldiretti – è importante nel Pnrr l’aumento dei fondi per l’agroalimentare destinati agli accordi nella filiera per salvare la spesa delle famiglie italiane e sostenere l’approvvigionamento alimentare del Paese. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore.
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Al via la rassegna estiva "Emozioni in Musica e Parole" dell'Associazione RiCreAzione di Mesagne, da molti anni attiva nel promuovere la bellezza e l'importanza dei libri attraverso vari generi letterari, della musica, della cultura nelle sue plurime forme di espressione.Al via la rassegna estiva "Emozioni in Musica e Parole" dell'Associazione RiCreAzione di Mesagne, da molti anni attiva nel promuovere la bellezza e l'importanza dei libri attraverso vari generi letterari, della musica, della cultura nelle sue plurime forme di espressione.
Ad aprire la stagione letteraria estiva del 2024, il prossimo venerdì 28 giugno, alle ore 20.00 nell'Atrio del Castello di Mesagne, sarà l'autore Antonio Cucciniello col suo romanzo "Pathemata Mathemata" (Pendragon editore). La trama del libro vede come protagonista un giovane genio dell'informatica che trova nella programmazione dei computer il suo altrove, un luogo dove rifugiarsi dal mondo esterno. È patologicamente introverso, non riesce ad abbracciare le persone e ama chiudersi a chiave nella sua camera piuttosto che socializzare con i compagni di classe. Ha un rapporto complicato con i genitori - come molti adolescenti - e trova nell'eccentrico professore di matematica uno sprone per mettersi continuamente alla prova. Mille sono le difficoltà che incontra lungo il suo cammino, e a volte gli sembra di sprofondare in un buco nero. Ma proprio quando pensa che non ci sia soluzione, e che il dolore sia troppo forte per essere superato, trova i giusti "codici di accesso" e capisce che non esistono limiti né porte che restano chiuse per sempre e che proprio dal dolore ha inizio il percorso verso la rinascita.L'incontro, inserito nel calendario degli eventi estivi promossi dal Comune di Mesagne, sarà moderato da Antonella Nicolella.La presentazione della serata sarà curata da Silvia Di Dio.
L'ingresso è libero e tutti sono vivamente invitati a partecipare.
Carabinieri arrestano corriere della droga
Trasportava ingenti quantità di hashish e marijuana. Arrestato per spaccio. Nella tarda serata del 24 giugno, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno arrestato in flagranza di reato un 44enne della provincia di Lecce per il delitto di traffico di sostanze stupefacenti; l’uomo, mentre percorreva a bordo della propria autovettura la S.S. 379 a velocità sostenuta, è stato bloccato dai militari. L’atteggiamento da subito assunto dal predetto, che mostrava segnali di nervosismo, ha insospettito i Carabinieri che hanno ritenuto opportuno approfondire il controllo.
Le successive operazioni di perquisizione hanno permesso di accertare che all’interno dell’autovettura condotta dall’uomo erano stati occultati:
- Kg. 31,600 di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisa in trecento panetti;
- Kg. 5,600 di sostanza stupefacente di tipo marijuana, suddivisa in cinque buste.
In considerazione dell’ingente quantitativo e delle diverse tipologie di sostanze stupefacenti rinvenute nella disponibilità dell’uomo, è apparso plausibile che le stesse fossero destinate allo spaccio.
Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato condotto presso la Casa Circondariale di Brindisi.
Tale servizio rientra nelle attività di contrasto alla criminalità diffusa, in modo particolare contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sta svolgendo in tutta la provincia.
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Dubbi sul futuro della Brindisi multiservizi
Alla luce dell’assemblea pubblica tenuta dai lavoratori e dalle lavoratrici della Brindisi Mutiservizi in data odierna, e del conseguente incontro con il Sindaco Dott. Giuseppe Marchionna tenutosi in mattina nel Palazzo di città, i timori e le perplessità circa il futuro della partecipata del Comune di Brindisi non si placano.
