Redazione

Le somiglianze, quella con Lucio Battisti alla sua età è forte, e le importanti collaborazioni artistiche – decisiva quella con Mogol – raccontano solo in parte chi è Gianmarco Carroccia, bravo cantautore ed ottimo interprete, che da anni ammalia il pubblico per la qualità della voce e un talento coltivato con impegno e passione sin da ragazzo.

Nonostante la giovane età, il suo curriculum artistico vanta partecipazioni prestigiose e riconoscimenti di prim’ordine: il musicista dalla voce che tocca il cuore, in concomitanza con gli studi universitari presso la Facoltà di Economia de “La Sapienza” – dove ha conseguito la laurea in Management e Diritto d’Impresa -  ha partecipato a diversi eventi musicali, tra questi il Tour music fest, il Festival di Castrocaro e il Cantagiro. Discente del C.E.T. Centro Europeo di Toscolano, scuola  musicale fondata e diretta da Mogol, Carroccia è diplomato come autore di testi. Del 2007 la pubblicazione di 10 brani scritti e da lui composti dal titolo “… Ispirazione … Esternazione … Evoluzione” , nel 2014 l’inizio della collaborazione proprio con Mogol e il grande successo con lo spettacolo “Emozioni”. 

Nel 2015, l’artista classe 1988 originario di Fondi in provincia di Latina, ha sottoscritto il suo primo contratto discografico, mentre è del 2016 il suo singolo “Crudeltà d’amore”.  Dal 2019 per Gianmarco Carroccia è un crescere di notorietà, tra spettacoli, servizi televisivi, interviste e partecipazioni a trasmissioni come “Che tempo che fa”, “Maurizio Costanzo Show”, “I migliori anni” di Carlo Conti.

Mesagne è tappa del suo tour 2024, con cui sta girando l’Italia riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Lo spettacolo, organizzato dall’Amministrazione Comunale nell’ambito del cartellone estivo, si terrà a partire dalle ore 21.30 in piazza Orsini del Balzo. La partecipazione è gratuita.

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Ancora emergenza rifiuti a Mesagne. Nei giorni scorsi in intere zone non era stata ritirata la spazzatura mentre la piattaforma di via Marangio a una certa ora ha dovuto chiudere i battenti e non far scaricare l’utenza poiché i cassoni erano tutti pieni. Da qui la protesta dei cittadini alcuni dei quali da diversi giorni hanno i rifiuti in casa poiché i netturbini non sono passati a ritirarli. A tutto ciò si aggiunge la denuncia fatta giorni fa dal Cobas di Brindisi che nella piattaforma di via Murri c’è una situazione ambientale da bollino rosso con il percolato che è scaricato nel piazzale e mina la salubrità del luogo. Giovedì, ad esempio, tutti i residenti di via Gallipoli, via vecchia Francavilla, via Martina Franca, via per Serranova si sono dovuti riprendere la spazzatura in casa poiché non era stata ritirata dagli operatori ecologici.

Nel pomeriggio la situazione è migliorata poiché i camion della nettezza urbana hanno svuotato i rifiuti nei centri di smistamento e sono rientrati sul territorio. “Noi siamo ecologisti e come tali siamo più che tolleranti – ha spiegato Alessandro – ma davanti a questi disservizi non si può rimanere il silenzio. Io ho sempre condannato chi abbandona la spazzatura nelle campagne, ma adesso comprendo perché lo fanno anche se non li giustifico. Come utenza paghiamo per un servizio che non è svolto nel migliore dei modi”. Altri cittadini denunciano un servizio giornaliero a singhiozzo. Cioè gli operatori, in alcuni casi nel camion c’è solo l’autista che deve anche prendere e svuotare i cestelli della spazzatura, vanno così veloci che saltano alcune utenze. Tuttavia, a queste situazioni estreme ci sono da aggiungere altre segnalazioni che giungono dal territorio per zone non pulite, dove, ad esempio, le fioriere sono diventate ricettacolo di rifiuti. Ma questa è un’altra storia e merita un discorso a parte. Infine, da segnalare che ieri mattina sono stati ritirati alcuni rifiuti dagli utenti “dimenticati”. Sull'argomento è intervenuta l'azienda che ha in gestione la raccolta dei rifiuti in città ed ha chiarito che i compattatori sono  in piena attività . A tale dimostra zione ha inviato le foto della zona in cui sono collocati i compattatori al termine del lavoro. 

