Redazione

Venerdì 5 aprile alle ore 17.30 nella sala Conferenze del Castello di Mesagne, in Via Castello, si svolgerà un Convegno che indagherà sulla “Dipendenza tecnologica tra gli Adolescenti” cogliendone rischi ed opportunità.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Antonio Matarrelli e del delegato alla Cultura Marco Calò, interverranno sul tema: Alessandro Rubino, psicologo psicosomatista; Elvira D’Alò, pedagogista clinico; Antonella Mastro, pedagogista clinico.

Gli interventi saranno moderati da Silvia Di Dio, giornalista.

“Aveva 12 anni da poco compiuti il bambino colpito a morte la scorsa settimana in una scuola a nord di Helsinki.

A premere il grilletto è un altro bambino, anche lui dodicenne. Altri due studenti, coetanei, sono feriti gravi in ospedale. La Finlandia è sotto shock, dopo la sparatoria avvenuta questa mattina in un istituto scolastico a Vantaa, nei sobborghi della capitale.

    Il Paese è sgomento per la giovane età delle vittime e per quella del killer, che avrebbe preso l'arma ad un parente stretto. Per questo motivo non sarà trattenuto in custodia ma consegnato ai servizi sociali dopo l'interrogatorio. In attesa che la polizia finlandese sveli qualche particolare di questa sconcertante vicenda, in primis il movente.” (ANSA)

Questa notizia ha trovato poco spazio nelle cronache dei nostri  notiziari forse perché interroga, soprattutto gli  adulti, su problematiche troppo scottanti e di cui nessuno può ritenersi estraneo. Sicuramente c’è da interrogarsi sull’uso e la relativa influenza della tecnologia nella vita adolescenziale e su quanto il mondo adulto sia un buon esempio su un suo eventuale abuso.

L’adolescenza è un periodo fondamentale nella formazione dell’individuo. La transizione psicologica e neuro-biologica che caratterizza questa fase darà poi forma al cervello adulto. Durante questo periodo il cervello si modella, si definiscono le reti di connessione neurale che consentono all’individuo di acquisire competenze cognitive, emotive, relazionali e affettive, che rimarranno stabili per il resto della vita. La salute mentale è tra i capisaldi del benessere individuale.

Le malattie psichiche hanno importanti ripercussioni sul funzionamento individuale e sulla qualità di vita non solo della persona che ne è afflitta ma anche della società. Gli adolescenti sono particolarmente esposti ai fattori che possono favorire l’esordio e il mantenimento di tali patologie. Oltre ai fattori ben noti (droghe, stress, maltrattamenti e violenza, abusi), anche la tecnologia gioca un ruolo importante. Oggi, in Italia, circa 8 milioni e 200mila giovani tra i 12 e i 25 anni crescono in un mondo in cui al centro c’è la tecnologia digitale e per tale motivo sono definiti “nativi digitali”. Quasi il 95% tra 14 e 19 anni utilizza internet. 300mila giovani tra 12 e 25 anni soffrono di dipendenza da internet (dati Istat). Circa il 10% si dichiara insoddisfatto della vita, delle relazioni sociali (comprese quelle familiari) e della salute, e vivono difficoltà emotive, con prevalenza di forme depressive o ansiose. Una percentuale compresa tra l’1 e il 4% accusa problemi derivati dall’utilizzo della tecnologia. Gli adolescenti sviluppano dipendenza tre volte più degli adulti.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’utilizzo eccessivo di smartphone, gaming, internet e social network provoca effetti sullo sviluppo cerebrale. In particolare, negli adolescenti con dipendenza marcata da smartphone sono state osservate modificazioni della materia bianca (prevalentemente dei fasci di connessione cortico-subcorticali) simili, almeno in parte, a quelle riscontrate in soggetti con dipendenza da internet. Alcuni studi hanno segnalato ad esempio, un peggioramento sintomatologico nei bambini e negli adolescenti affetti da Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) e rischi elevati per soggetti con forme di autismo ad alto funzionamento (sindrome di Asperger).