Anche se, così come dichiarato dal Primo Cittadino, la BMS ha ottenuto da parte dell’Agenzia delle Entrate la rateizzazione di insoluti sul DURC (Documento unico di regolarità contributiva) pagando già la prima rata,fondamentale per la conformità del documento, propedeutico per lo sblocco di pagamenti di fatture da parte del Comune verso la BMS, risulta tutt’oggi al vaglio del collegio dei revisori dei conti il piano industriale della Società in house, definito “Piano di ristrutturazione industriale e risanamento economico-finanziario 2024-2026”, necessario per la messa in sicurezza della Società che dovrà infine approdare in consiglio comunale.
Resta evidente che il futuro della partecipata si deciderà nei prossimi giorni e che per la delicatezza della posta in gioco sarà necessario un consiglio comunale monotematico, nel quale presenzieremo con i lavoratori e le lavoratrici.
Resta evidente inoltre che la perdita di esercizio 2022 e 2023 (quest’ultima pari a circa 1.975.663 euro) imporrà una difficile chiusura in pareggio dell’esercizio 2024 , in quanto, secondo il D.Lgs 175/2016 “Legge Madia”, la reiterazione di perdite di esercizio e quindi una condizione deficitaria strutturale, preclude il soccorso finanziario da parte dell’ente pubblico verso la partecipata.
Filcams Cgil, Fisascat TA BR, Uiltrasporti Uil pertanto indicono l’apertura dello stato di agitazione di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici della BMS.
Il destino di 148 lavoratori è legato all’approvazione da parte del consiglio comunale del piano industriale, ma anche alla concreta realizzazione di operazioni fattibili , atte al rilancio della società partecipata del capoluogo messapico che dovrà garantire i livelli occupazionali , puntare sulla riqualificazione del personale e incentivare il turn over creando possibilità di stabilizzazione del personale precario .
Per queste ragioni, il sindacato confederale si impegnerà e si schiererà sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per la difesa dei posti di lavoro e per tutelare la continuità di reddito.
Le Segreterie Unitarie
Filcams Cgil –Fisascat Cisl – Uiltrasporti Uil
Mesagne si prepara per affrontare la movida estiva
Con l’arrivo dell’estate la città di Mesagne si prepara ad affrontare la movida estiva. E lo fa emettendo, al momento, tre ordinanze che regolano il traffico veicolare nel centro storico e nella vicina via Tenente Ugo Granafei. In città, infatti, si attendono migliaia di turisti per le vacanze e molti si recheranno nell’antico maniero per visitare la mostra “G7: sette secoli di arte italiana”. Tante altre migliaia parteciperanno agli eventi ludici che l’Amministrazione sta programmando nel centro storico. Peccato, però, che i turisti dovranno fare i conti con il tanfo che proviene da diversi cassonetti di spazzatura collocati proprio di fronte l’ingresso dell’antico castello e un po' in generale nel centro storico. Una collocazione spaziale che stride con la città accogliente cui Mesagne si erge. Inoltre, il Comune a breve intitolerà questo slargo alla “Famiglia de Angelis”, antichi feudatari di Mesagne, e non rigenerando tale piazzetta, in cui sono presenti diversi cassonetti dei rifiuti, non faranno certo bella figura, anche se recintati con una staccionata di legno con tanto di pubblicità gratuita, delle varie attività, stampigliata sopra. Gratuita poiché i commercianti non pagano al Comune né la tassa di pubblicità né quella per l’occupazione di suolo pubblico.
Tuttavia, ritornando alle ordinanze il Comune il comandante della polizia locale, Antonio Cirarcì, ha inteso “prevedere anche per quest’anno, nel periodo estivo, limitazioni alla circolazione ed alla sosta dei veicoli nel centro storico, nel perimetro delimitato dalle vie Federico II Svevo, piazza Vittorio Emanuele II, via Manfredi Svevo, e in via Granafei, tratto villa comunale”. L’ordinanza ha validità dal 1° luglio al 1° settembre 2024, dalle ore 20 alle ore 01. Altra ordinanza riguarda piazza dei Commestibili e regolamenta la zona a traffico limitato a partire dal 1° luglio secondo il presente orario: da lunedì al sabato dalle ore 0 alle ore 8,00; dalle ore 13 alle ore 16 e dalle ore 20 alle ore 24. La domenica e i festivi dalle ore 0 alle ore 24. Infine, l’ultima ordinanza riguarda gli orari di funzionamento dei dissuasori automatici di via Castello, via degli Azzollino e via Geofilo.
