Redazione

Si terrà mercoledì 20 settembre alle ore 16,00 presso l’aula consiliare del Comune di Mesagne, la riunione della commissione consiliare speciale “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, istituita con delibera di consiglio comunale – la n.4 del 17 gennaio 2022. La riunione, convocata dalla Presidente della Commissione Avv. Rosanna Saracino, avrà lo scopo di fare  il punto della situazione sui progetti finanziati dal PNRR e di valutare le conseguenze che il taglio di 16 miliardi effettuato dal governo avrà sui progetti del comune di Mesagne già finanziati con il PNRR. “Ho ritenuto opportuno convocare la commissione consiliare speciale “PNRR” in seguito alla revisione del piano varata ad agosto dal Governo Meloni – ha dichiarato la Presidente Rosanna Saracino -, revisione che purtroppo ha determinato un clima di incertezza per i Comuni e che, nella migliore delle ipotesi, sarà causa di ritardi nella realizzazione di progetti già finanziati e ora stralciati dal PNRR senza che vi sia certezza sulle fonti alternative di finanziamento, come si evidenzia nella relazione del servizio studi del Parlamento, dove si legge: «Si sottolinea come il rapporto del governo non specifichi quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr». Per diversi progetti appartenenti a rilevanti linee di intervento del PNRR, come il potenziamento di servizi e delle infrastrutture sociali di comunità, la rigenerazione urbana, la riduzione dell’emarginazione e del degrado sociale, la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni siamo in attesa di capire come saranno rifinanziati. Al fine di fare un approfondimento specifico sui singoli progetti e sull’ammontare delle risorse da rideterminare abbiamo fissato una riunione della commissione alla quale parteciperanno il Sindaco e l’Assessore ai lavori pubblici con delega al PNRR”.

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Una nuova viabilità, che dimezzerà il traffico in una zona in grande espansione abitativa e commerciale di Fasano. Questo grazie alla nuova bretella stradale che collega via Valerio Gentile a via Roma, inaugurata oggi, lunedì 18 settembre dal sindaco Francesco Zaccaria e dall'assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Cisternino.

La prima strada del nuovo piano regolatore generale approvato nel 2001, è un'arteria fondamentale per decongestionare il traffico cittadino e in particolare in via Roma, via Nazionale dei Trulli, via dell'Artigianato, via Santa Margherita.

La pista ciclabile, insieme ad una adeguata illuminazione e agli attraversamenti pedonali in rialzo, favorirà una mobilità che integra sicurezza, rispetto dell'ambiente e propone l'uso di mezzi alternativi all'auto con indubbi vantaggi per la viabilità di tutto il territorio.

La nuova strada, inoltre, completerà un’idea di viabilità più moderna e sostenibile, iniziato con un'altra importante opra realizzata nel 2019, la messa in sicurezza di via Attoma e la rotatoria che la collega a via Valerio Gentile.

Nei prossimi anni la nuova strada arriverà fino al Palazzetto dello Sport, e terminerà in Corso Garibaldi, così da creare un’ottima alternativa la transito veicolare nel centro cittadino, oltre a diventare un grande circuito ciclo pedonale per cittadini e turisti. 

 «Oggi abbiamo inaugurato la nuova strada – commenta il sindaco Zaccaria - che permetterà di andare dalle colline al mare, e viceversa, senza passare per il centro città. È un viale anche per chi entra a Fasano da Montalbano, Pozzo, Speziale e Pezze e non deve andare in centro: ora potrà arrivare a destinazione senza attraversare né via Roma né via Nazionale dei Trulli. È una svolta per il decongestionamento del traffico, un sensibile miglioramento per la viabilità della nostra città: la doppia carreggiata è un presidio di sicurezza, le due ciclabili in sede un esplicito invito ai residenti a lasciare le auto e vivere il quartiere in modo salutare, economico ed ecologico. Il viale proseguirà verso il Palazzetto dello Sport, appena inaugurato: venerdì abbiamo depositato il progetto esecutivo del prolungamento del viale e del grande parcheggio a servizio del Palazzetto. La nuova Fasano prende forma sotto i vostri occhi. Ringrazio gli assessori Cisternino e Pagnelli e il servizio Lavori Pubblici guidato da Rosa Belfiore, per il costante sostegno che ha reso possibile la realizzazione di questa importante opera».