L’utilizzo eccessivo degli strumenti tecnologici può portare alla perdita del contatto con la vita scolastica e di relazione, può costituire una soluzione inconsapevole alle difficoltà della vita reale, può riempire il vuoto che deriva dalle difficoltà di interagire con gli altri creando un falso equilibrio che sfocia in forti crisi nel momento in cui lo si interrompe. L’adolescente rischia così di isolarsi e di perdere una fase fondamentale della propria vita, un periodo di straordinaria ricchezza e potenzialità.

La tecnologia modifica i concetti di tempo e spazio, accelera i ritmi di vita e allo stesso tempo riduce le distanze; porta allo sviluppo di capacità cognitive differenti, implementa alcune forme di apprendimento e di memoria, alcune competenze cognitive a discapito di altre, e modo di allerta differenti. Se utilizzata prima del sonno, altera il ritmo sonno-veglia ovvero la parte della giornata più importante perché si è soli con sé stessi, si riflette e si riprendono le forze.

In altre parole, sotto l’effetto della tecnologia non si sa più come svolgere una determinata azione, ma si sa come chiedere a uno strumento di svolgerla per noi; si avverte la necessità di una maggiore flessibilità e rapidità; l’attenzione si amplifica a discapito della performance;si vive uno stato di allerta che porta a controllare il telefono più volte anche in assenza di reali segnali; occorre più tempo per completare un compito; si demanda al cellullare o a internet la conservazione di un numero sempre maggiore di informazioni (ad esempio i numeri di telefono, dove abbiamo parcheggiato, dove abbiamo lasciato le chiavi della macchina ecc…) mentre la mente crea mappe differenti che ci servono per recuperarle.

Diversi studi hanno analizzato gli effetti cognitivi dell’esposizione al gaming e hanno mostrato che i videogame migliorano l’attenzione visiva e la coordinazione, ma inducono a comportamenti impulsivi e aggressivi, che portano a confondere la realtà   con la simulazione di azioni e relative conseguenze.

La presenza ubiquitaria della tecnologia provoca quella che potremmo definire sovra-stimolazione sensoriale.

Proprio per riflettere su questi temi Venerdì 5 APRILE 2024 alle ore 17.30 si terrà a MESAGNE un interessante convegno su:

“LA DIPENDENZA TECNOLOGICA TRA GLI ADOLESCENTI : RISCHI ED OPPORTUNITA’”,  presso la sala conferenze del Castello di Mesagne.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco del Comune di Mesagne Tony Matarrelli e del delegato alla cultura Marco Calò   interverranno:

Alessandro Rubino, psicologo psicosomatista

 Elvira D'Alò, pedagogista clinico

 Antonella Mastro, pedagogista clinico

 Modera Silvia Di Dio, giornalista.

L’incontro rappresenta un’occasione straordinaria  per riflettere su temi psico-pedagogici e sociali dei quali, sia il mondo della scuola sia quello delle famiglie, devono necessariamente interessarsi per il futuro delle giovani generazioni.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Francavilla Fontana (BR). Deve scontare 9 mesi di reclusione per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, arrestato.

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana hanno eseguito un ordine di esecuzione di espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi nei confronti di un 59enne del luogo. L’uomo deve scontare la pena di 9 mesi di reclusione, per i reati di oltraggio e minaccia continuata a pubblico ufficiale, commessi a Francavilla Fontana 25 ottobre 2013, quando in seguito a un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto aveva minacciato e offeso i militari operanti intervenuti per i rilievi. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto in regime di detenzione domiciliare presso la sua abitazione.

L'ASL BRINDISI ASSUME LE CATEGORIE PROTETTE: FIALS PORTA A CASA UN GRANDE RISULTATO

Appena pubblicati nell’ASL di Brindisi i bandi di concorso e di mobilità per l’assunzione di personale appartenente alle categorie protette di cui alla legge 68/99.

