Redazione
Presentato il cartellone artistico 2023/2024 del Teatro Sociale, tanti appuntamenti e grandi nomi
FASANO – Come l’acqua, come il cibo, come l’aria da respirare. La cultura è un bene imprescindibile per il nutrimento dell’anima e va sostenuta per la sua pubblica utilità in ogni forma e aspetto, fornendo a ogni individuo la possibilità di sostentarsi autonomamente nel grande contenitore della cultura con opportunità e spunti di riflessione.
In queste tre righe di prologo, la mission dell’ATS Katharà che nell’ambito del progetto di gestione del Teatro Sociale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fasano, ha presentato il cartellone artistico 2023/2024 in una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di lunedì 6 novembre sul palcoscenico del teatro comunale fasanese.
La proposta artistica è stata elaborata mettendo insieme le esperienze e le competenze acquisite dalle tre associazioni facente parte di Katharà che operano sul territorio negli ambiti della Prosa, della Danza, della Musica, dello Spettacolo in generale: il Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini” di Fasano, l’Accademia “Fuori di Danza” di Locorotondo, l’Associazione “SenzaConfine” di Fasano.
Da novembre 2023 a giugno 2024, il contenitore culturale della città di Fasano prenderà ancora vita con spettacoli di prosa, musical, danza, non mancheranno le attività laboratoriali rivolte ad aspiranti attori e tecnici di palcoscenico che, oltre a coinvolgere gli studenti, abbracceranno tutti coloro che intendano misurarsi con nuove esperienze di socializzazione e consapevolezza di sé.
Una proposta eterogenea, che accoglie e raccoglie le esigenze del pubblico fasanese che già subito dopo la fine della Pandemia ha dimostrato di avere una particolare sensibilità alle dinamiche artistiche della propria città.
Motivo per cui il cartellone, oltre a presentare nomi di artisti locali oppure strettamente connessi con la nicchia delle specifiche discipline, vanterà di ospitare anche alcuni nomi molto popolari, noti al grande pubblico e da esso apprezzato: tra tutti, Luca Ward con lo spettacolo “Il talento di essere nessuno” in programma venerdì 2 febbraio, l’attore siciliano Luigi Lo Cascio per l’evento “Senza Filtro - Incontro con gli Artisti” con data ufficiale in via di definizione, e il vincitore di X Factor 2016 Giò Sada in “Silvio Sada, un ricordo” venerdì 12 aprile.
Un cartellone che alza notevolmente l’asticella in città e che si prefigge tra gli obbiettivi quello di far vivere quotidianamente il Teatro Sociale, serbatoio storico di cultura della città di Fasano.
«Un’ulteriore opportunità culturale di altissimo pregio - la definisce l’Assessore alla Cultura, prof. Cinzia Caroli – che l’Amministrazione, il Teatro Pubblico Pugliese e gli addetti ai lavori fanno alla città. Un’opportunità che sono certa la città coglierà in virtù non solo dell’eterogeneità della proposta ma anche dei prezzi calmierati e accessibili a tutti».
«Dopo la proposta dello scorso anno già apprezzata dal pubblico, quest’anno abbiamo voluto spaziare nei vari ambiti e interessi culturali - ha detto Fausto Savoia, presidente GAT “Mancini” e coordinatore di Katharà -. Ci sono circa 21 spettacoli e diversi laboratori rivolti a ragazzi e adulti. Uno sforzo che abbiamo voluto fare per tendere la mano al nostro affezionato pubblico e per cercare di implementarlo ulteriormente».
«Visti i buoni risultati della passata stagione, siamo felici di rinnovare la collaborazione con l’ATS Katharà e investire in questa attività che completa l’offerta culturale della città di Fasano - ha aggiunto Sante Levante, direttore del Teatro Pubblico Pugliese -. Cinque spettacoli di cinque produzioni pugliesi che hanno ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e che noi vorremmo valorizzare dinanzi al pubblico locale. Le rappresentazioni verranno messe in scena al Teatro Sociale e contribuiranno ad arricchire l’offerta della stagione 2023/2024».