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Ammaraggio forzato di un Boeing 737 con 120 persone a bordo
Sotto il coordinamento della Sala Operativa della Guardia Costiera di Brindisi, è stato predisposto uno scenario che simulava un ammaraggio forzato di un Boeing 737 con 120 persone a bordo. L'ammaraggio è stato causato da un Bird Strike durante il decollo, costringendo il velivolo a scendere nel settore “E5” del Piano di Soccorso.
Dopo aver ricevuto la chiamata di emergenza dalla Torre di Controllo, la Sala Operativa ha richiesto l’intervento immediato della Motovedetta di soccorso CP 844, dei Vigili del Fuoco per eventuali operazioni di spegnimento incendi, dei Sommozzatori e dei servizi tecnico-nautici (rimorchiatori, piloti e ormeggiatori) per il recupero dei naufraghi.
L’attività addestrativa, coordinata dalla Capitaneria di Porto di Brindisi, si è conclusa con esito positivo. Lo scenario ha visto l’impiego sinergico di tutti i soggetti istituzionali e privati coinvolti, verificando l’adeguatezza delle risposte in termini di rapidità d’intervento e chiarezza delle procedure applicate.
L’esercitazione ha permesso di testare l’efficienza del Piano di Soccorso ad Aeromobile Incidentato in mare, previsto per l’aeroporto di Brindisi. Il Capo del Compartimento Marittimo, Capitano di Vascello Luigi Amitrano, ha sottolineato l’estrema utilità di tali esercitazioni e il sinergico impiego di tutti gli attori coinvolti, al fine di garantire la salvaguardia della vita umana in mare.
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Vizzino. Varata la proposta di legge che abroga integralmente la legge sul contenimento della spesa farmaceutica
E’ stata approvata dalla III Commissione presieduta da Mauro Vizzino la proposta di legge che abroga integralmente la legge regionale 7 del 2022 sul contenimento della spesa farmaceutica. Tale legge stabiliva, tra le altre cose, la decadenza ope legis dei direttori generali della Asl e Aziende sanitarie in caso di mancato rispetto dei limiti di spesa fissati annualmente dalla giunta regionale con propria delibera. La proposta è stata votata a maggioranza, con l’astensione del commissario di Forza Italia Massimiliano Di Ciua e il voto contrario del commissario di Azione, Sergio Clemente.
La proposta, a prima firma del consigliere del Pd Caracciolo e sottoscritta da molti consiglieri di maggioranza, è stata illustrata da Pier Luigi Lopalco, che ne ha spiegato le ragioni. “A parere dei proponenti – ha argomentato - la legge 7 non raggiunge gli obiettivi sperati di riduzione della spesa ma semplicemente sposta su un capro espiatorio (i direttori generali) la responsabilità di una oggettiva impossibilità di gestire in modo corretto un sistema complesso quale quello della spesa farmaceutica”. A supporto dell’abrogazione si cita anche il fatto che la quota di sforamento risulta in linea con la media nazionale e che tale criticità non possa essere imputabile direttamente ai direttori generali in quanto “il problema del superamento del tetto di spesa risiede, in gran parte, nell’aumento del costo dei farmaci e nel mancato adeguamento dei tetti di spesa da parte del Ministero, rispetto a detto aumento”.
Lopalco ha spiegato che la questione non può essere fissare un tetto, tracciandolo in maniera lineare e in modo “ragionieristico”, ma occorre invece procedere a una “qualificazione della spesa farmaceutica” utilizzando criteri di farmaco-economia, che si traducano in “un risparmio per il sistema sanitario regionale nel suo complesso preservando il preminente diritto alla salute del cittadino”.
Contro l’abrogazione della legge 7 (della quale è stato proponente) il consigliere Fabiano Amati che ha stigmatizzato la proposta come un “condono”, una legge “salva-direttori generali”. Amati ha argomentato che con l’abrogazione tout court si cancella anche il monitoraggio della spesa farmaceutica ma soprattutto, ha sostenuto “si va contro gli indirizzi della giunta e del presidente Emiliano, che annualmente indicano in una delibera i tetti di spesa da rispettare”.