«La nuova strada, snodo fondamentale per il territorio e attesa dal lontano 2001 – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Cisternino -, collegando via Gentile a via Roma, alleggerirà il traffico in via Nazionale dei Trulli, via dell'Artigianato e via Santa Margherita.  Un’altra opera pubblica lungamente attesa che trova compimento. Ora sarà possibile attraversare il paese senza passare dal centro, percorrendo una zona che in questi anni si è già arricchita di nuove abitazioni e dunque con un notevole beneficio in termini di viabilità e servizi oltre che di tempo per i tanti studenti che si recano negli istituti scolastici di secondo grado».

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Aeroporto di Brindisi sotto shock: il taglio dei voli provoca la rabbia della Fenailp e degli imprenditori locali. L'aeroporto di Brindisi è stato scosso da una decisione che ha suscitato l'indignazione delle Associazioni e dei titolari di aziende locali: il taglio dei voli nel sistema aereoportuale. Questo drastico taglio nei collegamenti aerei mette in pericolo non solo la comodità dei viaggiatori, ma anche gli investimenti cruciali per la crescita economica della regione.

Gli imprenditori locali, che dipendono fortemente da un adeguato trasporto aereo, hanno dichiarato che è giunto il momento di farsi sentire. Non intendono più subire i ricatti delle compagnie aeree, che sembrano tagliare i voli senza tener conto delle esigenze della comunità e del tessuto imprenditoriale locale.

"I tagli ai voli non possono essere presi alla leggera. Stiamo parlando del futuro delle nostre aziende e degli investimenti che abbiamo fatto in questa regione" afferma Cosimo Lubes, Vice Presidente Nazionale Fenailp "Senza un trasporto adeguato, siamo a rischio di perdere non solo clienti ma anche opportunità di sviluppo e crescita".

Oltre al danno economico diretto causato dai tagli dei voli, c'è una preoccupazione diffusa riguardo al futuro programma di destagionalizzazione. Molti sindaci e imprenditori della regione si sono impegnati ad attuare questa importante strategia, vista come un passo fondamentale verso la sostenibilità a lungo termine del settore turistico.

Il programma di destagionalizzazione mira a diffondere l'arrivo dei turisti durante tutto l'anno, riducendo la dipendenza da un'unica stagione turistica. Tuttavia, senza una connettività aerea affidabile, questo obiettivo rischia di rimanere un sogno irrealizzabile.

Di fronte a questa situazione critica, la Fenailp insieme alle Associazioni e gli imprenditori chiedono un dialogo aperto e costruttivo con le compagnie aeree al fine di trovare soluzioni che garantiscano una connettività adeguata per Brindisi e provincia. La comunità imprenditoriale è pronta a collaborare con le autorità aeroportuali e le compagnie aeree per garantire il mantenimento dei collegamenti vitali per la regione.

In conclusione, il taglio dei voli ha scatenato una reazione di rabbia e preoccupazione tra le Associazioni e gli imprenditori locali. La situazione attuale mette in pericolo gli investimenti e il programma di destagionalizzazione, minacciando la sostenibilità del settore turistico nella regione. È ora urgente un dialogo costruttivo per trovare soluzioni e garantire un futuro prospero per Brindisi e le sue imprese.aeroporto_del_salento_brindisi_2.jpg