«Il Teatro Sociale è un vero gioiellino e continuano a stupirmi le dinamiche culturali ed educative di questa amministrazione - ha chiosato Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese -. Fasano è un laboratorio cittadino e regionale di buone pratiche alla luce della mescolanza di produzioni e associazioni che decidono di collaborare per la gestione di un luogo così bello come questo. Katharà è un esempio virtuoso per la nostra regione e per l’Italia intera. Tutto ciò è possibile grazie anche ad un’Amministrazione comunale che sostiene i progetti di questo sodalizio, motivo per cui il Teatro Pubblico Pugliese non smetterà mai di dare il proprio supporto».
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Cobas su Edison. Dobbiamo tenere alta la mobilitazione contro Regione e Governo Nazionale.
Il “Comitato Liberi Cittadini-No al deposito GNL della Edison” fa proprie le osservazioni inviate alla Amministrazione Comunale di Brindisi dal Movimento No Tap/Snam della provincia di Brindisi.
Così come nei mesi scorsi il Movimento No Tap/Snam denunciò il cambio del progetto iniziale ritrovandoci con una torcia che non aveva visto nessuno oggi aggiunge tutte le incongruenze dal punto di vista della sicurezza .
Queste osservazioni sono state realizzate in relazione al NOF (nullaosta osta di fattibilità) , ultimo documento da approvare in sede regionale dal CTR(Comitato Tecnico Regionale).
Il documento condiviso dal Consiglio Comunale di Brindisi sul problema del deposito della Edison chiede di fatto una revisione del progetto , di qua la richiesta che le attività del CTR rimangano ferme .
Il “Comitato Liberi Cittadini” nella riunione svolta ieri sera (7 Novembre 2023) ritiene che quello del Consiglio Comunale è un primo passo ma non certamente l’ultimo da fare per bloccare questo progetto .
Dobbiamo tenere alta la mobilitazione contro Regione e Governo Nazionale.
Il Comitato invita a costruire una manifestazione a Bari dove alla Giunta e al Presidente Emiliano chiediamo la cancellazione del progetto e l’avvio di un percorso nuovo per la nostra città , da sempre assolutamente trascurata.
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Caravaggio e il suo tempo, a Mesagne la “Maddalena in estasi”
Caravaggio e il suo tempo, a Mesagne la “Maddalena in estasi”. L’opera, recentemente ritrovata in una collezione privata, arricchisce la grande mostra: al Castello fino al prossimo 10 dicembre. Una delle opere più belle di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, datata 1606, è da oggi in mostra presso il Castello Normanno Svevo di Mesagne. Si tratta di olio su tela proveniente da una collezione privata londinese. “La Maddalena in Estasi”, questo il suo titolo, è descritta dal prof. Vittorio Sgarbi come "Profondamente estetica, di opposte visioni della religione, della bellezza, del dolore". La nuova opera caratterizzerà l'ultimo mese espositivo della straordinaria mostra organizzata da Puglia Walking Art con il patrocinio e il sostegno di Comune di Mesagne e Regione Puglia. Secondo alcune fonti, il dipinto venne realizzato da Caravaggio alcuni mesi dopo la sua fuga da Roma, addirittura in seguito all'omicidio di Ranuccio Tommassoni, e nello specifico durante il suo soggiorno presso i suoi protettori, facenti parte della famiglia Colonna di Paliano.
“La mostra ha rappresentato un evento culturale di indubbio valore e insieme un banco di prova importante, perfezionando la capacità di realizzare un appuntamento di eccezionale portata che lascerà il segno, per quello che ha già determinato e per il bagaglio di esperienze che prefigura per il futuro”, dichiara il sindaco della città, Antonio Matarrelli. La mostra "Caravaggio e il suo tempo" è curata dal prof. Pierluigi Carofano, fra i maggiori esperti di Caravaggio in Italia. In esposizione a Mesagne dallo scorso mese di luglio, offre al pubblico oltre 30 capolavori provenienti perlopiù da collezioni private molte delle quali poco note al grande pubblico. Fra gli altri il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, la “Conversione di san Paolo” di Ludovico Carracci, oltre che opere di Artemisia Gentileschi, Annibale Carracci, Guido Reni, Maestro di Hartford - da alcuni attribuite al giovane Merisi - ma anche Orazio Lomi Gentileschi, Antiveduto Gramatica e altri quali il contemporaneo Roberto Ferri.