Amati, nel chiedere di un ripensamento sulla proposta, suggerendone il ritiro per un successivo confronto anche con il governo regionale, ha formulato una diversa ipotesi sulle ragioni dello sforamento della spesa, evidenziando come la ragione più rilevante non sia né l’aumento dei costi né l’aumento della produttività della Aziende, ma “la mancanza dello svolgimento di gare da parte di un centro aggregatore”. “Mancanza – ha aggiunto - che ha provocato uno scostamento – ha dettagliato – di un miliardo e 200mila euro a fronte di un fondo sanitario complessivo di circa 8 miliardi di euro”.
La proposta di Amati, fatta propria dal commissario Clemente, è stata rifiutata dai proponenti che hanno anticipato la redazione di una bozza di legge che si presti ad una “più idonea individuazione di misure atte a ottenere risparmi tramite la qualificazione della spesa farmaceutica”.
Il consigliere Michele Mazzarano, rifiutando di ritirare la pdl, ha evidenziato anche la necessità di una rivalutazione politica della pianificazione generale, “tendendo presenti le specificità territoriali”. Nel caso particolare le evidenze epidemiologiche di Taranto, che richiederebbero una valutazione in più rispetto alla ripartizione dei fondi così come calcolata.
Con il parere favorevole della Commissione, la battaglia si sposta ora in Aula.
I lavori sono proseguiti con l’audizione, richiesta dal consigliere Massimiliano Di Cuia sulla grave crisi finanziaria dell’Asp terra Jonica. A tal fine sono stati ascoltati la dirigente della sezione Inclusione sociale attiva, Caterina Binetti, e il commissario della Asp, Stefano Basile. La posizione debitoria, secondo quanto riportato dal commissario, ammonta a circa 500mila euro mentre la parte attiva, pur potendosi quantificare in circa 300mila euro, non necessariamente potrà tradursi in effettive entrate. Si punta, invece, alla valorizzazione del patrimonio immobiliare. “Con una serie di azioni la posizione debitoria potrà essere azzerata inn8/10 anni”, ha concluso Basile.
Il tema della Asp, al di là del caso singolo, rimane comunque non definito anche per sotto il profilo giuridico. Per i consiglieri Mazzarano e Di Cuia sarà necessario ascoltare i responsabili politici, il presidente Emiliano e l’assessore (attualmente non nominato) al Welfare, per capire come gestire e se ipotizzare un ruolo per le 23 Asp regionali.
Infine il consigliere Marco Galante (M5s) ha illustrato la propria richiesta di audizione sulla diffusione del gioco d’azzardo, nata nel momento in cui il governo Meloni sembrava aver “esautorato l’Osservatorio presso il ministero della Salute, che in questi anni ha monitorato il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo e l’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese e la definizione delle linee di azione e delle misure più efficaci per l’attività di prevenzione, cura e riabilitazione”. L’audizione per avere contezza dei dati aggiornati sul gioco d’azzardo in Puglia e delle criticità esistenti è stata rinviata a nuova data a causa dell’assenza del sociologo Maurizio Fiasco, esperto della Consulta Nazionale antiusura e componente dell’Osservatorio.
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Donna aggredita in casa ricoverata in gravi condizioni
Versa in gravi condizioni una donna 39enne di Latiano che ieri sera è stata soccorsa nella sua abitazione dai militari dell'Arma e dai soccorritori del 118 a seguito di una aggressione domestica. L'allarme è stato lanciato dai vicini di casa che avevano udito all'interno dell'abitazione della donna dei rumori sospetti. I militari stanno ascoltando in caserma un uomo. La donna, ricoverata nel reparto di terapia intensiva, è in prognosi riservata.
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10eLotto: vinti 20mila euro
Festa grande a Peschici, in provincia di Foggia, grazie al 10eLotto. Nel concorso di martedì 25 giugno, come riporta Agipronews, vinti 20mila grazie a un “9” in un'estrazione istantanea. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 24,8 milioni di euro, per un totale di 1,9 miliardi di euro da inizio anno.
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