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Tartufo nuovo oro di Puglia: 7 aree e 58 località vocate, un potenziale enorme. Esito e dati del workshop con esperti e ricercatori tenutosi presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Le zone più vocate si trovano tra Monti Dauni, Gargano, Murge, Valle d’Itria, Arco Jonico e Salento. Peppe Zullo: “In cucina, e non solo, il tartufo come nuova chiave per svelare il tesoro della Puglia”. Gennaro Sicolo (Cia Puglia): “La ricerca è fondamentale, avviare percorso di sinergia e concertazione”. Giuliano Borgia (Ass. Pugliese Tartufo): “Ricca vocazione della Puglia, enorme indotto da sviluppare”.tartufo_sui_Monti_Dauni_1.JPG

Sette ricchissime aree tartufigene dal nord al sud della Puglia, ben 58 località pugliesi in cui insistono insediamenti naturali e aree tartuficole coltivate, un’intera economia, quella della tartuficoltura, da poter sviluppare, con un potenziale per certi aspetti sorprendente e di certo ancora sottoutilizzato: sono questi alcuni dei temi e dei dati emersi dal workshop sugli “Elementi per una tartuficoltura razionale”, che si è tenuto il 15 settembre a Bari, nella sala conferenze dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. In realtà, si può ben dire che questo appuntamento si sia caratterizzato come il primo di una serie di workshop attraverso i quali lanciare in modo strutturato e definitivo una nuova economia colturale. “La Puglia ha una straordinaria vocazione naturale alla tartuficoltura”, conferma Giuliano Borgia, vicepresidente dell’ARPT Associazione Regionale Pugliese Tartufo. “Occorre, però, che quella dei tartufi sia considerata una coltura vera e propria, regolata e promossa con normative e misure regionali specifiche, non solo qualcosa che ha a che fare col rimboschimento”, aggiunge Borgia, che è il primo imprenditore pugliese ad aver creato un’azienda tartuficola con filiera completa, dalla coltivazione al prodotto trasformato. “C’è un enorme indotto ancora da sviluppare”, spiega Borgia, “e comprende anche il turismo, i tour tra boschi, pinete e tartufaie”.tartufo_in_Puglia.jpg

“CIA Agricoltori Italiani di Puglia crede moltissimo nello sviluppo di questa vocazione dal potenziale davvero notevole”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’organizzazione che unisce e tutela gli agricoltori. “La ricerca, come ha messo bene in evidenza il workshop, è fondamentale”, aggiunge Sicolo, “ed è uno degli strumenti che potranno essere attivati in un percorso di concertazione e sinergia tra organizzazioni agricole, università, realtà associative e Regione Puglia”. Il workshop organizzato da CIA Puglia, ARPT e FODAF Puglia, col patrocinio e la collaborazione della Regione Puglia, è stato aperto dai saluti di Oronzo Antonio Milillo (presidente Fodaf Puglia), Carlo Sacco (presidente ARPT) e Gennaro Sicolo. Per la Regione Puglia, è intervenuto il direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone. Di assoluto livello scientifico gli interventi dei professori ed esperti Gian Luigi Rana e Gianluigi Gregori. In Puglia, le 7 aree tartufigene, da nord a sud, sono state individuate in: Monti della Daunia, Gargano, Murge Nord-Ovest, Murge Sud-Est, Valle d’Itria, Arco Jonico, Salento. Proprio nel Salento e dove più drammatici sono stati i danni arrecati all’olivicoltura dalla Xylella, la tartuficoltura potrebbe rappresentare una delle strade più percorribili per una parziale rigenerazione e riconversione colturale.

LA PUGLIA DEI TARTUFI. In provincia di Foggia, le aree a più alta vocazione sono allocate a Celenza Valfortore, Biccari, Vieste e Vico del Gargano. Nella BAT, boschi e conifere attorno a Spinazzola e Minervino Murge. Nel Barese, i ‘giacimenti’ di Poggiorsini, Corato, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Bitonto, Noci, Santeramo in Colle. Molto interessanti inoltre le zone di Taranto, Brindisi e Lecce, con Marina Franca (Ta); Ostuni, Cisternino, San Pancrazio Salentino e Ceglie nel Brindisino; Muro Leccese, Otranto, Scorrano, Vaste di Poggiardo, Torcito Cannole nel Leccese.