Grande soddisfazione della FIALS che da tempo aveva denunciato la scopertura e l’inerzia delle diverse direzioni strategiche che negli ultimi due anni si sono susseguite nell’Asl di Brindisi.

Grazie anche alla segnalazione che la FIALS ha trasmesso alla Funzione Pubblica e a tutti gli organi competenti della Regione Puglia, unitamente al Garante regionale per i diritti delle persone disabili ed al neo eletto aziendale responsabile dei processi di inserimento in ambiente di lavoro delle persone con disabilità.

“L’attenzione all’inclusione di tutti i lavoratori – afferma Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS - in particolare gli appartenenti alle categorie protette, dimostra la sensibilità che il nostro Sindacato ha verso adempimenti a cui l’asl di Brindisi deve essere compliante, nel rispetto della trasparenza degli atti e delle procedure amministrative”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Doppia vincita a Lecce grazie al 10eLotto. Nel concorso di martedì 2 aprile, come riporta Agipronews, da segnalare due vincite da 50mila euro ciascuna, arrivate entrambe grazie a un “9 Oro” in un'estrazione frequente. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 22,9 milioni di euro, per un totale di oltre un miliardo da inizio anno.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Il Primitivo di Manduria Doc

celebra il suo cinquantesimo anniversario al Vinitaly

Novella Pastorelli: “La costante sinergia tre le filiere produttive è stata fondamentale per raggiungere il traguardo dei 50 anni che oggi celebriamo”

Il Primitivo di Manduria festeggia 50 anni in Doc e il Consorzio di Tutela si prepara a festeggiare questa straordinaria ricorrenza alla 56ª edizione del Vinitaly, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile, con uno stand innovativo e tante degustazioni e approfondimenti, il tutto per offrire agli enoappassionati un'esperienza unica e indimenticabile.

Nello stand C4 Padiglione 11, si proporranno assaggi e degustazioni riservati a un pubblico di operatori B2B, giornalisti ed esperti di settore. Una ricca selezione di oltre 40 etichette porterà i visitatori in un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria Dop, testimoni di una straordinaria area vinicola.

Molti saranno i focus di approfondimento, ad iniziare da  lunedì 15 aprile 2024, dalle 15:00 alle 16:00, con una straordinaria degustazione presso la Sala Convegni – Enoteca Puglia dal titolo "50 anni in Doc - Mezzo Secolo di Eccellenza, tra storia e degustazione". I sommelier del Consorzio di Tutela guideranno una verticale di cinque annate diverse di Primitivo di Manduria DOC, offrendo agli ospiti l'opportunità di esplorare l'evoluzione del vino. L’ingresso è gratuito fino alla disponibilità di posti. Per partecipare è necessario prenotarsi all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o rivolgersi direttamente allo stand C4 in fiera.

A seguire altre degustazioni guidate presso lo stand del Consorzio di Tutela previste per martedì 16 aprile: due sessioni saranno curate da Vinoway (prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e condotte dal grande sommelier Eros Teboni (dalle 11:00 alle 12:00; dalle 12:30 alle 13:30).

Il Primitivo di Manduria sarà inoltre partner di "Benvenuti in Puglia", in un evento esterno in programma per lunedì 15 aprile 2024 presso la straordinaria Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, a pochi passi da Piazza delle Erbe, nel cuore pulsante di Verona. Durante questa occasione, il Consorzio sarà protagonista di un importante momento degustativo di eccellenti etichette.

“Cinquant'anni fa, il 30 ottobre 1974, il Ministero dell’Agricoltura riconobbe la Denominazione di Origine Controllata del Primitivo di Manduria, decreto poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 marzo 1975.   – spiega Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - Questo riconoscimento normativo traccia l’inizio di un percorso lungo 50 anni durante il quale la nostra denominazione ha assunto un ruolo determinante nel panorama enoico pugliese, italiano e mondiale”.