"Con la presenza della Maddalena in Estasi, possiamo affermare con certezza che l'evento espositivo di Mesagne può essere considerato fra i più importanti in Italia. Chi sceglierà di visitare la mostra in questi ultimi giorni avrà infatti l'opportunità irripetibile di vedere la più bella versione conosciuta dell'opera", spiega Pierangelo Argentieri ideatore e presidente del progetto “Puglia Walking Art” che poi aggiunge: "Siamo particolarmente felici per le tante scolaresche provenienti da tutta la Puglia e dalla Basilicata che hanno già prenotato le visite e i laboratori da realizzare in occasione della visita". Dello stesso avviso il consulente comunale alle Politiche Culturali e Scolastiche Marco Calò: “L’arrivo dell’opera suggella un’esperienza che si conferma di straordinaria importanza per Mesagne, unanime il giudizio di apprezzamento di esperti d’arte e visitatori per un evento che ha destato grande e meritato interesse”.
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COLDIRETTI PUGLIA, COLTURE E ALBERI INGANNATI DA AUTUNNO CALDO
COPERNICUS: COLDIRETTI PUGLIA, COLTURE E ALBERI INGANNATI DA AUTUNNO CALDO; OTTOBRE DA RECORD CON +3,15°
Danni su terreni fragili dopo temperature mai registrate dal 1800
L’arrivo del maltempo anche in Puglia dovrebbe mettere fine ad un autunno caldo con l’ottobre più bollente di sempre e una temperatura superiore di 3,15 gradi la media storica del mese che ha fatto ad aumentare i danni del maltempo per le precipitazioni record che il terreno, dopo un lungo periodo di caldo e siccità, non riesce ad assorbire. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, a seguito dell’ondata di maltempo che ha investito la Puglia, sulla base dei dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800, in riferimento alle rilevazioni dell'osservatorio europeo sui cambiamenti climatici Copernicus (C3s), per il quale è stato il mese di ottobre più caldo mai registrato al mondo con una media di 15,38 gradi sulla superficie terrestre di 1,7 gradi più caldo della media degli ottobre del periodo tra il 1850 e il 1900.
Cresce così l’allarme nelle campagne dove le coltivazioni ingannate dall’autunno caldo – aggiunge Coldiretti Puglia - sono più sensibili al maltempo e al previsto abbassamento delle temperature, quando in Puglia i ciliegi sono in fiore e i fichi sono in produzione. A rischio le colture che per il caldo hanno prolungato la stagione – spiega la Coldiretti – dalle melanzane ai peperoni, dalle zucchine ai cetrioli, mentre sono ancora in corso le raccolte del mais e del riso ed è appena iniziata quella delle olive con il centro nord che ha già perso 1/3 della produzione.
Siamo di fronte – continua la Coldiretti Puglia – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato – sottolinea Coldiretti regionale – è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura con la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con ingenti danni in campagna. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua la Coldiretti Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.
La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente anche nel nostro Paese dove – continua la Coldiretti – il 2023 si posiziona fino ad ora al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 1,05 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo i dati Isac Cnr nei primi dieci mesi. Un andamento che è destinato a cambiare per la Penisola la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell’ultimo decennio e comprende fino ad ora nell’ordine secondo l’analisi della Coldiretti il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
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I "4 volte 20" di Angelo Maci, il Re del vino italiano
Oggi 8 novembre 2023 il Re del Vino italiano, Angelo Maci, compie 80 anni. Un traguardo per un gentiluomo di altri tempi. Certo quando Angelo Maci è nato erano gli anni difficili della Seconda Guerra mondiale e lui figlio di quella realtà ha compreso subito che per andare avanti doveva contribuire in famiglia con il suo lavoro. Dopo la guerra arrivano gli anni difficili della ricostruzione in cui Maci ha svolto diversi lavori. Ma l'amore per la terra, la sua terra, era più forte di qualsiasi altra cosa. Così, decide di intraprendere quella professione fino a quando nel 1989 con un gruppo di agricoltori fonda la Cantina Due Palme. E mentre i terreni in provincia di Brindisi venivano estirpati in cambio di poche migliaia di eruo Maci e i suoi colleghi impiantavano nuovi vitigni. E anno dopo anno questa difficile sfida li ha visti vincenti. Oggi Cantine Due Palme, grazie alla guida di Angelo Maci, è una delle più grandi realtà vinicole nazionali. Una storia fatta di sacrifici, ma anche di grandi soddisfaioni quella scritta da Angelo Maci che oggi con la moglie, le due figlie, i nipoti e i tantissimi amici e soci di C2P festeggia i suoi 80 anni d'oro. Auguri presidente.