LE VARIETÁ E LA CUCINA. Le varietà maggiormente presenti in Puglia sono: scorzone, bianchetto, uncinato e mesenterico. Scorzone e bianchetto presentano ottime caratteristiche organolettiche molto apprezzate sia dagli chef che dai consumatori. Al workshop, è intervenuto lo chef Peppe Zullo, di Orsara (Fg), uno degli ambasciatori della cucina pugliese nel mondo: “Questa iniziativa sul tartufo è assolutamente da ripetere e implementare con incontri e seminari in tutta la Puglia”, dichiara Zullo. “Il tartufo può e deve essere una nuova chiave attraverso la quale far conoscere al palato e agli occhi di tutto il mondo i tesori naturali, culturali e colturali della nostra straordinaria e infinita regione”.

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Spesa Fondi Europei in Agricoltura. Pagliaro: “da report AGEA, la Puglia rischia di perdere 98 milioni. Fallimento di Pentassuglia”. Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Altro che primo della classe! Altro che Regione Puglia in vetta nella spesa dei fondi comunitari! Dall’Agea arriva una sonora bocciatura per la Puglia e per il suo assessore all’agricoltura, in relazione alla capacità di spesa dei fondi europei per lo sviluppo rurale. Il rapporto diffuso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura fotografa quanto hanno speso le Regioni al 31 agosto 2023 e quantifica, di conseguenza, la quota di finanziamento che verrà disimpegnata e dunque persa entro fine anno, sia del Psr (il Programma di Sviluppo Rurale) sia del Feasr (il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale).    
Mentre Calabria e Campania recuperano e raggiungono il 100% della spesa, come altre sedici Regioni e le province autonome di Bolzano e Trento, la Puglia rischia il disimpegno di quasi 98 milioni di euro, somma che include la quota Feasr di oltre 59 milioni.
Un risultato fallimentare che dovrebbe indurre al mea culpa l’assessore Pentassuglia, sempre sulla difensiva ed anzi pronto a rimarcare il suo impegno e i suoi risultati. Il report Agea è impietoso, e mette in discussione la capacità gestionale del settore agricolo, nevralgico per l’economia regionale ma disastrato su tanti fronti: la mancata rigenerazione agricola del Salento post xylella, la mala gestio dei consorzi di bonifica, il settore pesca allo sbando… Non possiamo permetterci di perdere quote di finanziamento, non possiamo non denunciare che le esigenze del mondo agricolo vengono ignorate o sottovalutate, che la burocrazia rallenta e blocca ogni intervento. Adesso, come sempre, verrà tirata in ballo la giustificazione della carenza di personale, che l’assessore lamenta fin dal suo insediamento. Sono passati quasi tre anni e nulla è cambiato, se non in peggio. È dunque legittimo mettere in dubbio l’effettiva capacità politica di scelte concrete e lungimiranti, è legittimo rilevare l’inadeguatezza rispetto a obiettivi che le altre Regioni hanno invece dimostrato di saper centrare.
Dall’assessore Pentassuglia ci aspettiamo dunque un’assunzione di responsabilità e un cambio di rotta deciso, per recuperare il tempo e il terreno perduti finora. Prima che sia troppo tardi”.

