e la stessa cittadinanza. Si tratta dei lavori di restauro della porta grande, la principale porta di 'ingresso alla città antica, i cui costi sembrano essere lievitati talmente tanto da arrivare a toccare, complessivamente, i 100 mila euro. Altro che bazzecole per un lavoro che doveva costare inizialmente una manciata di euro. Tutto ha inizio il 25 luglio 2016 quando l'Amministrazione Molfetta ha lanciato un crownfounding, una raccolta di fondi, poiché puntava a restaurare uno dei manufatti più rappresentativi della città facendo leva sul progetto donato all’Amministrazione dall’associazione di tecnici "Vitruviani". «Vogliamo restituire a Porta Grande il suo antico splendore – aveva, in quell'occasione, spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Palma Librato –. Per farlo, non avendo fondi a sufficienza come Comune, sperimentiamo nuovamente lo stesso percorso di raccolta fondi che ha permesso di realizzare le opere di Millo presso il nuovo Parco». Peraltro il bene architettonico era in buone condizioni poiché restaurato dai Lions qualche lustro fa. Tuttavia, l'appello lanciato dal Comune ai "Mecenati 2.0", evidentemente, non aveva avuto grande successo se il 1° dicembre 2016 nel bilancio era stata inserita una somma di 43 mila euro per i lavori di restauro. Nei giorni successivi l'Amministrazione comunale aveva approvato una convenzione con Ance Brindisi e Scuola edile utile a raccogliere i contributi di benefattori del territorio, rilanciando la bellezza locale, e costituire piccoli laboratori formativi in cui il cantiere diveniva una scuola per formare maestranze. A questo primo progetto ne è seguito un altro relativo all'illuminazione del bene storico. Purtroppo il protrarsi dei lavori e le diverse chiusure della porta grande, che stanno causando disagi sia ai residenti sia agli operatori commerciali, hanno fatto alzare la tensione in città e, naturalmente, nei confronti dell'Amministrazione comunale. Mugugni ci sono anche all'interno della stessa maggioranza per i costi esosi di un restauro non ritenuto da molti di primaria importanza. Artefice di questa risistemazione, che avrebbe tradito le aspettative, è la super assessora ai Lavori pubblici, Urbanistica e centro storico, Palma Librato, che sta attraversando un periodo poco felice per alcune difficoltà politiche e tecniche che si stanno verificando in città. "Posso affermare con certezza che i costi non sono lievitati poiché trattasi di due lotti distinti, come da atti ufficiali, rispetto ai quali abbiamo avuto il ribasso di gara" - ha tenuto a precisare l'assessore Librato -. I lavori furono divisi in due lotti sin dal progetto consegnato dai Vitruviani. Il primo è stato realizzato nei tempi previsti. L’atro è partito dopo l'approvazione del bilancio e la conseguente disponibilità economica per il secondo lotto".
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