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Dopo la vendemmia le cantine sono in piena lavorazione
Archiviate le procedure vendemmiali adesso nelle cantine e aziende vitivinicole del territorio è un fermento non solo del mosto, ma di attività per riuscire a produrre un vino dalle caratteristiche organolettiche straordinarie. D’altronde, l’uva vendemmiata è stata di una qualità eccellente. La combinazione di fattori climatici favorevoli e la guida esperta dei team agronomici ed enologici delle aziende hanno permesso di ottenere uve di qualità eccezionale. Questa sinergia tra natura e competenza umana è una testimonianza della straordinaria bellezza e diversità dei vini salentini. Quello vitivinicolo è un settore in continua evoluzione, dove le preferenze dei consumatori e le condizioni di mercato possono variare rapidamente. Così, ad esempio, la combinazione di tradizione e innovazione rappresenta la chiave del successo di Cantine Due Palme di Cellino San Marco. Qui, infatti, la cantina si impegna a rimanere all'avanguardia, adattandosi alle mutevoli esigenze del mercato, ma senza mai perdere di vista la qualità e l'identità dei vini che li rendono graditi nel panorama vinicolo pugliese e internazionale. “E’ in atto un radicale cambiamento nelle preferenze dei consumatori nel settore dell'export”, ha spiegato il presidente di Cantine due Palme, Melissa Maci. “In un mondo in cui i mercati globali stanno attraversando una crisi evidente nei confronti dei vini rossi robusti – ha proseguito - come produttori vinicoli ci troviamo di fronte a sfide notevoli. La tendenza suggerisce che i vini rossi stanno perdendo terreno su scala internazionale, mentre vini pregiati, i rosati, i bianchi e gli spumanti stanno vivendo una crescita notevole”. Questa situazione sta costringendo i produttori a riesaminare attentamente l’approccio e la posizione dei propri prodotti.
“È innegabile – ha fatto notare il presidente Maci - che esistano importanti conseguenze economiche in questo contesto. L'incremento del costo della vita ha costretto un ampio segmento di consumatori, con risorse finanziarie limitate a rinunciare a lussi come il vino, optando invece per beni di prima necessità. D'altra parte, coloro che dispongono di maggiori risorse continuano a investire in vini di alta qualità, dimostrando che il mercato per prodotti di alto valore non è in crisi”. Tuttavia, è importante considerare che i vini più popolari, “che costituiscono la maggior parte della nostra produzione, sono anche quelli che stanno subendo la contrazione percentuale più marcata, con un impatto significativo sulle nostre vendite complessive. Quindi, in quest'anno eccezionale, ci impegniamo a promuovere il valore dei prodotti creati dai nostri esperti enologi e ad adattarci alle mutevoli esigenze dei mercati”, ha concluso Melissa Maci. In piena attività anche Villa Agreste di Ostuni con il patron Vincenzo Iaia soddisfatto del prodotto incamerato in cantina. “Ci troviamo in una posizione geografica molto fortunata, esposta a ventilazione sia da nord che da sud e pertanto siamo riusciti a preservare parte del raccolto”, ha esordito il viticoltore -. Le viti hanno lavorato per pochi grappoli, e da quella che sembrava essere un'annata nefasta è venuta fuori una produzione di uve con valori che possiamo dire straordinari, tali da aver deciso a favore di lunghissime macerazioni”.