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Attraverso l'Avviso Pubblico RED Reddito di Dignità 3.0 II Edizione, la Regione Puglia ha inteso dare una risposta concreta ed efficace al disagio socioeconomico, alla povertà e all’emarginazione sociale di molte famiglie pugliesi. L'Avviso pubblico ha previsto un’indennità economica mensile di attivazione di 500 euro a fronte della sottoscrizione del Patto di inclusione e allo svolgimento delle prestazioni da questo previste. Il Patto di inclusione ha compreso tirocini di inclusione, progetti di sussidiarietà, lavori di comunità, percorsi di formazione e altre azioni a supporto del nucleo familiare. A questa opportunità di sostegno economico hanno presentato richiesta cittadini di età compresa tra i 18 e i 67 anni, residenti in un comune pugliese e con i requisiti di cittadinanza o permesso di soggiorno regolare. Inoltre, i richiedenti hanno sottoscritto un Patto di inclusione sociale attiva e impegnandosi a svolgere le attività previste nel percorso di inclusione. Infine, le persone che vi hanno presentato domanda hanno dichiarato che alla data di presentazione della domanda e per tutto il periodo di vigenza del Patto di Inclusione sociale non erano attivi a nome dei componenti del proprio nucleo ulteriori benefici relativi al Reddito di dignità e al Reddito di Cittadinanza, percettori del Reddito di Dignità (L.R. 3/2016) e del Reddito di Cittadinanza.

L'intervento economico si inserisce nel contesto più ampio della strategia regionale per il contrasto alla povertà e promuove l'inclusione sociale attiva, il coinvolgimento degli attori socio-economici e la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni. La Regione Puglia ha offerto, così, un percorso di inclusione sociale attraverso servizi di prossimità, promozione del capitale sociale, sussidiarietà orizzontale e integrazione del privato sociale. Gli Ambiti territoriali, protagonisti di questa azione, hanno elaborato un Piano operativo per qualificare i processi di presa in carico, coinvolgendo gli Enti del Terzo Settore e sviluppato un Patto di Comunità che ha compreso l'intera strategia di prevenzione e contrasto alla povertà.

Il Patto di inclusione ha una durata di 12 mesi e ha previsto diverse attività, come un tirocinio per l'inclusione sociale, un progetto di sussidiarietà e un lavoro di comunità extrafamiliare. La durata complessiva delle azioni svolte nell’ambito del Patto di inclusione sottoscritto non poteva essere inferiore a 62 ore mensili, salvo che nei casi di sospensione, assenza, revoca e/o rinuncia.

 

I DATI UFFICIALI à relativi all’utenza presa in carico dall’Ats di Francavilla Fontana nella seconda edizione del Red 3.0 (da Gennaio 2021 ad oggi)

 

I nuclei percettori del red 3.0 seconda edizione ammontano a 186, di cui 8 appartenenti alle categorie speciali. I 186 nuclei che hanno di fatto usufruito della misura corrispondono a circa il 60% di tutti i nuclei che hanno presentato domanda di sussidio. Per il restante 40% dei casi esaminati, invece, o è stata riscontrata una mancanza di requisiti nella fase istruttoria, oppure successivamente vi è stata una revoca del beneficio da parte degli uffici, o una rinuncia da parte degli stessi nuclei, prima ancora che l’erogazione cominciasse. Entrando più del dettaglio dei 186 benefici attivati si osserva che 151 di questi, cioè più dell’80%, sono stati erogati per tutta la durata prevista dal beneficio, ovvero 12 mesi.  Sono invece 35 i nuclei non hanno completato l’intero percorso e ad un certo punto hanno smesso di percepire il beneficio. Il numero totale di persone che complessivamente hanno beneficiato del sussidio, in quanto appartenenti ai 186 nuclei, è pari a 605.

Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta. “Nonostante le promesse e le rassicurazioni sul tanto sbandierato potenziamento dell’aeroporto del Salento, ecco che i fatti ci restituiscono una narrazione opposta in cui si continuano a tagliare i collegamenti. Dal due ottobre, partirà il nuovo calendario della Ita Airways con il taglio ai voli che collegano Brindisi a Roma e da novembre anche da e per Milano. A sopravvivere saranno pochi voli spalmati male e non omogeneamente durante la giornata. Si tratta di una drastica riduzione dei collegamenti che non può non tradursi in un danno per lo sviluppo economico di tutto il Salento. Eppure, il presidente di Aeroporti di Puglia, mesi fa, assicurò a noi consiglieri regionali del territorio che per lo scalo brindisino era in agenda un piano di potenziamento e rilancio con investimenti di circa 100 milioni di euro. Di questa promessa non vi è più traccia, anzi: assistiamo al costante impoverimento dell’offerta aeroportuale. Una decisione inaccettabile che provocherà solo e ancora danni ai cittadini e utenti tutti”.