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Il grande jazz targato WOW! Fasano ha fatto capolino in piazza Ciaia ieri, sabato 27 luglio, per il primo appuntamento fasanese del Locus Festival con il concerto di Marcus Miller, unica tappa nel sud Italia.

In piazza Ciaia, il jazzista newyorkese ha fatto sognare con il suo basso i 1.600 suoi fan accorsi da tutto il sud Italia per ascoltarlo.

Assieme alla sua band, composta da Donald Hayes al sax, Russell Gun alla tromba, Xavier Gordon alle tastiere e Anwar Marshall alla batteria, Miller ha eseguito i suoi più grandi successi: Panther, Red Baron, February, Detroit e tanto altro.

«Il concerto di Marcus Miller è stato memorabile - commenta l’Assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi - Dopo la storica esibizione di Herbie Hancock dello scorso anno, Fasano ha colto l’opportunità di ospitare un'altra leggenda della grande black music americana, uno dei più grandi e influenti bassisti jazz/funk al mondo, regalando al pubblico giunto qui da ogni parte d’Italia ed Europa un’altra esperienza unica di musica dal vivo».

Ad aprire il concerto del virtuoso “artista della pace”, il live di Matteo Mancuso, giovane e talentuoso chitarrista siciliano accompagnato da Riccardo Oliva al basso e Gianluca Pellerito alla batteria.

Questa sera il secondo appuntamento del Locus Festival in piazza Ciaia con il concerto gratuito di Serena Brancale, la versatile polistrumentista, performer e compositrice di origini baresi si esibirà nel salotto bello della città e trasporterà il pubblico in un viaggio musicale sulle note del Soul, R&B e Jazz.

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Nella foto inviataci dai ns/lettori si nota la sporcizia che è presente davanti al sagrato della Santissima Annunziata. In questo periodo, per la verità, la gestione dei rifiuti in città è alquanto discutibile. 

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La Polizia di Stato ha notificato un provvedimento amministrativo ai sensi dell’art. 100 TULPS emesso dal Questore della provincia di Brindisi, Giampiero LIONETTI, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, di sospensione per giorni 15 della licenza per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande di un noto esercizio sito nel centro storico del comune di Mesagne.

L’atto amministrativo è la diretta conseguenza dell’esecuzione da parte del Commissariato di P.S. di Mesagne della Questura di Brindisi di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Brindisi a carico di nr. 17 soggetti.

La conseguente attività istruttoria effettuata dalla Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Brindisi a carico di  un dipendente di un esercizio commerciale del centro cittadino di Mesagne, ritenuto responsabile di reati nell’ambito delle sostanze stupefacenti commessi all’interno dell’esercizio anche, ha permesso di sanzionare la condotta omissiva del gestore e quella illecita del dipendente dell’esercizio pubblico per aver consentito entrambi che il locale venisse adibito quale luogo di acquisto, consumo e cessione di sostanze stupefacenti, anche e soprattutto in orario notturno e di chiusura al pubblico.

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“Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è uno straordinario traguardo”

Con immenso orgoglio, il Partito Democratico di Brindisi accoglie la notizia dell’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Questo straordinario traguardo viene da lontano e rappresenta il frutto di una straordinaria sinergia tra Ministero, enti locali ed associazioni.

Il riconoscimento è anche il coronamento di una visione lungimirante e di un impegno costante della precedente amministrazione, che ha fortemente creduto nel valore storico e culturale della Via Appia, investendo risorse e competenze significative, promuovendo scambi culturali tra tutti i comuni che si estendono da Roma a Brindisi e lavorando instancabilmente per questo ambizioso obiettivo.

