CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, CROLLANO ACQUISTI FRUTTA (-11%) SOS SALUTE

Agosto 25, 2022 575

CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, CROLLANO ACQUISTI FRUTTA (-11%) SOS SALUTE; SI ALLARGA FORBICE DA CAMPO A TAVOLA CON RICARICHI FINO A +400%

Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa i consumatori hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia secondo cui il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Ma è anche allarme deflazione nei campi, dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori restano bassi nonostante i forti aumenti dei costi di produzione, con coefficienti di ricarico dal campo alla tavola del 400% per le melanzane, del 179% per i meloni gialli, del 100% per le angurie e di oltre il 60% per i peperoni.

Così i consumatori si sono trovati costretti a ridurre - sottolinea la Coldiretti regionale -  del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.

Un taglio – sostiene la Coldiretti - destinato nel tempo ad avere un impatto anche sulla salute se si considera che è di 400 grammi per persona la soglia minima di frutta e verdure fresche da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.

A pesare è stato l’aumento dei prezzi che sono rincarati al dettaglio per gli ortaggi del 12,2% e per la frutta dell’8,5% anche se nelle campagne sono riconosciuti valori che non coprono sempre i costi di produzione con i raccolti falcidiati da grandine e siccità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat a luglio.

L’addio di un elemento base della Dieta mediterranea non è il solo elemento di preoccupazione se si considera che in realtà a svuotarsi è l’intero carrello della spesa degli italiani che hanno tagliato complessivamente del 3 % le quantità di prodotti alimentari acquistate rispetto allo scorso anno, sulla base dell’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, oltre 564 euro in più a famiglia solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, mentre è già raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa in Puglia, secondo i dati Istat per cui su scala regionale in Puglia l’indice di povertà relativo è passato in 1 anno dal 18,1% al 27,5%, anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi con l’aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi e la siccità colpiscono duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti – precisa la Coldiretti – aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. 

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