Vitigno di punta di Villa Agreste è l'Ottavianello da cui si produce un vino di alta qualità, che potrà dare grandi soddisfazioni. “Per quanto riguarda il mercato – ha precisato Iaia - la differenza la fa la qualità del prodotto che, per quanto ci riguarda, parte dal campo, per cui stiamo canalizzando molte energie su tecniche agronomiche di precisione. Oltre a questo, bisognerà mettere insieme tutte le leve del marketing per concludere con un successo”. Quattro le strategie usate da VillaAgreste: prodotto, prezzo, promozione e distribuzione. “Lavorando su tutti questi elementi e facendo uno storytelling adeguato - ha concluso Iaia - si possono raggiungere anche i mercati più lontani. Stiamo lavorando per questo, per rendere giustizia a un territorio e ad un vitigno raro, locale ma internazionale nello stesso tempo, e speriamo di raggiungere i nostri obiettivi”.
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La Casa Vinicola Marco Carrisi, di Cellino San Marco, rappresenta oggi una tra i più importanti brand delle aziende vinicole private italiane. La storia della produzione ebbe inizio nel luglio del 1914, quando il bisnonno di Marco, Angelo Carrisi, contadino di quell’epoca acquistò un appezzamento di terreno in onore della nascita del figlio Carmelo, coltivando così la prima Tenuta di produzione vitivinicola con l’impianto ad alberello. Così anche Carmelo Carrisi, nonno di Marco, negli anni continuò con sacrificio a far produrre il terreno donatogli dal padre Angelo, appassionandosi così tanto da aumentare negli anni gli ettari vitati. La vera svolta si avrà con la gestione dell’azienda da parte del figlio Franco Carrisi, papà di Marco, il quale con le sue capacità imprenditoriali è riuscito a far crescere in maniera esponenziale l’azienda di famiglia.
Carrisi, come è andata la vendemmia appena trascorsa?
“La vendemmia appena trascorsa è andata bene perché abbiamo puntato sulla qualità del prodotto e meno sulla quantità. È stata una annata difficile per tutti perché caratterizzata da un’incertezza meteorologica nei mesi primaverili e d’inizio estate, ma siamo riusciti a mantenere un buon prodotto con dei trattamenti tempestivi e protettivi dello stesso”.
Che prodotto si sta lavorando in cantina?
“Sicuramente un prodotto eccellente con altissimo livello di attenzione sulla qualità del prodotto, curato nei minimi particolari. Per questo ci avvaliamo di un supporto tecnico composto da stimatissimi collaboratori, che porta al miglior raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati e programmati per ogni annata, avendo un legame quotidiano con il territorio, con le sue tradizioni, con la cultura salentina”.
I vostri vini su che mercati saranno collocati?
“La nostra azienda punta ad imbottigliare vini di alta qualità per il mercato horeca vendendo a distributori italiani e importatori esteri, soprattutto europei. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo voluto coronare un sogno: quello di creare un brand vincente con la produzione in bottiglia racchiudendo quello che è stato oltre un secolo di storia, caratterizzato da entusiasmo per il proprio lavoro, sacrifici, rischi e sudore. Abbiamo voluto puntare su un solo brand di garanzia e di successo: il 1914. Questi vini hanno diverse tipologie di uvaggi. La filiera va dal Primitivo, al Negroamaro, al Fiano e al Rosato Salento”.
Le previsioni per il mondo vitivinicolo per lei come sono?
“Il futuro del settore vitivinicolo sarà garantito se associato al settore turistico, dove si andrà a mettere in risalto il prodotto imbottigliato nella nostra terra di origine. In questo modo lo si potrà valorizzare nelle nostre strutture ricettive di appartenenza. Inoltre, bisognerà creare dei pacchetti promozionali affinché i turisti possano unire nelle loro vacanze il divertimento, il mare, il territorio con il buon cibo accompagnato da i vini di ottima qualità”.
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Grande successo per l’incontro che ha segnato un ponte tra la provincia brindisina e l’isola di Malta
- Si è svolto ieri, martedì 7 novembre, “Living and working in Malta” il job day tenutosi presso la Sala Conferenze del Coordinamento Territoriale, sita in via Tor Pisana, a Brindisi.