In particolare, la collaborazione con le Associazioni e tra i comuni lungo la Via Appia si è rivelata cruciale per raggiungere questo risultato, dimostrando che l'unione e la condivisione di obiettivi possono portare a successi straordinari.

La designazione della Via Appia come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO riveste un significato particolare per Brindisi, storico terminale della Via Appia e naturale "Porta d'Oriente".

Questo riconoscimento, infatti, celebra la ricca eredità storica di Brindisi, e pone anche le basi per un futuro di sviluppo turistico e culturale che valorizzi le nostre radici e proietti Brindisi nel panorama internazionale.

Il Partito Democratico di Brindisi ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato storico ed invita la cittadinanza a partecipare attivamente alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, affinché la Via Appia possa continuare a essere un simbolo di orgoglio e di identità per le future generazioni.

Partito Democratico di Brindisi

FASANO - Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi nella 46ª sessione, ha deliberato l’iscrizione della “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale che diventa così il 60° sito italiano riconosciuto dall’UNESCO. 

Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, tra cui Fasano, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede. 

«La Via Appia è Patrimonio UNESCO: un grande successo per quei milioni di italiani del Centro e del Sud che vivono nei territori della “Regina Viarum", simbolo della nostra storia - dichiara il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria - Da questo riconoscimento può nascere una valorizzazione dei luoghi in grado di portare ulteriori benefici ai territori interessati. L’UNESCO ha colto il valore universale di un’opera che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Noi che abbiamo la fortuna di vivere la Via Appia in prima persona dobbiamo prendercene cura e valorizzarla, ampliando servizi e offerta turistica. La nostra Amministrazione anche per questo sta promuovendo, in partnership con il Comune di Monopoli, la pista ciclopedonale che per lunghi tratti costeggerà la Via Appia. Una dorsale lunga oltre 20 km da Monopoli a Torre Canne, per tutto il litorale adriatico, che attraversa le località balneari di Capitolo e Savelletri, e l’area archeologica di Egnazia. Questa infrastruttura – conclude Zaccaria – collegherà circa 40 luoghi di interesse paesaggistico, storico, culturale e archeologico di una zona fra le più suggestive di Puglia».

L’Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruite con tecniche innovative, veri e propri capolavori di ingegneria civile che si affiancarono alle vie naturali e che costituiscono i monumenti più durevoli della civiltà romana. Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, man mano che avanzava la conquista romana e lungo la Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi. 

Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito strada di grandi comunicazioni commerciali e di primarie trasmissioni culturali e, nel tempo, è diventata il modello di tutte le successive vie pubbliche romane così come, in un certo senso, l’origine del complesso sistema viario dell’Impero, che è anche alla base dell’attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo. 

La creazione di questa rete stradale ha permesso la strutturazione di rotte di scambio anche con le vie d’acqua, permettendo così, nel corso dei secoli, un flusso praticamente ininterrotto di persone, idee, civiltà, merci, religioni e idee, percorsi che sono ancora vivi e sentiti da chi abita ancora oggi questi territori. Gli appellativi con cui gli stessi autori antichi la definirono, insignis, nobilis, celeberrima, regina viarum, testimoniano tutte le valenze politiche, amministrative, economiche, sociali e propagandistiche che le valsero la sua millenaria fortuna.

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- La Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace insieme al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, del quale fa parte il Comune di Fasano, e al Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova è lieta di annunciare l’avvio del progetto europeo “Promuoviamo una nuova Generazione di Pace” (PANGEA) che vedrà un gruppo di 40 giovani, tra i 18 e i 30 anni, partecipare attivamente ad uno straordinario percorso di pace.

«La Pace sempre più invocata e auspicata potrà diventare centrale nel futuro dell’umanità se riusciremo a far appassionare e formare le nuove generazioni alla Pace – dice il sindaco Francesco Zaccaria -. Per questo ci auguriamo che anche i ragazzi di Fasano possano, con questo importante occasione di formazione e ricerca sul tema della Pace, costruire e sostenere l’idea del mondo e di società in cui ci piacerebbe vivere».