"Il Primitivo di Manduria si distingue per la straordinaria complessità aromatica, data in particolare dai vecchi impianti ad alberello. - conclude Pastorelli -  Ma oltre al territorio e al vitigno ci sono i nostri viticoltori e le nostre aziende che negli ultimi anni hanno contribuito a rendere grande la nostra denominazione nel mondo attraverso un lavoro certosino che inizia in vigna e finisce in cantina. La costante sinergia tre le filiere produttive è stata fondamentale per raggiungere il traguardo dei 50 anni che oggi celebriamo. I nostri viticoltori, veri custodi della relazione tra il vitigno e il terroir, coltivano uve di alta qualità anche in piccole ma efficienti cantine. Grazie alla loro esperienza e all'uso sapiente della tecnologia, trasformano il frutto del loro lavoro in un vino eccellente, portando il nostro messaggio nel mondo attraverso ogni bottiglia."

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

I Carabinieri eseguono controlli sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro. Denunciate tre persone. Nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, mirati a vigilare sul rispetto delle norme in materia di diritti dei lavoratori, di salute e sicurezza sull’ambiente di lavoro, i Carabinieri della Stazione di Carovigno, unitamente al Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brindisi e al Nucleo Carabinieri Forestali di Ostuni, hanno eseguito dei controlli nei confronti di alcune imprese all’esito dei quali hanno denunciato in stato di libertà:

-       un esercente del luogo per aver commesso le violazioni di mancata sorveglianza sanitaria e di mancata formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché di mancanza del documento dei rischi aziendali e di esercizio di attività abusiva, in conseguenza delle quali è stata immediatamente sospesa l’attività;

-       il titolare di una impresa del posto e il relativo responsabile del luogo di lavoro, per aver commesso le violazioni di mancata formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, di mancanza del documento dei rischi aziendali, di mancanza di protezioni lungo le scale, di mancato aggiornamento e adeguamento dei requisiti del Piano Operativo di Sicurezza, nonché di mancato coordinamento delle imprese esecutrici.

A seguito delle violazioni contestate, il personale operante ha applicato ammende, di circa 50.000,00 euro, e sanzioni amministrative, di circa 17.000,00 euro.

Analoghe verifiche, da parte dei Carabinieri di questa Provincia e dei Nuclei competenti nella specifica materia, proseguiranno al fine di assicurare l’auspicata cornice di sicurezza sui posti di lavoro dei cittadini-lavoratori.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

All’Evoo School a Roma si studia l’olio extravergine di oliva frutto degli ulivi monumentali della Puglia, con identità tracciata dal campo alla bottiglia, con 355mila esemplari già censiti con la carta d’identità, per tutelare un patrimonio inestimabile della più grande fabbrica green del Sud Italia. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione della sedute d’assaggio organizzate dalla Fondazione Evoo School a Roma per l’iscrizione all’albo di nuovi assaggiatori di olio, che hanno visto protagonisti gli oli extravergine di oliva pugliesi di ulivi monumentali.

Gli Evo da ulivi monumentali della Puglia sono al centro della sperimentazione digitale dell’App Ulìa, l'applicazione mobile per la tracciabilità dell'olio extravergine di oliva prodotto da olivi monumentali della Regione Puglia che ha coinvolto. tra le altre. le aziende agricole Tenuta Chianchizza e Annese di Monopoli. Uno scenario produttivo nel quale 9 famiglie su 10 in Italia consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative grazie alla fondazione della prima Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva Evoo School Italia, promossa da Unaprol, Coldiretti e Campagna Amica. L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

E’ una opportunità per conoscere e apprezzare prodotti di altissimo pregio ma anche per imparare a difendere il carrello della spesa delle famiglie –aggiunge la Coldiretti Puglia - scegliendo Made in Italy, diffidando dei prezzi troppo bassi, guardando con più attenzione le etichette e acquistando extravergini in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o rivolgendosi direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove prima di comprarlo è possibile assaggiare l’olio extravergine e riconoscerne le caratteristiche positive.