L’evento, organizzato da EURES Malta ed EURES Puglia, in collaborazione con ARPAL Puglia - Centro per l’Impiego di Brindisi, ha fornito ai partecipanti tutte le informazioni necessarie sulle opportunità di lavoro e sul vivere a Malta, sui servizi offerti da EURES MALTA all’interno dei servizi per l’impiego e sulle numerose posizioni aperte nei tre settori– chiave dell’ospitalità e del turismo che assorbono il maggior flusso di lavoratori italiani verso Malta: hotel and catering industry, customer care e gambling and betting.
EURES, la rete gratuita di cooperazione europea dei servizi per l’impiego dedicata all'occupazione e alla mobilità internazionale dei lavoratori, offre servizi di informazione, consulenza e collocamento per coloro che cercano lavoro all'estero e per le aziende che cercano personale da altri paesi europei.
Creata nel 1994, EURES è stata concepita per facilitare la libera circolazione dei lavoratori e per permettere ai cittadini europei di godere delle stesse opportunità, nonostante le barriere linguistiche, le differenze culturali, le sfide burocratiche e le diverse leggi sul lavoro.
L’incontro è stato accolto con particolare entusiasmo dai partecipanti alla ricerca di un’occupazione e desiderosi di fare un’esperienza in un contesto europeo. Durante l’incontro gli utenti hanno potuto confrontarsi con i referenti EURES, porre domande, chiarire dubbi e soddisfare tutte le loro curiosità sulle opportunità di impiego all’estero.
“Sono davvero molto soddisfatta” - afferma la Dott.ssa Bernadette Greco, Consulente EURES Regione Puglia - “per l’ampia partecipazione di pubblico che l’evento ha riscosso, attestazione della capillare ed efficace attività sinergica di promozione che Regione ed ARPAL Puglia, attraverso Centri per l’Impiego, svolgono per EURES.
“Sono anche molto orgogliosa” - continua la Greco - “della preparazione dimostrata in tale occasione dagli assistenti EURES, individuati nei Cpi, frutto dell’attenta e proficua attività di formazione del personale svolta”.
“Proseguiremo con sempre maggior dedizione la nostra costante attività di promozione delle opportunità di lavoro offerte dalla rete EURES che, a mio avviso,” - dichiara la Dott.ssa Anna Loparco, Responsabile Unico P.O. dell’Ambito territoriale di Brindisi e Provincia - “rappresentano delle importanti occasioni di crescita professionale per la nostra utenza e quindi per il nostro territorio”.
AGENZIA REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO PUGLIA
L'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la più ampia inclusione nel mondo del lavoro. Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.
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Luci di Natale a Fasano: The World of Animals
Sabato 18 novembre alle 19:30 la cerimonia di accensione delle luminarie natalizie con più di 50 sculture giganti di animali dello zoosafari, musica, danza e fuochi barocchi. In occasione del 50° anniversario dello Zoosafari, a Fasano arriva la magia del Natale con l’evento «Luci di Natale a Fasano: The World of Animals», progetto promosso dal Comune di Fasano, realizzato in collaborazione con il Ministero del Turismo, la Regione Puglia, Euforica APS, Zoosafari, UICI Puglia e Paulicelli.
Oltre 50 installazioni luminose giganti che raffigurano gli animali, danzatori e danzatrici di fama internazionale e musica coinvolgente, uno spettacolo mozzafiato di fuochi barocchi e sei proiezioni artistiche sulle facciate delle principali Chiese della città sono solo alcune delle attrazioni che animeranno il natale fasanese.
«Luci di Natale a Fasano: The World of Animals» nasce dall’idea di realizzare una vera e propria mostra a cielo aperto di sculture luminose a tema animale con una forte connessione a livello di marketing territoriale con il 50° anniversario dello Zoosafari di Fasano.
