Mesagne. Cade in strada e chiede risarcimento al Comune di 11 mila euro In evidenza

Novembre 03, 2017 2827

dissuasore via castelloUn rimborso danni per circa 11 mila euro a causa

di una caduta in via Castello è stato chiesto da una signora al Comune di Mesagne. Nello specifico la donna ha dichiarato di essere inciampata nel dissuasore elettronico, alzatosi impropriamente, posto all'inizio della via ed essere caduta rovinosamente per terra. Versione dei fatti che è stata contestata dal Comune che ha avanzato opposizione davanti al tribunale di Brindisi. Il 13 ottobre scorso al sindaco Molfetta è stato notificato un documento, da parte del tribunale di Brindisi, a seguito di un atto di citazione emesso per il risarcimento dei danni subiti da una signora che il 4 febbraio scorso, intorno alle ore 21, mentre percorreva a piedi via Castello, nel centro storico di Mesagne, cadeva a terra provocandosi lesioni personali a causa del dissuasore del traffico che, a suo dire, improvvisamente si sollevava, nonostante la luce lampeggiante per il passaggio dei pedoni fosse verde. A seguito di tali fatti la signora subiva danni quantificati complessivamente in 10 mila 822 euro e 83 centesimi. Il Comune di Mesagne ha subito avviato un'indagine interna per verificare quanto accaduto alla signora. Tuttavia, da informazioni assunte presso il comando di polizia locale «non emergeva la circostanza in questione, non risultando agli atti esserci stati interventi in quella data a seguito del predetto sinistro, né risultano agli atti anomalie o disfunzioni nel funzionamento del dissuasore ivi collocato», ha precisato il sindaco Pompeo Molfetta. Davanti alla mancanza di dati certi il sindaco ha conferito mandato all'ufficio legale del Comune di avanzare opposizione all'atto di citazione per rimborso dei danni subiti inviato dal tribunale per conto della signora essendo convinto, anche con la testimonianza di terzi, che il dissuasore ha funzionato regolarmente. Il dissuasore si trova all'inizio di via Castello nella zona a traffico limitato. I telecomandi per l'apertura sono nella disponibilità dei residenti e commercianti. Oltre che della polizia locale. In genere le aperture sono controllate. Forse una lettura corretta dei fatti accaduti poteva essere fatta con l'acquisizione delle riprese video di qualche telecamera di videosorveglianza presente in zona. Ma, sembra, che così non è stato.