«È con immenso piacere - dichiara il consigliere comunale Donato Marino, delegato alla promozione della cultura dell’inclusione e della Pace - che vogliamo condividere questa importante iniziativa proposta dal Coordinamento Enti Locali per la Pace di cui fa parte il nostro Ente dal 2016. È un’importante occasione di crescita e di formazione che spero possa incontrare l’interesse di giovani fasanesi che vorranno mettere a disposizione della Pace le loro energie, il loro entusiasmo e la voglia di cambiare il Mondo!».

La partecipazione al progetto è gratuita. Ai partecipanti saranno rimborsati i costi di viaggio, di vitto e di alloggio per tutte le attività in programma. Si tratta di un percorso di alta formazione-ricerca-azione, centrato sulla partecipazione attiva e responsabile di ogni componente del gruppo, accompagnato da un gruppo di formatori estremamente qualificati (esperti, professori universitari, ricercatori, attivisti, ecc.).

Il percorso consentirà a tutti i giovani partecipanti di accrescere le proprie competenze, essenziali nella vita e nella costruzione della pace, a partire da una riflessione critica sul “Patto per il Futuro” che sarà approvato il 23-24 settembre 2024 nel “Summit of the Future” delle Nazioni Unite.

L’obiettivo del progetto è di sviluppare, nei giovani il senso critico e la partecipazione attiva nel processo di costruzione di una società dove il termine “pace” non sia l’opposto del termine guerra, ma sia un metodo quotidiano per affrontare i conflitti con l’intento di non essere più schiavi della violenza che ci circonda. La Fondazione PerugiAssisi vuole formare una nuova generazione di persone architetti e artigiani di pace. Per raggiungere questo obiettivo verrà formata una comunità di giovani pronti a prendere la parola e capaci di affrontare in maniera adeguata i problemi legati alla pace, ai diritti umani e alla situazione globale nella quotidianità e nei loro contesti locali di vita. Saranno creati spazi di attivazione e partecipazione in modo da permettere ai giovani di incontrare e discutere con gli Enti Locali e le associazioni come mettere in pratica quotidianamente l’impegno per la pace e per l’attuazione del Patto per il futuro dell'Onu.

I destinatari sono giovani 18-30 anni

Cerchiamo giovani tra i 18 e 30 anni che hanno voglia di mettersi in gioco, approfondire i temi della pace, dei diritti umani e della cura. Il gruppo dei giovani selezionati interagirà per tutti i 18 mesi e i suoi membri potranno partecipare alle tappe che stiamo preparando sui temi specifici del Patto per il Futuro dell’Onu.

L’obiettivo finale è che nel gruppo vengano sviluppate, attraverso forme di educazione non formale, diverse competenze sui cinque problemi affrontati dal documento (sviluppo sostenibile, pace, rivoluzione digitale, giovani e governance globale) e che si possa arrivare a produrre un documento ragionato che interagisca con il Patto per il Futuro dell’Onu.

Il progetto prevede un impegno online con riunioni periodiche e piccole task per tutti i 18 mesi e alcuni incontri in presenza che comprendono momenti formativi, di confronto e di elaborazione tra i giovani stessi. Il gruppo dei giovani potrà così formarsi, rendersi partecipe ed attivarsi sviluppando gli strumenti critici che consentono di affrontare la società contemporanea e le sue sfide.

 

Il percorso

Il progetto prevede la realizzazione di almeno 5 attività in presenza. Due momenti formativi: il primo sulla lettura, comprensione e analisi del testo del Patto per il Futuro dell’ONU, il secondo sulla scrittura del patto per il futuro dei giovani, un documento di interlocuzione complementare al testo dell’ONU. I training serviranno per approfondire anche i problemi affrontati dal documento: sviluppo sostenibile, pace, rivoluzione digitale, giovani e governance globale. Altri due eventi saranno di confronto sulle stesse tematiche, tra i giovani selezionati e una serie di attori che se ne occupano quotidianamente. Al termine del progetto si svolgerà un evento finale con i decisori politici per discutere del documento creato dai giovani partecipanti al progetto. L’evento si svolgerà a margine della Marcia PerugiAssisi per la pace annunciata per il 12 ottobre 2025.

