Redazione
Mariella Iaia, Presidente provinciale Confcommercio salute
COSTITUITA LA DELEGAZIONE DI BRINDISI DI CONFCOMMERCIO/SALUTE. ELETTI PRESIDENTE E CONSIGLIO DIRETTIVO.
Giornata da incorniciare quella di ieri, che ha visto il raggiungimento della tanto sospirata e meritata permanenza in serie B2 della squadra maschile del C.T. “Dino De Guido” di Mesagne.
Sui campi in terra rossa del “Dino De Guido”, sotto il sole cocente di luglio, nell’incontro di ritorno dei playout contro il C.T. Palermo, con il punteggio di 5-1, la squadra mesagnese ha ribaltato il punteggio dell’andata (4-2), andando a cogliere un risultato che appariva quasi inarrivabile.
Assente Gabriele Piraino, impegnato dopo Wimbledon, nel prestigioso torneo ITF junior A del Bonfiglio al TC Bonacossa di Milano, il C.T. Palermo ha dovuto subire la sostanziale superiorità dei gialloblù.
Molto conteso il singolare tra Spina e Dolce, risolto nella terza partita a favore del tennista mesagnese, sostenuto a gran voce da un pubblico entusiasta.
Dopo il 3-1 dei singolari, sono stati determinanti i doppi, nei quali i mesagnesi hanno mostrato tutta la loro determinazione, la loro tenacia per il conseguimento del risultato finale.
Ancora una volta, la testimonianza palpabile che il gruppo fa la differenza: Armando CAFORIO (capitano), Giuseppe CANUTO, Antonio CARAMIA, Lautaro Augustin FALABELLA, Marek JALOVIEC, Simone PACCIOLLA, Luigi PISONI e Davide SPINA.
Accanto ai meriti inconfutabili del gruppo, si uniscono quelli dei dirigenti con il presidente Nicola De Guido, dei sostenitori soci e non soci, degli sponsor che con il loro sostegno hanno contribuito al coronamento di questo eccellente risultato.
Dopo questa prima positiva esperienza da matricola in una serie superiore come la B2, il C.T. “Dino De Guido” dovrà, per la prossima stagione, consolidare la propria determinazione nel perseguire nuovi importanti obiettivi che si aggiungano ai tanti conquistati nel corso della sua lunga vita agonistica; e questo sarà compito dei nuovi organi statutari che saranno eletti nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci convocata per il 13 luglio p.v.
Questi i risultati dei singolari: Spina (C.T. Mesagne) b. Dolce (C.T. Palermo) 6-3 2-6 6-4, Falabella (C.T. Mesagne) b. Iaquinto (C.T. Palermo) 6-2 6-1, Jaloviec (C.T. Mesagne) b. Mineo (C.T. Palermo) 6-1 6-1, Trapani (C.T. Palermo) b. Pisono (C.T. Mesagne) 6-1 6-1.
Risultati dei doppi: Jaloviec/Spina (C.T. Mesagne) b. Trapani/Dolce (C.T. Palerrmo) 7-6 6-4, Falabella /Canuto (C.T. Mesagne) b. Iaquinto/Passalacqua (C.T. Palermo) 7-6 7-6.
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Una legge regionale pugliese garantirà contributi per l'abbonamento internet, a vantaggio di nuclei sono più esposti a rischio esclusione digitale familiari per condizioni economiche o perché residenti in zone a bassa diffusione di banda larga. Lo procede la proposta di legge approvata all'unanimità dalla terza commissione del Consiglio regionale (sanità), nella seduta convocata dal previdente Mauro Vizzino.
L'iniziativa legislativa, "Norme in materia di diritto di accesso ad Internet e superamento del digital divide”, passa al Consiglio regionale per l'approvazione definitiva, con alcuni emendamenti per adeguarsi alle osservazioni del referto tecnico. Proposta dai consiglieri Caracciolo, Di Gregorio e Paolicelli, s'impegna a garantire il diritto di accesso alla rete, indispensabile per l’esercizio di diritti costituzionalmente garantiti, a cominciare da quelli al lavoro e all’istruzione.
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 12 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.342 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 19 casi positivi: 3 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 2 nella provincia BAT, 9 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.741.375 test.
245.285 sono i pazienti guariti.
1.879 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.816 così suddivisi:
95.283 nella Provincia di Bari;
25.616 nella Provincia di Bat;
19.854 nella Provincia di Brindisi;
45.210 nella Provincia di Foggia;
27.083 nella Provincia di Lecce;
39.576 nella Provincia di Taranto;
817 attribuiti a residenti fuori regione;
377 provincia di residenza non nota.
