a causa dei rifiuti speciali presenti: da onduline in cemento, contenente probabilmente amianto, a carcasse di animali e altro. I residenti hanno presentato una denuncia contro ignoti al locale commissariato di polizia, all'ufficio Ambiente e all'Asl per quanto di loro competenza. Al momento non si conosce chi abbia potuto scaricare nel canale, che termina nella riserva marina di Torre Guaceto, tanti rifiuti inquinanti. Giorni fa, dunque, sono stati rinvenuti grandi quantitativi di rifiuti abbandonati lungo le sponde del canale Reale, nel territorio di Mesagne, al terzo chilometro lungo la strada provinciale che collega Mesagne a S. Vito dei Normanni. Un primo sopralluogo ha portato a evidenziare, oltre ai rifiuti domestici, anche carcasse di animali e cumuli di amianto, materiale tossico che genera patologie che possono manifestarsi dopo molti anni dalla prima esposizione. Questo materiale, dapprima concentrato nelle immediate vicinanze del canale, ha iniziato, con il passare dei giorni, a spargersi nelle campagne adiacenti, mentre la presenza di carcasse in putrefazione ha attirato branchi di cani randagi che ora popolano la zona. Poco tempo prima la stessa zona era stata interessata da lavori di bonifica del canale eseguiti dall'Arneo. Davanti a questa situazione i proprietari dei terreni hanno presentato una denuncia, al momento contro ignoti, presso il commissariato di polizia di Mesagne, l’ufficio Ecologia e Ambiente del Comune, presso il Dipartimento di prevenzione e l’Asl, per chiedere, come riferito nella denuncia “l’immediata bonifica e l’accertamento delle responsabilità di questo grave danno arrecato al territorio, che colpisce direttamente la cittadinanza della provincia di Brindisi, mettendone a rischio la salute, oltre che ledere profondamente il valore paesaggistico e naturalistico delle campagne mesagnesi, compromettendo sia il settore agricolo che quello turistico”. Molti i punti interrogativi, in primo luogo qual è, in questa vicenda, il ruolo del consorzio dell'Arneo e come mai questa situazione si è verificata immediatamente dopo i lavori di bonifica effettuati dall’ente. Inoltre, i cittadini si sono chiesti come mai Arneo "non abbia provveduto a rimuovere l’amianto individuato su terreni di sua competenza e perché non abbia proceduto a smantellare immediatamente questa discarica a cielo aperto". A seguito di questa vicenda sono piovute le segnalazioni riguardo la presenza di amianto, sia lungo altri settori del canale Reale che in differenti luoghi della città di Mesagne. Intanto diverse associazioni ambientaliste del territorio hanno iniziato a mobilitarsi affinché i tempi burocratici, legati alla vicenda, non comportino ritardi rispetto alla bonifica delle zone in questione.
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