Il progetto prevede inoltre attività di approfondimento e la realizzazione di alcune pillole video, per es. sui problemi affrontati dal Patto per il Futuro. Gli eventi si svolgeranno in varie città tra cui Perugia, Assisi, Padova, Vicchio (Barbiana) e Pellegrino Parmense.

Ecco alcune delle tappe del progetto:

20-21-22 settembre 2024 – Assisi (3 giorni)

10 dicembre 2024 – Padova (1 giorno)

5 aprile 2025 –Vicchio (2 giorni)

Maggio 2025 – Pellegrino Parmense (2 giorni)

Luglio 2025 – Campeggio ad Assisi (4 giorni)

9-12 ottobre 2025 – ODP/PerugiAssisi (4 giorni)

 

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Oggi parlare di xylella non è facile poiché è in gioco l’intera economia del territorio. Nello specifico delle aziende agricole che hanno gli oliveti distrutti dal batterio killer e che giorno dopo giorno lottano per non dover chiudere l’attività a causa dei costi ormai giunti alle stelle, per chi non lo sapesse mantenere puliti gli oliveti sono obbligatoriamente necessarie diverse pratiche colturali durante l’anno per evitare che l’agente vettore continui ad infettare, ed i ricavi azzerati, poiché le piante non sono più produttive. D’altronde se la Regione Puglia ha emanato con la legge 21 maggio 2019 nr. 44 riguardante il Piano straordinario di rigenerazione olivicola in Puglia mettendoci dentro 300 milioni di euro, un motivo ci sarà. Pertanto, la parola d’ordine tra i produttori è la rigenerazione del patrimonio olivicolo. Molto semplicemente si eradicano le piante secche e si ripiantano alberi resistenti alla xylella, sperando che in una decina di anni possano diventare produttivi. Nel frattempo, in questi dieci anni, le aziende agricole dovranno investire un bel po' di soldini per far crescere le piante e portarle in produzione senza ricevere un euro di ricavo. I ristorni nazionali e regionali, per chi avrà la fortuna di riceverli, sono una goccia nel mare dei costi. Tutto qui.

Ecco perché produttori e associazioni di categoria contestano quanti non hanno contezza di queste difficoltà. “Chi ha sradicato le piante nella zona del Consorzio di Torre Guaceto lo ha fatto sicuramente in linea con l’attuale normativa – ha spiegato Giovanni Ripa, presidente provinciale della Coldiretti -. Da 10 anni stiamo vivendo il dramma della xylella che ha distrutto la nostra economia olivicola. Dove prima c’erano dei lussureggianti oliveti oggi c’è un paesaggio spettrale con alberi incendiati, terreni pieni di sterpaglia e rifiuti. Per contrastare tutto ciò è importante rigenerare questi terreni, farli ritornare a vivere e produrre. Inoltre, bisogna sostenere la ricerca che ha già portato a quattro le cultivar che si possono piantare e che sono resistenti al batterio. Si tratta di varietà che offrono anche una buona qualità di olio”. Infine, il presidente Ripa ha spiegato che è “giusto condividere l’eradicazione delle piante con l’ente Parco, ma nella logica della rigenerazione. Dobbiamo lasciare ai nostri figli un patrimonio agricolo vivo e non distrutto dalla xylella”. Carmela Riccardi è una architetta proprietaria di un’azienda olivicola ubicata nella Piana degli olivi monumentali. “Come possono i sindaci di Ostuni e Fasano affermare che dobbiamo salvaguardare un patrimonio quale la Piana degli olivi monumentali, quando tale patrimonio è già compromesso con tutti i segni dell’infezione da xylella ormai evidenti?”, ha esordito l’olivicoltrice sottolineando che questi “segnali non sono visti da chi non li vuole vedere e nel tempo non ha mai voluto vederli. In questo disastro parlare di cure è scorretto. Certo la scienza sperimenta dei protocolli ed è bene che lo faccia, ma oggi non esiste in commercio nessun fitofarmaco, sia biologico o convenzionale, che garantisca la cura delle attuali piante. E neanche i sovrainnesti con cultivar resistenti in un’ampia area infetta riescono a dare certezze sulla ripresa della pianta. Di fronte ad un cimitero di ulivi c’è poco da conservare, ma c’è molto da fare”.