Gli ulivi plurisecolari sono custodi non solo di storia ma anche, probabilmente, di elementi che potrebbero aiutare ad affrontare nel migliore dei modi il cambiamento climatico, afferma Coldiretti Puglia nel sottolineare che per questo motivo è assolutamente necessario lavorare per recuperare e rendere produttive il maggior numero possibile di queste piante.

Nella  Piana degli Ulivi Monumentali è altissima la concentrazione di ulivi monumentali con ben 250mila esemplari di pregio straordinario. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un’età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti Puglia - molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e trattamento.

La civiltà romana fu quella che più d’ogni altra contribuì alla diffusione dell’olivo e al perfezionamento – dice Coldiretti  - delle relative tecniche di coltivazione e di estrazione. L’olio divenne una delle principali ricchezze dei Romani che conoscevano talmente bene il prodotto da mettere a punto tecniche e strumenti rimasti quasi invariati fino al XIX secolo e, per primi, classificarono gli oli in base alle loro caratteristiche organolettiche. Marco Porzio Catone (234-149 a.C.) e Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) scrissero i primi “disciplinari di produzione” olivicoli, delineando i fondamenti teorici e tecnici che ancora oggi sono alla base delle produzioni di oli d’oliva di qualità con una gamma inimitabile di sentori, profumi, sfumature sensoriali e gradi di intensità.

Una cultura conservata nei secoli in Puglia – sottolinea Coldiretti regionale – la regione che da sola detiene un patrimonio di 60 milioni di ulivi, tra cui ci sono migliaia di esemplari monumentali e addirittura planetari. Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - dalle oscillazioni produttive e dall’emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari.

Per provare ad invertire la rotta, Coldiretti e Unaprol sono impegnati nel recupero e nella manutenzione degli uliveti di alcuni tra i più importanti parchi archeologici italiani e nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese, perché dallo studio di piante plurisecolari si potrà arrivare ad individuare caratteri utili per la resilienza al cambiamento climatico, per il comportamento produttivo, per la versatilità nei confronti delle esigenze di intensificazione sostenibile della coltivazione dell’ulivo e per migliorare le caratteristiche salutistiche dei prodotti.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Olympia Rutigliano: Pavone 31, Palumbo 3, Sorino 19, Annese, Ciavarelli A. Stano, Ciavarelli N., Signorile 2, Maiellaro 9, Palmitessa 7. Allenatore: M. Morè.

Mens Sana Mesagne: Potì 15, Delle Grottaglie, Ciccarese 16, Rollo 10, Campana, Zofra 2, De Vincentis 13, Malvindi 5, Panico 6, Moro 7. Allenatore: Fabio Mellone.

Parziali: 12-10 20-21 23-19 16-23

Arbitri: Laveneziana e Bianco.