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Partecipano all’ A5* Coppa dei Due Mari presso l’Horse Club Terra Jonica quattro atleti della ASD ACQUA20 e nei diversi percorsi regalano al pubblico emozioni uniche.

Nella C130 debuttano Luigi Gorgoni e Quevador Gaia, prime 130 per il binomio partito dalle B80. Concludono il venerdì con 4/10, il sabato con 12 e la domenica con 8. Un buon inizio, siamo sicuri sapranno stupirci sempre più, è la considerazione di Valerio Ostuni.FRANCESCA_MUSA_ACQUA2O_WhatsApp_Image_2023-09-18_at_12.15.18.jpeg

In C115 abbiamo Davide Ostuni e Chanel Argentinus che firmano il venerdì uno 0 e arrivano 8°, sabato 0/0 e 6° posto e la domenica 0 e 7° posto, ci lasciano senza parole è quanto dicono i loro giovanissimi colleghi.

Danilo Papadia e Vhar ritornano nei campi gara dopo mesi di lavoro e concludono il venerdì la B100 con 8 penalità, il sabato e la domenica entrano in B110 terminando con 4 penalità e ottenendo un 9° e un 10° posto.LUIGI_GORGONI_ACQUA2O_WhatsApp_Image_2023-09-18_at_12.14.03.jpeg

Francesca Musa e Stellina iniziano in B90 il venerdì terminando con 4 penalità, debuttano poi nelle loro prime B100 il sabato e la domenica terminando con 4 e 13 penalità.

Binomi fantastici che stupiranno sempre di più nei prossimi concorsi di rilevo nazionale.

Atleti fantastici che credono sempre più in se stessi e nei loro cavalli, in Associazione, i loro istruttori Valerio e Marcello Ostuni con l’instancabile papà Bruno, sono convinti che il lavoro costante gli farà raggiungere risultati incredibili. 

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Anche la Terza Commissione coordinata dal presidente   Mauro Vizzino  ha ripreso i suoi lavori interrotti dalla pausa agostana.  Presente l’assessore alla Salute, Rocco Palese, l’organismo consiliare  ha proseguito  con l’audizione dalla Società Italiana Infermieri di Emergenza Territoriale (S.I.I.E.T.) Puglia per conoscere  lo stato dell’arte per l’applicazione delle "Linee guida operative da parte della Regione per gli infermieri di emergenza territoriale".  Ad eccezione del territorio della Asl  di Brindisi, dove  sui mezzi  di soccorso  avanzati del 118- senza medico a bordo- gli infermieri sono autorizzati  a d effettuare manovre salvavita in caso di necessità, nel resto  del territorio pugliesenon tutti cittadini possono godere  della medesima eventualità. Che molto spesso  si trasforma  nella differenza tra la vita ed il decesso del paziente.

Formalizzata dal consigliere Galante la richiesta di aggiornamento  ad un mese dell’argomento per poter incontrare, in sede di sottocommissione, gli ordini professionali. Netta la risposta dell’assessore Palese che ha rimarcato come anche il Dipartimento regionale  reputi fondamentale  omologare  su tutto il territorio  il servizio offerto ai pugliesi.