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, MONITORAGGI COL CONTAGOCCE SOLO 15 SQUADRE SU 90 DEL 2020; 11 ULIVI INFETTI A MONOPOLI E 1 A POLIGNANO
Monitoraggi anti Xylella col contagocce, in ritardo rispetto al piano di azione 2021 pubblicato lo scorso aprile, a cui sono impegnate solo 15 squadre con 30 tecnici rispetto alle 90 squadre e 180 tecnici dell’anno scorso, con il rischio che salti la scadenza programmata di ottobre 2021 per la chiusura dell’attività di monitoraggio e campionamento, utile a salvare la Piana degli ulivi monumentali e fermare l’avanzata della malattia verso l’area ancora indenne. E’ quanto stigmatizza Coldiretti Puglia che chiede una stretta ad Arif per portare a regime il piano di monitoraggio entro i tempi prestabiliti, con l’impiego di almeno un numero pari a quello degli anni precedenti di agenti dedicati al monitoraggio e al campionamento degli ulivi, mentre sono già stati conclamati infetti alla Xylella 11 olivi e Monopoli e 1 a Polignano.
“Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Intanto, continua la conta degli ulivi infetti a Monopoli, mentre a Polignano l’ulivo infetto è ubicato nei pressi della frazione di Triggianello, in un focolaio individuato nella precedente campagna di monitoraggio, ovvero un’area con raggio di 50 metri nel contorno delle piante già trovate infette e, salvo deroghe, già abbattute. Si tratta di un olivo che, sulla base del requisito di monumentalità, che era stato escluso dalla Determina di abbattimento – spiega Coldiretti Puglia sulla base degli aggiornamenti di Infoxylella - avvalendosi della possibilità di deroga prevista appunto per i Monumentali risultati negativi alle analisi. Analoga la situazione per 2 dei 3 nuovi positivi di Monopoli, anch’essi monumentali ricadenti in due precedenti focolai, mentre il terzo olivo infetto di Monopoli, essendo appena 4-5 metri fuori dei 50m del focolaio già demarcato, genera a sua volta un nuovo focolaio.
“I risultati delle analisi statistiche condotte dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto 2020 che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer ovvero il raggio dell’area focolaio intorno alle piante trovate infette e soggette a taglio obbligatorio per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio, quindi si ottiene solo un’azione di rallentamento della diffusione, non certo l’estinzione dei focolai più avanzati nelle aree cuscinetto sul fronte epidemico che richiederebbe invece azioni ben più drastiche”, insiste il presidente Muraglia.
L’epidemia di Xylella dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di oltre 1,6 miliardi euro, secondo un'analisi della Coldiretti Puglia. “Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni – torna a ribadire il presidente Muraglia - il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”, ricordando che è andato “perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico”, conclude il presidente Muraglia.
Monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti tempestivi in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.
La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – conclude Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.
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BOCCIATA dall’AMMINISTRAZIONE la mozione relativa alla REVOCA DEL DIVIETO DI FERMATA IN PIAZZA UMBERTO I
Con Delibera di Giunta n. 78 del 17/05/2021 l'Amministrazione Maiorano ha istituito -a partire dal 19 giugno 2021 e fino al 15 settembre 2021- il divieto di fermata nelle seguenti strade: Piazza Umberto I e Piazza Capitano d’Ippolito.
Tale iniziativa sta penalizzando il commercio cittadino presente nelle arterie stradali sopra indicate e non valorizza in maniera più assoluta il centro storico, pertanto abbiamo ritenuto opportuno presentare all'Amministrazione una mozione consiliare al fine di revocare la deliberazione nella parte dell’istituzione del Divieto di Fermata, e, in via subordinata, nel tentativo di mediazione abbiamo proposto, eventualmente di prevederlo solo dal sabato alle 16 alle 5 del lunedì successivo nel periodo dal 19 giugno al 15 settembre 2021.
Tuttavia nella seduta di Consiglio Comunale del 9 luglio 2021 l’Amministrazione ha BOCCIATO la nostra mozione e RESPINTO tutte le nostre motivazioni, atte a rappresentare le esigenze dei commercianti e dei circa 600 cittadini che hanno depositato e protocollato una raccolta di firme contro tale provvedimento.
Durante i lavori abbiamo segnalato la controtendenza dell’atto e la penalizzazione provocata dallo stesso nei riguardi delle attività commerciali presenti nelle due piazze.
Abbiamo inoltre evidenziato che nell’installazione della segnaletica sono state rotte delle “chianche antiche” e che la segnaletica è stata posta proprio innanzi ad una delle poche panchine presenti in piazza. Inoltre abbiamo suggerito all’Amministrazione di dare decoro alla piazza, sistemando e pulendo la pavimentazione della piazza che presenta dislivelli e buche che creano difficoltà nel passeggio dei cittadini ed impediscono proprio quello dei disabili, oltre ad essere viscida e scivolosa.
Dal dibattito, tra l’altro, ne è scaturita una rottura in seno alla maggioranza, con assenze “forse” giustificate, mentre il consigliere Andrea DESERTO, con coraggio e ben motivando la sua posizione, scevro da condizionamenti, ha votato favorevolmente la nostra mozione.
