Mesagne. Indagini complesse sul conflitto a fuoco della Q8 In evidenza

Marzo 26, 2017 2340

commissariato di mesagneSono alquanto febbrili le indagini intorno

al conflitto a fuoco consumatosi venerdì notte presso la stazione di benzina Q8 di Mesagne tra un bandito e il gestore. Uno scambio di 6 colpi, 3 per parte, che fortunatamente non ha ferito nessuno ma fatto fuggire il malvivente che non si aspettava una tale reazione da parte del gestore. Gli investigatori hanno valutato alcune piste, malavita autoctona e non, e le stanno scandagliando alla ricerca di conferme. Una fase preliminare ma particolarmente interessante per comprendere gli accadimenti. Come utile è stata la deposizione del gestore che ha fatto luce sulla genesi dell'episodio. D'altronde non è stato un caso che si trovasse all'una di notte nel piazzale della stazione di servizio. Doveva collocare una telecamera WiFi per controllare l'area con il suo telefonino e in qualsiasi momento. Elementi che il commissario capo, Rosalba Cotardo, ha sulla sua scrivania e sta esaminando in queste ore insieme ai suoi uomini. Al di la delle indagini resta, tuttavia, l'efferatezza dei fatti. Un bandito che spara ad altezza d'uomo per colpire e non per impaurire. Sarebbe potuto semplicemente scappare, o nascondersi nel terreno incolto, all'arrivo dell'auto del gestore. Invece è rimasto nascosto dietro a un albero e ha sparato quando il gestore lo ha scoperto e gli ha intimato di uscire. E spara ad altezza d'uomo. Evidentemente la posta in gioco era piuttosto alta. Si pensa, infatti, che il bandito fosse andato in avanscoperta per poi dare il via ai suoi complici per trafugare del carburante. E' questa dinamica, alquanto strana, che gli investigatori stanno cercando di comprendere, di dipanare. Il tutto mentre sulla provinciale c'erano ancora auto, in giro, con giovani. L'episodio ripropone nella sua freddezza il problema della sicurezza sociale e dell'opera di prevenzione crimine che va svolta costantemente su un territorio a rischio. La somma dei fatti, tra episodi di criminalità diffusa e di criminalità organizzata, con infiltrazioni sempre maggiori dall'esterno del tessuto criminale locale, non offrono la sicurezza sociale necessaria a una comunità che sul fronte della legalità sta facendo di tutto per debellare questi fenomeni di illegalità. Infatti, l'Amministrazione comunale sta investendo importanti risorse sul fronte del recupero dei beni architettonici al fine di ottenere un'offerta turistica al top della domanda. Questi fenomeni criminali, però, non fanno che vanificare tale progettualità.