Salvezza doveva essere e salvezza è stata per la Mens Sana Mesagne. Con un turno in anticipo, i mensanini espugnano il tensostatico di Rutigliano e si assicurano la partecipazione al prossimo campionato di Divisione regionale 1. Partita non spettacolare quella messa in campo dalle due squadre, carica di tensione per la posta in palio, anche se corretta, ma costellata da tantissimi errori. Ha vinto chi ha sbagliato di meno e nel finale ha avuto più energia per arrivare al traguardo. Coach Morè recupera gli infortunati, ma deve fare a meno di Laudadio e manda in campo Pavone, Palumbo, Sorino, Signorile e Palmitessa. Nel Mesagne finalmente si rivede in panchina Angelo Capodieci e coach Mellone schiera Potì, Ciccarese, Rollo, De Vincentis e Malvindi. Per i primi tre minuti di gioco non c’è l’ombra di un solo canestro, errori in continuazione e facili occasioni sbagliate per entrambe le squadre. Sorino apre le marcature con quattro punti consecutivi, poi la tripla di Pavone fa 7-0 e Mellone deve subito chiamare un time out. Al rientro De Vincentis accorcia le distanze, ma Pavone (31), in assoluto il migliore in campo, continua a imperversare nella zona pitturata. La tripla di Moro, in campo al posto di Rollo, chiude il primo quarto con il Rutigliano in vantaggio 12-10. Nel secondo periodo la partita va avanti in equilibrio. Ancora un canestro di Moro porta in vantaggio gli ospiti (14-16), poi Palmitessa con una tripla e il solito Pavone tentano un allungo  (32-24), ma Ciccarese e la tripla di Potì mandano le squadre al riposo lungo con l’Olympia in vantaggio di un solo punto 32-31. Al rientro in campo un parziale di 2-7 (34-38) porta ancora i viaggianti in vantaggio. De Vincentis, Rollo e un’altra tripla di capitan Potì provano un allungo del Mesagne (36-43), ma una pronta reazione del Rutigliano con un parziale di 8-0 e con Pavone in gran spolvero, riportano i padroni di casa in vantaggio (44-43). Adesso i vantaggi si alternano tra le due squadre, ma sul finire del tempino i canestri di Sorino e Pavone riportano il Rutigliano in vantaggio 55-50. Nell’ultimo quarto i padroni di casa sembrano aver trovato la via giusta, Signorile e Pavone trascinano l’Olympia a +9 (59-50), ma la difesa a zona messa in campo da Mellone regala i primi frutti. Gli attacchi dei padroni di casa diventano insufficienti e la Mens Sana, nell’altra metà campo,  realizza con maggiore facilità. Tre triple di Ciccarese, Potì e Malvindi recuperano lo scarto e rimettono il naso in avanti dei mensanini. Negli ultimi tre minuti i piccoli vantaggi si alternano tra le due formazioni, Sorino fa il 68-65, ma Pavone, quaranta minuti in campo come Potì, ha terminato la benzina e non riesce più a trovare la via del canestro nei minuti finali. Ciccarese e Potì dalla lunetta chiudono la contesa regalando la meritata salvezza alla Mens Sana Mesagne. “E’ stato un risultato importante – dice coach Mellone, siamo contenti di avere raggiunto questo finale in più su un campo difficile. E’ stata una stagione molto travagliata, costellata dalla partenza di Angelo Capodieci, poi durante il campionato abbiamo perso Colucci, Rizzo e Piliego, ma nonostante questo siamo risusciti a raggiungere l’obiettivo fissato ad inizio stagione. Un ringraziamento particolare va a capitan Potì, rimessosi in gioco dopo qualche anno di pausa, poi a Ciccarese e Rollo, a coach Capodieci che nonostante la sua assenza mi è stato sempre vicino con buoni consigli, ma sono stati eccezionali i nostri ragazzi che hanno dimostrato come stare tranquillamente in campo in un campionato senior. L’età media della squadra che ha concluso la stagione è poco più di venti anni e questo ci fa ancora più piacere. Adesso ci buttiamo a capofitto nei campionati giovanili e nei tornei estivi. L’Under 19 si è già assicurata le finali regionali dopo la vittoria dello scorso campionato, mentre tutte le atre leve sono pronte a giocarsi le fasi “Gold”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Commando di banditi in azione in una struttura recettiva di Fasano. I malviventi hanno agito la scorsa notte armati di pistola e coltelli si sono fatti consegnare l'incasso dai dipendenti presenti. Sono fuggiti a bordo di un'auto posteggiata fuori dalla struttura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che indagano anche su un'altra rapina perpetrata la sera di Pasqua sempre a Fasano. 