Spiace per i commercianti presenti alla seduta del Consiglio, nel rispetto delle norme anti-contagio, come spiace per i cittadini che hanno raccolto le firme contro tale provvedimento e spiace che l’Amministrazione abbia richiesto la presenza dei Carabinieri, ma purtroppo il Sindaco Maiorano e la sua Amministrazione PREFERISCONO RIMANERE SORDI alle esigenze dei cittadini.
I consiglieri comunali
Claudio RUGGIERO, Lucia SALONNE, Matteo CONTE e Angelo CAFORIO.
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Brindisi, eppure sfiamma
Il Movimento No Tap/Snam della provincia di Brindisi chiede l’intervento della magistratura per chiarire quello che sta succedendo nel Petrolchimico, stante tutte le farlocche rassicurazioni delle passate settimane dei proprietari degli impianti.
Anche GREENPEACE ITALIA, che ha monitorato le acque del porto di Brindisi prima dell’incontro con la città, ha testimoniato con un video le continue, e mai cessate, sfiammate della torcia del petrolchimico brindisino, di cui i cittadini chiedono conto alla VERSALIS-ENI per capire a cosa attribuirle, visto l’annunciato fermo degli impianti per lavori di manutenzione.
E’ passato poco più di un anno da quando il sindaco Rossi con un’ ordinanza decretò il fermo degli impianti per sforamento di sostanze nocive e inquinanti in atmosfera, salvo poi revocarla in vista di un tavolo tecnico permanente sul petrolchimico, che ci chiediamo se sia mai stato insediato.
Nell’ Aprile 2021 Versalis ha annunciato che a Maggio avrebbe fermato per circa 80 giorni gli impianti del petrolchimico di Brindisi per installare una nuova torcia a terra ed eseguire interventi di manutenzione programmata.
I cittadini si sarebbero aspettati anche uno stop alle sfiammate della torcia, che dovrebbe entrare in funzione per motivi di sicurezza ogni volta che c’è un calo o un’interruzione di corrente elettrica. Ma così non è stato!
Ma allora ci chiediamo che tipo di attività si svolge all’interno del petrolchimico visto che gli impianti sono fermi? Perché sono stati ancora una volta registrati sforamenti nella concentrazione di benzene in atmosfera? Perché il sindaco Rossi, che aveva coraggiosamente fatto quell’ordinanza, non chiede alla Versalis spiegazioni di quanto sta accadendo?
Che tipo di rassicurazioni ha avuto il parlamentare di Forza Italia, il brindisino D’attis, che, a metà Giugno, dopo aver visitato l’impianto produttivo e incontrato a Brindisi i rappresentanti dell’Eni-Versalis affermò:
“Ho ritenuto importante questo incontro in qualità di parlamentare di una forza di governo: bisogna supportare il filone dell’innovazione tecnologica, nella misura in cui si coniuga al tema dello sviluppo ecosostenibile”. Nello stabilimento brindisino è in corso il fermo dell’attività per le operazioni di manutenzione: 100 milioni di euro di investimenti per gli interventi necessari, tra cui miglioramenti tecnologici e dell’affidabilità, efficientamento energetico e ambientale. In particolare, la “torcia a terra”, ma non solo: bisogna adattare la produzione al top degli standard mondiali di avanguardia scientifica sulle prescrizioni ambientali. Noi continueremo a vigilare …”
A giudicare dagli ultimi fatti di vigilanza non se ne parla. Ma i cittadini non ci stanno e vogliono sapere (Rossi se ne faccia carico) nell’immediato dai responsabili dell’impianto che cosa avviene a loro insaputa nello stabilimento e perché in quei 100 milioni non è stato possibile convertire la produzione ad una chimica verde visto che si parla di sostenibilità. Così com’è e con le nuove norme sui materiali plastici il petrolchimico brindisino può benissimo essere dichiarato obsoleto, oltre che inquinante!
Movimento No Tap/Snam della Provincia di Brindisi
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 11 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.011 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 34 casi positivi: 7 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 nella provincia BAT, 9 in provincia di Foggia, 11 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto, 2 casi di provincia di residenza non nota.
Non sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.737.033 test.
245.020 sono i pazienti guariti.
2.127 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.797 così suddivisi:
95.280 nella Provincia di Bari;
25.614 nella Provincia di Bat;
19.852 nella Provincia di Brindisi;
45.210 nella Provincia di Foggia;
27.074 nella Provincia di Lecce;
39.574 nella Provincia di Taranto;
817 attribuiti a residenti fuori regione;
376 provincia di residenza non nota.
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Mesagne. Incendio a Malvindi-Campofreddo (Guarda il video)
Un incendio di vaste dimensioni si è sprigionato in contrada Malvindi-Campofreddo, dove le fiamme hanno distrutto diversi ettari di sterpaglie e hanno lambito le Terme romane e un vigneto. Sul posto ci sono i volontari del Ser-Protezione civile, vigili del fuoco e polizia locale. Il fumo, infatti, ha invaso la carreggiata della provinciale Mesagne-San Pancrazio creando problemi alla viabilità.
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