Seconda audizione, quella richiesta dal consigliere Picaro già  il 18 maggio scorso  sul tema della “ "Mancata apertura avviso pubblico per il riconoscimento dell'equivalenza dei titoli del pregresso ordinamento ai titoli universitari per tecnici sanitari di laboratorio".  Sul punto   si è nel frattempo  espressa la Giunta regionale che con   la delibera 979 del 12 luglio scorso è intervenuta sull’argomento. L’assessore Palese ha   sottolineato come anche il Governo regionale, come già anticipato da quello nazionale, è  assolutamente favorevole ad ogni iniziativa “ tesa  ad assicurare   dignità e certezza a tutte le professioni sanitarie”. Al momento sono 250 le domande  giunte in Assessorato per il riconoscimento dei titoli universitari per i tecnici di laboratorio   sulle quali sono al lavoro gli uiffici.

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CRIMINALITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, CAMPAGNE FOGGIANE IN BALIA BUSINESS AGROMAFIE ED ECOMAFIE

Il presidente di Coldiretti Foggia in audizione della Commissione parlamentare Antimafia

Dai campi ai supermercati l’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 25 miliardi di euro, con la criminalità spicciola che è divenuta la ‘porta d’ingresso’ principale nella vita imprenditoriale degli agricoltori a Foggia.  E' quanto ribadisce Coldiretti Puglia, in occasione dell'audizione della Commissione Parlamentare Antimafia, nel corso della quale il presidente di Coldiretti Foggia, Mario de Matteo, ha denunciato i fenomeni criminali che incidono drammaticamente sul tessuto imprenditoriale agricolo della Capitanata.

In provincia di Foggia la tipologia di furti risulta essere di varia natura, perché si passa "dalla sottrazione del raccolto dalle piante in campo, dagli asparagi ai carciofi fino all’uva - ha detto il presidente De Matteo - alle aggressioni per il furto dei mezzi agricoli e/o delle attrezzature e/o del bestiame, dei raccolti già messi su cassoni, o addirittura alla sottrazione dei cavi di rame e del ferro. Molto diffusa è la razzia dei mezzi agricoli con la successiva richiesta di riscatto. Si moltiplicano i furti di rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni ortofrutticole che hanno bisogno di acqua", ha continuato de Matteo nel sottolineare che "la criminalità mette le mani anche sulle reti di distribuzione irrigua del Consorzio per la bonifica della Capitanata, dopo i furti e i danneggiamenti a pozzi artesiani ed aziende agricole che si sono moltiplicati. Le campagne foggiane sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile", ha aggiunto il presidente de Matteo.

I comuni maggiormente interessati dal fenomeno criminale - aggiunge Coldiretti Puglia - sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Poggio Imperiale, ma il fenomeno è diffuso su tutto il territorio provinciale, con una recrudescenza di fenomeni estorsivi con aggressioni che si stanno verificando a Manfredonia.

“Occorre sensibilizzare gli agricoltori circa l’importanza di denunciare, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la ‘filiera’ della ricettazione per ‘economizzare’ e rendere più sinergiche le attività di polizia, rassicurando le vittime circa l’anonimato della denuncia non restando isolati”, ha concluso il presidente De Matteo.

L’agricoltura pugliese è particolarmente appetibile – afferma Coldiretti Puglia – perché rappresenta una grande realtà economica e sociale intorno alla quale si sviluppa un notevole indotto e che può rappresentare, se opportunamente valorizzata, il motore di uno sviluppo diffuso per l’intera regione che nel 2022 ha raggiunto, nonostante le minacce del clima e della siccità, il valore di oltre 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile e oltre 5 miliardi di valore dell’agroalimentare.

La malavita comprende la strategicità del settore in tempo di crisi economica perché – sottolinea la Coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.

Le mafie – continua Coldiretti – operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea. Ma – aggiunge Coldiretti Puglia – viene condizionato anche il mercato della compravendita di terreni e della intermediazione e commercializzazione degli alimenti stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati e ristoranti sviluppando un business criminale stimato in oltre 25 miliardi di euro dall’Osservatorio Agromafie.

Ma la criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna – conclude Coldiretti Puglia - con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua.

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