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Indagine “The Wolf”: Libera contro le mafie è parte civile e invita la cittadinanza a seguire il processo Il Coordinamento provinciale e regionale dell’associazione domani sarà di nuovo presente nell’Aula Bunker del Tribunale di Lecce e lancia un appello alla comunità Libera si è costituita parte civile nel processo nato dall’indagine “The Wolf” per riportare l’aƩenzione della società civile sulle dinamiche criminali in atto e per chiedere un rinnovato impegno della cittadinanza e delle isttuzioni nella promozione e nel consolidamento in maniera congiunta dei percorsi di cambiamento sociale in tutto il territorio.

È un momento in cui si avverte la sensazione di una preoccupante soƩovalutazione, da parte della politca e delle isttuzioni locali, nel doveroso impegno della lotta contro le mafie. Si corre il rischio che il prepotere mafioso a diversi livelli interpreta alcune assenze o alcune distrazioni come segnale univoco di permeabilità del territorio salentno a facili insediament per vecchie e nuove organizzazioni criminali locali o di importazione. Dal settembre 2023 la PM Ruggiero e la GIP Maria Francesca Mariano hanno ricevuto varie minacce proprio per i ruoli che ricoprono in questo procedimento contro la criminalità organizzata. Non accadeva da tempo che la mafia minacciasse apertamente e ripetutamente delle magistrate, a riprova del fatto che non ci si trova di fronte a una criminalità mafiosa silente ma ad una nuova strategia che intende, con le sue azioni, ridurre in silenzio un intero territorio. Infaƫ lo scorso 6 marzo davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare Alcide Maritati e al Pubblico Ministero Carmen Ruggiero della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nessuna delle tredici persone offese dai reato contestato si è presentata nell’Aula Bunker né si è cosstuita parte civile, ma non era presente nemmeno alcuna isttuzione del territorio in cui il clan Lamendola-Cantanna, secondo quanto emerge dalle indagini preliminari, avrebbe portato, proprio con il metodo mafioso, paura e omertà.

Si tratta di diversi Comuni della Provincia di Brindisi, in particolar modo San Vito Dei Normanni, ma il clan era presente anche nel Barese e nel Foggiano. Il clan Lamendola-Cantanna è accusato di far parte della frangia mesagnese della SCU a cui era affiliato Carlo Cantanna, già condannato per associazione mafiosa e nonno di chi viene ritenuto dagli inquirenti il capoclan, Gianluca Lamendola. A Cantanna è stata confiscata Masseria Canali a Mesagne, oggi resƟtuita alla colleƫvità e sede della Coop. Soc. “Terre di Puglia – Libera Terra”. Libera ha voluto manifestare la propria solidarietà alla Magistratura e alle forze dell’ordine per il loro continuo lavoro di indagine e di contrasto nei confronƟ della criminalità organizzata. In tal modo ribadisce, ancora una volta, a nome dei tanti cittadini onesti, attenti e corresponsabili, che tuƫ i sodalizi mafiosi della Puglia, ivi compresi quelli che operano nella Provincia di Brindisi, cosstuiscono un pericolo per tuƩa la colleƫvità, perché con le loro azioni criminose falsano le regole della convivenza civile, ledono la libertà dei ciƩadini ed intaccano l’efficacia delle azioni che Libera realizza da molƟ anni in tuƩo il territorio regionale insieme a un’ampia rete della società civile. Per questo moƟvo Il GUP Alcide Maritati ha accolto la richiesta di Libera e l’associazione sarà presente domani alla seconda udienza preliminare. Questo non è il momento di tacere o di delegare il contrasto alle mafie a chi si occupa dell’azione repressiva, serve che ognuno faccia la propria parte per agire colleƫvamente alla radice del problema. C’è bisogno di comunità coese, aƩente al territorio e aƫve. Pertanto Libera invita tuƩa la cittadinanza, scuole, associazioni e cooperaƟve sociali, sindacaƟ e parrocchie a tenere alta l’aƩenzione seguendo il processo, il quale permeƩe di comprendere quanto sta accadendo nel territorio e di rilanciare l’impegno colleƫvo per una società più giusta e libera da mafie e corruzione.