L’associazione “Libero comitato Anti-Xylella” già 2018 pose una domanda: "Come cooperare per rigenerare lo storico paesaggio agrario e rurale?”. “Non siamo stati ascoltati – ha concluso Riccardi - e abbiamo perso. Oggi è tempo di pensare al futuro progettando e pianificando la rigenerazione agraria dei nostri territori, ma ci riusciremo?”. E tra gli olivicoltori c’è chi chiede all’ente Parco di Torre Guaceto: “Cosa ha fatto concretamente l’ente Parco per sostenere gli olivicoltori dalla crisi aziendale generata dalla xylella? Solo obblighi che in questa fase ci danneggiano maggiormente”.

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Giovedì 25 luglio si è tenuta presso “Tenuta Moreno” la conferenza stampa congiunta per presentare due eventi sportivi straordinari che si svolgeranno dal 31 luglio al 2 agosto sui campi in terra rossa del C.T. “Dino De Guido” di Mesagne e del C.T. Latiano.

Alla presenza dei vertici nazionali e regionali della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) delle autorità civili e militari e del sindaco del Comune di Mesagne on. Antonio Matarrelli e del comune di Latiano avv. Cosimo Maiorano, ha avuto luogo la presentazione delle due più importanti competizioni giovanili europee, per la prima volta contemporaneamente in provincia di Brindisi: La “Summer Cup Reina/Soisbault” under 18 femminile (C.T. Dino De Guido” Mesagne) e la “Junior Davis Cup by Bnp Paribas” under 16 maschile (C.T. Latiano).

Le due manifestazioni, organizzate da Tennis Europe e ITF (International Tennis Federation) con il parere della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), rappresentano una straordinaria opportunità per gli appassionati per ammirare le giovani promesse del tennis europeo.

La Coppa Davis Junior by BNP Paribas, che verrà disputata sui campi del CT Latiano, ospiterà le 8 nazionali under 16 maschili di Italia, Svezia, Serbia, Romania, Grecia, Cipro, Slovenia e Croazia, mentre la “Summer Cup Reina/Soisbault” verrà disputata sui campi del CT “Dino De Guido” Mesagne ed ospiterà le nazionali femminili under 18 di Italia, Gran Bretagna, Grecia, Slovacchia, Portogallo, Slovenia, Turchia ed Ucraina.

Per il C.T. “Dino De Guido” di Mesagne l’organizzazione di questa prestigiosa manifestazione sportiva, vuole essere l’occasione migliore per festeggiare degnamente l’anniversario dei 50 anni della sua fondazione avvenuta il 9 febbraio 1974, grazie alla passione e l’impegno di 8 giovani soci fondatori.

Il primo approccio all’evento è fissato per martedì 30 luglio, alle ore 19,30, presso il C.T. “Dino De Guido” per la presentazione della “Summer Cup Reina/Soisbault” 2024.

E poi, appuntamento irrinunciabile per mercoledì 31 luglio, data di inizio della competizione agonistica che proseguirà sino al 2 agosto, che permetterà a tutti indistintamente, con ingresso libero, di vivere l’emozione del grande tennis.

A conclusione di ciascuna delle tre giornate di sport, si potrà fruire di una appetibile consumazione gastronomica allietata da un gradevole accompagnamento musicale.

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