Le installazioni che animeranno le principali piazze e strade del centro, attraverso lo strumento dell’arte, veicolano un messaggio chiaro: richiamano l’attenzione di ognuno di noi verso coloro con cui condividiamo questo pianeta e di cui abbiamo responsabilità. Ideato appositamente per il Comune di Fasano, il progetto «Luci di Natale a Fasano: The World of Animals» vedrà il centro storico della città popolarsi di più di 50 installazioni artistiche luminose: orsi polari, pinguini, gorilla, scimmie, giraffe, elefanti, farfalle, pavoni, canguri, cammelli, leoni sono le specie animali prescelte per le installazioni giganti che riproducono la fauna ospitata dallo Zoosafari e che saranno visibili sino al 06 gennaio 2024. Il progetto sarà coronato da un albero di Natale, alto 16 metri e popolato di animali, creato per l’occasione per l’allestimento di Piazza Ciaia. Un unicum a livello internazionale che sarà il fulcro della visita. Alle tradizionali luminarie natalizie che solitamente vengono utilizzate per adornare le strade e le piazze più belle della città di Fasano, si aggiungono, quindi, vere e proprie sculture luminose di animali giganti e videoproiezioni sulle principali facciate delle chiese cittadine corredate da modellini tattili e spiegazioni accessibili.
Nella cerimonia di accensione del 18 novembre alle ore 19:30, la città vivrà un momento unico nel suo genere tra la danza di alcune delle eccellenze pugliesi del panorama internazionale, il maestoso spettacolo di fuochi barocchi e le musiche evocative di Camille Saint-Saëns, Max Richter, Debussy, Strauss e Abel Korzeniowski. Il centro storico di Fasano si trasformerà, quindi, in una giungla urbana popolata da animali luminosi che sono delle vere opere d’arte a cielo aperto.
«Quest'anno Fasano a Natale sarà bellissima – dice il sindaco Francesco Zaccaria –: insieme ai tradizionali addobbi natalizi, grandi sculture luminose faranno brillare il cuore della nostra città per celebrare i cinquant’anni dello Zoosafari, autentica istituzione del turismo per Fasano e la Puglia. Invito i concittadini e tutti coloro che verranno a trovarci a vivere insieme a noi l'atmosfera unica, e ancora più magica, del nostro rinnovato centro storico».
«È un momento di grande orgoglio per Fasano – dice l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Galeota -, che grazie a questo progetto crescerà ancora di più in attrattività e identità, dando la possibilità a chiunque di vivere le esperienze autentiche della nostra città territorio e l'originalità delle tante sculture luminose a tema animali che omaggeranno i cinquant'anni di attività dello ZooSafari, una realtà produttiva conosciuta anche al di fuori dei confini nazionali».
FdI. Risolta la vertenza sui Ncc
iL ticket di ingresso aeroportuale in vigore dal 1° del mese corrente che va a ledere gli NCC della nostra città, l’associazione di categoria ha avviato una azione di dissenso nei confronti della azienda SABA, società di certo non brindisina, ottenendo di sedere ad un tavolo tecnico dove poter discutere dell’iniziativa con l’assessore regionale allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e con l’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia. Si precisa che questi ultimi, hanno ritenuto opportuno, bontà loro, di convocare al tavolo: Aeroporti di Puglia, l’associazione dei tassisti, l’associazione degli NCC, le province ed i comuni di Lecce e Taranto; a quanto pare gli Assessori hanno dimenticato che l’aeroporto ‘Papola Casale’ è ubicato nel territorio della città di Brindisi.
Relativamente all’argomento nella serata di oggi, il rappresentante incaricato dagli NCC, Roby Ruscetta, si è incontrato con il Consigliere Comunale, Jacopo Sticchi, componente della commissione attività produttive, per esporre le rimostranze della categoria e cercare di capire come risolvere quella che sembra essere una delle solite matasse della Regione Puglia. Gli stessi hanno allertato le massime cariche istituzionali del comune di Brindisi affinché chiedano spiegazioni agli esponenti regionali circa la mancata convocazione dei rappresentanti della nostra amministrazione. Il consigliere Sticchi ed il rappresentante degli NCC, Roby Ruscetta, attraverso questo comunicato intendono sensibilizzare l’opinione pubblica della città di Brindisi su una questione che, per quanto possa apparire di poca rilevanza, in realtà mostra ancora una volta quanto le istituzioni regionali non considerino Brindisi una vera e propria città della Puglia. Ovviamente il presente comunicato non resterà un fatto isolato, si continuerà a vigilare sulla questione e, se necessario, anche attraverso forme di contestazione da attuare direttamente sul sito dell’Aeroporto.
Jacopo Sticchi
Consigliere comunale Fratelli d’Italia
L'Atletica Mesagne lascia il segno a New York
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